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Autore: ali04    07/06/2020    3 recensioni
Gli dei del Monte Olimpo raggiungono una piccola isola nel Mar Giallo per portare a termine una missione: ritrovare Eros, il dio dell'amore, rapito da Crono e dai Titani e nascosto tra i mortali.
Genere: Avventura, Fantasy, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20. VENTI
(εἴκοσι)
 

 
Doyeon stava studiando, quando sentì il campanello di casa suonare. Fuori era buio e silenzioso: ma chi poteva essere a quell’ora di notte?
Quando aprì la porta e si ritrovò davanti Baekhyun in lacrime e tremante, soffocò un gemito di sorpresa.
- Baek, ma cosa…
Il ragazzo non la lasciò finire e la abbracciò, scoppiando a piangere sulla sua spalla.
Da chi altri poteva andare se non dalla sua migliore amica? Doyeon era il suo punto di riferimento e, per quanto volesse bene a Luhan, era lei la sua confidente e l’unica a cui permettesse di asciugare le sue lacrime.
Doyeon lo fece entrare e lo portò subito nella sua stanza, che li aveva visti insieme a decine di pigiama party.
Aspettò che si calmasse e lo fece sedere sul suo letto. Sapeva che avrebbe parlato lui, quando fosse stato pronto.
Passarono minuti interminabili prima che le lacrime si calmassero abbastanza da dargli modo di parlare.
- C-Chanyeol… - balbettò e Doyeon dovette soffocare un “Te l’avevo detto”.
- Cosa ha fatto? - chiese dolcemente - Ti ha lasciato?
Baekhyun scosse la testa e si asciugò le lacrime: - Non voglio avere più niente a che fare con lui.
La ragazza sospirò, triste che il suo amico stesse soffrendo. Una parte di lei, però, non poteva che essere felice: odiava vedere Baekhyun con Chanyeol, perché era certa che fosse lei la persona perfetta per il più basso.
- Ma perché? Ti ha fatto qualcosa? Ti ha fatto del male?
A quelle parole, Baekhyun si irrigidì: - No, lui… è sempre gentile con me, ma… non lo so. Sono così confuso.
Era chiaro che qualcosa aveva sconvolto Baekhyun e parlarne in quel momento non avrebbe giovato. Dovevano dormirci su.
La ragazza aiutò il suo migliore amico a mettersi sotto le coperte e poi lo raggiunse.
- Domani mi racconterai tutto, d’accordo?
Non sentendo risposta, si voltò verso Baekhyun e lo trovò già addormentato. Gli spostò una ciocca di capelli dagli occhi e si accoccolò accanto a lui, felice che fosse finalmente tornato da lei.
 
***
 
Il boato delle onde che si infrangevano sullo scoglio era così forte che lui faticava a sentire i suoi stessi pensieri.
L’acqua era gelida e lo stava spingendo sempre di più contro quell’unico scoglio in mezzo al mare.
Non sapeva com’era finito in acqua, non ricordava nemmeno di essere andato alla spiaggia, ma ora si trovava a lottare per rimanere a galla e per non andare addosso alla sporgenza appuntita.
Gli mancava il fiato e stava bevendo grosse boccate d’acqua salata.
- Aiuto!
Provare a urlare era inutile: chi mai avrebbe potuto sentire la sua voce in mezzo a quel frastuono.
Ma lui non voleva arrendersi, non dopo tutto quello che era successo.
Forse solo una persona poteva aiutarlo in quel momento.
- Chanyeol! - cominciò a urlare, con tutto il fiato che aveva in gola - Chanyeol! Aiuto!
Il dio del mare era l’unico che poteva salvarlo in quel momento. Solo lui.
- C-Chanyeol!
L’acqua diventava sempre più violenta e ormai lo scoglio era vicinissimo.
- Baekhyun!
Ecco, finalmente qualcuno l’aveva visto!
- Chanyeol! - urlò ancora più forte - Aiutami!
- Baekhyun, svegliati!
- Chan…
- È un sogno, Baekhyun, svegliati!
 
