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Autore: Soul Mancini    17/06/2020    3 recensioni
[Scritta per il compleanno di evelyn80 ♥
Modern!AU – spin-off/missing moment della mia “Play the Game”]
Dopo essere stati stracciati al torneo di tennis della scuola, Terry e Danny si recano in un locale per berci sopra e passare una serata tra amici.
Ma, come al solito, Danny si ritroverà a fare da baby sitter al suo migliore amico; sapeva che sarebbe andata a finire così, ma nonostante tutto come si può non voler bene a Terry, con i suoi slanci di comicità e di tenerezza?
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Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Danny Seraphine, Terry Kath
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Teen age, so strange'
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Our beautiful disaster Piccole note prima della storia:
Questa shottina è una sorta di missing moment della mia Play the Game, pubblicata nel fandom dei Queen; chi l’ha letta ricorderà che sono apparsi come personaggi marginali anche Terry Kath e Danny Seraphine dei Chicago, così ho deciso di sfruttare quell’AU per fare il mio – vergognoso, chiedo perdono già da ora – ingresso in questo fandom!
Per chi non l’avesse letta, spiego brevemente: in quell’AU i quattro musicisti dei Queen + Terry e Danny + Sting (Gordon Sumner) e Stewart Copeland dei Police sono dei comuni liceali alle prese con i drammi e le questioni adolescenziali, tra cui un torneo amatoriale di tennis organizzato dalla scuola. A tale competizione si iscrivono quattro squadre: Freddie Mercury e John Deacon, Brian May e Roger Taylor, Sting e Stewart Copeland e infine Terry Kath e Danny Seraphine. Questi ultimi, totalmente negati per il tennis, partecipano solo per divertimento e infatti vengono stracciati alla prima partita dal duo Sumner-Copeland.
Qualche altro piccolo dato per capire alcuni passaggi:
- Freddie e John sono compagni di classe di Danny e Terry, e durante l’altra shot intraprendono una relazione che non viene esplicitata agli altri, ma su cui tutti prendono a vociferare;
- John Deacon si rivela essere un asso del tennis, motivo per cui Freddie lo sceglie come compagno di squadra e per cui tutti ripongono fiducia in lui;
- Il giorno seguente alla semifinale in cui hanno giocato Terry e Danny, ci sarà poi una seconda semifinale (in cui si sfideranno Deacon-Mercury e May-Taylor), quindi Danny e Terry sono stati eliminati nella prima delle tre giornate dedicate al torneo.
Spero che queste informazioni si siano capite XD e possano essere utili per comprendere il contesto, dato che ho praticamente scritto una fanfiction sulla mia stessa fanfiction AHAHAH!
Altre eventuali spiegazioni riguardanti la storia saranno riportate nelle note finali ^^
Detto ciò, vi auguro buona lettura – per quanto possa essere buona la lettura di questo pastrocchio XD

 
 
 
 
 
 
 
 
Our beautiful disaster
 
 
 
 
 
 
A Evelyn,
che ogni giorno riesce a farmi ridere ed emozionare con le sue bellissime storie,
che ogni giorno sopporta i miei deliri e delira con me,
che ogni giorno mi fa toccare il cielo con un dito grazie alle sue bellissime e incoraggianti parole,
per esserci ogni giorno, come autrice, lettrice e amica.
Grazie per essere una fonte di ispirazione
e perché la tua forza e la tua dedizione mi fanno capire quanto valga la pena di sorridere e sognare ogni giorno.
Buon compleanno, tesoro!!! ♥
 
 
 
 
 
