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Autore: Eternity_Hook    10/06/2020    0 recensioni
Non se lo meritavano, non dovevano neppure provare ad avvicinarsi.
Doveva fare di tutto per evitare che potessero in qualche modo rubarglielo.
Il fatto più grave, nella sua mente, era che l'altro non pareva curarsi della sua opinione.
Se ne stava lì, seduto davanti alla macchinetta, sparando alla Morte Nera con la navicella spaziale di Star wars.
Ma una guerra ben più accesa avveniva dentro al rosa, il quale aveva notato palesemente che un ragazzo voleva avvicinarsi e non sembrava voler indietreggiare.
Era più o meno alto quanto lui, capelli scuri, piercing sul labbro e aria di un più grande.
Stava osservando Aitor come se fosse una preda di caccia e questo lo stava decisamente facendo irritare.
Chi si credeva di essere?
Perché voleva Aitor?
Perché voleva rubarglielo?!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Kariya Masaki, Kirino Ranmaru, Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lui è mio

Serie: Inazuma Eleven go

Tipo: normale

Ship: Ranmasa

Genere: Yaoi

Tema: gelosia

Ratings: rosso

Info: Gabi geloso

Richiesta da: moglie_distiles

Parole: 1022

~Ω~

Se doveva dirla tutta, in quel momento, Gabi si stava davvero arrabbiando.
Detestava lo sguardo che chiunque aveva quando veniva osservato il suo Aitor.
Lo detestava così tanto che avrebbe voluto prendere il ragazzo che aveva al suo fianco e portarlo via dalla sala giochi, così che nessuno, assolutamente nessuno, potesse anche solo dargli un occhiata.
Non se lo meritavano, non dovevano neppure provare ad avvicinarsi.
Doveva fare di tutto per evitare che potessero in qualche modo rubarglielo.
Il fatto più grave, nella sua mente, era che l'altro non pareva curarsi della sua opinione.
Se ne stava lì, seduto davanti alla macchinetta, sparando alla Morte Nera con la navicella spaziale di Star wars.
Ma una guerra ben più accesa avveniva dentro al rosa, il quale aveva notato palesemente che un ragazzo voleva avvicinarsi e non sembrava voler indietreggiare.
Era più o meno alto quanto lui, capelli scuri, piercing sul labbro e aria di un più grande.
Stava osservando Aitor come se fosse una preda di caccia e questo lo stava decisamente facendo irritare.
Chi si credeva di essere?
Perché voleva Aitor?
Perché voleva rubarglielo?!
Beh, forse era perché l'azzurro era troppo carino.
Forse perché per certi versi era dispettoso e adorabile all'unisono...
Forse perché quando arrossiva,  faceva venir voglia di mangiarlo di baci.
In effetti... Aveva tutte le motivazioni per provare.
Ma lui non gliel'avrebbe data vinta.
Il minore dagli occhi oro era solo e soltanto suo, lo dimostrava benissimo standogli affianco con l'aria di cane da guardia.
Eppure, nonostante il suo ucciderlo con lo sguardo, l'altro davvero non parve cedere alla sua ira e al suo folgorarlo.
-Stai' a quanti punti?- chiese ormai affianco al ragazzino dai capelli verde acqua, mettendosi laddove Gabi non poteva coprirlo.
Il nominato nel frattempo schiacciava tasti a volontà con espressione concentrata, così tanto che a momenti non avrebbe neppure sentito la domanda.
E sinceramente Gabi sperava in questo, ma il ragazzo era abbastanza cosciente per rendersi conto della domanda e dell'attenzione dello sconosciuto.
-Ho ancora tutte le vite, sono verso i milletrecento punti- rispose tranquillamente, continuando a premere i vari tasti -Il mio ultimo record era stato milletrecentocinquanta, ma ci sono dei nemici che mi si parano davanti e che non so come abbattere- ammise, decisamente troppo preso per farci pene di orgoglio.
La navicella sparava e faceva arrivare ogni colpo contro gli avversari che si piazzavano in mezzo alla meta.
Come aveva infatti detto, verso il numero dato, comparvero delle navette che circondarono Aitor per poi mettersi a sparare in un disordine assurdo, facendo man mano perdere diverse vite al ragazzino che non poteva non fare smorfie frustrate.
Più o meno frustrate come quelle che aleggiarono sul volto di Gabi quando il corvino, sporgendosi, appoggiò accidentalmente la mano alla spalla dell'altro, mentre la seconda vagava sui tasti a sua volta e, proprio quella appoggiata alla spalla del minore, prendeva a scendere di un po'.
Quando la vide scendere un po' troppo, in direzione dei fianchi, percorrendo ancora alla ricerca del sedere, il rosa non si poté più trattenere.
Mollò uno schiaffo alla mano del corvino che lo fece indietreggiare e quasi perdere l'equilibrio.
-Azzardati a toccarlo di nuovo e ti becchi molto di più di questo- sbottò irato, portando Aitor a guardarlo scioccato, lasciando che il personaggio morisse senza farci particolarmente caso.
-Lui è mio- il tono era talmente freddo che i brividi li avrebbe sentiti anche un sempliciotto.
Il corvino si massaggiò la mano con aria arrabbiata ed innervosito.
-Uno come lui con una mezza calzetta come te?- ribatté dunque quello con tono retorico, innalzando sempre di più l'aria negativa e quasi yandere che avvolgeva il rosa, il quale prese ad avvicinarsi pericolosamente.
Lo avrebbe preso seriamente a pugni, ma fortunatamente, qualcuno riuscì a distoglierlo dal suo intento.
-Gabi?- chiese con tono confuso Aitor, facendo girare il compagno, sentendosi poi strattonare per un braccio dal nominato, il quale prese a tirarlo e a camminare rapidamente, quasi fosse un forsennato.
Aveva seriamente pensato di picchiarlo a sangue, ma era bastato il ragazzino a distoglierlo dalle sue intenzioni omicide.

