Giochi di Ruolo > Eldarya
Segui la storia  |       
Autore: Ino_Nara    09/06/2020    0 recensioni
Ritrovarsi catapultati in un nuovo mondo, perdendo le proprie abitudini, la propria routine, i propri cari. Un mondo strano, magico, in guerra.
Come può una ragazza imparare a conviverci?
Ghirsh se ne trarrà fuori, supererà il turbinio di emozioni che la assalgono? Sarà sopraffatta da queste magiche creature, o si rivelerà essere come loro?
NB: Il lavoro è opera mia, ma per rendere il tutto più logico e realistico, in certi punti seguo lo scorrere delle vicende nel gioco
Genere: Fantasy, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Erika, Ezarel, Nevra, Valkyon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era passato un po' di tempo da quando ero precipitata ad Eldarya e le cose stavano lentamente cambiando: alcune diventavano man mano più consuete, altre mi scappavano di mano. 
Ero riuscita a rendermi indispensabile, o almeno utile, seppur nelle cose più futili. Aiutavo spesso Karuto in cucina e finalmente cominciavamo a intenderci bene, così come Miiko apprezzava le mie pietanze senza più tenerlo nascosto.
Eldarya aveva tanto da imparare dal mio mondo quanto io dovevo imparare da lei.
Con il passare dei giorni mi ero accorta sempre di più che Eldarya non era quel luogo idilliaco e tutti rose e fiori che mi era parso, tutt'altro.
Cominciavo però ad abituarmici e a non sentire più troppo la mancanza di casa. Qui si stava bene e ora che cominciavo a sapermi difendere mi sentivo meno un peso per gli altri.
Mi stavo proprio allenando al ciliegio centenario con la mia arma, il martello consegnatomi da Jamon, quando una voce alle mie spalle mi bloccò.
“Sei in ritardo, come al solito. Ez', Valk' e io ti stavamo aspettando. Per fortuna sappiamo bene o male dove trovarti.”
“Si è già fatto così tardi? Accidenti!”
“Dai, muoviti, la mensa si starà pian piano riempiendo, e anche se i nostri posti sono tenuti liberi, non mi piace dovermi far spazio tra la gente.”
“Potremmo farci largo con il mio martello, sto imparando a maneggiarlo bene!”
Camminavamo uno affianco all'altro per le strade ormai deserte del Q.G., il coprifuoco, dopo essere stato tolto per un breve periodo, era rientrato in vigore, e io per sicurezza portavo sempre con me il mio bracciale di riconoscimento.
“Sai, sei davvero incredibile!”
Guardai Nevra con sospetto.
“Hai passato giornate intere a lamentarti della scelta dell'arma che Jamon ti aveva affidato, e ora non fai altro che allenarti con quel martello!”
Guardai un attimo a terra, poi per un secondo la lunga asta rosa del mio martello.
“Ho imparato a stare al mio posto Nevra, vedilo come un cambiamento dovuto alle missioni passate. Mi è stata affidata un'arma pesante, prima di giungere fin qui non sarei nemmeno mai riuscita a sollevarla. Avrei preferito ricevere un arco, avrei potuto attaccare da lontano, senza entrare in diretto conflitto con niente e nessuno, avrei visto la morte lontana dai miei occhi. È poi dai, Jamon ha avuto la gentilezza di darmi un martello ROSA, parliamone. Ma mi ci sono abituata e ci sto prendendo la mano, sento di diventare più forte ogni giorno che passa, ma potrebbe essere un'impressione.”
Alzai le spalle, poco mi importava, e tanto più sarebbe toccato a Valkyon giudicare i miei progressi.
Mentre parlavamo eravamo arrivati alla mensa e senza nemmeno chiedere nulla a Nevra mi ero avvicinata al nostro solito tavolo, raggiungendo Ezarel e Valkyon.
Appoggiai il martello a terra, vicino alla mia sedia e mi lasciai cadere su di essa.
“Ancora ti alleni? Non ti sei abituata alla tua inutilità, piccoletta?”
“Ez', lasciala in pace.”
“Certo papi, come vuoi.”
In quel momento ci raggiunse Nevra, che era stato trattenuto da alcune ragazze.
“Nevra, hai provato anche tu a dissuaderla dal combattere veramente con un martello rosa? Di cosa sarà fatto poi, perché lei riesca a collegarlo, gommapiuma?”
