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Autore: MaryFangirl    09/06/2020    10 recensioni
Il duo City Hunter si trova di fronte a una nuova prova: devono affrontare i loro sentimenti...e se una notte potesse sconvolgere le loro vite...i risvolti sarebbero migliori o peggiori?
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba, Umibozu/Falco
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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New York, 8.53

 

La porta si aprì bruscamente sul salotto, rivelando Kaori, con in mano una tazza di caffè, alla ricerca della sua scarpa. Imprecando contro se stessa, si fermò per svuotare in qualche modo la tazza che aveva in mano da almeno un quarto d'ora. Fece una smorfia nel notare che il caffè si era raffreddato, lasciò la tazza sul tavolo e andò alla ricerca della dannata scarpa di cui detestava il tacco, troppo alto per lei. Tuttavia, dovendosi 'sforzare' sul suo outfit quando andava al lavoro, aveva accettato il supplizio. Continuando a cercare, sentì uno sguardo fisso su di sé. Ogni volta, aveva la sensazione che lui fosse lì...sorridendo, si voltò verso di lui e sentì il cuore battere più rapidamente nel vedere i suoi occhi così scuri. Dimenticando per un istante l'oggetto della sua tortura quotidiana, si diresse verso di lui, accentuando il sorriso. Non appena avanzò verso di lui, lo vide agitarsi al suo arrivo...lo adorava. Prendendosi il tempo di osservarlo senza stancarsi, si chinò per accarezzare il suo viso dolce e pacifico.

"Hideyuki" sussurrò.

Non appena pronunciò il suo nome, vide il più bello dei sorrisi sul suo viso perfetto. Lui cominciò a muovere le gambe in tutte le direzioni, facendo inclinare l'ovetto per bebè che veniva usato solo occasionalmente tanta era la forza che esercitava. Udì la sua voce con gioia. Cominciava a balbettare. Si scioglieva ogni volta che sentiva la sua voce. Giorno dopo giorno, lo osservava crescere, mostrando nuovi progressi. Tutti quei momenti di felicità permettevano a Kaori di alleviare il dolore. Non passava un giorno senza che pensasse a Ryo. Non passava un giorno che non piangesse. Ma quegli istanti duravano un po' meno, perché Hideyuki riempiva il vuoto.

Dimenticando completamente il suo appuntamento, continuò a guardare suo figlio con dolcezza. Ryo pensava a loro? Si chiedeva se Hideyuki crescesse bene? Annunciandosi quelle domande senza risposta, sentì nuovamente tornare le lacrime agli occhi, trovava la vita davvero crudele. Dopo essersi asciugata le lacrime, ripensò alla lettera che gli aveva inviato, sapendo benissimo di non dover attendere una risposta. Ma sapeva che lui aveva letto, potendo così continuare a vivere. Non osando pensare che avesse trovato una nuova partner di lavoro, si morse il labbro sentendo ancora tutto il dolore che aveva in corpo. Sospirando per tutta quella debolezza, scosse il capo per smettere di pensarci. Dopo aver guardato l'orologio, sobbalzò. Urlando per il salotto, si rimise a cercare, sotto lo sguardo divertito di suo figlio che vedeva la madre gesticolare in tutti i sensi. Il suo grido di vittoria fece sobbalzare Hideyuki, sua madre brandiva una scarpa. Felice di averla trovata, saltellò per la gioia, ma si rituffò subito nella realtà guardando di nuovo l'ora. Troncando il suo slancio, Kaori si rese conto che sua sorella non era ancora tornata e avrebbe dovuto badare a Hideyuki in sua assenza. Aveva un appuntamento alle 9.30, doveva uscire subito se non voleva arrivare in ritardo. Una cosa che non l'aveva abbandonata a New York era l'estasi degli ingorghi!

"Ma cosa sta combinando?!" gridò Kaori ansiosamente, vedendo i minuti scorrere.

