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Autore: sallythecountess    04/06/2020    0 recensioni
Sequel della tormentata storia d’amore presente in Mìmi : https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3896857&i=1
Jane e Chris sono due ragazzini al primo amore, che la vita pone davanti ad una grossa sfida.
Mina e Juan sono una coppia da tanto ormai, ma non hanno ancora imparato a gestire la loro gelosia e l'intensità dei loro sentimenti, e quando lo storico ex di lei riappare nella sua vita, forse l'amore non basterà da solo a tenerli insieme.
E poi c'è John, che a quindici anni pensa di essere felice con la sua ragazza, ma poi riceve un bacio dal suo migliore amico e scopre che forse non è l'uomo che pensa di essere.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Mìmi'
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Capitolo 5: la famiglia Stanley.
 
Quella mattina Joey Stanley si svegliò più tardi del solito, e rintronato come sempre. Aveva avuto una notte piuttosto impegnativa, aveva bevuto un bel po', e non si ricordava poi troppo di quello che aveva fatto! Sapeva solo di essere reduce da un tour nella zona dei vigneti californiani, dove aveva intrapreso una specie di love story con un pinot grigio. A quasi cinquant’anni ormai, il nostro uomo era ancora uno scapestrato che ama le serate estreme, e sua moglie tendeva a fargli compagnia ogni volta che poteva.
Erano le undici quando Mr Stanley spalancò gli occhi e ringhiò “o cazzo”. Sarah non c'era, non era neanche nei paraggi e questo gli fece capire di aver fatto molto tardi, ma non riusciva ad alzarsi perché si sentiva davvero uno straccio.
Non dimostrava affatto la sua vera età. Era ancora un uomo molto piacente, dal fisico piuttosto prestante, ma la cosa più bella di Joey erano i suoi occhi, di un blu quasi innaturale, che si abbinavano perfettamente ai lunghi capelli color oro. Sarah diceva sempre che “migliorava ogni anno” ma lui non ci faceva caso. Sapeva di essere ancora un uomo attraente, ma non lo riteneva importante, non più di tanto almeno. “L'importante era sembrare sexy a sua moglie e riuscire ancora a sedurla!” Ripeteva costantemente, di solito prima di un brindisi, e questo la faceva sorridere.
Sì, Joey amava Sarah, e non poco. Aveva rinunciato a tantissime cose per stare con lei e la guardava ancora come se fosse la cosa più bella che avesse visto in vita sua, anche se spesso la signora Stanley neanche ci faceva caso. Lei era sempre molto impegnata ma, per usare le parole di suo marito “donna come non mai.”
Sarah Jane Stanley, detta S.J., era una producer molto importante, che dirigeva la Blue print, un'enorme etichetta discografica che includeva tantissime piccole case minori, tra cui la Bright Records, etichetta con cui aveva esordito, e dove aveva conosciuto il suo amato Joey.
Era una donna strana Sarah, molto forte e volitiva, ma allo stesso tempo straordinariamente fragile. La classica donna che abbaia, ma non morde insomma, anche se in questo caso forse si potrebbe dire “lancia, ma non coglie il bersaglio”. Ora, a quasi quarant'anni, aveva trovato un compromesso con il suo aspetto e aveva smesso di cambiare look ogni due settimane, con buona pace di suo marito e del suo parrucchiere che impazziva dietro di lei. Aveva un caschetto molto elegante, ma di colore blu elettrico. Il suo look era una costante e continua via di mezzo tra la sua componente artistica e quella istituzionale. Era una musicista, e lo sarebbe rimasta sempre, ma allo stesso tempo rappresentava la sua casa discografica, dunque doveva cercare di sembrare una persona seria e questo le dava tremendamente fastidio. Miss S.J come usava firmarsi, si sentiva ancora una ragazzina e detestava dover andare in giro in abiti formali ed eleganti.
