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Autore: Carmaux_95    16/06/2020    10 recensioni
Un'improvvisa imprecazione – seguita da un lamento biascicato – fece sollevare le sopracciglia ad entrambi.
-Cos'è successo?-
-Nulla: è un'interferenza. Dicevi? Mi interessava molto questo discorso sulla cioccolata fusa.-
[Scritta per il compleanno di Sabriel_Little Storm]
[partecipa alla challenge “Just stop for a minute and smile” indetta da Soul_Dolmayan sul forum di efp]
Genere: Comico, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Milano quotidiana'
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-Non... non ti vedo!-

-Aspetta: attivo il microfono!-

-Ti sei bloccato di nuovo.-

-Non ti sento più!-

-Ora ti vedo ma vai a scatti!-

-Così mi senti?-

-Filip?-

-Jan?-

Lo svedese storse la bocca e arricciò il naso osservando lo schermo che restituiva un'immagine sgranata e, ora, bloccata di Jan. Cliccò sulla piccola “x” rossa nell'angolo in alto a destra, riaprì il programma e tentò di avviare una nuova video-chiamata.

-Filip?-

-Jan, finalmente! Ti sento; ti vedo; sei a fuoco e non vai a scatti!-

L'olandese sorrise: -Tu invece sei un po' fuori dall'inquadratura: dovresti sollevare il computer di qualche centimetro.-

Il ragazzo annuì e creò un piccolo rialzo con i primi libri che gli capitarono sotto mano.

Era da almeno un paio di giorni che aveva voglia di chiacchierare con Jan, anche solo per qualche minuto, ma gli avvenimenti delle ultime quarantotto ore glielo avevano impedito.

Si erano conosciuti qualche settimana prima, in Italia, in occasione del galà di pattinaggio che aveva visto come ospiti d'onore i rispettivi pupilli e, sebbene fossero riusciti a passare insieme meno tempo di quanto avrebbero voluto, avevano stretto una forte quanto inaspettata amicizia.
Spesso, in quelle ultime settimane, quando si era trovato in difficoltà o in dubbio su come comportarsi con il fratello adottivo – che, carriera a parte, non stava attraversando il migliore dei periodi – aveva pensato a Jan, domandandosi che cosa avrebbe fatto lui, con la sua esperienza di padre adottivo sulle spalle.

Insomma, era stato facile affezionarsi al suo carattere buono e disponibile.

-Com'è Stoccolma?-

Filip lanciò uno rapido sguardo fuori dalla finestra: -Sommersa dalla neve. Sai, in questo periodo dell'anno la pista di pattinaggio di Vasaparken è sempre affollata. Di solito apre alle otto del mattino, ma io ed Emilio siamo riusciti ad ottenere un permesso così qualche volta ci andiamo prima dell'orario di apertura.-

Sorrise: parlare con lui gli permetteva di distrarsi con una semplicità sorprendente e, spesso, gli faceva nascere un sorriso divertito sul volto; semplici telefonate che sarebbero potute durate cinque minuti riuscivano a protrarsi per ore. Da una pista di pattinaggio svedese si poteva arrivare a conversare di cucina e, più nello specifico, delle poffertjes e delle variazioni sull'originale ricetta olandese che Filip, ora, più che intenzionato ad assaggiarle, si stava facendo dettare.

-Nella ricetta originale si usa solo la farina di grano saraceno, ma se non ce l'hai puoi sempre usare della farina 00. Sostanzialmente sono delle frittelle dolci e, una volta raffreddate, si servono con lo zucchero a velo e il burro fuso. Volendo si possono mangiare anche con la marmellata, il cioccolato fuso oppure...-

Un'improvvisa imprecazione – seguita da un lamento biascicato – fece sollevare le sopracciglia tanto a Jan quanto a Filip che, però, fece finta di niente:

-Cos'è successo?-, domandò il primo.

-Nulla: è un'interferenza. Dicevi? Mi interessava molto questo discorso sulla cioccolata fusa.-

-Dove cazzo è?!-

Filip chiuse gli occhi sospirando quando sentì Emilio camminare dietro le sue spalle, continuando ad inveire. -C'è un'interferenza-, ripeté, poco convinto.

-Un'interferenza con le gambe...- sussurrò Jan, che aveva chiaramente identificato la silhouette del ragazzo sullo sfondo della video-chiamata.