Agitando un biberon con una mano e infilandosi la scarpa con l'altra, calcò il telefono sulla spalla e tentò di raggiungere sua sorella, ma piombò di nuovo sulla segreteria. Esasperata, ricompose il numero, lanciando un'occhiata a Hideyuki che pareva angosciarsi. Capendo perché, lo guardò divertita. C'era una cosa su cui Hideyuki era intrattabile: i pasti. Quando vedeva il biberon, diventava un altro bambino, strillando affinché ricevesse il suo sostentamento. Era una caratteristica che aveva ereditato da suo padre. Non appena recuperava il biberon, inghiottiva il suo latte con golosità e concentrazione. Nonostante l'urgenza della situazione, Kaori non poté fare a meno di ridere e mettere rapidamente fine alla tortura del piccolo Saeba, porgendogli il suo oggetto preferito. Ebbe appena il tempo di guardarlo che l'ansia la riprese, costringendola a camminare come una forsennata in salotto, recandosi continuamente alla finestra nella speranza di vedere Sayuri. Alla fine non poté impedirsi di gridare:

"Non è possibile! Non oggi!"

All'improvviso sentì il citofono e non represse un urlo di gioia. Con sollievo attese che sua sorella salisse le scale. Quando la porta si aprì su Sayuri, Kaori non poté fare a meno di rimproverarla per il suo ritardo senza darle il tempo di parlare. Dopo aver sfogato lo stress, Sayuri, che cercava di riprendere fiato dopo aver corso, riuscì a dirle:

"Scusami, Kaori...il mio capo mi ha trattenuta. Ho...ho corso il più velocemente possibile"

Vedendo Sayuri in uno stato di totale sfinimento, Kaori se la prese con se stessa per essersi arrabbiata. Sospirando, si rese conto che cominciava a prendere il ritmo della vita dei newyorkesi: era sempre stressata!

"Scusami, Sayuri, mi dispiace...tu fai tutto quello che puoi e io ti grido addosso" disse Kaori con voce instabile. Vedendo l'imbarazzo di sua sorella, Sayuri rispose gentilmente:

"Non è niente, Kaori...capisco che tu non voglia arrivare in ritardo. Vai...non perdere altro tempo!"

Sussultando per le parole di buon senso di sua sorella, Kaori si accorse di essere piantata davanti all'ingresso.

"Che stupida!" strepitò Kaori tornando a gesticolare, facendo ridere suo figlio. Guardandosi rapidamente allo specchio, indossò frettolosamente la giacca dando qualche raccomandazione a Sayuri e baciando suo figlio prima di uscire. Dopo aver chiuso bruscamente la porta, corse in ascensore. Premendo nervosamente il pulsante, attese qualche secondo. Non vedendolo arrivare, imprecò contro il maledetto ascensore, tirandogli un calcio. Non potendo più aspettare, decise di passare alle scale.

"Fantastico...davvero fantastico" disse dando inizio a un allenamento fatto di infiniti piani da dover passare per scendere.

Sentendosi stanca, borbottò mille sciocchezze. Finalmente arrivò al piano terra, aprì brutalmente la porta per arrivare all'atrio. Esausta e senza fiato a causa della sua cavalcata selvaggia, si fermò per riprendere fiato, continuando a bofonchiare da sola.

"Non è possibile! Che inizio di giornata!"

Non si sarebbe mai adattata al ritmo infernale di New York. Dopo aver ripreso fiato, ricominciò e superò le innumerevoli cassette della posta, per via del numero di piani in quell'edificio. I suoi occhi si fermarono sulla sua cassetta. Il sangue le si ghiacciò. Impietrita, smise di camminare scoprendo che qualcuno aveva scritto sulla sua cassetta tre particolari lettere: XYZ. Tutto si fermò, come se la scena fosse stata messa in pausa. I suoi occhi si spalancarono di fronte a ciò che vide. Qualcuno aveva trovato tracce sue e di Hide. Si portò con calma una mano davanti alla bocca per evitare di urlare per la paura. Pietrificata da quanto scoperto, non riuscì a fare alcun movimento. Dovette comunque riprendersi e riuscì a spostarsi, intenzionata a rientrare in casa. Percepì subito che qualcuno la stava guardando. Osando voltarsi, vide l'uomo. Era lì...di fronte a lei. Volendo a tutti i costi affrontarlo per mostrargli la sua determinazione, si girò per guardarlo dritto negli occhi. Osservandolo senza dire niente, lo vide vicino all'ingresso, sorridente. Non poté fare a meno di abbassare lo sguardo su ciò che teneva in mano. Alzando improvvisamente la testa per guardarlo di nuovo negli occhi, la sua vista si offuscò a causa delle lacrime. Capì cosa stava succedendo. Senza dire una parola, indovinò. Era la magia della loro relazione.

