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Autore: CondroitinSolfato    12/08/2009    2 recensioni
I segreti di un padre non dovrebbero essere mai svelati.
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Albträume in einer stürmischen Nacht
P.P. {parte prima per gli amici ù_ù}

 

 

Era una notte buia e tempestosa, e un urletto squarciò le tenebre come un lampo a ciel sereno. 
«Mamminamamminaaaaaahhhh!».  *coffcofffff nd: Ecccarolina* *niente interruzioni per il momento ù_ù nd: Madrinaaah* *occhei mi appunto quello che devo dirti ù_ù nd: Ecccarolina*
La bimba urlava, ma, non ricevendo risposta, decise con fare intraprendente di andare a cercare la suddetta mammina  per la grande casa blu. *blu? nd: Madrinaaah* *certo ù_ù Bearelagrandecasablù ù_ù nd: Ecccarolina* *O___________O va beh. nd: Madrinaaah*
Tutta presa dalla sua ricerca, dimenticò di prendere le scarpine, e trotterellò a piedi nudi sul pavimento. *disseminato di cocci *O* muhahahahahaaah ù_ù nd: Ecccarolina* *o di coltellacci ù_ù come ci insegna Chef  Tony ù_ù nd: Madrinaaah* *mapperché dovrebbero esserci queste cose ç_ç?! nd: Psyduck* *°O° è tornato °O° nd: tutteddue* *ehbbé è una casa di vampiri ù_ù a loro che gliene frega di lasciare in giro i miracle blade arrugginiti, magari ù_ù nd: Ecccarolina* *giusto ù_ù, povero idiota ù_ù nd: Madrinaaah* *ç_ç cattiveee ç_ç nd: Psyduck*
Il fatto che urlasse con la vocina a siringa che si ritrovano i bambini, molto amichevole, peraltro, non attirò poi tutta quell’attenzione da parte della suddetta madre, ma scocciò alquanto, lo zio Emmett, che uscì dalla sua stanza ingrugnito.
«Maccavolo è notte!» brontolò l’energumeno, facendo tremare le pareti e cadere intonaco giù dal soffitto.
La bimba, premendosi le manine paffute sulle orecchie, lo folgorò con lo sguardo made by Rosalie Hale. «VOGLIOLAMIAMAMMA!» era un se l’hai mangiata, vedi di risputarla, ovvero non era una richiesta molto amichevole.
Emmett, solo dopo aver sollevato un sopracciglio, annuì con fare poco convinto. «Roosaliiieeee!».
La bella vampira, appena incerata *perché incerata?! nd: Ecccarolina* *perché i vampiri c’hanno il cerone! nd: Madrinaaah* *ma non è vero, sonopallidind:Ecccarolina**=_=‘’ ma non l’hai vista nel film? nd: Madrinaaah* *owh hai ragione :sìsì: nd: Ecccarolina* uscì fuori dalla sua eenooorme toilette, e, dopo aver scansato con forza il marito, e andò ad occuparsi della sua adorata nipotina. La prese tra le braccia, dopo averle fatto fare una piroetta e averla guardata con gli occhi a cuoricino e lo sguardo adorante, disse «Eccosac‘è, amore della zia?» fece col tono più dolce e stucchevole del mondo.
La bimba con gli occhi da cerbiattino, effetto Bambi-che-ha-appena-perso-la-mamma-vedendola-bruciare-viva-insieme-alla-sua-casa, e col labbruccio tremulo, si buttò al collo della zia chiedendo: «Dov‘è il mio papaaaà?».
Rosalie, comprendendo l’antifona, rollò gli occhi al cielo, e sospirò profondamente, pur non avendone minimamente bisogno. «Va bene, cerchiamo la tua mamma».
Emmett, seguì sua moglie che, tenendo in braccio la bambina, seguiva la puzza di schifo, fino a raggiungere il bagno grande. I due vampiri avrebbero preferito non vedere quello che stava succedendo lì dentro. Infatti... *taratataaaaahhh nd: Ecccarolina* *e non interrompere proprio sul più bello! nd: Madrinaaah* *però ci stava bene! nd: Ecccarolina* *basta cazzate! nd: Madrinaaah*. Dicevamo, Infatti... Esme e Bella erano tutte prese dalla tosatura, sì, avete capito bene, tosatura di un grosso ammasso di laniccio rossiccio, aggrovigliato nella jacuzzi. Esme, stava poggiando un grosso paio di cesoie per prendere, al loro posto, un secchio di cera bollente, mentre sua nuora continuava a ripetergli. «Io te l‘avevo detto, Jake! Sotto la pioggia, i cani puzzano, sei un testone, e non dovevi entrare in casa! È la giusta punizione per aver fatto di testa tua!».
Esme, intanto, sorrideva tutta presa dall’immergere una spatola da muratore nel secchio di cera color caramello. «E poi,» esordì tutta giuliva. «Con l‘arrivo dell‘estate, tutto quel pelo ti avrebbe fatto caldo, e poi... Pulci, zecche, leishmaniosi... Devo elencare oltre?».
Emmett e Rosalie, sulle prime, restarono sbigottiti, ma poi, presi da una strana frenesia, cominciarono a ridere in modo malsano, anzi, diciamo pure sadico.
Ma quell’idilliaca situazione, fu interrotta dalla vocina stridula della bimba. «Mamminaaaaaahhh». *pssst adesso posso farti quella domanda? nd: Ecccarolina* *no. nd: Madrinaaah* *allora la mia ira ricadrà su di te ù_ù nd: Ecccarolina* *d’accordo, spara nd: Madrinaaah* *perché le acca? nd: Ecccarolina* *perché fa fesssion ù_ù nd: Madrinaaah* *O___O Oh, contenta tu... nd: Ecccarolina*