***
 
Baekhyun spalancò gli occhi e riprese il fiato che doveva aver trattenuto a lungo.
Sedette sul letto tenendosi una mano all’altezza del cuore, che batteva impazzito. Era stato un sogno, ma quanto sembrava reale!
- Baek! Stai bene?
Voltò il viso verso la figura spaventata accanto a lui e capì che la voce che aveva sentito era stata trasformata in quella di Chanyeol dal suo subconscio. In realtà era Doyeon che lo chiamava.
- S-scusa, io… ho fatto un incubo.
Chiuse gli occhi e cercò di far tornare il suo respiro a un ritmo regolare. Era stato un sogno come molti altri, ma stavolta aveva sentito una stretta al petto quando si era svegliato e aveva ricordato che mai più avrebbe potuto chiamare Chanyeol per aiutarlo.
Prima che Doyeon potesse chiedergli qualcosa, scese dal letto e si fiondò in bagno. Aveva bisogno di stare solo in quel momento e, nonostante la ragazza fosse stata come sempre un’amica fantastica, ora non voleva nemmeno lei accanto a sé.
Quando alzò lo sguardo e incrociò i suoi stessi occhi allo specchio, quasi non si riconobbe: il viso era gonfio e giallognolo, gli occhi rossi e ancora lucidi e i capelli erano tutti scompigliati. Il pianto della sera prima e la battaglia che l’aveva anticipato non avevano giovato al suo aspetto. Era incredibile che una giornata potesse cambiare così improvvisamente.
Dal suo primo appuntamento con Chanyeol era passato ad allontanarlo nel giro di mezza giornata. Tutto ciò era troppo.
Si lavò il viso e si sedette sul bordo della vasca, per riflettere. Quale sarebbe stata la prossima mossa?
L’unica cosa che avrebbe voluto era scappare il più lontano possibile da quell’isola perché, per quanto ci avrebbe provato, era impossibile evitare Chanyeol. Già, ma lui voleva davvero evitarlo?
Sentì le lacrime pizzicargli ancora gli occhi: non voleva piangere, ma era più forte di lui. Era così spaventato, così deluso.
Cosa si aspettava, che il dio Poseidone sarebbe stato il fidanzatino ideale? Era stato davvero un povero illuso a pensarlo, a pensare che il dio Poseidone sarebbe cambiato per lui, un inutile e sciocco mortale.
Un timido bussare alla porta interruppe i suoi pensieri.
- Baek, tutto bene lì dentro?
Baekhyun sospirò e cercò di darsi un contegno. Odiava non poter parlare liberamente con Doyeon e non aveva nemmeno idea di cosa dirle quando gli avrebbe chiesto perché aveva rotto con Chanyeol. Cosa poteva inventarsi?
La versione originale era da escludere.
Uscì dal bagno e, quando vide lo sguardo preoccupato della sua amica, non poté fare a meno di sentirsi in colpa.
- Scusa - disse - Mi sto comportando in modo strano.
Doyeon sorrise incoraggiante e lo prese per mano: - Vieni, quello che ti ci vuole ora è una bella colazione.
I genitori di Doyeon avevano un piccolo ristorante sull’isola, perciò a casa sua si mangiava sempre benissimo. Il tavolo della cucina era pieno di piatti e ciotole, tutti carichi di cibo per la colazione.
A quella vista, Baekhyun dimenticò per un attimo tutti i suoi problemi.
- Avevo una fame!
- Non ne dubitavo. - disse divertita la ragazza, prima che entrambi si sedettero.
Aspettò che Baekhyun mangiasse un po’, prima di farlo parlare.
- Allora, me lo vuoi dire cosa è successo ieri?
Il ragazzo deglutì il boccone e posò le bacchette, mentre nella sua mente cercava una risposta esaustiva, ma che non rivelasse troppo.
- Ho capito che non andava.
- Raccontalo a qualcuno che non ti conosce da tutta la vita. Baek, eri troppo sconvolto, troppo disperato. Chanyeol ti ha fatto qualcosa di brutto?
Scosse la testa e si odiò per il pensiero che era balenato nella sua mente: “non ancora”.
- Non mi ha fatto nulla, anzi è sempre gentile con me. Ma io… non siamo destinati a stare insieme. Lui è troppo per me.
- Ma che cazzata! - sbottò Doyeon - Casomai tu sei troppo per lui.
A Baekhyun sfuggì una risata canzonatoria: - Stiamo parlando dello stesso Chanyeol?
- Certo. Essere un armadio sexy non significa essere troppo, Baek. Tu sei gentile, divertente, sempre disposto ad aiutare gli altri. Le tue doti sono da ammirare, perciò smettila di sottovalutarti. Chanyeol non era alla tua altezza, non il contrario.
- Sei carina a dire così. Hai appena aiutato la mia autostima.
I due amici risero insieme, come ormai non succedeva da un po’. Forse quello era il momento giusto per Doyeon di rivelare al suo migliore amico i sentimenti che provava per lui. D’accordo, stava male per quel ragazzo gigantesco, ma lei gli era stata accanto nel momento del bisogno e questo era certa non lo avrebbe dimenticato.
- Baekhyun…
- Accidenti, è tardissimo! - esclamò lui, interrompendola - Dobbiamo andare a lezione e… forse è meglio se torno a casa a cambiarmi.
- Oh, giusto. Le lezioni…
Baekhyun si alzò, finendo di mangiare gli ultimi bocconi: - Grazie mille per tutto, Doyeon. Sei la migliore amica del mondo.
La abbracciò forte, grato di avere una persona così al suo fianco e poi sgattaiolò verso la porta, urlando un: - Ci vediamo a lezione!
Doyeon rimase seduta anche dopo che la porta d’entrata si era chiusa. Non aveva importanza quando gli avrebbe rivelato i suoi sentimenti. Era certa che loro due fossero destinati a stare insieme.
 
