Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: pin    14/06/2020    9 recensioni
Lui: un principe, erede al trono del pianeta Gogeta; un pianeta abitato da maghi, streghe, druidi, draghi e qualsiasi altra cosa che abbia a che fare con la magia.
Lei: una povera ragazza gitana, di origini ispaniche; orfana di entrambi i genitori, con una grande passione per il canto.
Lei è terrestre, lui è un mago.
Un giorno, si incontrano per caso in un pub sulla terra, lei si esibisce lì la sera; per dare sfogo alla sua passione, e per guadagnare qualche soldo.
Niente è quel che sembra. Antichi segreti verranno alla luce
Tra di loro nascerà una grande passione, ma durerà nonostante le difficoltà e la grande differenza sociale? Posso assicurare che ci saranno dei personaggi inaspettati, e segreti nascosti saranno svelati.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Lui:


"Ho la soluzione a tutti I tuoi problemi...miao!" Sento una voce, un essere si avvicina furtivo.
"Non ho tempo per le tue stupidaggini Salem!" Dico rivolto al gatto nero di mia sorella, ex stregone che mi gironzola intorno.
"Ho un piano per farti evadere... miao!" Continua ruffiano. Ha catturato la mia attenzione.
Alzo il capo, mi asciugo le lacrime e riacquisto contegno.
"Ti ascolto!" Esclamo incurvando le labbra in un sorriso furbo.
"La pozione polisucco." Dice lasciandomi sconvolto.

Tale pozione è proibita, essendo un preparato illegale, ed è bandita da secoli.
Andrei contro tutti I principi del regno, contro tutte le regole di mio padre.

Anche se ormai me ne infischio altamente.
In modo particolare, andrei contro tutto quello in cui credo; siccome è una pratica oscura.
Non voglio assolutamente raggiungere la Terra con le sembianze di un'altra persona.

"Ma sei impazzito? È fuori discussione!" Ribatto alzandomi di scatto in piedi.
"È un incantesimo proibito" affermo quasi urlando, non riuscirà a corrompermi.
"Dipende quando sei disposto a rischiare per raggiungere I tuoi obbiettivi...miao!"
"Vattene gattaccio, non ho bisogno di te!" Dico in modo gelido.
"Guardie?" Urlo, subito accorrono nelle mie stanze.
"Cosa è successo Sire? State bene?" Dicono guardando il caos che alberga in essa.
Annuisco. "Riportate il gatto a mia sorella e fate venire qualche serva a sistemare." Ordino, e loro subito ubbidiscono e se ne vanno, prendendo Salem e chiamando la serva che avevo cacciato poco prima.

Ho proprio bisogno di una scopata, per rilassarmi!

Vedo la mia ancella varcare la porta un po' timorosa.
Si abbassa ed inizia a raccogliere i candelabri sul pavimento.
Mi siedo sul letto, ed istintivamente mi tocco la casacca, riscontrando che è ancora un po' bagnata.

"Avvicinati!" Le ordino, "spogliami! Ho bisogno di un bagno caldo." Dico senza guardarla.
Non presto mai attenzione alle mie serve, e non mi disturbo nemmeno a domandare il loro nome.
Con questa già sto perdendo fin troppo tempo, e sto parlando troppo.

Doveva già sapere lei cosa fare!
Sarà sicuramente nuova, non ricordo di averla mai vista.
Mi si avvicina, e un po' impacciata, con un leggero rossore sulle gote inizia a spogliarmi.

Mi ci mancava solo una timida verginella alla prima botta!

Mi avvolge con un asciugamano per coprire le mie nudità.
Mi dirigo nel mio bagno personale, dove c'è una grande piscina ovale, incastonata nelle mattonelle.

"Seguimi!" Le comando, ma devo proprio dirle tutto?

Lascio cadere l'asciugamano, poggio il piede sul primo scalino, il contatto con l'acqua mi provoca un brivido al tallone, poi il secondo, ed il terzo fino ad immergermi completamente in acqua.

L'acqua calda è un tocca sana rilassante.

"Non restare lì impalata, ho bisogno che mi insaponi la schiena!" Dico alla mia serva.

La sento trasalire e la vedo imbarazzarsi.
Si, è proprio una stupida verginella.
Ho proprio voglia di punzecchiarla e metterla in difficoltà.

"Il tuo compito è quello di esaudire i miei desideri. Per quel che mi riguarda puoi anche buttarti in acqua vestita, ma dopo siccome bagni la tua veste, saresti costretta a girare nuda... nell'armadio non ho abiti femminili..." sogghigno vedendola in difficoltà.

Anche se un po' incerta inizia a spogliarsi sotto il mio sguardo attento.
Rimane però in biancheria intima: è proprio una santarellina del cazzo.

