Lo leccava con lentezza disarmante, lasciando che la propria lingua calda scorresse su di esso come la penna su un foglio, intinta di inchiostro che calava su ogni più piccolo centimetro libero.
Mentre faceva questo, il ronzio dell'aria condizionata andava a scontrarsi con le orecchie del tinto biondo dagli occhi oro, risultando di sfondo e alquanto ripetitivo per quel contesto tanto inatteso ed inaspettato.
Come fosse finita così, Kenma proprio non lo sapeva, non lo aveva capito molto.