Esitante, fece un passo, poi due...e accelerò la camminata per gettarsi tra le sue braccia. In un istante, lui chiuse istintivamente le braccia su di lei, lasciando cadere la valigia sul pavimento mentre sospirava di sollievo. Le persone che entravano nell'edificio guardavano con espressioni stranite la coppia allacciata in mezzo all'atrio.

Immobili, l'uno contro l'altra, con gli occhi chiusi, si strinsero in quell'abbraccio tanto desiderato, in silenzio. Le parole non contavano. Solo la loro presenza parlava per loro. Azzardandosi ad alzare la testa per essere sicura di non sognare, incontrò di nuovo lo sguardo che le era tanto mancato. Dopo qualche istante, osò posare una mano sul suo viso per essere sicura che lui fosse lì, sul suolo di New York. Non poteva crederci! Era di fronte a lei, il grande Ryo Saeba era di fronte a lei! Sorridendo nel vedere lo sguardo umido di lacrime della sua ragione di vita, lui prese il viso di Kaori tra le sue grandi mani e baciò teneramente le sue labbra tremanti d'emozione. Sentendo le labbra di Ryo sulle proprie, le sue lacrime raddoppiarono con quel magico contatto. Premendo ulteriormente il bacio che divenne appassionato, si aggrapparono a vicenda per accertarsi della reciproca presenza. Com'era bello potersi nuovamente toccare e baciare! Riprendendo le sue labbra diverse volte con dolcezza, Ryo si sentì un uomo appagato. Dovettero separarsi per riprendere un po' di ossigeno. In un soffio, lui le chiese:

"Rispondi al codice XYZ?"

Sorpresa da quella premessa, lei rispose con emozione:

"Dipende da chi lo chiede..."

Che gioia poter sentire di nuovo la sua voce, pensò lui, felice della sua replica.

Continuando a sorridere, commosso, ribatté.

"Si tratta di un uomo in difficoltà, totalmente smarrito, che vorrebbe solo dimenticare il suo peculiare passato per un futuro molto più sereno"

Emozionata, Kaori dovette fare uno sforzo sovrumano di fronte a un XYZ così speciale.

"Credo...credo di poter fare qualcosa per te, i criteri corrispondono perché io possa accettare la missione"

"Allora sono salvo" rispose Ryo con voce tremula, il momento gli pareva surreale.

"Siamo salvi, Ryo" disse lei, stringendo la presa su di lui. Rimasero a lungo abbracciati nell'ampio corridoio dell'edificio. Il grande sweeper del Giappone sbarcava negli Stati Uniti per una nuova vita. Lasciandosi alle spalle il passato, aveva deciso di affrontare e dimenticare tutto per unirsi a loro in un altro paese. Comprendendo che si sarebbe perso se fosse rimasto in Giappone senza di loro, aveva dato vita all'ultimo appello: XYZ. Senza riflettere oltre dopo aver letto la lettera di Kaori, aveva preparato velocemente le valigie. Guardando un'ultima volta la sua Mini rossa, l'aveva toccata con emozione. Forse non l'avrebbe più rivista, ma non aveva potuto fare a meno di sorridere, ripensando alle varie avventure. Esitando, aveva deciso e aveva chiuso il suo rifugio. Non volendo perdere un altro minuto, si era recato subito all'aeroporto per prendere il primo volo per New York. La sua fobia era nulla rispetto a quello che stava perdendo! Perché continuare a vivere se le ragioni della sua esistenza erano lontane migliaia di chilometri?

