Zanzara

 
Rufy si svegliò di soprassalto. Il rumore fastidioso e sibilante del piccolo insetto si avvicinò all’orecchio destro e con una mossa veloce cercò di allontanarlo mentre spalancava gli occhi scuri, improvvisamente vigili nonostante il sonno.
Il sole era ancora alto nel cielo, padrone in una brillante distesa di azzurro sgombra di nuvole. Il rumore delle onde era un sottofondo piacevole e rilassante e attutiva le grida e le risate di Chopper, Franky e Robin che stavano facendo il bagno. Usopp e Sanji, a qualche metro di distanza, discutevano su come mischiare le spezie per lo spiedo che stava già girando sul fuoco, lasciando nell’aria un piacevole odore che stuzzicò lo stomaco del capitano. Brook, invece, suonava la sua chitarra sugli scogli vicini, inventando una nuova canzone.
Si tirò su, affondando i gomiti nella sabbia e scrutando accanto a sé i suoi compagni di pennichella. Zoro russava rumoroso, disteso su un fianco, e Nami prendeva il sole di schiena. Il viso della ragazza era abbandonato tra le braccia; per colpa di quella posizione, gli occhiali da sole si erano stortati lasciando intravedere gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta, sintomo di un sonno profondo. Rufy ridacchiò per quella buffa espressione. Era raro che la navigatrice si addormentasse in pieno giorno, ma il capitano sapeva che quelle settimane erano state particolarmente dure per lei, con la marina alle calcagna e strani eventi metereologici; per quello avevano deciso di prendersi una giornata di pausa su un’isola estiva e disabitata. Decise di lasciarla riposare tranquilla e fece per alzarsi e raggiungere il fuoco, quando la sua attenzione venne attirata da un piccolo particolare. Sulla superficie liscia e morbida della pelle di Nami, invitante per qualsiasi essere vivente e troppo simile a uno di quei cosciotti che Rufy tanto amava, si era appena posato un esserino nero. L’irritante zanzara che l’aveva svegliato stava per iniziare a banchettare. Senza pensarci troppo, il ragazzo mosse veloce la mano per schiacciarla definitivamente. Il suono dello schiaffo rimbombò forte, mentre la navigatrice scattava in piedi, spaventata. Ci mise qualche istante a capire: le iridi castane osservavano stralunate il rossore sulla natica destra, dove Rufy aveva colpito.
- Guarda Nami, ho ucciso la zanzara! -, esultò subito lui.
Nami era paonazza dalla rabbia, indignata e imbarazzata. Boccheggiò diverse volte e fece parecchia fatica a trovare le parole per insultarlo degnamente.
- Ma sei cretino? –
Lo colpì ripetutamente prendendolo a calci e pugni, fino ad allontanarsi soddisfatta solo quando la faccia del capitano non era diventata gonfia di lividi.
Il futuro re dei pirati rotolò e boccheggiò a terra, dolorante e lamentoso.
Accanto a lui, Zoro aprì un occhio per guardarlo con un’espressione rassegnata. Poi, sbuffò e si riposizionò meglio tra la sabbia.
- Ne è valsa la pena? -, chiese in un sibilo atono e noncurante.
Rufy sfoderò uno dei suoi sorrisi sghembi, anche se un po’ ammaccato.
- Ne è valsa la pena, sì. –
La risata di Zoro venne mangiata dal suono delle onde del mare.
 


Angolo dell'autrice che comincia davvero ad odiare le zanzare mannaggia!
So che è un pretesto stupido e non è nulla di chè ma mi sembrava una scusa plausibile per una RuNami divertente e spensierata. Tanto c'è Zoro che sorveglia la situazione e si assicura che tutto vada per il meglio Ahahha
Fatemi sapere che ne pensate, 
Dreamer In Love