Raggiungendo l'uscita di quel posto, sbrigandosi ad andare a casa, la prima cosa che Gabi non poté non fare fu baciare Aitor, sfogando tutta la irritazione, tutta la frustrazione, tutta la rabbia, la gelosia, sulle labbra del ragazzo.
Aitor rispose al bacio, venendo sovrastato dalla improvvisa e folle passione che sembrava cercare e trovare dimora come era sempre accaduto, ma in maniera ancora più fiammante, tale che a momenti il ragazzo dagli occhi oro sentiva che avrebbe finito con lo sbavare.
E infatti, appena Gabi gli permise di riprendere fiato da quei baci affamati e assolutamente carichi di richieste, percepì come se la propria bocca fosse troppo piena di saliva, al punto tale che colò per il suo mento tracciando una riga distinta.
-Non devi farti toccare da altri- sbottò il ragazzo dagli occhi celesti, lasciandogli un morso sul collo, portando un fremito alle gambe di Aitor -Non farti avere da altri-
Il tono aspro di Gabi fu seguito da un secondo morso ad altezza del pomo di Adamo.
-Tu hai detto di amarmi, giusto?- l'azzurro e l'oro divennero una cosa sola mentre parevano tremare come fievoli candele contro l'aria.
Aitor si costrinse ad annuire, ansimando poi all'ennesimo morso mentre veniva sbattuto sul letto in maniera rude e la camicia che indossava finiva per essere frettolosamente sbottonata.
-E allora sei mio. Gli altri non hanno spazio- le mani del rosa presero a correre lungo ai pendii di pelle del ragazzo dai capelli verdi acqua che ormai ansimava pesantemente e disperatamente, cercando di sopravvivere.
Aitor si sentiva sovrastato da tutte quelle attenzioni, si sentiva percosso dall'amore e influenzato a gemere.
E voleva gemere, voleva chiedere all'altro di procedere anche se non avevano mai raggiunto quel punto prima d'ora.
Non si erano spinti mai lì, era un terreno del tutto sconosciuto sia per uno che per l'altro, ma non erano lucidi, non si facevano e non vedevano problemi.
Volevano soltanto potersi condividere, desideravano che quella fiamma accesa in un camino spiacevole diventasse una brace fiammante e carica di emozioni.
Non importava a nessuno dei due di finire bruciati.

   
 
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