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Autore: EvilHel24    17/06/2020    1 recensioni
Jane Rizzoli dopo un anno di distanza dal terribile caso de "il Chirurgo" si trova davanti ad un nuovo caso molto simile a quelli dell'uomo che le ha segnato la vita. Jane indagando su questo caso si trova a lavorare con il miglio medico legale di Boston, Maura Isles.
Tra loro però c'è qualcosa di più, ancora da percepire, ancora da scoprire.
Genere: Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles
Note: Missing Moments, Raccolta, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Le luci del mattino entrano dalla finestra laterale e mi colpiscono il viso. Apro un occhio infastidita e mi giro con le spalle verso la finestra abbracciando la donna al mio fianco. La dottoressa mi stringe il braccio e mi tira a se mentre sposta la testa verso il mio collo e sentendo il suo respiro sulla mia pelle nuda, una marea di brividi percorrono il mio corpo. M: “Jane” dice sottovoce mentre io le accarezzo la schiena. Non so che fare ne cosa dire così le lascio un bacio tra i capelli. La sento sorridere sulla mia pelle e lasciarmi un bacio caldo e bello sul collo. Adoro il modo in cui lo fa. Mentre accarezzo la sua pelle chiara, i flash della notte passata con lei compaiono nella mia testa. Le sue carezze. Le reazioni del mio corpo. I miei orgasmi. Quando le sensazioni della sera precedente sembrano sempre più vere, la sento agitarsi nel sonno così mi allontano di poco per capire cosa succede ma mi trattiene allungando le sue mani. M: "non andartene" dice ancora ad occhi chiusi e penso a quanto sia dolce in quel momento. J: "non vado da nessuna parte" dico lasciandole un bacio tra i capelli. Ci addormentiamo di nuovo fino al momento in cui entrambi i nostri cellulari squillano. Mi alzo ancora stordita e stranamente felice mentre cerco il mio telefono tra i vestiti a terra. Trovando anche quello di Maura glielo porgo. In contemporanea rispondiamo. J: “Rizzoli” M:”Isles” Ci sorridiamo e capendo di dover tornare a lavoro una piccola parte di me inizia ad agitarsi. Il suo sguardo cerca il mio quasi a darmi forza e mentre mi sorride noto quanto sia bella nuda coperta solo per metà dal lenzuolo. Lei nota i miei sguardi e mi fa l'occhiolino. J: “dammi 20 minuti e ti raggiungo” dico a korsak prima di attaccare. Mi siedo sul letto mentre Maura controlla l'indirizzo del luogo del delitto. Mi sento davvero strana adesso. Sento Maura avvicinarsi e stringermi a me. M: “grazie per essere rimasta, sei stupenda” dice quasi sottovoce. J: “non devi ringraziarmi” dico rigida e fredda. M: “che succede Jane?” Chiede preoccupata. J: “non so come comportarmi, non so che dire o che fare, non so se tutto quello che è successo la notte scorsa sia reale o frutto di un sogno. Tu sei fantastica” dico mentre con le dita sfioro le sue braccia tracciando delle linee leggere. Il suo corpo reagisce a quel contatto minimo e dentro di me provo solo felicità. M: “sarai tu a decidere se quello che è successo la notte scorsa sia reale o un sogno” dice mentre cerca di controllare la sua pelle d'oca. "Io ho una gran voglia di baciarti adesso" aggiunge. “però sta sempre a te decidere ed io rispetterò te e le tue decisioni”. È davvero una donna bellissima. J: “non so davvero come una donna come te possa essere attratta da una donna come me” dico mente fisso il soffitto. M: “Ti ripeto Jane, niente domande ti prego” mi dice facendomi voltare verso di lei. “ho bisogno he tu stia tranquilla e serena, se hai voglia di baciarmi lo fai, se non hai voglia non lo fai. Sappi solo che potrei seriamente innamorarmi di te un giorno e se tu non dovessi ricambiare ti prego di dirmelo.” Rimango a fissarla per qualche secondo per poi abbassare lo sguardo, lasciarle un bacio sulla sua mano destra e un bacio sulla guancia. Mi alzo, prendo le mie cose e mi dirigo verso la porta. Con la cosa dell’occhio la vedo un po’ rattristata da questo mio silenzio. J: “Ci vediamo tra poco” dico prima di uscire per correre a casa a prepararmi. Apro la porta e l’odore del caffe caldo mi invade le narici. A: “Janie amore sono arrivata poco fa ma non eri a casa, dove eri?” mi dice mia madre mentre mi sorride e come sempre mi sottopongo al suo interrogatorio di corsa mentre