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Autore: Soul Mancini    16/06/2020    5 recensioni
[Scritta per il compleanno di Sabriel_Little Storm e liberamente ispirata alla sua serie “La Casa di Cristallo”. Tantissimi auguri, amica mia! ♥]
24 novembre 2017. Amsterdam è avvolta dal gelo, ma questo a Sindy e Rickard non importa; si trovano fuori dall’AFAS Live in attesa di poter realizzare uno dei loro sogni: assistere insieme al concerto della loro band preferita, i Nothing But Thieves.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I left my heart in Amsterdam Disclaimer: i personaggi che appaiono in questa storia non mi appartengono, ma sono frutto della fantasia di Sabriel_Little Storm; fanno parte di una sua serie, “La Casa di Cristallo”, che amo alla follia e a cui mi sono liberamente ispirata.
 
 
 
 
 
 
 
 
A Sabriel,
l’amica di cui ho sempre avuto bisogno e che finalmente ho trovato,
la persona che in meno di un anno è riuscita a stravolgere tutto,
colei che c’è sempre e crede in me anche se per il momento sono solo un mucchio di parole per lei;
all’autrice che mi ha rubato il cuore e lettrice che ha riempito il mio di gioia.
Grazie per i deliri, le risate, le confidenze… per tutto.
Grazie semplicemente per esserci.
Buon compleanno!!! ♥

 
 
 
 
 
 
I left my heart in Amsterdam
 

  
 
 



