«Tutto bene, Lils?» La voce di Marlene spezza il flusso di pensieri, riportandola al presente. «Oggi non fai altro che fissare Potter» dice l’amica, una nota d’ilarità nella voce dolce, lo sfondo della biblioteca di Hogwarts a ricordarle dove sono.
«Mi infastidisce» risponde Lily, le dita strette attorno al libro di Pozioni – è pieno di appunti di un amico che non c’è più.
Marlene ride, una risata bassa e musicale, che si mescola a quella arrogante di James, che seppur lontana è comunque tremendamente vicina; Lily gli punta gli occhi verdi addosso, il principio di un malumore ad accenderne le iridi – Marlene lo nota e scuote il capo.
«Sei sicura che non ti piaccia? » le domanda, meritandosi un’occhiataccia.
«Non esiste che io possa provare qualcosa di simile per lui» afferma Lily, piccata; ne è così convinta che quando James si volta a guardarla, un paio di tavoli e qualche libro a dividerli, gonfia il petto e gli rivolge una smorfia forzata. James però le sorride, scuote il capo e torna a parlare con Sirius.
«Io non ne sarei così sicura» dice Marlene, ma Lily non vuol sentire, troppo orgogliosa per vedere oltre il proprio sguardo.
Non c’è niente di peggio che provare amore verso un arrogante, si ripete.
Ma questa non è la verità, lo sa meglio di chiunque altro.