Filip sbuffò e si rivolse al fratello: -Cosa stai cercando?-

-Il mio cazzo di libro del cazzo!-

-Non ti ricordi dove l'hai messo?-

-No, è da un'ora che giro per casa perché voglio far felice il mio contapassi! Ahia...-

-Vedi? Essere sarcastici non serve a niente, anzi: peggiora la situazione! E poi il dottore...-

-Vaffanculo Filip!- e per la terza volta, un gemito di dolore distorse la sua voce: portandosi entrambe le mani sulle guance, passò di nuovo davanti alla telecamera del computer dello svedese prima di uscire dalla sala per continuare la sua ricerca.

Jan, il mento appoggiato sul palmo di una mano, ridacchiò: -Quest'interferenza ha un bel caratterino, oggi.-

Filip si passò una mano fra i lunghi capelli biondi e sospirò di nuovo: -D'accordo: Emilio è di cattivo umore.-

-Non ci avevo fatto caso.-

La sua mano si mosse fulminea, chiudendosi a pugno e puntando un indice minaccioso contro lo schermo: -Non sopporterò anche il sarcasmo telematico!-

-Emilio non è mai così tanto di cattivo umore-, rettificò Jan, senza nascondere quanto la situazione lo divertisse.

-Già! Sono un po' inquietato, a dire il vero.-

-Dai, avanti: racconta.-

-Qualche giorno fa c'è stata la finale del Grand Prix ISU*.-

-Hai ragione! Com'è andata?-

-Si è scontrato contro un altro atleta durante il riscaldamento.-

-Beh, non è un incidente insolito.-

Filip annuì. -Si sono dovuti ritirare entrambi: dopo la collisione fra di loro e la botta sul ghiaccio il primo ci vedeva doppio e non stava più in piedi mentre Emilio sputava sangue.-

Emilio aveva rimandato una sana visita dal dentista per mesi, accampando qualunque scusa – dalle più valide, come il galà, che aveva previsto un suo temporaneo trasferimento nel suo paese natale, alle più improbabili – pur di procrastinare un appuntamento che avrebbe sicuramente comportato un intervento: estrarre tutti i denti del giudizio e perdere due settimane, se non di più, di allenamento quando era così vicino alla finale? Neanche per sogno!
La sorte avversa aveva, tuttavia, deciso di farsi valere e causargli quell'incidente che, con il profondo taglio sulla gengiva che ne era derivato, gli aveva fatto comunque perdere la finale.

-Come sta?-, domandò Jan, ora più comprensivo.

-È arrabbiato perché si è dovuto ritirare e non può esternare l'incazzatura perché non appena apre bocca gli fanno male i denti-, riassunse Filip, per poi lanciare uno sguardo furtivo verso la porta della sala, per controllare che Emilio non fosse a portata d'orecchio. Sorrise sibillino: -Ma avresti dovuto vederlo ieri sotto gli effetti dell'anestesia.-

-Non la regge, eh?-, suppose Jan esibendosi in un sorriso consapevole e altrettanto furbesco.

-Per niente! Era completamente spaesato: non sai quante volte ho dovuto ripetergli cosa stesse succedendo!-

-Avrei voluto esserci! L'ultima volta che ho accompagnato Sindy dal dentista è stato esilarante... non che lei se ne ricordi...-

Ancora una volta, Filip controllò di essere al sicuro: -Potrei aver fatto un video.-

-Potrei pagarti oro.-

-Non serve: non ho segreti per mio marito.-


**


Filip e Jan stavano ancora chiacchierando quando Emilio entrò timidamente nell'inquadratura della telecamera porgendo a Jan una ciotola ricolma di gelato.

-Scusa se prima me la sono presa con te.-

Colpito da quel gesto inaspettato, il biondo gli scompigliò i capelli in una carezza: -Vai a prendere un altro cucchiaio: lo dividiamo. Vuoi salutare Jan?- aggiunse poi, ritenendo che si fosse calmato a sufficienza per poter intrattenere un minimo di conversazione.