 
“Poteva andare peggio” esclamò Terry, spingendo la pesante porta del locale ed entrando nell’ambiente riscaldato.
“Poteva andare peggio?! Ci hanno stracciato 6 a 0 nel secondo set! In che modo sarebbe potuta andare peggio, con i numeri negativi?” ribatté Danny, seguendo il suo amico con un sospiro.
Ma Terry non era il tipo che si lasciava abbattere facilmente; mise su il suo solito enorme sorriso e mollò una poderosa pacca sulla spalla dell’altro, per poi condurlo verso il bancone del bar. “E dai, su con la vita! Quando ci siamo iscritti al torneo sapevamo entrambi che non avremmo avuto speranze, ma almeno ci siamo divertiti!”
“Ma la mia idea non era essere umiliato davanti a tutto il liceo” commentò Danny con fare sconsolato, poggiando i gomiti sulla lastra in marmo e gettando un’occhiata al barista, indaffarato a servire una manciata di studenti che, come loro, dopo la partita di tennis si erano recati nel locale adiacente alla scuola per bere qualcosa.
“Okay, facciamo così: come risarcimento danni, stasera offro io da bere, puoi prendere tutto quello che vuoi a mie spese! Ho proprio voglia di festeggiare la nostra sconfitta con una bella bevuta!” cercò di tirarlo su Terry.
Danny aggrottò le sopracciglia, poi si esibì in un sorrisetto sornione. “Fai sul serio? Occhio a ciò che prometti, potrei svuotarti il portafogli!”
“Tu? Ma se non reggi nemmeno mezzo bicchiere!” lo sbeffeggiò il suo amico.
Il più minuto si indispettì. “Mi stai forse sfidando a chi beve di più?”
“Non riuscirai mai a battermi!” dichiarò Terry tronfio, gonfiando il petto e mettendo ancora più in risalto la sua stazza imponente.
Danny rifletté per qualche istante se fosse il caso o meno di accettare quella sfida idiota: il giorno dopo non sarebbero dovuti andare a scuola e se avessero alzato un po’ il gomito non sarebbe stato un grande problema, però sapeva già che alla fine avrebbe dovuto passare la serata a fare da baby sitter a un Terry sbronzo e fuori di testa.
No, decisamente non gli sarebbe convenuto.
Decise che il modo migliore per uscirne era cambiare argomento, così distolse lo sguardo e bofonchiò: “Secondo te i nostri compagni di classe riusciranno ad arrivare in finale?”.
Terry annuì vigorosamente. “Chi, Freddie e John? Assolutamente sì, ma hai visto come gioca Deacon? È un fenomeno, se si allena ancora potrebbe giocarsi la Coppa Davis!”
“Certo, mica come noi…”
“Ah, e smettila di rompere le palle!” Detto questo, Terry fece un ampio cenno al barista, che finalmente si era liberato. “Due birre, per favore!”
Intanto Danny prese a guardarsi attorno alla ricerca di un tavolino libero – non aveva nessuna intenzione di restare tutta la sera in piedi davanti al bancone – e proprio in quell’istante con la coda dell’occhio avvistò Freddie e John entrare nel locale; anche loro avevano assistito alla prima partita del torneo scolastico e, di conseguenza, alla loro disastrosa sconfitta.
Distolse lo sguardo, sperando di rendersi invisibile, e contemporaneamente diede di gomito a Terry. “Parli del diavolo…”
“Oh, ma guarda chi si vede!” si illuminò lui non appena li riconobbe. “Vado a offrir loro un giro, che dici?”
“No, Terry, ti prego, oggi abbiamo fatto fin troppo scalpore” provò a protestare Danny, ma niente da fare: il suo amico era già partito a passo di marcia verso i loro compagni e non poté far altro che seguirlo con un sospiro.
“Ehi Freddie, che si dice? Deaky, stavamo giusto parlando di te! Siete carichi per domani?” esclamò Terry una volta che li ebbe raggiunti, assestando a entrambi una pacca sulla spalla.
Danny si lasciò sfuggire un sorriso nel vedere John arrossire imbarazzato e Freddie scostarsi appena col suo solito fare un po’ snob.
“Sempre pronti. Spaccheremo, vedrete” affermò il corvino sicuro. “Piuttosto, voi cos’avete combinato oggi?”
“Abbiamo fatto cagare” replicò Danny in tono lugubre. “Ma in mia discolpa posso dire che l’idea di iscriverci a questo stupido torneo è stata di Terry!”
“È stata una partita molto divertente da vedere” cercò di rassicurarli John, accennando un sorriso.
“Che dite, potete concedervela una bevuta portafortuna? Offro io!” propose Terry con un sorriso, rivolto ai due ragazzi che avrebbero dovuto giocare il giorno seguente.
John e Freddie si scambiarono un’occhiata complice e un sorrisetto, poi quest’ultimo annuì. “D’accordo, ma non possiamo esagerare, domani dobbiamo essere lucidi e concentrati.”
“Andate a occupare un tavolino, noi recuperiamo le birre che abbiamo ordinato” affermò Danny.
Mentre lui e Terry si dirigevano verso il bancone, dove ancora giacevano i loro drink, Danny prese a sghignazzare tra sé.
“Che c’è?” gli chiese l’amico, curioso.
“Hai notato che quei due…”
“Chi?”
“John e Freddie.”
“Cosa dovevo notare?”
“Insomma, ultimamente sono molto… affiatati. Secondo me c’è del tenero.”
Terry si immobilizzò e afferrò Danny per un braccio affinché facesse lo stesso. “Dici che quei due scopano come conigli?”
“Beh, sì, può essere…”
“Allora speriamo che Freddie non esageri stasera, altrimenti domani a Deaky farà talmente male il culo che non riuscirà nemmeno a muoversi!”
 