***
 
L’ora di lezione era iniziata da qualche istante quando Baekhyun entrò in aula. Per sua fortuna l’insegnante non era ancora presente.
Fece un respiro profondo, prima di alzare lo sguardo verso il suo posto. Non si sbagliava: Chanyeol era lì e lo stava fissando. Il posto tra lui e Luhan era vuoto, in attesa che Baekhyun lo prendesse, ma lui non ne aveva la minima intenzione.
Ignorando anche la mano alzata di Luhan, si diresse dal lato opposto dell’aula, sedendosi in prima fila. Si voltò in tempo per vedere Chanyeol e Luhan parlare, ma poi entrò la professoressa Kim e preferì dare la sua attenzione a lei.
Era difficile non voltarsi per guardarli, per vedere se stavano ancora parlando e, soprattutto, se Chanyeol lo stava osservando. Più di una volta dovette costringere se stesso a tenere gli occhi fissi sull’insegnante.
Quando la lezione finì, Baekhyun si affrettò a mettere nello zaino le sue cose. Riusciva quasi a sentirlo fisicamente: uno sguardo fisso su di lui. E sapeva anche a chi apparteneva.
Era come se quegli occhi scuri gli stessero perforando la schiena, nel tentativo di attirare la sua attenzione.
Doveva andarsene da lì, prima che…
- Ciao.
Baekhyun si immobilizzò, con il corpo piegato verso lo zaino. Non era stato abbastanza veloce: Chanyeol era dietro di lui.
Lo sentì sospirare e sedersi nel posto accanto, ma lui si affrettò ad allontanarsi alzandosi dal suo posto. Chanyeol sembrò ferito da quel gesto, ma poi il suo viso tornò serio.
- Baekhyun, ascolta…
- No - lo fermò subito, scuotendo la testa - Non dire niente. Non voglio.
- Ma devi almeno lasciarmi spiegare. - lo pregò l’altro, rialzandosi e facendo un passo verso di lui.
- E pensi di potermi spiegare ciò che hai fatto? Non è giustificabile in nessun modo!
- Lo so, non sono qui per giustificarmi. Ma per ricordarti che stiamo parlando di una cosa avvenuta centinaia di anni fa.
- E allora? Eri sempre tu anche in quel caso! - sbottò Baekhyun, accorgendosi poi che la professoressa Kim era ancora in classe.
- Parliamone fuori - lo pregò Chanyeol, abbassando la voce - Lascia che ti spieghi.
- Non voglio. - disse risoluto Baekhyun, trovando finalmente il coraggio di guardarlo negli occhi. Quel gesto gli fece più male di quanto si aspettava.
Chanyeol sembrò sgonfiarsi e farsi più piccolo: - Va bene. Non posso costringerti ad ascoltarmi. Sappi solo che… sappi che con te sono sempre stato solo Chanyeol e non il dio Poseidone.
L’ultima parola fu un sussurro così lieve da essere quasi inudibile, poi il ragazzo alto lasciò la classe, trascinando i piedi.
Baekhyun rimase a guardare il punto dove fino a poco prima si trovava. Era stata la scelta migliore non permettergli nemmeno di spiegarsi?
- Byun Baekhyun, hai intenzione di uscire dall’aula o no?
La voce della professoressa lo riscosse dai suoi pensieri e si affrettò a finire di riempire lo zaino. La giovane donna lo guardò per tutto il tempo e sembrava sul punto di dire qualcosa, ma alla fine lui uscì dall’aula senza che lei avesse parlato.
I corridoi erano gremiti di ragazzi, ma a Baekhyun sembrava di essere solo: era tutto ovattato, confuso, privo di significato. Sapeva che stava camminando, ma non era certo di quale fosse la sua meta.
Senza rendersene conto, aveva raggiunto il corridoio che portava alla piscina. Posò la schiena contro il muro e sospirò: più ripensava allo sguardo ferito di Chanyeol, più si sentiva in colpa. Sapeva di non aver sbagliato, sapeva che il ragazzo era pericoloso… o almeno lo era stato.
