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Autore: gabryweasley    04/06/2020    4 recensioni
"Sta pensando alla parola giusta mentre continua a tenere ferma la presa sulle mie mani. Le parole sembrano arrivare sulle sue labbra e morire, esattamente come potrei morire io, proprio lì, nello stesso punto."
[Everlack - post Mockingjay]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A Deb,
perchè nel tunnel ci teniamo sempre per mano.
E perchè, ora come allora, sceglie i titoli.

 
Consapevole e sicura

- Katniss...
 
Le sue mani sono ovunque. Tirano i miei capelli, si aggrappano alla mia maglia, mi accarezzano il collo, sfiorano i miei occhi, le mie labbra nei pochi, pochissimi attimi di respiro che mi concede.
 
- No, non dire Katniss con quel tono, non dire niente. Voglio che mi baci, baciami e basta.
 
Siamo un po' ubriachi, entrambi. Reduci da una serata improvvisata, qualcuno che ha cucinato un po' troppo, qualcun altro con qualche bottiglia da offrire, Katniss che sa cantare, io che la trascino a ballare. Una serata normale, fra ragazzi normali, eppure tutto così assolutamente nuovo, un fiore che sboccia in primavera.

Siamo ubriachi e lei continua a darmi da bere.

Quando siamo nel distretto e si appoggia a me con tutta la spontaneità di cui è capace. Quando sovrappensiero lambisce con le sue dita il contorno delle mie cicatrici, quando fa scivolare le sue mani nei miei capelli.
Quando, come poco fa, si è accertata del colore che avessero i miei occhi dopo avermi chiesto di restare, anche questa sera. Sempre, resto sempre ma lei continua a chiedermelo.

Continua a darmi da bere adesso, quando intreccia le sue mani alle mie, che ostinatamente tengo ferme sul suo volto, per trascinarle dietro la sua schiena.

- Katniss, siamo un po’ ubriachi…
- No. No, non sono ubriaca, sono…

Si ferma a guardarmi, cerca ancora l’azzurro e lo trova. Sta pensando alla parola giusta mentre continua a tenere ferma la presa sulle mie mani. Le parole sembrano arrivare sulle sue labbra e morire, esattamente come potrei morire io, proprio lì, nello stesso punto.

- Consapevole e sicura. – dice infine
- Consapevole e sicura – sorrido sulla sua bocca. 
 
“Non ho intenzione di andare oltre. Non ci sono pressioni, non ci sono telecamere. Ci sono io, egoistae masochista almeno quanto pensi di esserlo tu, e te. Voglio che tu sia consapevole e sicura di quello che siamo Katniss. Non potrei più sopportarlo altrimenti…”
 
Glielo avevo detto pochi giorni prima, in risposta al suo sguardo stranito dopo averla bloccata di nuovo.
E ripetuto ancora, raccogliendo autocontrollo da ogni spazio sano della mia mente, una sera che le sue mani avevano fame di pelle e sudore. Sarebbe stato facilissimo cedere, lo sarebbe ogni volta.

 
- Io ho bisogno di te – dice.Ha il fiato corto e continua a guardarmi negli occhi. Non dirà altro.
 
    Io ho bisogno di te.

E allora decido di andarle incontro, quando la sua consapevolezza si fa strada in me, già ubriaco di lei, frastornato dal suo profumo e dalla nostra smania.
- Tu mi ami, vero o falso?

Faccio risalire una mano al suo volto e con l’altra le sciolgo piano la treccia. Potrei contare le sue ciglia, i riflessi nelle sue iridi grigie, misurare ogni piccola cicatrice, memorizzare la curva imperfetta in cui i capelli adesso le ricadono sul viso. Potrei dipingerla, in questo momento esatto, con quell’espressione di paura e impazienza.
 
- Vero. – sussurra.
 
Domani, la dipingerò domani.
 
   
 
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