Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: EleAB98    05/06/2020    2 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il fatidico giorno dell’esame scritto di ‘Cinematografia e Arti Visive’, Jane sentiva dentro sé l’accrescersi di una profonda agitazione. Nutriva molte aspettative riguardo quell’esame e, nel contempo, era molto elettrizzata al pensiero di rivedere di nuovo il professor Hunt. In effetti, pareva proprio che la giovane non riuscisse a stare senza di lui nemmeno per una settimana. Non appena entrò in aula I e i suoi occhi incontrarono di sfuggita quelli di Thomas, la giovane rimase senza fiato per l’emozione (come sempre era sempre accaduto, del resto). Quella mattina, però, avrebbe dovuto sostenere una prova molto importante, per cui non poteva permettersi di "affogare" nell'insistente contemplazione del suo insegnante. Nel momento in cui Jane prese posto nell'aula, Hunt squadrò la sua espressione, quasi cercasse di assicurare a se stesso che la giovane studentessa fosse pronta ad affrontare l’ardua prova che l’aspettava.

“Bene ragazzi,” esordì poi, a gran voce, “Mi auguro siate pronti ad affrontare uno degli esami più importanti di questo corso. Spero abbiate studiato e compreso a fondo i concetti esposti nelle lezioni e nel libro di testo. Non appena mi consegnerete la prova, inizieranno le prove orali il cui esito, se positivo, andrà a sommarsi con la prova scritta. Non chiedetemi perché, ma le regole sono le seguenti. Dunque, chiunque di voi non si senta abbastanza pronto per un colloquio orale, può benissimo ritirarsi fra un’ora. Detto questo, vi auguro un buon lavoro.”
 

 
***
 
Jane continuava a rimirare quel foglio con scrupolosa concentrazione. Sapeva benissimo che, se avesse fallito, avrebbe potuto dire addio a un’estate spensierata e ricca di emozioni da vivere in compagnia della sua famiglia e dei suoi amici. D’un tratto, ripensò persino all’invito a cena di Hunt e si ritrovò a sorridere come una perfetta idiota nel bel mezzo della prova scritta. Fortunatamente, Thomas non se ne accorse e lei colse l’occasione per ‘ridestarsi’ da sola da quei dolci pensieri: doveva assolutamente superare la prova scritta, nonché prepararsi per l’eventuale colloquio orale che ne sarebbe seguito. Con convinzione, cominciò dunque a rispondere alle insidiosissime domande costruite ad arte dal suo professore.

In fin dei conti, doveva ammettere che la severità dell’insegnante non doveva conoscere limiti di sorta. Ciascun quesito richiedeva infatti una preliminare e attenta valutazione da parte del discente che si apprestava a rispondervi in base alle competenze e/o conoscenze possedute. Trascorsa un’ora, Jane notò che alcuni ragazzi si erano alzati con il solo proposito di andare a ritirarsi dalla prova scritta. Con sentito rammarico, Hunt raccolse i loro elaborati, conservandoli in un apposito cassetto. Dopodiché, guardò l’orologio e annunciò alla classe:

“Avete a disposizione un’altra ora e mezzo per la produzione scritta. Dovrete elaborare una piccola sceneggiatura in base alla vostra esperienza sul campo. Perciò, gestite al meglio il vostro tempo e ponderate molto bene le vostre scelte. Per qualsiasi dubbio o chiarimento, non dovete far altro che chiedere al sottoscritto.”

In quel momento, Jane fece un bel respiro. Sembrava quasi di trovarsi in un campo di addestramento militare. Quando Thomas si trovava con lei, l’uomo si mostrava decisamente diverso; un uomo molto più spontaneo e naturale. Ovviamente, però, la vita professionale non avrebbe mai potuto essere ricondotta a quella privata. Il professore conosceva sin troppo bene i propri obblighi e diritti, così come lei conosceva i suoi doveri di studentessa. D'un tratto, la ragazza tornò a concentrarsi sulla verifica e chiuse gli occhi per una manciata di secondi. In quel brevissimo frangente, le tornarono subito nella mente quelle immagini... Saint Lake Street, lo sciabordio del ruscello, il bacio... e in un attimo, ecco che la studentessa riprese a scrivere, o meglio, a creare la sua nuova sceneggiatura.
 

