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Autore: Eternity_Hook    10/06/2020    0 recensioni
Bakugou non era un tipo romantico, ma proprio per nulla.
Non era uno da fiori, né da cioccolatini da porgere, né, ancora, da complimenti.
Per quanto si sforzasse, nessun idea riusciva a convincerlo, non per San Valentino.
Se fosse stato per lui, si sarebbe limitato a scopare per tutto il giorno...Ma! C'era un enorme 'ma'... Era un giorno che appariva diverso agli occhi degli altri.
Era la festa degli innamorati, quella particolare data che simboleggiava la depressione più totale per i single e la gioia romantica e speranzosa per i e le fidanzatine di tutto il mondo.
Per riassumere, era un modo per discriminare i poveri soli del mondo che già erano abbastanza disperati di loro senza partner, costretti ad invidiare gli altri o a inviarsi scatole di dolci da sole per superare la depressione.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: San Valentino alle porte

Serie: Boku no hero academia

Tipo: normale

Ship: KatsuDeku

Genere: yaoi

Tema: San Valentino

Ratings: arancione

Info: /

Richiesta da: mcali5d

Parole: 1004

~Ω~

Bakugou non era un tipo romantico, ma proprio per nulla.
Non era uno da fiori, né da cioccolatini da porgere, né, ancora, da complimenti.
Per quanto si sforzasse, nessun idea riusciva a convincerlo, non per San Valentino.
Se fosse stato per lui, si sarebbe limitato a scopare per tutto il giorno...Ma! C'era un enorme 'ma'... Era un giorno che appariva diverso agli occhi degli altri.
Era la festa degli innamorati, quella particolare data che simboleggiava la depressione più totale per i single e la gioia romantica e speranzosa per i e le fidanzatine di tutto il mondo.
Per riassumere, era un modo per discriminare i poveri soli del mondo che già erano abbastanza disperati di loro senza partner, costretti ad invidiare gli altri o a inviarsi scatole di dolci da sole per superare la depressione.
Il biondo sospirò, la testa tra le sue, le poche idee che lasciavano a desiderare.
Era un pessimo fidanzato, questo si disse, lasciando poi scorrere lo sguardo su una vetrina qualsiasi, per poi arrendersi.
Forse l'idea del cioccolato non era poi così male, anche perché a vedere Midoriya mangiare, gli appariva quasi un criceto, dopotutto gonfiava le guance e si sporcava le labbra.
E poi vederlo arrossire in questo stato...
No.
Era meglio non osservarlo mentre diventava rosso come un pomodoro maturo, con la bocca intenta ad assaporare la cioccolata e le labbra sporche, decisamente.
Se l'avesse visto arrossire troppo in tale stato, gli sarebbe salita fin troppo la voglia di prendere a stuzzicarlo in ogni dove, di lasciare che il suo corpo parlasse per lui, dicendogli quanto lo amasse e allora addio, gli sarebbe saltato addosso letteralmente per spogliarlo voracemente.
E già si immaginava di denudarlo e tracciare il suo collo con dei succhiotti, facendolo mugolare dal piacere tra spasmi che lo lasciavano sbavare leggermente.
E gli avrebbe poi calato i pantaloni mentre continuava imperterrito nella propria piacevole azione, capace di strappargli gemiti rochi, gli occhi che diventavano liquidi come mai prima.
Era così bello il verde dei suoi occhi quando luccicava di fame e del suo essere stravolto da contatti che non poteva fare altro che dargli.
Si immaginava poi leccare i suoi capezzoli, stringendo i suoi capelli tra le dita, sentendo il suo nome che veniva ripetuto fino alla disperazione più totale del ragazzo.
Quei 'Kacchan' si sarebbero ripetuti nel silenzio della stanza, risuonando tra le quattro pareti che formavano la camera.
E Bakugou non avrebbe retto al sentire la sua voce che lo chiamava, che lo cercava e che si alzava ad ogni tocco di più.
