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Autore: Eternity_Hook    10/06/2020    1 recensioni
Era la terza volta.
La terza stramaledetta volta che si svegliava ansante, durante la notte, con domande su domande che gli morivano sulle labbra.
Domande che gli chiedevano perché, perché lo avesse sognato un altra volta.
Perché si fosse ritrovato, nei pendii più oscuri e ben nascosti della sua mente, ad accarezzare i capelli verdi di colui a cui aveva sempre invidiato ogni più piccola cosa, partendo dal coraggio, seppur inizialmente privo di Quirk e dalla sua bontà pura, capace di attirare le persone a sé come falene con la luce della lampada.
Perché si era ritrovato, sempre lì, nella parte di sé che pensava fosse malata e che, ovviamente, in quel momento poteva sentire solo lui, a cercare il suo sorriso, la luce del suo sguardo, ad assaporare il suo odore, soffocando poi con la mancanza di esso al risveglio.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Cos'è questa sensazione che provo?

Serie: Boku no Hero Academia

Tipo: normale

Ship: KatsuDeku

Genere: yaoi

Tema: emozioni

Ratings: arancione

Info: X

Richiesta da: gulathedeathlysin

Parole: 1033

~Ω~

Era la terza volta.
La terza stramaledetta volta che si svegliava ansante, durante la notte, con domande su domande che gli morivano sulle labbra.
Domande che gli chiedevano perché, perché lo avesse sognato un altra volta.
Perché si fosse ritrovato, nei pendii più oscuri e ben nascosti della sua mente, ad accarezzare i capelli verdi di colui a cui aveva sempre invidiato ogni più piccola cosa, partendo dal coraggio, seppur inizialmente privo di Quirk e dalla sua bontà pura, capace di attirare le persone a sé come falene con la luce della lampada.
Perché si era ritrovato, sempre lì, nella parte di sé che pensava fosse malata e che, ovviamente, in quel momento poteva sentire solo lui, a cercare il suo sorriso, la luce del suo sguardo, ad assaporare il suo odore, soffocando poi con la mancanza di esso al risveglio.
Ma come le altre due notti passate, semplicemente decise di ignorare il tutto, versarsi un bicchiere d'acqua e tornarsene a dormire, sperando che le immagini nel suo cervello si annullassero e non gli togliessero il sonno.
Stupida speranza invana, il resto della serata, fino alle prime luci dell'alba, furono passate in bianco, gli occhi che cercavano di chiudersi per davvero, ma che sbattevano contro una altrettanto stupida ed inutile fotografia incollata al centro dei suoi pensieri.
Un bacio.
Un cretino, smielato, insensato unico bacio: due labbra che si sfioravano, unendosi castamente, senza approfondire.

*

Aveva pensato fosse colpa sua.
Di Midoriya.
Doveva avergli fatto un qualche lavaggio del pensiero con i suoi atteggiamenti innocentini, si era detto.
Era assolutamente impossibile che volesse davvero un bacio da lui.
Ha, figuriamoci, lui e cose così erano lontane anni ed anni l'un dall'altro.
Era schifato dall'idea, sul serio, non stava cercando di illudersi, era ovvio, no?.
Una parte di sé stesso però sapeva. 
Quella stessa parte che gli aveva fatto avere quel sogno.
Ma avrebbe lasciato correre.
Avrebbe lasciato la sua mente convincersi che, davvero, era solo e soltanto colpa di Midoriya Izuku.
Non sua.
Non aveva nessuna colpa da ricevere.
Perché avrebbe dovuto?
Non era lui quello a fissare il compagno nei momenti in cui era sicuro che l'altro non ricambiasse le sue occhiate, assolutamente no!
"Stupido Deku"