Bella in quel momento si voltò verso la sua piccina. «Sììì ammmòrrreee, dillo alla mamma!» fece lasciando brillare gli occhi sbrilluccicosi su di lei, sbattendo le ciglia in modo ossessivo-compulsivo.
Ma la bambina, ora, era tutta presa da Jacob ormai sommerso da un mare di cera. Però, poi, trasalì, e le venne in mente, la fatidica domanda. «Dov‘è il mio papà?!».
«Eh, tesoro, papà è a caccia.» rispose Bella, tornando a dividere le strisce depilatorie ricavate da quindici metri di garza.
La bimba, chinò la testa di lato. «Tutto solo soletto?!» bofonchiò con tono dolce e smielato.
«Noooh! C‘è anche nonnino Carlisle, con lui!» replicò Esme mentre avvolgeva le garze attorno al licantropo, passandoci sopra, un mattarello, per far aderire bene il tessuto.
Lei, la piccola, sollevò un sopracciglio, guardò il suo abnorme zio, e poi chiese ancora. «E perché lui è qui?» fece additandolo con la solita manina paffuta.
Emmett alzò gli occhi al cielo, ma non rispose, mentre Bella stava per aprire la bocca.
«Esme, dove hai messo il mio Moment?! Con la tua mania di mettere sempre apposto tutto, non trovo mai le mie cose!»  borbottò come una pentola di fagioli, Alice, entrando a grandi ed eleganti falcate, sempre nei limiti del possibile.
«Eh, perché il tuo papà, ha un... Come definirlo? Un legame speciale con il nonno... Perché si conoscono da tanto tempo...» rispose Bella, senza dar troppo peso alle sue parole.
Sentito questo, mentre rovistava in uno dei tanti armadietti del bagno, la vampira dalle fattezze da fata, si irrigidì di botto. «Ma chi?» biascicò con gli occhi sbarrati.
In quel mentre, in tutta fretta, entrò Jasper e si appollaiò sul lavandino di fronte sua moglie e la scosse delicatamente. «Alice, visione?» sillabò.
La moretta, scosse il capo attonita. «Peggio, ricordo di visione».
Jasper annuì comprensivo, mentre gli altri la guardavano interdetti.
La bambina, in preda ad un raro, nonché inaspettato, lampo di genio, sfavillò i suoi occhi su sua zia, che sembrava alquanto ferrata sull’argomento. «Papà vuole più bene al nonno che agli altri zii?» fece con la vocina innocente.
Si potrebbe dire che Alice, se il suo cuore avesse pompato ancora sangue, sarebbe stramazzata a terra, in preda a convulsioni o ad infarto. «Eh-ah-mh-ngh...».
Jasper, riconoscendo i sintomi, la prese di peso, la caricò in spalla e corse verso una meta non ben definita, chiamiamolo pure salotto. Renesmee *perchééééé l’hai scritto ç_ç vivevo così bene nel mio mondo di marshmallow e zucchero filato! nd: Ecccarolina* *su (fa patpat alla collega) sopravvivrai al colpo ù_ù al massimo scriviamo una storia in cui la torturiamo, così sei felice ù_ù nd: Madrinaaah* *ma se le cambiassimo nome? Ù_ù nd: Ecccarolina* *va beh, non possiamo, dovremmo pagare dei diritti d’autore, tanto vale sopportare ù_ù nd: Madrinaaah* *taccagna =_=‘’ nd: Ecccarolina* comunque, dicevamo, la ragazzina, di cui non faremo il nome per evitare ulteriori ingerenze da una certa… eh cioè per evitare di perdere tempo, cominciò a scalpitare e ordinò a sua zia di farla scendere.
Una volta a terra, cominciò a correre dietro agli zii seguita a ruota dalla madre, dalla zia, dal marito della zia e dalla nonna, Jacob, invece, mummificato nella cera e nelle garze, tipo statua di Art Attack, non osò muoversi.
«Ziazioziazioziazioziazioziazio!» ripeteva la bambina con la solita vocina pungente.
Rosalie, vista l’insistenza della creaturina, ordinò al suo beneamato marito di placcare il cognato/fratello, per accontentare quella santa marmocchia.
Emmett, con un balzo ferino, si buttò a volo d’angelo sopra il cognato, che, però, prontamente, lanciò in aria la sua adorata mogliettina, prima di schiantarsi al suolo, schiacciato dal mastodontico fratello, effetto pelle di leopardo. Alice invece finì comodamente seduta, con la gamba accavallata, sul fianco di Emmett.
La bimba, trotterellando, raggiunse la minuta zia sedendosi vicino, sul suo non-troppo-comodo divano vampiresco. «Zia, non mi hai risposto! Il mio papà vuole più bene a nonnino che agli zietti?».
Alice, si tirò su, permettendo a suo marito di scrollarsi di dosso il fratellastro, Renesmee zompò giù dallo zio e si andò ad accomodare, in braccio alla mamma, che intanto s’era seduta accanto alla suocera, su un vero divano, questa volta comodo.
Quando tutti presero posto, la moretta, sospirò profondamente e fissò a lungo la neo-cognata. «Vuoi davvero conoscere questa storia?».
Ci fu un momento di silenzio e Bella annuì un po’ dubbiosa.

  
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