Con lui però si era sempre comportato bene, era sempre stato gentile e dolce. L’aveva aiutato e, impossibile da dimenticare, gli aveva salvato la vita più di una volta.
L’immagine di loro due nel suo letto che dormivano abbracciati e, fino a poco prima, si baciavano come se fossero l’uno la fonte d’acqua dell’altro, si fece largo nella sua mente. In quel caso era evidente che volessero entrambi andare oltre, ma Baekhyun si era fermato.
E Chanyeol non aveva fatto nulla per fargli cambiare idea. Non aveva insistito.
Quanto sarebbe stato facile per lui aggredirlo, immobilizzarlo al letto e prenderlo? Chanyeol era molto più muscoloso e forte, gli sarebbe bastato un istante e Baekhyun sarebbe stato suo. Ma non l’aveva fatto e aveva rispettato la scelta del più basso.
Era vero allora, che il suo comportamento era diverso da quello di migliaia di anni prima?
Senza che se ne rendesse conto, le lacrime avevano iniziato a scorrere sul suo viso e un singhiozzo lasciò le sue labbra. L’allenamento di pallanuoto doveva essere iniziato, perché si sentiva il suono del fischietto dell’allenatore e il rumore dell’acqua mossa dai corpi dei ragazzi.
- Baekhyun?
Il ragazzo sussultò, sentendo la voce alle sue spalle. Accanto a lui, si era materializzato improvvisamente Kyungsoo. Il ragazzo dai capelli neri lo guardava con un sopracciglio aggrottato e si sistemò la spessa montatura degli occhiali sul naso.
- Tutto bene? - chiese, con un tono palesemente disinteressato.
Baekhyun si asciugò velocemente le lacrime con le dita. Di certo Kyungsoo non era la persona ideale a dargli consigli d’amore.
- Se vuoi spiare Chanyeol in costume, dovresti entrare almeno.
Il ragazzo arrossì improvvisamente: - I-io… no! Non sono qui per spiarlo. Anzi, non so perché sono qui.
Kyungsoo alzò gli occhi al cielo: - So che avete litigato, anche se quello scemo di mio fratello non vuole dirmi il motivo. Però io non sono idiota come lui e l’ho intuito. È per Medusa, vero?
Baekhyun sgranò gli occhi e annuì: - Sì, lei… insomma, quello che le ha fatto…
Improvvisamente, la risata di Kyungsoo riempì il corridoio vuoto e rimbombò tra le pareti. Baekhyun arrossì per l’imbarazzo, confuso dal comportamento del ragazzo sempre così controllato.
- Ah, mortale, tu non hai idea di ciò che abbiamo fatto tutti noi. Dimmi un nome e io ti elencherò una serie di azioni davvero discutibili e, credimi, alcune ti farebbero rizzare i capelli in testa. Ma siamo dèi, dèi dell’Antica Grecia. Al nostro tempo eravamo venerati, adorati, i mortali uccidevano per noi, rubavano per noi, torturavano per noi. Facevano guerre a nostro nome anche se a noi non fregava un accidente. Il vostro mondo era il nostro enorme parco giochi e niente poteva farci desistere dall’ottenere ciò che volevamo. Era tutto nostro.
Baekhyun lo ascoltava rapito. Le lacrime bloccate nei suoi occhi non avevano il coraggio di scendere per non interrompere Kyungsoo.
- Poi le cose sono cambiate e, piano piano, i mortali ci hanno sostituito. Non dimenticato, perché se pronunci i nostri nomi tutti li conoscono, ma non siamo più venerati. Non esistono più templi a nostro nome e, se ci sono, sono solamente mete per turisti. Con voi, siamo cambiati anche noi. Le nostre scorribande nel vostro mondo sono diminuite. In passato, tutti abbiamo fatto cose orribili. Sehun ha portato alla rovina molti dei suoi amanti, tra cui Dafne, costretta a trasformarsi in una pianta di alloro, Seulgi ha reso Medusa il mostro che era, Wendy ha lasciato la terra nella carestia per settimane, Yeri e Sehun hanno giocato al tiro al bersaglio con i quattordici figli di Niobe. Non inizio nemmeno a dirti cosa ha fatto mio fratello Suho, perché ci vorrebbero giorni, ma sappi che è stato un gran bastardo. Perfino il nostro adorato Eros, che tanto stiamo cercando, ha fatto delle cose davvero terrificanti, da piccolo stronzetto qual è sempre stato.