Lasciando perdere l'appuntamento di Kaori, i due rientrarono nell'appartamento. Ryo non sapeva cos'avrebbe fatto il giorno dopo, ma era sicuro di voler vivere ogni momento possibile con la donna della sua vita e suo figlio.

Quando entrò in casa, Ryo credette di vedere se stesso in miniatura. Vedendolo dimenticarsi in tutte le direzioni, il grande sweeper seppe di aver preso la decisione migliore della sua vita.

"Hideyuki!"

Decidendo di partire per New York, lo sweeper aveva deciso di vivere un'altra vita. Certo, sempre noto ovunque, sapeva che il pericolo sarebbe stato sempre presente. Ma chi altro poteva proteggere le sue ragioni di vita, se non lui? Nuova vita, nuove abitudini, nuova città per compiere il salto e lasciarsi alle spalle gli errori del passato. Doveva dimenticare il passato per aprirsi al futuro che attendeva soltanto loro.

Bisognava dimenticare i dolori del giorno prima per assaporare le gioie del presente.

 

 

Ryo si abbassò e cominciò a riallacciare le stringhe. Con attenzione, le annodò in modo che rimanessero ferme. Alzando gli occhi, Ryo sorrise e posò una mano sulla chioma nera come l'ebano e disse:

"Fai attenzione"

Si alzò e vide suo figlio che partì a correre sul prato di Central Park. Osservò con attenzione l'ometto di tre anni che si godeva un'ultima volta quel meraviglioso parco. Sempre vivace come durante i primi giorni di vita, Hideyuki era un ragazzino birichino. Assomigliando spaventosamente a Ryo, aveva ugualmente il lato luminoso di Kaori che faceva sciogliere lo sweeper.

Guardò l'orologio. Non dovevano tardare. Si mise le mani in tasca, fissando suo figlio. In qualche ora, sarebbero tornati. Non poté impedirsi di provare un brivido di soddisfazione. Anche se New York gli piaceva, rimaneva fedele alla sua città: Shinjuku! In poche ore, City Hunter sarebbe tornato in città. E questa volta, non erano in due, ma in tre.

 

 

Dopo la pioggia, giunse il bel tempo. Un tempo meraviglioso era finalmente arrivato per Ryo Saeba.

 

 

Sull'ultima frase, l'uomo dai capelli neri smise di scrivere. Rilesse molte volte le ultime frasi per essere certo che non fosse rimasto alcun refuso, non potendo impedirsi di sospirare per il sollievo e l'emozione. Dai suoi occhi neri traspariva l'orgoglio per aver finito di scrivere l'inizio della sua vita...lui, Hideyuki Saeba.

Il telefono lo riscosse dai suoi pensieri. Senza attendere, rispose e sorrise riconoscendo il timbro di quella voce che conosceva a memoria.

"Arrivo, papà" si limitò a dire prima di riagganciare.

Lentamente, si infilò la fondina con cura, poi si mise la giacca.

Dopo aver dato un'ultima occhiata alla scrivania colma della storia della sua vita, Hideyuki si alzò per raggiungere il suo leggendario padre: Ryo Saeba.

 


 

Eccoci al finale ^^ spero ve lo siate goduto, io l'ho trovato molto emozionante, dopo tanto patire! Rivolgo i miei ringraziamenti a chi ha letto e seguito questa storia, e naturalmente un ringraziamento doppio a chi ha commentato, che come sempre cito:

 

Valenicolefede, Kaory06081987, briz65, mora79, 24giu, EleWar, prue halliwell, Sky_Star, Kikka1989, Argilla, Stellafanel87, Danya, maisonikkoku78, powerilenia, krys005, Saori Chan, olga86, Kyoko_09, giulia_88!

 

Io come al solito sono solo la traduttrice, ma ricevere tanta accoglienza alle storie che propongo è sempre una grande soddisfazione *__* spero continuerete a seguirmi, ho qualche altra bellezza nel cilindro che mi auguro seguirete e apprezzerete ^__^ a presto!

  
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