 
***

 
Non appena gli studenti terminarono la prova scritta, Hunt cominciò a esaminare i discenti tramite il celeberrimo colloquio orale di cui tutti, ma proprio tutti, avevano sentito parlare. L’insegnante non avrebbe sicuramente risparmiato loro delle domande insidiose e ogni singolo studente serbava nel cuore la grande speranza di mostrargli quanto avessero imparato. Il caso volle che Jane fosse la prima studentessa a essere interrogata. Il cuore della giovane batteva a mille all’ora e un turbinio di emozioni la attraversò anima e corpo. Hunt, dal canto suo, non le dispensò la benché minima attenzione e, tenendo gli occhi fissi sulla sua agenda, cominciò a rifilarle della domande preliminari concernenti la prova scritta.

Dopodiché la guardò negli occhi e, con una serietà senza precedenti, continuò a dispensarle a raffica delle domande concernenti l'intero programma. La giovane si mostrò molto sicura di sé, sebbene qualche piccolo tentennamento non mancò. Ma si trattava perlopiù di un semplice effetto dovuto all’emozione, piuttosto che di una mancanza di preparazione. Dopo circa quaranta minuti, il colloquio terminò con un bellissimo 28. Entusiasta, Jane uscì dal suo studio esultando di gioia.

Non poteva ancora credere di aver sostenuto un esame con il celeberrimo professor Hunt.
 

 
***

 
Non appena Thomas giunse a casa sua a seguito di quella prova estenuante, l'uomo si riservò immediatamente il diritto di correggere l’elaborato di Jane. Non poteva resistere alla curiosità. Voleva assolutamente conoscere l’esito della prova che aveva sostenuto, dopodiché...

L'uomo sospirò e, per qualche secondo, si voltò verso la finestra del soggiorno contemplando il piccolo squarcio di un paesaggio che tradiva una certa malinconia nella quale però, non poteva affatto perdersi. Aveva ben altro a cui pensare, per cui doveva mettersi immediatamente al lavoro.

Tornando a leggere quello scritto, Thomas si accorse di quanto tempo e attenzione avesse speso la sua studentessa nel prepararsi per quell'esame e un moto di orgoglio calpestò del tutto quella sgradevole sensazione cui era incappato poco prima. Con il sorriso sulle labbra, appostò la sua firma e la rispettiva valutazione su quel foglio, pregustando il momento della pubblicazione dei risultati.


 
***
 

Circa una settimana dopo, Hunt affisse le valutazioni dei suoi discenti nella bacheca antistante l’aula I e, non appena si allontanò, una miriade di ragazzi si avvicinò per conoscere l’esito della prova. Dopo pochi minuti, anche Jane conobbe il proprio risultato. Con il cuore in gola, si avviò davanti alla bacheca e, in quel preciso istante, provò un'immensa felicità: il suo ventotto era stato confermato dalla prova scritta e adesso non le restava altro che cercare il professor Hunt per festeggiare insieme a lui. Effettivamente, negli ultimi giorni non si era fatto vivo in alcun modo: dove poteva essersi cacciato?
 

 
***

 
“Buongiorno preside Cook, disturbo?” esordì l'uomo, avviandosi verso la scrivania della presidenza con passo deciso.

“Thomas Hunt! Qual buon vento la porta qui?”

Cook si alzò in piedi e, come di consueto, gli strinse fortemente la mano. Hunt ricambiò il gesto, accennando un sorriso.

“Ecco... dovrei parlarle di una questione importante” gli disse poi, prendendo posto senza perdersi in ulteriori convenevoli. “Spero che la prenderà bene.”