“EZAREL, TI HO DETTO DI PIANTARLA! O ti dai una calmata da solo, o ti faccio dimostrare la sua abilità con il martello. Pensa alle ragazze della tua guardia, che il massimo che abbiano mai fatto è essere usate da Nevra.”
Lo sguardo di Nevra passò rapido dal suo bicchiere agli occhi di Valkyon, per poi curvare di fuggire dall'ira di Ezarel.
“Ancora una della mia guardia?! Ma quando mai te la smetterai?! Vai a mordere le tue reclute, e non le mie, per carità!”
La serata stava andando a rotoli ed io ero stanca, stanca delle loro sciocchezze. Mi alzai da tavola e ringrazia i come al solito, di aver avuto riservato un posto al loro tavolo.
“Ma non hai ancora bevuto nulla, te ne vai già?”
“Si, si non preoccupatevi, ho solo bisogno di riposare.”
Uscii fa il mensa, raggiunse la sala delle porte e imboccai il corridoio.
Mi soffermai davanti alla sala del cristallo, sentivo strani rumori, d'un tratto la voce forte di Miiko; meglio andarsene.
Raggiunsi la mia camera ed entrai.
Doxa stava comodamente rannicchiato nel suo cantuccio, mentre Aletheia non era ancora tornata dall'esplorazione. 
Passai accanto al mio famiglio, toccandogli leggermente la testa, per poi raggiungere il mio beneamato materasso.
Avevo appena chiuso gli occhi quando sentii bussare alla porta.
Svogliatamente scesi dal letto e mi avvio di nella pelliccia che Valkyon mi aveva lasciato. Aprii la porta e fu proprio l'albino che mi trovai davanti.
“Ehm, Valkyon, che ci fai qui?”
Mi scostai dalla porta, per lasciarlo entrare, un secondo dopo la richiudevo alle mie spalle.
“Domani dobbiamo tornare in esplorazione nella foresta, Miiko ha avuto un presentimento e vorrebbe che verificassimo. Il tuo binomio dovrebbe essere Nevra, o forse Ezarel, no, no, è Chrome!”
Non sapeva quello che stava dicendo, lo guardai negli occhi.
“Valkyon, hai bevuto troppo. Il ritrovo è sempre alla grande porta per le quindici?”
“Esatto, si. E non ho bevuto troppo.”
“No? Il capo della mia guardia che conosco io non sarebbe mai stato così confuso, ha sempre le idee molto chiare.”
Proprio questo mi piaceva di più, era calmo, coerente e soprattutto sincero, non sprecata fiato per dare voce a parole in cui non credeva realmente.
“Conosci tanto bene il capo della tua guardia quanto poco conosci il vero Valkyon, sai?”
“Non credo proprio, sto imparando a conoscerti meglio in questo periodo, lo sai. E nonostante il capo sia alle volte molto più severo di Valkyon, le due personalità sono veramente simili.”
“Comunque ero venuto a dirti che vedo i tuoi progressi con il martello, e per quanto tu non abbia fiducia in te e non ne abbiano gli altri, io sono orgoglioso di averti nella mia guardia.”
“Soprattutto da quando uso un'arma pesante, no? Ricordo ancora cosa dissi quando ho dovuto superare il test per sapere chi si sarebbe occupato di me. Qualcosa tipo- presi fiato e cercai di imitare la sua voce- non entrerai mai nella mia guardia, non ti ci vedo proprio a portare un'arma!”
“E non ti ci vedo tutt'ora.”
“Ma hai appena detto che…”
“Il fatto che io non ti veda con un'arma non significa che tu non sia in grado di maneggiarla. Dico solo che da quando hai visto morire davanti a te l'hamadryade sono sempre più convinto che tu non possa passare oltre ad altre morti. Ma sai che non è stata colpa tua.”
“Non sopporto questo 'spreco' di vite, hai ragione, ma devo imparare a difendermi, mi hai già dovuto salvare troppe volte…”
“Non sono state tante.”
“Tre volte nel giro di pochi giorni Valkyon, e non ti ho nemmeno ringraziato abbastanza.”
“Non ne ho bisogno, lo sai. Ora ti lascio, hai bisogno di riposare e anche io. Buonanotte.”
Si sporse fino a darmi un bacio sulla guancia, e lasciò la mia stanza.
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Eldarya / Vai alla pagina dell'autore: Ino_Nara