Baekhyun si accorse di avere la bocca aperta per l’incredulità.
- Tu… anche tu hai fatto qualcosa di brutto?
Kyungsoo sghignazzò: - Il nome Persefone ti dice niente? Volevo una moglie da portare con me negli Inferi e mi sono innamorato di questa stupenda fanciulla, figlia di Demetra. Con l’inganno, Afrodite l’ha fatta uscire e io l’ho rapita, per portarla nell’oltretomba con me.
Baekhyun rabbrividì: - L’hai davvero rapita?
- Certo. La volevo e me la sono presa.
- E lei cosa ha fatto?
- Non poteva molto contro un dio, perciò è ancora mia moglie ed è lì negli Inferi che mi attende. Dopo anni di lotte e sotterfugi per fuggire, si è arresa e oso dire che siamo innamorati.
Baekhyun abbassò lo sguardo, mentre cercava di immagazzinare tutte quelle informazioni.
- Quello che voglio farti capire - continuò Kyungsoo - È che non hai a che fare con un ragazzo normale. Chanyeol non è un mortale qualsiasi e di sicuro il tuo possibile futuro con lui non sarà una bella favola. Ma lui non è più il dio Poseidone di una volta, come io non sono più l’Ade di una volta. Siamo tutti cambiati e ci siamo, come dire, ammorbiditi. E credo che, in questo particolare caso, ciò dovrebbe renderti felice.
Baekhyun annuì, fissando dritto davanti a sé. In fondo Kyungsoo aveva ragione e lui aveva capito perfettamente ciò che voleva spiegargli.
Stare con Chanyeol non sarebbe stato facile, avrebbe sofferto e spesso si sarebbe chiesto cosa stava facendo. Ma l’idea di stare senza di lui gli era totalmente insopportabile.
Non era passato nemmeno un giorno da quando aveva detto al più alto di non volerlo vedere mai più e già sentiva che non avrebbe mantenuto il proposito.
Aveva paura di lui? Forse no, contrariamente a quanto credeva.
Temeva che potesse fargli del male? Il ricordo del comportamento del più alto quella particolare notte lo convinse che no, non lo avrebbe mai aggredito.
Ciò che Chanyeol, anzi Poseidone, aveva fatto anni prima era imperdonabile e ingiustificabile, ma era passato così tanto tempo…
- Io… io entro. - disse più a se stesso che a Kyungsoo, prima di aprire la porta della piscina ed entrare.
Il dio degli Inferi ghignò tra sé: il fratello maggiore gli doveva un enorme favore.
Baekhyun andò a sedersi sugli spalti, che ospitavano anche altri studenti. Ogni tanto alcuni ragazzi della scuola assistevano agli allenamenti per diversi motivi: spirito di squadra, passione per la pallanuoto, per passare il tempo in attesa dell’autobus, per guardare i giocatori in costume. Quest’ultimo era il motivo più frequente.
L’allenatore aveva diviso i giocatori in due squadre e stava facendo fare loro una partita, per provare dei nuovi schemi di gioco.
Chanyeol era in vasca, accanto a Luhan. Fu il suo migliore amico ad accorgersi della sua presenza e fece cenno al più alto.
Quando i loro sguardi si incrociarono, Baekhyun sentì il cuore esplodere nel petto. Aveva provato a negarlo a se stesso, ma era irrimediabilmente innamorato di Chanyeol.
Si fissarono per qualche istante e, prima che il più alto fosse sgridato dall’allenatore Lee, Baekhyun strappò una pagina dal suo quaderno e scrisse un breve messaggio. Poi si alzò e lo mise nella tasca dell’accappatoio di Chanyeol.
Quando uscì dalla piscina, un sorriso illuminava il suo viso e il corpo gli sembrava più leggero.
Aveva ricominciato a respirare.
 
