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Autore: Miharu_phos    15/06/2020    0 recensioni
Avete presente la storia di Georgie? Ecco, immaginatela moderna, gay e con meno drammi.
•••
La famiglia di Victor e Vladimir accoglie in casa un bambino, Arion, destinato a diventare il loro nuovo fratellino; con gli anni però, entrambi i due fratelli maggiori cominceranno a provare verso il minore qualcosa che va ben oltre l’affetto fraterno.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel/Shuuya, Mark/Mamoru, Matsukaze Tenma, Tsurugi Kyousuke, Tsurugi Yuuichi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Presto Silvia prepara un bagno caldo!-

 

-Mark! Che succede?!-

 

Gli occhi della donna si spalancarono quando il marito entrò in casa come un razzo, stringendo fra le braccia un bambino piccolissimo di circa tre anni, che piangeva a perdifiato.

 

-Stava patendo il freddo sotto la pioggia- spiegò preoccupatissimo, per poi adagiarlo sul divano davanti al camino e sfilargli il giubbino completamente zuppo d'acqua, mentre il piccolino scottante di febbre non smetteva di piangere disperato.

 

-Bisogna portarlo in ospedale!- 

 

-Non penso sia una buona idea tesoro- rispose prontamente il marito avvolgendo il piccolino nell'asciugamano che gli porgeva la moglie, per poi dirigersi verso il bagno.

 

Silvia cominciò a far scorrere l'acqua affinché diventasse calda, poi insieme cominciarono a lavare il piccolino tutto infreddolito e sporco di fango.

 

-Mi vuoi spiegare dove l'hai trovato? Perché non l'hai portato in ospedale??-

 

-Adesso ti spiego tutto tesoro ma prima dobbiamo dargli qualcosa per la febbre, scotta da morire-

 

Il piccolo singhiozzava a squarciagola, attirando così l'attenzione dei due piccoli Evans che erano stati messi a letto da poco dalla madre.

 

-Che succede mamma chi è questo bimbo?- domandò il grande, aggrappandosi al grembiule della donna.

 

-Tornate a letto! Chi vi ha dato il permesso di alzarvi?!- li rimproverò lei facendoli ridacchiare.

 

I due bambini continuarono a spiare verso l'interno del bagno mentre la madre asciugava il bambino col phon e il padre misurava la giusta dose di antibiotico da somministrargli.

 

-Ancora non capisco perché tu non l'abbia portato in ospedale- osservò la donna pettinando delicatamente i capelli color nocciola del piccolo, che lentamente, forse riconoscendo in lei una figura materna, aveva attenuato il suo pianto.

 

Mark chiuse con delicatezza la porta per far sì che i due bambini non sentissero e tornò dalla moglie, porgendo ad Arion il pupazzetto che suo figlio Victor usava per il bagnetto.

 

-Credo che i suoi genitori siano invischiati nella malavita- spiegò, e la moglie sobbalzò spaventata.

 

-Mark! Lo hai rapito!- gridò, ma lui le fece cenno di fare silenzio e tornò a raccontare.

 

-Ho sentito i suoi genitori litigare con alcuni uomini, mi trovavo in periferia per quelle partite di calcio che organizzo con i bambini con famiglie disagiate, sai. Lo avevano chiuso fuori casa e discutevano a voce molto forte, lui piangeva disperato, pioveva, ed ho pensato che solo un mostro avrebbe potuto lasciare il proprio bambino fuori sotto la pioggia.

Poi però ho sentito uno sparo provenire dall'interno della casa, e la donna ha gridato, supplicando i tizi di non farle del male. Loro minacciavano di prendere anche il bambino ma lei si è messa contro la porta per impedirgli di passare, così ho sentito un altro sparo e poi uno dei due trafficare contro la porta.

Non ci ho pensato neanche un attimo, l'ho preso e sono scappato, sono salito in macchina più veloce che ho potuto ed ho cominciato a guidare senza guardarmi indietro-

 

Silvia si copriva la bocca terrorizzata e stringeva il piccolino fra le braccia, che ormai si era calmato del tutto e giocava con il pupazzetto, lasciandosi sfuggire di tanto in tanto qualche singhiozzo.

 

-Mio Dio Mark è terribile! Sei sicuro che non ti abbiano seguito?-

 

-Non ne sono sicuro ma mi sembra di no. Non sapevo cosa fare, portarlo a casa mi è sembrata la cosa più logica, ho pensato che in ospedale o in qualsiasi altro luogo pubblico avrebbero potuto trovarlo-

 

-Si hai ragione. Hai fatto bene Mark. Adesso però come facciamo? Non possiamo tenerci un bambino illegalmente, dovremmo almeno dichiarare il tutto e adottarlo- spiegò prontamente la moglie, facendo sorridere intenerito il marito che le accarezzò il viso più innamorato che mai.

 

-Davvero lo adotteresti?-

 

-Non credo ci sia altra soluzione- ammise la donna un po' titubante, portando poi una mano al bel faccino paffuto del piccolino che la guardava con i suoi occhioni azzurri.

 

-In qualche modo faremo, troveremo una soluzione. La cosa importante è che rimanga con noi-

 

-Si, sarà nostro- sorrise la donna ormai convinta ed il marito la baciò estremamente contento, per poi accarezzare il bambino.

 

-Vieni piccolo, per fortuna ho conservato i vestitini di Victor. Tu gli cucineresti un brodino? Sono sicura che muore di fame questo poveretto- disse la donna prendendo in braccio il bimbo avvolto ancora nell'asciugamano.

 

-Okay io vado a cucinargli qualcosa, tu vestilo- si raccomandò il marito baciando dolcemente la testa del piccolo.

 

 

 

 

 

 

   
 
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