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Autore: Izzyguns    15/06/2020    1 recensioni
William e Jeffrey in Indiana, tra scuola, problemi familiari e cani, tutto dal punto di vista di Will! Si inizia dal 1978, quando hanno 16 anni, e si conclude nel 1988.
*dal primo capitolo*
Aprii lentamente gli occhi. Dai buchi della tapparella entravano degli spiragli di luce, uno di questi illuminava leggermente la sveglia.
-Fantastico... anche oggi mi sono svegliato tardi...- dissi, guardando l’ orologio accanto al mio letto.
Mi alzai e quasi non caddi faccia avanti sul pavimento per quanto ero stordito.
Uscii dalla mia camera con ancora gli occhi chiusi dal sonno.
Bene, stava per cominciare la routine mattutina. Ogni santa mattina era sempre la stessa cosa, anche se di santo nelle mattine di casa nostra c’ era poco e niente a dirla tutta. (da qui il titolo "Every Holy Morning")
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Izzy Stradlin
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Wiliam and Jeffrey'
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DAL PUNTO DI VISTA DI WILLIAM
 
Aprii lentamente gli occhi. Dai buchi della tapparella entravano degli spiragli di luce, uno di questi illuminava leggermente la sveglia.
-Fantastico... anche oggi mi sono svegliato tardi...- dissi, guardando l’ orologio accanto al mio letto.
Mi alzai e quasi non caddi faccia avanti sul pavimento per quanto ero stordito.
Uscii dalla mia camera con ancora gli occhi chiusi dal sonno.
Bene, stava per cominciare la routine mattutina. Ogni santa mattina era sempre la stessa cosa, anche se di santo nelle mattine di casa nostra c’ era poco e niente a dirla tutta.
Entrai in cucina. Stephen era seduto al tavolo, tazza di caffè in una mano e giornale nell’ altra. Mia madre appoggiata alla cucina, anche lei con una tazza in mano. E Amy... dov’ era Amy?
-Giorno William...-
Ah eccola, era in bagno! Mi spostai per farla passare, poi lei prese dei biscotti dalla credenza, una tazza e del latte e appoggiò tutto sul tavolo. Presi anche io un paio di biscotti dalla busta, non facevo mai una grande colazione. Intanto lei cominciò prepararsi da mangiare.
-Io vado a farmi la doccia...- annunciai appena ebbi finito di masticare il biscotto
-William, non devi farti la doccia dopo colazione... lo fai tutte le mattine, poi ti viene il mal di stomaco- mia madre e le sue continue prediche, ma tanto che le fregava?
-Quando si sentirà male imparerà a svegliarsi presto e fare la doccia prima di mangiare-  tanto per cambiare ci si metteva anche Stephen...
Mi ero sempre chiesto come faceva la gente ad alzarsi dal letto e andare subito in bagno a fare la doccia... io la mattina ero talmente rincoglionito che riuscivo a malapena a stare in piedi, come avrei reagito ad un getto di acqua sulla testa? Mi sarei solo incazzato e svegliato peggio di quanto fossi già.
Scocciato andai in bagno. Chiusi la porta e aprii l’ acqua della doccia.
-No... no dai! Non esce l’ acqua calda! Non ci voglio crederee!-
Corsi in cucina. Non ero così pazzo da congelarmi.
-Non esce l’ acqua calda- dissi
-Ah... prima c' era... Sharon, chiami tu per venire a farlo sistemare? Ricorda però che alle cinque andiamo in chiesa- rispose Stephen, guardando mia madre.
Lei annuì, continuando a fissare il pavimento. Sei tu che lo hai sposato, almeno rispondigli!
-Amy, vai a vedere se tuo fratello sta dicendo la verità- continuò Stephen. Non si fidava di me nemmeno a pagarlo...!
-Ok...- rispose mia sorella, alzandosi e andando in bagno. Io la seguii.
Cazzo! Non avevo chiuso l’ acqua...infatti pavimento, pareti e specchio erano pieni di gocce di acqua (ghiacciata).
Amy mise la mano sotto il getto della doccia e sospirò, andò in cucina e la sentii dire -Esce solo quella fredda...-
Fantastico, niente doccia. Chiusi la porta, quello era l’ unico posto della casa in cui avevo un minimo di privacy, non lo avrei sprecato. Mi lavai quanto potei nel lavandino e corsi in camera a vestirmi. Vidi Amy che usciva dalla porta, presi lo zaino (che conteneva solo un quaderno mai usato e qualche penna) e uscii di casa.
-Ti ho aspettato-
Mi girai, c’ era Amy appoggiata al muro.
-Non dovevi... farai tardi-
-Sei tu quello che fa sempre tardi, io non ho nemmeno un ritardo quindi non succede nulla se arrivo un po’ dopo oggi...- mi sorrise e continuò -E poi se ci sono io con te, farai meno ritardo-
-Perché?- chiesi io inarcando un sopracciglio
-Perché non ti fermerai in mezzo alla strada a fare chissà cosa- ridemmo entrambi. Aveva ragione però...
In poco tempo arrivammo a scuola. Ci salutammo e ognuno andò nella propria classe.
Mi sedetti al mio banco nel preciso istante in cui il professore entrò in classe.
-Che culo- mi sussurrò Jeff dal banco dietro al mio