Il ragazzo aveva appena preso posto al suo fianco quando, prima ancora di rispondere al saluto dell'allenatore olandese, i suoi occhi intercettarono qualcosa:

-Quello è il mio libro, Filip?-

Il maggiore seguì la traiettoria del suo sguardo e, quando si rese conto di aver usato come rialzo per il computer il volume che il fratellino aveva cercato per più di un'ora mettendo a soqquadro tutta casa, si morse il labbro inferiore, consapevole che l'avrebbe pagata cara. Si massaggiò la fronte, lanciando uno sguardo fugace ad Emilio: -Con le guance così gonfie non riesco a capire se tu sia arrabbiato o meno, ma nel dubbio... gelato?-

Jan, comodamente seduto nel salotto di casa sua, colse l'occasione al volo e, udendo lo scalpiccio di Sindy che, un pacchetto di patatine in mano, stava uscendo dalla cucina, la chiamò, ricalcando le parole di Filip: -Guarda chi c'è! Sindy! Capiti al momento giusto! Vuoi venire a salutare?-

La ragazza si chinò sul computer e i lunghi capelli corvini scivolarono sul tavolo, incorniciandole il viso. Corrugò la fronte e, alla fine, scosse la testa: -Siete veramente dei bambini! Giocare con i filtri... davvero? Non sapevo nemmeno che su Skype ci fosse l'applicazione per deformare i volti!-

Jan sussultò e si affrettò a bisbigliarle nell'orecchio che non si trattava affatto di un'applicazione del computer. Sindy allungò immediatamente una mano per coprire la webcam: -Potevi dirmelo prima! Come facevo ad immaginarlo?! È gonfio come una palla da basket!-

-Sin?-, biascicò Emilio. -Hai coperto la telecamera, non il microfono.-

La pattinatrice sgranò gli occhi e tastò rapidamente il sacchetto di patatine, producendo il classico rumore di plastica e alluminio: -Credo ci sia stata un'interferenza...-


 


 


 

*Il Grand Prix ISU di pattinaggio di figura (un tempo denominato ISU Champions Series) è una serie di competizioni internazionali a invito organizzata dalla International Skating Union.


 


 


 

Angolino autrice:

Buona sera a tutti!

Come avrete visto nelle noticine a inizio storia, questa piccola sciocchezza è un regalo di compleanno per la mia cara mogliA efpiana, Sabriel! ^^ AUGURI!!!!!!

Per il tuo compleanno un sacco di gente ti ha dedicato storie bellissime, profonde, emozionati... E POI ARRIVO IO CON QUESTA IDIOZIA! AHAHAHAHA

Devo ammettere che mi mancava far interagire Filip e Jan (la nostra bromance Filipan! XD) per cui, in vista di questo giorno, ho deciso di buttarmi su di loro! So che tanto Jan quanto Sindy compaiono relativamente poco (complice anche la brevità della storia), ma la verità è che ho il terrore di mandarli OOC! 'xD per cui ho pensato, alla fin fine... che anche una piccola comparsata così potesse andare bene...

Piccole noticine per i lettori, che potrebbero essere leggermente spaesati: qualche tempo fa io e Sabriel abbiamo scritto una storia a quattro mani, Fantasy On Ice, nella quale abbiamo fatto incontrare due nostri personaggi originali: il mio Emilio e la sua Sindy. Quando, in questa piccola idiozia nomino il galà di pattinaggio – così come quando parlo della nascita dell'amicizia tra Jan e Filip o del fatto che Emilio non stia passando un buon periodo – faccio riferimento proprio a quel lavoro a quattro mani.

Sabriel...

io spero che questa storia riesca ad inserirsi “correttamente” nel tuo piano cronologico per Sindy AHAHAHA... in caso contrario, fammi sapere che inserirò la nota “AU” XD

Nonostante sia veramente una storia idiota, me ne rendo conto, spero che ti sia piaciuta! ^^

Per quanto riguarda lo stile, questa shottina partecipa alla challenge “Just stop for a minute and smile” e dato che la giudiciA che l'ha indetta, la cara Soul, desiderava leggere storie frizzanti... io ci ho provato... XD

Come sempre non ne sono convinta (è un periodo un po' così XD), ma se sarò riuscita a strapparvi anche solo un sorriso sarò contenta e soddisfatta!

Mi sembra di non dover aggiungere altro... per cui...

ANCORA AUGURI MOGLIA!

E un grosso abbraccio a chiunque leggerà questa piccola sciocchezza!

A presto!

Carmaux

  
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