Ti aspetto in spiaggia, dopo l’allenamento.
B.
 
***
 
Muui era circondata da promontori e spiagge, ma Baekhyun sapeva che Chanyeol avrebbe capito a quale spiaggia in particolare si riferiva.
Era quella dove gli aveva salvato la vita la prima volta, dove si erano parlati la prima volta.
Era schifosamente romantico e significativo, lo sapeva, ma lì si sentiva più forte. Chissà perché.
Stava guardando il mare, particolarmente calmo, quando sentì dei passi attutiti dalla sabbia alle sue spalle.
Non gli servì nemmeno voltarsi per capire che era Chanyeol.
Il ragazzo alto restò in silenzio, per dare a lui il tempo di mettere in ordine le idee e parlare.
Baekhyun si voltò e, in un attimo, tutto il discorso che aveva preparato sfumò.
Fece un passo verso Chanyeol e prese a torturarsi le dita, nervoso. Non sapeva cosa dire, perché vedere quegli enormi occhi scuri aveva fatto sparire ogni traccia di raziocinio. L’unica cosa che voleva fare era abbracciare Chanyeol e posare la testa sul suo petto.
Invece, allungò timidamente una mano e prese la sua.
- Mi avevi promesso una nuotata insieme. - disse, tenendo lo sguardo basso.
Chanyeol restò immobile, incredulo: - Sì, te l’avevo promesso.
- La vuoi ancora fare? Vuoi ancora nuotare con me?
Il più alto annuì, certo che se avesse aperto bocca tutto ciò sarebbe sparito e Baekhyun se ne sarebbe andato, ancora più arrabbiato con lui.
Il più basso non attese ulteriormente: tenne stretta la mano di Chanyeol e si liberarono entrambi delle scarpe, poi camminarono finchè le dita dei piedi toccarono l’acqua.
Era fredda, ma a nessuno dei due importava. Andarono avanti e l’acqua li avvolse sempre di più, bagnando i loro vestiti e le mani ancora unite.
 
 


 
Tra gli amori del dio Apollo c’è il giovane Giacinto con cui Apollo un giorno si stava allenando nel lancio del disco. A causa di un tiro maldestro del dio, il disco colpì il ragazzo in testa, uccidendolo. Un’altra versione del mito dice che sia stato un rivale in amore, il vento Zefiro, a far deviare l’oggetto per colpire Giacinto.
 
Il rapimento di Persefone si svolge con la complicità di altri dèi tra cui Zeus e Afrodite. La ragazza, figlia di Demetra, era diventata sempre più bella e iniziava a ricevere le attenzioni di molti pretendenti, tra cui Ares e Apollo. Ma Zeus la voleva come moglie del fratello Ade, sempre più infelice e furioso per non avere una compagna: nessuna donna, dea o ninfa avrebbe mai accettato di passare la propria vita negli Inferi.
Così il padre degli dèi convoca Afrodite e insieme ideano un piano per portare Persefone tra le braccia di Ade. La dea, con la compagnia di Atena e Artemide ignare del piano, porta Persefone a cogliere fiori.
Improvvisamente, mentre le quattro sono intente a divertirsi, dalla terra spunta un bellissimo narciso. Persefone non riesce a resistere e fa per coglierlo, ma Ade la attende: la terra si spalanca con un terribile boato e ne esce Ade, a bordo del suo carro. Afferra la ragazza e la porta con sé negli Inferi.
 
Quando Ade rapisce Persefone, sua figlia, Demetra provoca sulla terra una carestia che fa preoccupare anche gli dèi. Zeus così decide di ridarle la ragazza, però solo sei mesi all’anno.
Quando Persefone è con la madre, la primavera e l’estate sbocciano sulla terra. Quando la ragazza è negli Inferi con Ade abbiamo l’inverno e l’autunno.
 
Niobe aveva sette figli maschi e sette femmine e si vantava di essere più feconda di Leto, perciò di meritare lei gli onori degli dèi. Leto, offesa, mandò i due figli, Apollo e Artemide, a punirla. Apollo con il suo arco sterminò i maschi, mentre Artemide si occupava delle femmine.
 
   
 
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