 
“Un altro!” sbottò Terry, poggiando con decisione il bicchiere vuoto sul tavolino davanti a sé; il suo vocione profondo e impastato dall’alcol sovrastò l’allegro chiacchiericcio nel locale.
“Ma… sei già al quarto drink…” tentò di dissuaderlo Danny.
“Ho detto: un altro!” Detto questo, il ragazzo attirò l’attenzione dell’unico cameriere presente nel bar.
Danny sospirò e si prese la testa tra le mani: anche lui era leggermente brillo, ma Terry quella sera stava decisamente esagerando. Ormai lo conosceva da anni, doveva immaginarsi che sarebbe andata a finire così.
“Ehi, ragazzi, noi andiamo via, non ci va di fare troppo tardi” affermò Freddie mettendosi in piedi, dopo aver parlottato per qualche istante con John. “Grazie per averci offerto da bere, ci si vede domani!”
“Ma come, andate già via?” si rattristò Terry, poggiando i gomiti sul tavolino e sporgendosi appena verso di loro – Danny dovette spostare il suo bicchiere mezzo vuoto per evitare che l’amico lo urtasse e lo facesse cadere.
“Siamo stanchi e domani abbiamo la partita” tentò di giustificarsi John evasivo.
“Oh, sì, certo…” Terry sorrise malizioso. “Allora divertitevi stasera, magari fate un po’ di riscaldamento…”
Danny strabuzzò gli occhi e mollò una gomitata al suo amico per impedirgli di aggiungere altro, poi si voltò verso John e Freddie e si sforzò di sorridere. “Allora a domani, buonanotte ragazzi! È stato un piacere anche per noi!”
Per fortuna ci pensò il cameriere a portarli fuori da quell’imbarazzante situazione, giungendo al loro tavolo con il quinto drink della serata per Terry – un superalcolico non meglio identificato.
“Ma dico, sei fuori di testa?” ruggì Danny non appena John e Freddie lasciarono il locale.
“Volevo metterli alla prova” si giustificò Terry candidamente, per poi buttare giù tutto d’un fiato metà del contenuto del suo bicchiere.
“Comunque anche noi dovremmo tornare a casa, si è fatto tardi. Non posso rientrare dopo mezzanotte!” affermò il più minuto, gettando uno sguardo al display del suo cellulare che segnava le 23:42.
“Altrimenti che succede, la carrozza si trasforma in zucca?”
“Tu non conosci i miei genitori, mi mangeranno vivo!”
“Andiamo Danny, abbiamo diciassette anni! Ehi, a proposito di mangiare… sai di cosa avrei voglia?”
Danny si accigliò, già preoccupato per le strane idee del suo amico.
“Di messicano! I tacos, le salsine piccanti…” Terry assunse un’espressione sognante, poi l’istante dopo scoppiò a ridere e infine prese a tossicchiare.
Danny lo osservò dubbioso, domandandosi se fosse ubriaco o posseduto dal demonio. “Okay Terry, direi che è arrivato il momento di tornare a casa…”
“No, ma perché?”
“Perché ti ci devo accompagnare io. Su, in piedi!” Danny si alzò e si accostò alla sedia dell’altro ragazzo, picchiettandogli su una spalla.
Terry si sollevò a fatica e dovette subito sorreggersi al tavolino per non cadere a terra; solo allora Danny si rese conto delle reali condizioni in cui versava il suo amico.
“Oh, cazzo… meno male che io non mi sono sbronzato così tanto” commentò tra sé, poi afferrò il braccio del suo amico e se lo avvolse intorno alle spalle. “Forza, aggrappati a me! Sei un fottuto disastro…”
“Grazie amico” biascicò Terry con un sorriso sghembo.
I due uscirono in strada – Danny faceva fatica a tenere l’equilibrio per entrambi, schiacciato dal peso dell’amico – mentre Terry continuava a biascicare cose incomprensibili sul cibo messicano e la Coppa Davis.
“E come ci arriviamo ora a casa? A quest’ora non passano più i mezzi” rifletté Danny, lanciando un’occhiata sconsolata alla fermata del pullman e poi calcolando quanto tragitto avrebbe dovuto compiere a piedi con Terry appeso addosso e in preda al delirio.
“Danny?”
“Che c’è?”
“È vero che sono un fottuto disastro?”
“Sì, Terry. E non so nemmeno perché ti sto ancora appresso.”
“Ma mi vuoi bene lo stesso, vero?”
“Certo. E forse è proprio il motivo per cui ti sopporto.”
“Anche tu sei un fottuto disastro, lo sai? Fai schifo anche come tennista…”
“Da che pulpito!”
“…ma anche io ti voglio bene. Siamo due fottuti disastri, ma ehi, è proprio per questo che siamo migliori amici!”
Danny sorrise; con molta probabilità Terry il giorno dopo non avrebbe ricordato niente di quella conversazione, ma lui non avrebbe mai potuto scordarselo. Perché era tutta la verità.
Erano due disastri, dalla testa ai piedi, e proprio per questo non avrebbero mai potuto fare l’uno a meno dell’altro.
 