24 novembre 2017
 
 
“Era proprio necessario piazzarci qui dal pomeriggio? Il concerto comincia alle nove.”
“Certamente, se vogliamo accaparrarci un bel posto.”
“Ma fa freddo!” Rickard spostava il peso da un piede all’altro e si stringeva le braccia attorno al corpo nel tentativo di riscaldarsi.
Sindy lo osservò con un sorrisetto divertito e si scostò una ciocca di capelli corvini che le era ricaduta sul viso. In effetti il suo migliore amico non aveva tutti i torti: Amsterdam era avvolta già da qualche giorno da un gelo pressante che entrava nelle ossa, presagio della neve che avrebbe cominciato a imbiancare tutto di lì a poco.
“Amico mio, non hai un minimo di resistenza” borbottò Sindy, mettendo su un adorabile e poco credibile broncio.
“Io non ho vissuto mesi e mesi nei boschi al freddo come te, sono una creatura fragile!” ribatté lui teatralmente offeso.
“Ah, ma sai solo lamentarti…”
“Certo, mi sto ibernando! Potevamo anche uscire di casa tranquillamente alle sette, invece stiamo facendo la fila qui da ore e tra l’altro inutilmente, dato che siamo gli unici. Insomma, chi è che si ammassa davanti a un locale per i Nothing But Thieves?” Rickard accennò prima all’ingresso ancora chiuso dell’AFAS Live, poi agli esigui gruppetti di ragazzi che si erano appostati a loro volta fuori dal locale.
Sindy, esasperata, sbuffò e sollevò gli occhi al cielo. “Se non la pianti, nel bosco ti ci porto davvero e ti abbandono lì, così al prossimo concerto non avrai di che lamentarti.”
Rickard si accigliò. “È una minaccia forse?”
La ragazza scrollò le spalle. “Può essere.”
“Questo è abuso di potere! Fare la poliziotta ti ha dato alla testa!”
Sindy gli si avvicinò di un passo con aria vagamente minacciosa e puntò i suoi occhi verdi in quelli di Rickard. “Ora dici così, ma quando ci troveremo in prima fila, a pochi metri dai musicisti, avrai di che ringraziarmi” sibilò in tono malizioso.
Il ragazzo sorrise beffardo. “Ah, ecco qual è il vero motivo per cui ci tieni tanto a essere vicina al palco! Vuoi mangiarti gli inglesini con gli occhi…”
Sindy distolse lo sguardo e si morse appena un labbro, ma i suoi occhi sorridevano. “Lo voglio quanto te, Rick. Negarlo sarebbe da ipocriti, non ti pare?”
Lui incrociò le braccia al petto. “Io sono già impegnato, grazie.”
Sindy allora scoppiò a ridere. “Mi stai dicendo che Joe non ti fa nessun effetto? Andiamo, se lo ammetti non stai tradendo Den!”
“Dai, Sindy…”
“Adesso diventi timido?”
Le guance gelate di Rickard andarono a fuoco, riacquistando un po’ di colore che l’aria fredda aveva portato via. “Veramente Joe è più il tuo tipo. Sai, capelli lunghi e chiari…”
“Joe piace a tutti, quel ragazzo è patrimonio dell’umanità” sussurrò Sindy con una risatina.
“D’accordo, sai che facciamo? Dopo il concerto ti porto nel backstage e glielo dici di persona!” sogghignò Rickard, dandole leggermente di gomito.
Sindy sgranò gli occhi quasi spaventata, ma subito scosse ìl capo per dissimulare l’imbarazzo. “Certo, e come pensi di entrarci nel backstage?”
“Scommettiamo?”
“Posso scommettere anche tutti i miei averi, tanto non ne avresti il coraggio” lo sfidò Sindy.
“Posso sempre sedurre un roadie!” Detto ciò, Rickard mise su un sorrisetto accattivante e sbatté un paio di volte le ciglia, con l’unico risultato di assomigliare ancora di più a un bimbo innocente.
Sindy scoppiò a ridere e gli diede una leggera spinta. “Ma sì, certo, poi cosa raccontiamo a Den?”
Mentre i due ragazzi battibeccavano, tutt’attorno a loro si andava a radunare un bel numero di persone pronte ad assistere al concerto dei Nothing But Thieves: si potevano scorgere gruppi di giovani e meno giovani, famiglie che includevano bimbi piccoli, coppie e addirittura qualche anziano, a testimoniare che la musica di quella band inglese era in grado di unire tante diverse generazioni, di parlare ai cuori di tutti indistintamente.
Man mano che il tempo trascorreva, Sindy sentiva crescere in lei l’adrenalina: quello a cui stava per assistere non era un semplice concerto come un altro, rappresentava molto di più. Da quando aveva conosciuto i Nothing But Thieves, si era aggrappata alla loro meravigliosa musica e l’aveva resa sua, costruendoci sopra le sue coreografie; le loro canzoni l’avevano accompagnata sul ghiaccio, dandole un ulteriore mezzo di comunicazione oltre il suo amato pattinaggio e permettendole di ritagliarsi un angolino tutto suo sulla pista.