Com'era una così come mamma e moglie? Beh, complicata. Cercava di esserci sempre, sia per i suoi tre figli, che per il suo amato Joey, ma non sempre ce la faceva e frequentemente finiva a scusarsi con un telefono. Spesso doveva disdire cene e appuntamenti e questo, inevitabilmente, si ripercuoteva sulle sue relazioni: aveva altre due ragazze oltre Chris, ed entrambe erano molto dolci e insicure esattamente come la madre. Erano due piccoli casini emotivi di nome Marianne e Sid, due ragazze adorabili, carine e gentili, ma la prima detestava il suo aspetto e si vestiva da ragazzo e la seconda si metteva sempre in un mare di guai, tanto da rendere suo padre particolarmente orgoglioso di lei.
Mr Stanley era un buon padre, o almeno ci provava: negli ultimi cinque anni aveva accantonato il suo lavoro per prendersi cura delle sue ragazze. Certo, non era stata una scelta semplice, e faceva sempre delle battutacce tremende sulla moglie che viveva solo per la sua casa discografica, ma era fatto così e lei spesso durante le liti urlava forte contro se stessa“ma perchè diavolo lo hai sposato, idiota che non sei altro!”.
Vedete, c'è una cosa che dovete sapere del bellissimo Joey: parlava veramente troppo e, nel disperato tentativo di sembrare simpatico, faceva sempre una valanga di battutine sarcastiche che facevano infuriare la povera moglie! Ormai a casa loro non si diceva più “quando si ghiaccerà l'inferno” ma “quando tua madre andrà in pensione” e frasi come “ c'era una volta” erano state sostituite da “quando tua madre non era presidente”.
Sì, certo, non era molto carino da parte sua tormentare la moglie in quel modo, e spesso litigavano per le sue eccessive battutine, ma credetemi Joey l'amava. Talmente tanto da rinunciare ad un'offerta incredibilmente vantaggiosa.
L'attività principale del nostro ex batterista punk quasi in pensione, era infatti rivangare le vecchie glorie insieme ai suoi compagni di band bevicchiando per tutto il tempo. Gli Headbangers non si erano sciolti, non ci pensavano neanche a dire il vero, ma conoscendo la situazione di Joey avevano accettato di prendersi una pausa per lavorare ad altri progetti e purtroppo non riuscivano a lavorare molto: il gruppo era nato e cresciuto a Los Angeles, ma Joey aveva dovuto trasferirsi a San Francisco e questo era un bell'ostacolo. I non più giovanissimi ragazzi, però, amavano ancora esibirsi in pubblico e durante uno di questi show gratuiti Joey aveva conosciuto Tammy, una ventenne decisamente sexy che suonava in una band. Si erano parlati,avevano scherzato come Joey scherzava con tutto il mondo, e poi...si erano scambiati i numeri di telefono.
Era molto solo a San Francisco, dove ormai faceva il padre a tempo pieno, così aveva promesso di aiutarla con la sua band, e Tammy non faceva altro che flirtare con lui da allora. Joey non credeva di fare qualcosa di male, non le scriveva nulla in particolare, ma una parte di lui si sentiva gratificata da quel rapporto a distanza. Sarah era una donna fantastica, una vera tigre, che però aveva attenzioni per lui unicamente in due occasioni: quando voleva fare sesso e quando voleva litigare.
Sì, si amavano, ma come molte coppie che stanno insieme da un po' avevano perso di vista le loro priorità e non parlavano molto. Sarah però era convinta che finchè avessero continuato a fare sesso, tutto sarebbe stato perfetto, e anche Joey lo credeva, eppure stranamente si ritrovò imbrigliato in una relazione virtuale che continuò per un po' senza che Sarah se ne accorgesse. Non faceva nulla di strano o sconveniente con Tammy, parlavano di musica e delle serie tv che guardavano entrambi, ma alla signora Stanley quella storia non sarebbe piaciuta lo stesso e non aveva torto.