*

Rabbia. 
Disprezzo.
Avversione.
Era stata la quarta volta.
La quarta volta in cui la sua mente era degenerata, provocando altri stupidi sogni, ancora più ridicoli dei precedenti.
Se in quello della terza notte vi era stato un solo bacio e qualche carezza, in quello che era stato il quarto, vi era stato di peggio.
Quel contatto tanto casto dato prima del risveglio era diventato una serie molto più intensa di baci, accompagnati da lingua, saliva, ansiti e le mani che scorrevano su e giù per i loro corpi sudati, stretti insieme il più possibile, come se fossero pronti a diventare una cosa sola da un momento all'altro.
E la cosa grave era che quel sogno gli aveva fatto venire un erezione, così, nel cuore della notte, sapendo che le mura della sua stanza potevano risultare come carta, facendo sentire tutto quello che accadeva nella camera affianco.
Bakugou scivolò fuori dal suo letto, facendolo scricchiolare un poco al movimento, andando in bagno in punta di piedi, sperando che entrambi i genitori fossero a letto, ben addormentati, tutto l'opposto rispetto a quello che era lui in quel momento.

*

"Cos'è questa sensazione che provo?"
Non poté non domandarselo nel momento preciso in cui si ritrovò a fissare con sguardo omicida il trio Ochako- Izuku - Iida.
La ragazza castana aveva il braccio appoggiato alla spalla di Deku, il ragazzo occhialuto faceva sbattere il suo braccio contro quello del compagno, le loro dita che sembravano capaci di intrecciarsi al minimo movimento.
Una fiamma rabbiosa gli bruciava dentro... E sembrava che lo rendesse incapace di vedere lucidamente, cosa testimoniata dal suo sbattere contro uno dei compagni di classe, ignorando palesemente chi fosse e se avesse portato su proteste al danno arrecato.
Il biondo aveva bisogno di sbollire, altrimenti avrebbe dato fuoco alla prima cosa che capitava... E poteva risultar accidentalmente di essere uno del trio, escludendo in partenza il giovane al centro.

*

La quinta notte fu uguale alla quarta, tanto che si costrinse a tornare in bagno, iniziando, con pieno ammonimento e riempiendosi di insulti, a toccarsi, per espellere l'orgasmo e tornarsene a letto.
La sesta notte invece, per parecchi versi, portò consiglio, seppur aumentando la sua confusione e lasciandolo un altra serata a pensare e a fissare il soffitto, con le occhiaie sotto le sue palpebre che oramai si erano fatte più che palesi.
Era iniziata con i baci, i contatti.
Ma poi si era bloccata, lasciandolo a fissare gli occhi smeraldini di Midoriya, il quale gli sorrideva come un angelo, portando entrambe le sue mani al volto del biondo, accarezzandolo con estrema delicatezza, come se, in lui, vi trovasse un diamante grezzo o qualcosa di tenero da portare con sé, seppur l'atteggiamento strafottente con cui Katsuki si era sempre approcciato nei confronti dell'altro.
Ed in un sussurro, il giovane aveva tirato fuori una frase che aveva accelerato i suoi battiti a dismisura.
-Ti amo, Kacchan-
In quel sussurro... In quel sussurro vi era stata abbastanza emozione da fargli sentire i brividi corrergli lungo la schiena, tutti di fila, insieme ad un pensiero, tanto vergognoso per lui quanto veritiero.
"Anche io. Anche io ti amo"

*

La realizzazione lo aveva schiaffeggiato in faccia.
Sapere di essere innamorato della persona che aveva maltrattato sin dall'infanzia era qualcosa... Di estremamente contorto.
Una parte di sé, proprio per questo, voleva seppellirsi vivo, l'altra invece voleva provare a dirlo a Deku, voleva chiedergli scusa una volta per tutte, per quanto il suo orgoglio permettesse.
E per la miliardesima volta della sua esistenza, era insicuro.
Perché sì, la sua rabbia costante serviva a mascherare le insicurezze... E molto probabilmente l'atteggiamento che aveva sempre avuto con Midoriya era dovuto al sapere di essere attratto da lui, ma accompagnato al testardo e noiosamente indeciso e fragile , sì, fragile, sé che era stato più che deciso a non volerlo ammettere per tutti gli anni della sua infanzia fino a questo preciso istante.

A questo punto, molto probabilmente, poteva solo buttarsi e vedere dove andava a finire, fregandosene di tutto il resto.

   
 
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