Era davvero riconoscente a quei cinque ragazzi.
Pensava a questo mentre mangiucchiava il panino che si era portata appresso come cena, anche se le si era chiuso lo stomaco per l’emozione.
“Io non dovrei nemmeno mangiare in mezzo a questo freddo, sai?” borbottò Rickard, osservando con aria scettica il suo pasto che aveva appena liberato dall’involucro. “Potrebbe venirmi una congestione.”
Sindy gli lanciò un’occhiata in tralice. “Mangialo quando saremo dentro e ti sarai riscaldato, no?”
“Ma io ho fame!”
“Che palle, Rick!”
“Non te ne importa niente se il tuo amico muore di freddo e di fame?”
Sindy scosse il capo. “Ma quanto sei drastico!”
“Morirò prima di aver compiuto ventisette anni, povero me…”
“A proposito di compleanni!” saltò su la ragazza. “Ti sei ricordato di portare i biglietti, vero?”
“Ma certo, per chi mi hai preso?” Sorridendo raggiante, Rickard estrasse dalla tasca del suo giubbotto la bustina azzurra che la stessa Sindy aveva usato per riporre i biglietti, quando glieli aveva regalati.
“Ti ho preso esattamente per quello che sei: un inguaribile sbadato.”
Il compleanno di Rickard era alle porte, soltanto due giorni dopo il concerto, ma Sindy aveva dovuto svelare il suo regalo prima del tempo: innanzitutto si era presentata a casa sua in maniera inaspettata, soltanto per dargli i biglietti e invitarlo ad andare al concerto con lei. Lui era rimasto doppiamente sorpreso ed entusiasta: Sindy nella stagione autunnale e invernale era sempre impegnata col pattinaggio, le gare e gli allenamenti, ma quella volta aveva fatto un’eccezione per poter festeggiare con lui e portarlo al concerto della band preferita di entrambi.
Del resto i Nothing But Thieves in concerto ad Amsterdam erano un’occasione imperdibile.
“Ci ha pensato Den a ricordarmelo, prima che uscissi mi ha chiesto almeno dieci volte se ce li avevo appresso” affermò Rickard, sventolando la bustina davanti a sé con fare orgoglioso.
“A proposito di Den… non si sarà mica offeso perché non ho invitato anche lui, vero?” mormorò Sindy, rabbuiandosi appena e abbassando il capo.
Anche se il ragazzo di Rickard pareva averla accettata, Sindy si sentiva sempre un po’ a disagio a riguardo e non sapeva bene come comportarsi, timorosa di risvegliare le sue gelosie.
“Macché, a lui nemmeno piacciono i Nothing But Thieves, non ci sarebbe mai venuto!” la rassicurò Rickard in tono allegro.
“Sul serio?”
“Sicurissimo! Penso che stasera approfitterà della mia assenza per andare in letargo.”
Sindy sorrise, ma subito il suo viso si distorse in una smorfia spaventata quando qualcuno alle sue spalle le sfiorò il braccio. Sobbalzò e si voltò di scatto, ritrovandosi davanti una ragazzina poco più piccola di lei che le sorrideva estasiata.
“Oddio, non ci posso credere, ma tu sei Sindy Schermann, la pattinatrice! Oh mio dio, è un sogno!” strillò, utilizzando un tono di voce decisamente troppo alto.
Sindy accennò un sorriso imbarazzato; non sapeva mai cosa fare in queste circostanze, non era abituata a essere trattata da star e a essere riconosciuta per strada. “S-sì, sono io, molto piacere” rispose educatamente.
“Il piacere è tutto mio! Oddio, sono davanti a uno dei miei idoli, potrei svenire!” squittì ancora la ragazzina, gesticolando e saltellando sul posto come se si trovasse sui carboni ardenti. “Io sono una super appassionata di pattinaggio, seguo tutte le gare, guardo tutte le tue esibizioni! Sei il mio mito!”
Sindy non sapeva bene che fare e come rispondere, quella tizia le metteva addosso un sacco d’ansia col suo modo di fare esagitato.
“Grazie, mi fa piacere…” bofonchiò la corvina con un sorriso incerto, ma la sua seguace non le diede il tempo di continuare perché riprese a straparlare.
“E non ci posso credere, ti ho incontrato proprio al concerto del mio gruppo preferito! Ah, ma certo, non a caso ti adoro: balli sulle loro canzoni! Ci vuole un sacco di coraggio a fare una cosa del genere!”
“Sì, bisogna ammettere che la loro musica si presta molto bene per creare coreografie” commentò la pattinatrice, mentre osservava con la coda dell’occhio Rickard che se la rideva sotto i baffi. Che idiota, si divertiva un sacco a prenderla in giro quando incappavano in certe tipologie di fan.
“E lui chi è, il tuo ragazzo?”