L'altro gli rivolse un'occhiata sospettosa.

“Così mi spaventa, mio caro Hunt. Che cosa le è successo?”

“Nulla di sconcertante, a dire il vero, ma...”

Hunt sospirò. Sembrava faticasse a trovare le parole giuste da dire.

“Ha presente il premio che ho ricevuto in dono a seguito della vincita al concorso bandito dall’ultimo Festival del Cinema?” riprese poi, facendo appello a tutto il suo coraggio.

“Certamente!” esclamò lui, gesticolando con irruenza. “Come dimenticare l’evento che ha sancito ancora una volta la sua attesissima vittoria... è stato un evento memorabile... me-mo-ra-bi-le!”

Hunt spense immediatamente l’entusiasmo del preside.

“Mi creda, sono davvero lusingato che lei sia stato così contento della mia vittoria. Ma avrei intenzione di usufruire del premio che mi è stato consegnato il giorno della premiazione... sa a cosa mi riferisco, non è così?”

A quelle parole, il volto di Cook assunse un’espressione decisamente contrariata e ancora più allarmata.

“Non dirà sul serio! Non mi dica che vuole andarsene dalla Hollywood U! Avanti professore, mi dica soltanto che si tratta di uno scherzo e amici come prima, d’accordo?”

“Non si tratta affatto di uno scherzo” ribatté Thomas, con estrema durezza. “E mi creda, ne sono terribilmente dispiaciuto... ma ho deciso di partire alla volta di San Francisco e accettare quella proposta di lavoro di cui mi aveva parlato a inizio anno accademico.”

“È la sua decisione definitiva?”

Hunt ci rifletté per una manciata di secondi.

“Sì, la mia scelta è definitiva. Partirò tra due giorni. Biglietto di sola andata.”

“Ma... mi dica almeno perché... io proprio non la capisco. Fino a qualche giorno fa sembrava così felice di trovarsi qui, alla Hollywood U. Avevo persino giurato che lei si fosse innamorato di qualcuno. Sa, sprizzava gioia da tutti i pori...”

“Non dica sciocchezze, signor preside” rispose Hunt, cercando di nascondere la propria amarezza. “Non si tratta di una questione sentimentale. Non posso rivelarle i dettagli della mia partenza, posso solamente dire che forse è ormai giunto il momento di cambiare aria... Porterò sempre nel cuore questo posto, è ovvio. Ma sento in me la viva esigenza di andarmene. Credo che i miei studenti possano ormai cavarsela anche senza il sottoscritto.”

“Io non credo, caro Hunt. Gli studenti contano su di lei e la ammirano molto. Dispiacerà moltissimo anche a loro. Ma come preside e amico, non posso non accettare la sua decisione. Se lei ha deciso di partire, devono senz’altro sussistere delle buone ragioni. Ma la prego, ci rifletta ancora un po’” lo implorò Cook, sinceramente dispiaciuto.

“Vorrei tanto poterlo fare, signor preside. Ma ormai, niente e nessuno potrà farmi desistere dal mio proposito.”

L'uomo annuì. 

“Capisco. Ma mi faccia perlomeno avere sue notizie, di tanto in tanto. Mi farebbe molto piacere ma, soprattutto, credo farebbe piacere ai suoi studenti. Le auguro ogni bene, professore. Ci mancherà davvero molto.”

“La ringrazio, preside Cook” rispose Thomas, stringendogli nuovamente la mano. “Non dimenticherò mai il supporto che ho ricevuto da lei e da questa magnifica squadra di colleghi. Sì, anche voi mi mancherete...”

Cook annuì.

“Preparo la sua lettera di dimissioni, dunque?” domandò poi, con un tono dal quale traspariva tutta la sua incredulità.

La risposta di Hunt non si fece attendere.

“Sì, la prepari immediatamente, per favore. Gliela riconsegnerò oggi stesso.”
 

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: EleAB98