La vedo entrare velocemente nella mega vasca.
Mi giro appoggiando i gomiti a bordo piscina, dandole le spalle.
Lei prende una spugna, ed inizia a insaponarmi le spalle.
Sento la sua mano tremare a contatto con i miei muscoli.

"Toglimi una curiosità!" Domando dopo minuti di silenzio. "Ma sei ancora vergine?"
Rimane in silenzio confermando i miei sospetti.
"Non mi sembra che sia una delle caratteristiche con cui vengono scelte le mie serve." Voglio vederci chiaro, per quale motivo mi trovo una vergine al mio servizio.

Quando sono sempre stato chiaro a dire che le voglio spigliate e con esperienza. "Hai mentito!" Mormoro in fine, pensando che possa essere l'unica soluzione.

La sento sospirare, e con la coda nell'occhio la vedo mordersi le labbra.

"Puoi parlare liberamente, non avrai ripercussioni." Le dico a mo di comando, non ammettendo repliche.
Mi giro a guardarla negli occhi.
Il mio sguardo le mette suggestione.

"A dire la verità Sire" inizia balbettando, "ho fatto le selezioni come aiutante in cucina, ma..." si interrompe per qualche minuto.
"Ti hanno vista carina e ti hanno affiliato a me!" La interrompo bruscamente.
"Non c'erano posti liberi, l'unico libero era come serva al vostro servizio, e mi hanno mandato da voi. Ho bisogno di lavorare!" Mi dice infine riprendendo parola.

"Capisco!" "Per oggi sei perdonata, ma alla prossima verrai affiancata da una serva più esperta, per imparare e fare il tuo dovere."
La vedo annuire come risposta.

Credo di essere stato fin troppo buono e giusto.

"Andiamo, ho finito!" La richiamo uscendo dalla piscina, "ora ho voglia di dormire." Le dico dirigendomi in stanza. Si veste e mi segue.

Può stare senza pensiero, non mi abbasso a saltare addosso ad una sguattera, ho ancora la mia regale dignità.



Lei: (NB: alcune sue parole nei dialoghi li farò pronunciare in spagnolo)


Purtroppo un'altra giornata di scuola è finita, sistemo i libri nello zaino e mi avvio all'uscita.

Come sempre aspetto la mia amica Julia nel cortile.

"Hola Deborah!" mi saluta "perdón il ritardo, mi sono fermata a parlare con el profesor." Si giustifica dopo essersi ripresa dal fiatone.
"Hola Julia!" La saluto, "no te preocupes sono appena arrivata." Le dico mentre ci incamminiamo.
"Le interrogazioni mi stanno destruyendo!" Si lamenta, "e poi ogni giorno un compito in classe diverso. Es tortura! No puedo esperar a que termine." Si lagna la mia amica in modo drammatico.
"Es normal! Tra qualche mese usciranno le pagelle. Spero di essere promovida!"

Ultimamente non mi sto impegnando molto, ho altro per la testa, o meglio qualcun altro; colui che ancora, al solo pensarlo mi vengono le farfalle allo stomaco.

"Com'è andato il compito de matemáticas?" Dice riscuotendomi dai miei pensieri.
"Creo que fue bien..." non è la mia materia preferita, però me la cavo.

"Hola Deborah! Hola julia!" All'improvviso sentiamo una voce familiare.
Ci giriamo e vediamo Raul correre verso di noi gesticolando, con uno zaino sulle spalle.
Ci fermiamo ad aspettarlo.

"Hola Raul!" Lo saluto dopo che ci ha raggiunte.
"Oggi abbiamo le prove con la banda, te gusta si caminamos insieme?" Mi dice un po' imbarazzato, con un leggero rossore sulle gote.
Sotto lo sguardo accigliato di sua sorella che sbuffa.

Annuisco come risposta con un sorriso, per sciogliere la tensione.
"Che bello chicas! ancora un paio di mesi e la scuola ha terminado. Non ce la faccio più a estudiar como un mulo!" Ne parla Raul come se fosse un lavoro.
"Me gusta la escuela, mi dispiace che sta per terminar." rispondo con tranquillità, mi guardano sbigottiti per poi ridere.
"Sei l'unica adolescente a cui gusta estudiar en todo el universo" dicono scoppiando in una grande risata.

Ridendo, scherzando e chiacchierando raggiungiamo la piazza del paese.

Istintivamente mi guardo in torno per cercare con lo sguardo colei che una settimana fa, ha ammesso apertamente di odiarmi: Zatanna.

La vedo, è al solido posto dietro la sua bancarella, con vesti lunghe, adornata di gioielli e con uno strano copricapo come il genio della lampada di Aladin.

Si accorge della mia presenza, alza il suo sguardo e i nostri occhi si incrociano.
I suoi sono freddi, glaciali come il ghiaccio, mi provocano la pelle d'oca.
Mi mettono in suggestione, non riesco a reggere il confronto, distolgo guardando altrove.