“Buongiorno!” Sussurrò Sarah senza neanche guardarlo! Stava ascoltando delle tracce nuove al computer, ma aveva tolto un'auricolare per parlare con lui.
“Buongiorno bella donna...già a lavoro di domenica? Lavorerai tutto il giorno?” Rispose lui dolcemente, baciandole il collo con fare sensuale.
“Anche tutta la notte, credo. Devo finire un progetto e fare quattro chiacchiere con i giapponesi alle quattro...”ribattè lei sorridendo e Joey rispose “come sempre!Comincio a credere che tu faccia cose perverse con questi giapponesi! Ammettilo, ti pagano per guardarti...”
Non c'era nulla che passasse nella sua mente senza convertirsi in parole, e Sarah non ci fece caso, sapeva che doveva rispondergli a tono. Chiudendo il computer andò a baciarlo teneramente e poi aggiunse “E beh è ovvio che le faccio! E sapessi quanto sono perverse!E' per questo che mi pagano tanto, non perchè sono una producer e bla,bla, bla ma perchè faccio le porcate con i giapponesi. Sono un'icona del sesso nipponico. Comunque se vuoi possiamo stare insieme adesso per almeno una mezz'ora, così magari ti mostro qualcosa di giapponese...ho proprio qualcosa di perverso in mente...”
Sussurrò fiondandosi addosso a lui e mordicchiandogli le labbra.
“E se mi servisse di più, piccola?Sai che sono lento ad apprendere e il giapponese è una lingua così complicata!”
Rispose lui languidamente, con un atteggiamento molto sexy, un secondo prima di baciarla e Sarah sussurrò “ci prendiamo il tempo che ti serve. E' importante che le impari bene certe cose.”
E così tornarono a letto a sperimentare i soliti giochini, ma quella mattina Joey aveva qualcosa in mente, così subito dopo l'orgasmo, mentre sua moglie si accendeva qualcosa che somigliava ad una sigaretta, sussurrò “S.J, potremmo fare l'amore qualche volta?Così, tanto per fare una cosa diversa!”
La sua era una velata richiesta di affetto e attenzioni, ma sua moglie lo fissò sconcertata e gridò “Oh mio Dio, allora è vero!”
In quell'istante Joey si sentì male! Pensò miliardi di cose, si chiese come avesse fatto a saperlo, ma proprio mentre stava per dire la classica frase “non è come sembra!” Sarah aggiunse “è vero che andate in andropausa e diventate dolci e coccolosi. Ah, se ti avesse sentito il mio Joey, quello che mi ha lussato il bacino due volte in cinque anni si vergognerebbe molto di te, sai?”
Pericolo scampato, ma il caro Joey rispose sussurrando “te lo faccio vedere io il tuo Joey” e così rimasero a fare sesso per un bel po', senza parlare, semplicemente scontrandosi con violenza.
Dopo, mamma Sarah finalmente si ricordò e sussurrò al marito, fumando, “comunque ha chiamato Chris un paio di volte, sembra debba parlare con te...”
 Non era esattamente una madre accomodante, anzi era piuttosto rigida e severa, decisamente troppo severa per essere una che fuma hashish dopo aver violentato il marito. Controllava di continuo i progressi di suo figlio alla Juillard e lo aveva minacciato di mandarlo a lavorare in un fast food se non si fosse impegnato al massimo, eppure lo considerava un gran talento e spesso parlava con Joey dei piani per il futuro di quel benedetto ragazzo, così dolce.
Sia lei che Joey pensarono che Chris avesse avuto un brutto voto ad un esame o che avesse avuto problemi con un professore e neanche si allarmarono più di tanto.
“Ti giuro che se è di nuovo per il fumo, prendo a calci nel culo entrambi!”
Gridò Sarah, con fare molto serio, e Joey scuotendo la testa ribattè “naa, gliel'ho spiegato, ma comunque a quanto pare la sua ragazza è una salutista e non approva certe cose, quindi penso sia fuori dal giro!”