Rickard trasalì quando l’interlocutrice di Sindy gli puntò un dito contro e lo esaminò con interesse.
Fu il turno della pattinatrice di ridacchiare. “No, è solo un amico.”
“Guarda, hanno aperto le porte, andiamo!” esclamò allora il ragazzo, dando di gomito alla sua amica e accennando alle sue spalle, dove due addetti alla sicurezza si appostavano per controllare i biglietti.
Il cuore di Sindy cominciò a battere all’impazzata; si congedò rapidamente dalla sua fan, augurandole buon concerto, e si piazzò davanti agli uomini della sicurezza, trascinandosi dietro Rickard e infilandosi discretamente tra la piccola folla che si era andata a formare.
“I biglietti, i biglietti!” sibilò rivolta al suo amico, poi regalò un sorriso alla guardia, che ricambiò con un’occhiata severa.
“Biglietti?” domandò l’uomo, sovrastando il concitato chiacchiericcio col suo potente vocione.
Rickard passò la bustina azzurra alla sua amica, che mostrò i pass all’uomo e poi lo trascinò dentro il locale in fretta e furia.
“Ehi, datti una calmata! Che bisogno c’è di correre?” si lamentò il ragazzo che, colto alla sprovvista, stava per inciampare sui suoi stessi piedi.
“Ma sei mai stato a un concerto? Se non ci muoviamo, ci ruberanno la prima fila!”
“Ma io devo andare in bagno!”
Sindy sbuffò e si fermò di botto in mezzo al locale ancora semideserto, dentro cui rimbombava un brano dei Queens Of The Stone Age in sottofondo. “Pure?”
“Ti ricordo che sono un essere umano con delle necessità!”
Sindy ci rifletté su per qualche minuto, poi schioccò le dita. “Okay, facciamo così: dividiamoci. Io vado a prendere il posto e tu nel frattempo vai in bagno, al bar e ovunque tu abbia bisogno di andare. Ma, mi raccomando, non metterci troppo, altrimenti il locale si riempirà e non potrai più raggiungermi.”
“Va bene, vado. Però che ansia, mio dio! Prima o poi mi vendicherò per tutto quello che mi stai facendo passare oggi” ribatté Rickard, muovendo qualche passo in direzione dei servizi.
“E come pensi di fare?”
“Riempiendoti la casa di ragni, ovviamente!”
Sindy scosse il capo, inquietata e disgustata dall’ipotesi. “A dopo” lo liquidò infine, dirigendosi a passo di marcia in direzione del palco.
Una volta giunta in prossimità delle transenne, si rese conto con frustrazione che la prima fila era già completamente occupata; sbuffò e cercò comunque di ritagliarsi uno spazietto nella seconda fila centrale, piantando saldamente i piedi a terra in modo che nessuno potesse spingerla via.
Lanciò un’occhiata al palco, già pronto ad accogliere il gruppo spalla, e poi esaminò il pubblico che pian piano andava a sparpagliarsi in ogni angolo del locale. Normalmente tutto quel baccano e quella gente le avrebbero dato fastidio, ma in quel momento si rese conto che era al momento giusto nel posto giusto e con le giuste persone; tutto il male che aveva vissuto nella sua vita le sembrava lontano anni luce, era come se quella serata esistesse solo ed esclusivamente per racchiudere lei, Rickard, la musica e il loro divertimento.
Mentre ascoltava assorta le canzoni che si susseguivano una dopo l’altra nelle casse ai lati del palco, si domandò se i componenti dei Nothing But Thieves avessero in qualche modo saputo di lei, delle coreografie sulle loro canzoni e se l’avessero mai vista pattinare. Poteva sembrare una cosa stupida, ma in un certo senso la sua arte era profondamente legata alla loro.
Sarebbe stato meraviglioso, per esempio, un loro concerto all’interno dfi un palaghiaccio, con lei che pattinava in pista in tempo reale…
“Ah, eccoti! Guarda cosa ti ho portato!”
Sindy cadde dalle nuvole e il suo sogno a occhi aperti venne interrotto bruscamente quando la voce di Rickard la raggiunse, a pochi centimetri dal suo orecchio; il suo amico le sorrise radioso e le ficcò in mano un bicchiere stracolmo di liquido ambrato.
“Grazie!” esclamò, riconoscendo il marchio Heineken sulla plastica trasparente. “Di’ la verità: l’hai fatto apposta perché sai che non reggo l’alcol e già dopo questo bicchiere sarò in preda al delirio.”
“Vederti delirare è una delle cose che adoro di più” ammise lui facendo spallucce.
Si scambiarono un’occhiata complice e in quel gioco di sguardi era racchiuso tutto: si stavano divertendo un mondo anche solo per il semplice fatto di essere insieme, ed erano all’inizio della serata.
 