-Eh già!-
-Oggi non hai ritardato di due ore... cosa è successo?- disse lui, sarcastico
-Oggi mi ha accompagnato Amy-
-Ah ecco...-
-Ma di che materia è questo?-
-Scherzi?-
-No, affatto...-
-Storia-
-E che dovevamo fare di storia?-
-Un lavoro su uno dei personaggi studiati nell’ ultimo capitolo... una specie di ricerca a piacere...-
-Ah... io e te abbiamo fatto un lavoro di coppia, ok?-
-Che palle che sei...- mi rispose alzando gli occhi al cielo
-Grazie amico!-
-Ma che sia l’ ultima volta!-
-Ok...-
Scusa Jeff, ma lo dici ogni volta! Non sarà l’ ultima volta che succede, lo sappiamo tutti e due...
Passai l’ intera lezione a giocare con la matita, me la passavo tra le mani, la facevo ruotare tra le dita come se fosse la bacchetta di una batteria, la mordevo e ogni tanto la facevo cadere, così mi sgranchivo le gambe per andare a riprenderla.
Poi... sentii una cosa che nessun alunno vorrebbe mai sentire, soprattutto se sei ME, che non hai mai aperto il libro e non ti ricordi nemmeno dov’ è, il libro...
-Bailey? Parlami della lezione della scorsa volta, almeno facciamo un ripasso-
-C... cosa?- risposi io, che se non mi avesse chiamato per nome me ne sarei rimasto tranquillamente a fissare la matita
-La lezione della scorsa volta, parlamene-
-Ah, sì... beh, allora... il re d’ Inghilterra decide di... ehm, fare pace con la Francia?-
Una risata collettiva della classe, lo sguardo più che incazzato del prof... come si chiamava quel professore? Boh, non me ne fregava niente sinceramente...
-È la terza volta in un mese che ti chiamo e non sai rispondere! Preparati perché la prossima settimana ti interrogo su tutto il capitolo, Bailey!-
Non risposi... tanto mi succedeva sempre questa cosa, io avevo un piano infallibile: prendere un voto alto quel giorno e poi tornare a sbattermene completamente della scuola, così la media si sarebbe alzato fino alla sufficienza e non mi avrebbe interrogato per un po’.
Passarono altre ore e altre materie, fortunatamente c’ era il pranzo!
-Io mi siedo lì, ok?- dissi a Jeffrey
-Ok, arrivo subito-
Andai a sedermi e poco dopo arrivò anche Jeff.
-Come farai la prossima settimana con l’ interrogazione di storia?-
-Ho un piano...-
-Che piano?-
-Hai mai sentito parlare del copiare?-
-Sì... ma non è una verifica scritta-
-Lo so’, ma vale lo stesso... scrivo delle cose su un foglio e lo infilo nell’ astuccio-
-Aah... cosa si fa pur di non studiare, eh William? Ahah-
-Vero ahahah-
Quando la scuola finì andai da Amy che mi stava aspettando davanti al cancello
-Ehi Amy, senti, io vado a casa di Jeff... ci vediamo stasera a casa ok?-
-Ma... William, alle cinque dobbiamo andare in chiesa...-
-A me non interessa la chiesa!-
-Ma a papà sì! Si arrabbierà tantissimo Will...-
-Tanto si arrabbia comunque... vai, sennò torni troppo tardi-
-Uff... mi raccomando! Salutami Jeff... ciaoo!-
-Ciao!- la salutai con un gesto della mano e andai da Jeffrey
-Ehi amico, hai qualche nuova canzone?- gli chiesi
-Sì... ce ne sarebbe una...-
-Fantastico! Corri!- mi misi a correre. Tanto sapevo la strada per casa della nonna meglio  di quanto sapessi quella della mia...
Non esitò a seguirmi correndo
-Aspettami Will! Il tuo zaino è vuoto, il mio no!-
Arrivammo in poco tempo a casa di Jeff. Entrai e poggiai lo zaino vicino alla porta, lui fece lo stesso. Andammo di sotto, accendemmo gli amplificatori e ci sistemammo. Fortunatamente la nonna era quasi sorda, almeno potevamo fare casino!
-Ah, ti saluta mia sorella-
-Quando torni a casa risalutamela-
-Ok... ce lo hai il testo della canzone?-
-Sì... dove l’ ho messo?- rispose lui, cominciando a cercare in giro per la stanza -Eccolo! Tieni-
Mi porse un foglio con delle parole scritte in blu, e cominciai a leggere
-I've been lookin' for a trace, lookin' for a heart, lookin' for a lover in a world, that's much too dark, you don't want my love, you want satisfaction  you don't need my love, you got to find yourself another, piece of the action... forte! Mi piace!-
-Davvero?-
-Sì! Ha del potenziale! Io e te cambieremo la storia della musica amico!-
-Ahahah! L’ importante è crederci!-
-Dai proviamola... ho già la musica in testa!-






Note: Buona sera a tutti! Spero che questa storia su William e Jeffrey vi sia piaciuta!
Per chi non lo avesse capito, la nuova canzone che ha scritto  Jeff è "You' re Crazy", ho messo proprio quella perché è una delle tante canzoni scritte da Axl e Izzy!
Ho cercato di immedesimarmi in William, entrare nella sua mente da ragazzino... Spero di esserci riuscita. Lasciatemi un vostro parere, a presto!


P.S. Appena ho finito di scrivere la storia ho svelato a Jeff e Will che cambieranno veramente la storia della musica XD
 
  
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