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Autore: sunonthesea    07/06/2020    1 recensioni
Il bosco è da sempre centro dell'immaginario umano: una distesa immensa di alberi che si protraggono in altezza fino a rendere le loro cime invisibili, i rami che paiono mani scheletriche pronte ad afferrare i malcapitati e i sentieri sporchi di foglie, che si contorcono con il solo scopo di far perdere gli ospiti delle fronde.
Ma la cosa che sicuramente fa più paura, in una foresta, è ciò che può nascondere. Come nelle profondità dell'oceano, nessuno può sapere con certezza cosa possa nascondersi in mezzo alle foglie illuminate soltanto dalla luce della luna. Ci sono solo animali innocui, trappole di cacciatori oppure qualcos'altro?
Aziraphale non vede l'ora di scoprirlo.
Genere: Angst, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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I passi erano lenti sul tappeto di foglie. Non aveva fretta, non aveva nessuno a correrle dietro. La ragazza si osservava attorno con meraviglia, osservando i bizzarri dettagli che il bosco in autunno poteva donare ai suoi occhi: le liane che si fondevano perfettamente con le rocce appartenenti alle montagne poco distanti, le fronte verdi delle macchie di pini in lontananza e i funghi di mille colori che sporgevano dai pieni degli alberi stessi, le loro testoline che parevano avere degli occhi che la seguivano mentre continuava il suo viaggio.

Il motivo della sua visita nel bosco era semplice: non c'era. Voleva solo rilassare la mentre, sentire l'erba accarezzarle le caviglie non coperte dalla pesante gonna che indossava o dagli stivali, stretti ai suoi piedi, oppure semplicemente abbandonarsi nel respirare l'aria fresca prodotta dalle piante che allo stesso tempo la proteggevano dal vento furente che proveniva dalle alte vette.

Voleva svuotarsi la testa, almeno per quella volta. Il silenzio la faceva stare bene, la faceva sentire un tutt'uno con la natura che tecnicamente avrebbe dovuto adorare però nel pratico la metteva sempre alla fine dei suoi numerosi impegni, con la scuola...gli amici e tutto il resto.

Era una ragazzina, ancora. Una strega, sì, ma comunque una ragazzina.

Sentiva le foglie marce del tappeto sotto i suoi piedi con il loro olezzo che sapeva di terra bagnata, un odore che ricordava con gioi dall'ultima volta che era uscita con sua madre nel profondo della foresta che pareva sempre essere minacciosa ai margini del paesino dove abitava, ma che in realtà non era nient'altro che un insieme di alberi e foglie.

Gli uccelli cantavano sopra la sua testa, i rami antichi a volte parevano voler prendere possesso dei suoi lunghi capelli scuri, che come una cascata scendevano sulla sua schiena, quasi a reclamarli come le foglie che avevano perso con le prime piogge.

Tutto era silenzioso. Non c'era un solo verso oltre a quello degli uccelli, il vento che passava tra le cime degli alberi più alti e il rumore dei suoi passi, quando all'improvviso sentì qualcos'altro.

Qualcosa di pesante stava camminando sul suo stesso sentiero, alle sue spalle. Un animale, probabilmente. Un grosso gatto, un cervo magari. Un orso.

Il sangue si ghiacciò nelle vene della giovane, costringendola a fermarsi. Non poteva andare avanti, doveva soltanto stare ferma. Totalmente ferma. Non voleva farsi attaccare, non voleva morire lì. Doveva stare ferma, immobile.

Una goccia di sudore le scese per tutta la schiena coperta da quel cardigan che anche lei aveva reputato troppo pesante, stringendo i denti solo per non mettersi ad urlare. Era una strega, doveva mantenere la calma. Percepiva l'aria entrare nei suoi polmoni, il borbottio della sua pancia e il vuoto sotto ai suoi piedi.

Non sapeva effettivamente cosa fare.

-Sangue di strega, uh?- la voce della creatura era sibilante, come se un serpente stesse parlando a pochi passi dalla sua schiena. Non era un umano, era qualcos'altro. Qualcosa che sentiva familiare, ma allo stesso la terrorizzava. Doveva scappare, doveva scappare il prima possibile.

-Cosa sei?- cercò di tenere la voce ferma per non dar prova del suo tremore, le gambe infilzate al suolo mentre delle dita lunghe e scheletriche le toccavano la schiena con una grazia che non avrebbe mai immaginato.

Tuttavia, l'essere non rispose alla sua domanda.

-Cosa sei?!- la ragazza si abbandonò all'esasperazione, voltandosi di scatto con l'intenzione di scappare.

Un paio di occhi gialli come petali di girasole che la osservavano con le loro pupille rettili fu l'ultima cosa che vide, prima di scansarsi e correre via dalla foresta.





angolo autrice:

CHE BELLO UNA NUOVA STORIA YEEEEEEEEEE



   
 
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