“ E così adesso abbiamo un figlio che si fa dire cosa fare da una ragazzina,eh? Dobbiamo esserne orgogliosi, proprio!”
Aggiunse la signora Stanley vestendosi, mentre il marito protestava vivamente perché voleva disperatamente stringerla per un po’.
 “E va bene, facciamo così: svegliami quando fai lo spettacolo per i giapponesi, così vengo a darci un'occhiata!”
Concluse sconsolato, perché aveva capito che non esisteva nessuna possibilità di ricevere un po’ di amore da quella donna, ma non voleva farle capire quanto doloroso fosse. Faceva sempre così: nascondeva le sue reazioni con battutine stupide e buttava giù il rospo.
“Ok...”rispose Sarah ridendo, e poi uscì lasciando il poveraccio sfatto e stanco ad affrontare i guai combinati da Chris.
“Allora, che hai fatto stavolta?”
Chiese divertito, senza neanche dire “ciao” o cose simili, e rimase letteralmente paralizzato quando il figlio ribattè “Jane è incinta. La sua famiglia vuole parlarne con voi, dicono che dobbiamo parlarne tutti insieme e...penso che abbiano ragione.”
Joey rimase senza parole, forse per la terza volta in vita sua. In un attimo mille cose gli passarono per la testa, ma si concentrò sulla reazione della sua compagna, che avrebbe decisamente tentato di uccidere il loro primogenito questa volta. Era un gran casino, ma non aveva senso reagire come faceva SJ di solito, così sospirando rispose “sì, mi sembra logico...ti richiamo, ok?”e poi chiuse la conversazione senza aspettare una risposta.
 Non era certo di voler essere lui a dare una tale notizia a sua moglie, temeva di finire vittima della sua ira, ma non poteva fare altro così la raggiunse e sputò fuori sei parole “ha messo incinta la ragazza gatto.”
Sarah non reagì, spalancò solo la bocca per qualche secondo, ma poi provò a prendere il cellulare per gridare migliaia di insulti al suo ragazzo, ma Joey giocò d'anticipo e le bloccò la mano.
“Ma è un idiota, un coglione imbecille e...”
“Sì, direi di sì, ma è il nostro coglione imbecille e...noi non è che lo volevamo più di tanto S. J. Certe cazzate saranno genetiche, mi sa.”
Joey cercava di essere calmo e pacato, ma Sarah aveva cominciato a reagire esattamente come si aspettava: lanciando ogni oggetto nei paraggi e gridando come un ossesso.
“Che cosa abbiamo fatto di male per renderlo un tale imbecille non lo so! Mettere incinta la prima che capita, andiamo!”
“Sarà stata colpa della bevuta che ci siamo fatti quando non sapevamo che eri incinta, o degli acidi...o forse è colpa dei miei geni!”
“piantala!”
Ringhiò sua moglie, che non sopportava l'atteggiamento ironico del marito, e poi aggiunse colpita “Però è vero, è colpa tua. Sei tu che ti sei sposato mille volte perchè ingravidavi sconosciute, dannato stronzo!”
“E tu pensi davvero che sia genetico, S.J?” Sussurrò in risposta, ridendo di quello sciocco atteggiamento della moglie.
Sarah continuò a gridare e ad imprecare, cercando telefoni in giro per casa, ma suo marito riusciva costantemente a “disarmarla”impedendole di chiamare Chris e rendendola ancor più furiosa.
“Insomma adesso mi lasci in pace!Avrò il diritto di gridargli contro, almeno.” Gridò, brandendo un cellulare a mo' di pistola e Joey ridendo alzò le mani e la lasciò fare. Ne seguì una conversazione di circa quarantacinque minuti, fatta di insulti, lacrime e grida, che però si concluse con “va bene, vieni presto”.
“Sei stata molto saggia...”