Non capisco il perché mi odia tanto; non le ho mai fatto niente di male.
Prima di quel giorno al pub, di quando l'ho vista baciare per la prima volta quel ragazzo, che avevo appena incontrato, non la conoscevo neanche.

E poi è successo tutto all'improvviso, Zatanna si è insediata nella mia vita con prepotenza, e tutto si è stravolto.

La mia vita è cambiata, non mi sento più tranquilla e spensierata.
Non riesco in alcun modo a dimenticare Michael, mi ha come stregata: mi piace ancora e credo, anche se può sembrare strano di esserne innamorata.

Posso solo sperare che sia una cotta passeggera.
Zatanna non ha fatto altro che perseguitarmi in questo tempo, non ce l'ha faccio più!
Che sia gelosa perché ad entrambe piace lo stesso ragazzo?





Zatanna:


I nostri occhi si incrociano, sento una scarica elettrica attraversarmi.
Non ci posso fare niente la detesto!
Detesto che nonostante la sua perdita dei genitori, sia ancora così benevola verso la vita.

Anche io ho perso mio padre, era un grande stregone, fidato servitore per secoli della corte reale, fin quando il re non gli si rivoltò contro esiliandolo per sempre dal pianeta Gogeta.

Secondo il sovrano mio padre era diventato una minaccia, faceva un uso troppo eccessivo della magia nera.
Spedito sulla Terra al tempo delle persecuzioni, fu catturato e poi giustiziato.

Da allora non trovo più pace, la sua dipartita mi ha logorato dentro.
Quando sono diventata abbastanza grande, sono venuta a conoscenza della verità su mio padre.

E così, come a cercare risposte, ho abbandonato il mio pianeta d'origine e mi sono trasferita sulla Terra per vedere con i miei occhi e ripercorrere i luoghi in cui lui ha camminato.

Da allora sono passati decenni, le mie abilità sono aumentate, la mia magia si è fortificata.

Nel frattempo, le leggende su mio padre sono cresciute.
Esse narrano che il potente stregone John Zatara, possedeva un libro, in cui era racchiusa la fonte del suo potere, e gli antichi misteri della vita e della morte.

Venderei l'anima al diavolo pur di riavere mio padre qui con me, ero piccola quando lui è scomparso, e non ho molti ricordi di lui, ma so che mi voleva bene.

Cerco quel libro da anni ormai, e ho intenzione di trovarlo e desidero anche riportare in vita mio padre.
Farò tutto quello che è in mio prestigio per farlo.

Ma ho bisogno di un aiuto, dell'appoggio che inconsapevolmente mi darà il principe.

Lo so che ritornerà sulla Terra, lo sento, lo vedo nei miei sogni premonitori. Gli avvenimenti futuri sono già scritti.

Lo aspetto con ansia!

Ma questa umana nella quale non vedo futuro, mi preoccupa, sono sicura che sarà il mio intralcio più grande, la mia inconsapevole spina nel fianco.





Mondred:


Maledetta sfida, inetto di un fratello, su quel trono un giorno dovrei sedere io.
Impreco lanciando pugni al muro una volta giunto nelle mie stanze.
Le parole di mio padre severe ed autoritarie mi rimbombano nella testa: "É colpa tua, ti sei lasciato battere da un moccioso il giorno della così detta sfida!"

Doveva proprio ricordarmelo?

Non ho mai trasgredito ad un comando di mio padre, non ho mai contraddetto un suo ordine, in centinaia e centinaia di anni.

Ho combattuto per secoli al suo fianco, dalla guerra dei cent'anni fino alla guerra fredda.
Sono sempre stato un figlio perfetto.
Sono stato paziente, forse fin troppo, ma quando vivi in un mondo senza spazio e tempo, impari ad esserlo.

Credevo di essere l'unico, il solo e l'indiscusso erede al trono, ma le mie aspettative sono andate in frantumi...

Sono furioso! Odio Mikail, anzi no, lì detesto entrambi!
Ma non è stato sempre così...






Angolo dell'autrice:

in questo capitolo ho voluto riprendere le abitudini di Mikail, la routin quotidiana di Deborah.
Ed ho voluto anche approfondire un po' il personaggio di Zatanna, introducendo il suo ruolo che avrà negli ultimi capitoli della storia.
Ed ho voluto dare anche uno spazio a Mondred, per spiegare le ragioni el suo odio, che verrà poi approfondito nel prossimo capitolo.
Questo capitolo: ricordi passati, ho deciso di dividerlo in due parti, per non farlo essere troppo lungo e noioso.
NB: il pov di Mondred apre uno spiraglio per una prossima serie.
Mi scuso per gli errori, ma come sapete, scrivo da cellulare.
  
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: pin