 
 
 
♣ ♣ ♣
 
 
Prompt utilizzati per la challenge “Just stop for a minute and smile”:
2. "Non riuscirai mai a battermi!"
10. "Poteva andare peggio…"
12. "Stavamo giusto parlando di te!"
 
Prompt utilizzato dalla lista “Dialoghi&Battute” della “Infinity Ptompt Challenge”:
6. «Un altro».
«Ma… sei già al quarto drink…»
«Ho detto: un altro».
 
Prompt utilizzato per la challenge “Things you said”:
17. Things you said when you were drunk / Le cose che hai detto quando eri ubriaco
 
 
*corre a sotterrarsi*
Vi giuro che non mi sono mai vergognata così tanto di pubblicare una storia, VE LO GIURO! Cioè, è una schifezza! Evelyn, ti prego ti prego TI PREGO non picchiarmi e non togliermi il saluto, io ci ho provato con tutte le mie forze a farti un regalo decente ma NON SAPEVO COSA SCRIVERE e meno male che c’è stata Kim a farti un regalo migliore!
Non sono per niente convinta, sia dell’idea – banalissima – sia della caratterizzazione dei personaggi – è la primissima volta che scrivo sui Chicago e sono molto impacciata – sia per il modo in cui ho gestito la scena, che non ha per nulla mordente… MA potevo evitare di scrivere qualcosa sulla BROTP preferita del fandom dalla festeggiata e dalla sottoscritta? Cioè, io DOVEVO scrivere di Terry e Danny, PER FORZA, anche perché Terry mi fa morire e ancora di più immaginarlo come un ragazzino di diciassette anni che va al liceo XDD
Una piccola precisazione per quanto riguarda il cibo messicano tanto agognato da Terry: è un piccolo dettaglio ricorrente nelle storie di Evelyn e che ho deciso di sfruttare. Nella sua fantasia infatti Terry è un amante del cibo messicano e lo mangerebbe ogni giorno della sua vita – se poi vuole invitarmi, mi unisco volentieri al banchetto, non sapete quanto mi manca andare all’Old Wild West AHAHAHAH XD
E penso non ci sia altro da aggiungere, se non SCUSATE per questo scempio che avete appena letto e ANCORA TANTISSIMI AUGURI EVELYN *__________*
Alla prossimaaaa! ♥
 
 
   
 
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