 
“Devo fare il video!” strepitò Rickard con entusiasmo, mollando un paio di gomitate a Sindy nel tentativo di recuperare il suo cellulare.
Ormai il concerto stava giungendo al termine, le prime file erano del tutto compresse e ammassate; nonostante l’enfasi generale e gli accidentali spintoni, Rickard e Sindy erano riusciti a mantenere la loro seconda fila e a godersi il concerto in maniera più o meno tranquilla.
E poi era arrivato quel momento.
Sindy l’aveva riconosciuta non appena aveva sentito le inconfondibili tastiere iniziali, quello stesso suono che l’aveva accolta sul ghiaccio così tante volte.
Amsterdam.
Mentre per Particles era riuscita a trattenere le lacrime, cantando a squarciagola insieme a Rickard e cercando di raggiungere quelle note così alte che Conor eseguiva con disinvoltura, quando riconobbe Amsterdam non poté impedire ai suoi occhi di appannarsi.
Quella era stata la primissima canzone dei Nothing But Thieves su cui aveva pattinato: l’aveva sentita così sua, già a partire dal titolo, che la rimandava a una città che le aveva dato tanto e l’aveva segnata.
E ogni volta che la sentiva era come se fosse la prima: l’adrenalina le scorreva nelle vene, una carica impressionante le riempiva il petto e la faceva sentire invincibile, viva, felice.
Con un sorriso raggiante e una lacrima che le scorreva sulla guancia destra, posò lo sguardo sui cinque musicisti.
Su Conor che, nonostante la fatica del concerto appena tenuto, dava instancabilmente la sua voce in pasto al pubblico.
Su Joe e la sua cascata di bellissimi capelli dorati che a lei piacevano tanto, sulla chitarra che imbracciava con passione e i movimenti dolci e sensuali che compiva senza nemmeno accorgersene.
Su Dom che, con la sua solita espressione impertinente e divertita, si destreggiava tra chitarra e tastiere con l’abilità di chi sa lavorare duro, oltre che spassarsela.
Su Phil che, seppur dietro gli altri e leggermente in ombra, inondava il locale col suo basso potente e di tanto in tanto si lasciava sfuggire qualche sorriso, addolcendo i suoi lineamenti marcati.
E infine su James, che picchiava sulla batteria con l’energia e la spensieratezza di un ragazzino, pronto a fare il pieno di benzina per quella potente macchina chiamata Nothing But Thieves.
E Sindy era davvero riconoscente a quei ragazzi, avrebbe voluto ringraziarli. Perché quella sensazione di calore che la invadeva in quel momento, la sentiva soltanto quando danzava con i pattini ai piedi.
Euforica e colma d’emozione più che mai, avvolse le spalle di Rickard e lo trascinò accanto a sé; una delle sue lacrime cadde sulla maglietta del ragazzo.
Allora lui capì che nessun cellulare sarebbe stato in grado di immortalare quel momento magico: interruppe il video, mise via il telefono, ricambiò la stretta della sua amica e cantarono insieme, mischiando le loro voci ad altre migliaia.
 