Sapeva essere sensuale il suo Deku, sapeva diventare una droga per le sue emozioni.
E lui non avrebbe potuto davvero reggere, avrebbe infilato due dita nel suo antro, cominciando ad ingrandire l'entrata con movimenti circolari e straordinariamente lenti, con quel tocco erotico.
Avrebbe sentito l'anello rosa allargarsi, cedere al suo tatto.
Avrebbe percepito il suo ragazzo pregarlo, chiedergli di procedere fino a non avere più voce, mentre i suoni liquidi sarebbero continuati grazie alle loro labbra che sarebbero tornate a cercarsi, affamate, pronte e far tacere le grida di dolore iniziali.
E il biondo sarebbe entrato in un colpo secco, sentendo l'altro, sotto di sé, contorcersi, affannato, la bava che scivolava lungo il suo collo, le gambe che si attorcigliavano ai suoi fianchi, stringendoli il più possibile, seguite dalle braccia che si sarebbero aggrappate al suo collo, tendendo ogni singola parte del suo corpo, ormai bollente, stravolto dai respiri dispersi.
Lo vedeva benissimo ad alzare ed abbassare il petto mentre prendeva a muoversi al suo interno.
Così caldo, stretto.
Così suo in ogni entrata e uscita, con i suoi disperati lamenti che venivano soffocati dalla sua lingua che andava a zittirli fino a trasformarli in puro e esplosivo piacere.
E i suoi movimenti di bacino sarebbero continuati, accelerando di ritmo sempre più.
I rumori dei loro corpi che si univano in una cosa sola, i continui mischiarsi di saliva, i corpi sudati e bagnati nell'agitarsi.
Avrebbe stretto a sé il minore, portando le mani alle sue spalle, sentendo la sua pelle tremare ad ogni suo penetrare ed inoltrarsi per trapassare anche in verso opposto, sentendo anche il proprio affanno accumularsi verso l'apice; la gola secca che impediva a lui di inghiottire la saliva, l'estasi, la stanchezza dovuta ad ogni getto, ad ogni brivido che gli faceva salire il sangue alla testa.
E infine, con gli ultimi movimenti, sarebbero venuti entrambi, chi prima, chi dopo.
Le erezioni sarebbero esplose in un tumulto, avrebbero buttato fuori tutto quello che non avevano fatto altro che provare fino a venire pestati dall'affanno, crollando definitivamente, guardandosi negli occhi a vicenda.
Stravolto da questi pensieri, il biondo neppure si accorse di aver preso di tutto e di più dal negozio, trovandosi alla cassa con cioccolatini, fiori, candele e così tante cose che per un istante credette di esser stato posseduto.
Qualcosa che non si sorprese di aver prelevato era sicuramente la scatola di preservativi affianco alla cioccolata... Ma tutto il resto... Proprio non capiva come e quando le avesse afferrate.
Nel frattempo che si chiedeva come diavolo fosse arrivato a quel punto, vide la cassiera fargli l'occhiolino, sorridendo in maniera noiosamente maliziosa.
-San Valentino alle porte, eh?- chiese ridacchiando, prendendo a far passare tutti gli acquisti nella barra, provocando insulsi 'bip' che parevano fatti soltanto per innervosito ed aumentare la sua voglia di mettere a ferro e fuoco il negozio, sentendosi incredibilmente osservato da ogni singola persona presente, e tutto per la pila di roba che a malapena ci stava nel carrello.
Risultato finale? Un prezzo esorbitante, un erezione tra le gambe fortunatamente ben nascosta dalla lunga giacca nera che gli arrivava quasi alle cosce e persone stupide che ridacchiavano alla sua fatica nel mettere ogni singolo prodotto in un minimo di quattro sacchetti di plastica che parevano sul punto di venire platealmente distrutti e sbrandellati, con ogni acquisto che si sarebbe schiantato al suolo.
-Già- borbottò, guardando altrove -San Valentino alle porte-

Sinceramente, quella festa dell'anno era capace di uccidere la sua testa.

 

 
   
 
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