Le sussurrò suo marito con sguardo tenero, una volta finita la chiamata, e la povera Sarah gli saltò al collo. Era crollata, aveva riposto gli artigli ed ora poverina aveva cominciato ad incolparsi di tutto, ma suo marito con dolcezza le fece capire che lei non c'entrava nulla con la rottura del preservativo del figlio, e alla fine si rintanarono a letto a cercare di capire come affrontare la cosa.
Joey ci mise una vita a cercare di calmarla. Sarah voleva in ogni modo scappare dal letto e volare a New York, per strozzare prima Chris, poi la sgualdrina che si era fatta mettere incinta e poi i genitori di lei.
“Va bene, se non vuoi che le dica che è una facile, almeno tu dillo ai suoi, cazzo. Devono vergognarsi di avere una figlia che si fa ingravidare dal primo che passa, cazzo!”
“Va bene bimba, come vuoi. Se vuoi che dica ai genitori della ragazza che non hanno proprio fatto un buon lavoro, lo farò, ma cerca di considerare una cosa: non credo che il padre e la madre di una ragazzina di diciassette anni rimasta incinta, saranno molto felici della cosa e temo che potrebbero reagire male a sentirmi dire certe cose...”
“Tzè! Chris dice che sono molto felici di tutto, che sono...come ha detto? Ah, 'un grandissimo supporto ' e che vogliono persino aiutarli a prendere casa a New York, cosicché lui possa finire gli studi, capisci? Che razza di malati fricchettoni possono permettere una cazzata del genere?”
Ribattè Sarah furiosa. Non riusciva proprio a immaginare che genere di persone potessero affrontare una cosa del genere in quel modo, ma Joey rispose “beh Sari, non è proprio una stronzata...”Sarah però si gonfiò tutta e Joey capì che non era il caso di ripetere ciò che aveva detto, così ridacchiando aggiunse “Beh S.J faccio fatica ad immaginare fricchettoni peggiori di noi. Insomma...la festa di compleanno per i quindici anni di Chris si è trasformata in un rave con tanto di retate e arresti...”
“Per non parlare della comunione di Marianne...”ribattè Sarah ridacchiando, ricordandosi del prete drogato che ballava in piscina cantando Like a Virgin, e per un attimo i due sposi si persero nei loro preziosi ricordi, ma poi Joey tornò alla carica
“Comunque, fricchettoni o no, cazzo non credo proprio che siano felici, bimba. Io non lo ero quando Joan mi ha portato il ragazzino e lo sai...”
Eh già, Sarah si ammutolì per un istante a quel pensiero. Quando la figlia maggiore di Joey si era presentata a casa loro incinta e sola avevano davvero passato un brutto periodo, e per la prima volta il gioviale Mr Stanley era davvero diventato crudele.
“Comunque sia” ringhiò Sarah “devi promettermi che mi aiuterai ad affrontarli e che non ti farai imbrogliare come tuo solito! Cazzo Joey, è una cosa molto importante. Non voglio che Chris si rovini la vita, soprattutto a causa di due psicopatici che assecondano questa follia. E' un ragazzino, che cavolo può capire di matrimoni e figli? Lui deve continuare a studiare e il matrimonio è escluso, almeno fino ai venticinque anni. Dobbiamo essere molto chiari...”
Joey sbuffò seccato perchè Sarah si stava comportando da vera prepotente, ma era inutile farglielo notare, raramente lo ascoltava. Poi sospirò di nuovo, pensando a come dire ad un padre piuttosto incazzato che sua figlia sarebbe rimasta una specie di ragazza madre, ma giurò comunque a sua moglie che lo avrebbe fatto in un modo o nell'altro. Anche se poi, quando si ritrovò Juan furioso di fronte, sussurrò alla moglie “col cazzo, a costo di portarlo all'altare con il mitra, io costringo Chris a sposarsi!Non voglio inimicarmi il marito di satana.”

Nota:
Ciao a tutti, vi ho presentato anche i genitori di Chris, ma vi ricordavate di Joey e della sua compagna? Vi sono simpatici? fatemi sapere io vi aspetto come sempre.
   
 
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