 
I hit my head up against the wall
Over and over and over and over again
And again and again

I left my heart in Amsterdam
Where I could dream and nights were long
I left my heart in Amsterdam
I hit my head against the wall
Over, over, over
 
 
 
 
♥ ♥ ♥
 
 
Sono consapevole che questa storia è veramente una fesseria, e oltretutto non so se ho combinato qualche pasticcio con la caratterizzazione dei personaggi – che appunto non sono miei – ma in tal caso chiedo venia… soprattutto a Sabriel! Carissima, io ci ho provato e l’ho fatto con tutto il mio cuore, non odiarmi se ho scritto cavolate XD
E qui ci vogliono delle doverose spiegazioni, anche per chi ha letto e non conosce precisamente la serie di Sabriel ^^
Innanzitutto il concerto dei Nothing But Thieves c’è stato davvero, il 24 novembre 2017 all’AFAS Live (un locale di Amsterdam); infatti la foto che trovate in alto è proprio di quello show ^^
Ho pensato che Sindy avesse regalato i bigletti a Rickard per il suo compleanno perché appunto il ragazzo è nato il 26 novembre 1990, quindi due giorni dopo il concerto avrebbe compiuto ventisette anni. Visto come tutto coincide e si incastra alla perfezione? *-*
La canzone di cui parlo sul finale, Amsterdam (pensate un po’ che coincidenza XD), è uno dei brani più famosi della band; tempo fa Sabriel mi ha rivelato che la sua Sindy aveva una coreografia su questa canzone, così ho deciso di approfittare di questo dettaglio!
Vi lascio il link per ascoltarla, nel caso foste curiosi:
https://www.youtube.com/watch?v=X2zcG3bcuMI
Qualche curiosità sui personaggi (sperando per l’ennesima volta di non scrivere idiozie XD): Sindy e Rickard sono migliori amici e tra loro non c’è veramente niente di più, anche perché Rick è omosessuale e, nel momento in cui è ambientata la storia, è stabilmente fidanzato con Den.
Sindy è una pattinatrice professionista, che ha fatto del pattinaggio la sua vita ed è riuscita ad arrivare a un livello molto elevato (motivo per cui ha pure l’ammiratrice leggermente psicopatica AHAHAH); c’è stato un periodo però in cui ha abbandonato lo sport, almeno a livello agonistico, ed è diventata una poliziotta – ecco spiegato il commento di Rickard sull’abuso di potere XD
Per quanto riguarda la faccenda che è sopravvissuta al freddo nei boschi, mi riferisco a quando aveva circa nove anni ed è scappata dall’orfanotrofio in cui alloggiava (era un posto terribile) e ha vissuto nella foresta per alcuni mesi, tirando avanti come poteva e con ciò che trovava, finché non ha incontrato Jan che è diventato il suo padre adottivo.
Infine (e spero di aver detto tutto) Rickard minaccia di vendicarsi riempiendole la casa di ragni perché Sindy è veramente aracnofobica!
Riguardo alla serie dovrei aver chiarito tutto :)
Altri piccoli fun facts che con molta probabilità non interessano a nessuno XD
La birra Heineken è prodotta in Olanda, per questo motivo l’ho scelta come marca ufficiale di questo concerto!
Poi… quando i ragazzi entrano al concerto, ho scritto che in sottofondo c’era una canzone dei Queens Of The Stone Age (una delle band preferite dei NBT): è davvero plausibile che ci fosse, perché su Spotify c’è una playlist con tutti i brani che passano prima dei loro live – creata proprio dai Nothing But Thieves – e verso l’inizio c’è davvero un brano dei QOTSA, nello specifico “No One Knows” (che adoro). Sì, sono proprio andata a spulciarmi la playlist AHAHAH XD
Ultimissima cosa (poi concludo queste NdA che sono diventate più lunghe della storia :P): ho scelto di scrivere proprio una storia in cui Sindy&Rickard andassero a un concerto dei NBT perché credo che tutto ciò racchiuda e descriva bene l’amicizia tra me e Sabriel: da quando ci siamo conosciuto, lei mi ha trasmesso la curiosità verso il pattinaggio e l’amore per la sua Sindy, mentre io le ho trasmesso la fissa per i Nothing But Thieves… e insomma, Sabriel, arriverà il giorno in cui al posto di Sindy e Rick ci saremo io e te sotto il palco, insieme *__________*
Grazie a chiunque sia giunto fin qui, spero che questa sciocchezzuola vi sia piaciuta – io mi sono divertita un mondo a scriverla :3
E ancora TANTISSIMI AUGURI DI BUON COMPLEANNO, SABRIEL!!! ♥
 
 
   
 
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