mi preparo. Sto quasi per uscire dalla porta ma torno indietro per chiederle una cosa. J: “Mà?”dico incerta. A: “Si tesoro, dimmi” dice guardandomi. J: “Ho incontrato la dottoressa Maura Isles, ti ricordi quando ti parlavo di lei, di quanto fosse bella?” dico mentre abbasso lo sguardo. A: “Certo che mi ricordo tesoro, eri completamente e totalmente persa di quella donna anche se non avevi mai avuto il piacere di conoscerla.” Dice sorridendo, sa del mio interesse per le donne e si è sempre schierata dalla mia parte. J: “ Beh Mà, è più bella di quello che si crede” dico seria. A: “Janie che succede? Quali sono le tue preoccupazioni a riguardo? Lei non è interessata a te?” dice preoccupata avvicinandosi. J: “No Mà assolutamente, anzi, beh questa notte l’ho passata da lei e con lei” dico sorridendo. A: “Jane Clementaine Rizzoli” quasi urla. J: “va bene va bene la smetto” dico alzando le mani “il fatto è che lei vorrebbe me, vuole avere me nella mia vita.” Dico nervosa. A: “Ma è fantastico Jane” dice abbracciandomi. “è bellissimo, quando me la presenti” J: “Mamma no, dai” dico allontanandomi. A: “No, Janie non iniziare con le tue solite paranoie, ti prego. Per una volta, una sola volta metti tutte le tue insicurezze, le tue paure e paranoie in un cassetto e chiudilo. Vai a lavoro e se la vedi diglielo. Dille che per mesi e mesi ogni qual volta vedevi anche solo una pratica con il suo nome avevi la tachicardia” dice alzandomi la testa per guardarla negli occhi. “Fallo per te, fallo per il tuo futuro e la tua felicità.” Dice “Va da lei e prenditi la tua felicità” aggiunge prima di salutarmi con un bacio sulla guancia. Arrivo sul luogo del delitto e mentre parlo con Korsak del caso riconosco la macchina della dottoressa che si parcheggia davanti al furgone del coroner. Io rimango incantata dalla figura che scende dall’auto. È una visione bellissima. K: “Jane che ne dici di andare a salutarla invece di sbavare qui?” mi dice Korsak sventolandomi una mano davanti agli occhi. J: “Si hai ragione, ma smettila con le battutine” dico dirigendomi verso di lei. La vedo parlare con uno dei suoi assistenti e una volta arrivata vicino a loro chiedo gentilmente al suo assistente se può togliersi dai piedi. M: “Raccogliete i particolati vi raggiungo tra un attimo” dice al collega prima di girarsi verso di me e sorridere , alzando un sopracciglio destro. J: “Buongiorno dottoressa” dico sorridendo. M: “Buongiorno a lei, detective” sorride dolcemente prima di abbassare poco dopo lo sguardo e aprire la portiera della sua auto per afferrare la valigetta. J: “Maura ho bisogno di parlarti” dico giocherellando con i capelli. M: “Già so cosa vuoi dirmi… ed è colpa mia la fretta di voler stare con te ha solo fatto in modo che io ti perdessi.. sono sempre la solita, perdonami Jane, davvero… saremmo potute essere grandi amiche se solo non avessi voluto te, totalmente te” dice le ultime parole mentre poggia la sua mano sulla mia guancia. Ancora le sensazioni della sera prima mi invadono il corpo. J: “Maura veramente io…”. M: “amiche come se non fosse successo nulla lo so, tranquilla” dice interrompendomi. J: “Maura dannazione mi lasci parlare?” dico poggiandole una mano su un fianco e spingendola verso la sua macchina. M: “Oh… va bene…” dice mentre il suo sguardo percorre tutto il mio corpo e so cosa sta pensando. Mi avvicino a lei e non riesco a non baciarla. Le nostre labbra si sfiorano e la sento sorridere mentre la bacio. Ha già capito che ormai sono sua. Ha già capito tutto il mio discorso. La mia mano sfiora la sua guancia e i suoi capelli dorati. Il nostro bacio continua fino a che pochi secondi dopo sento Korsak ridere e Frost urlare. Mi stacco da lei e mi giro verso i due colleghi; vedo Frost dare a Korsak dei soldi. F: “Ho perso una scommessa per colpa tua Jane mi devi una birra”. Mi giro verso Maura e la vedo sorridere mentre infila le sue mani tra la camicia e la giacca e sembra che si nasconda dietro di me. J: “Scusami non avrei dovuto qui davanti a tutti” le sussurro. M: “No Jane no” dice avvicinandosi alle mie labbra. “Sai di noi” dice prima di baciarmi di nuovo questa volta in modo casto e dolce. Mi abbraccia e mi sussurra “Scusami”. “Grazie per non essertene andata dopo i modo in cui mi sono comportata stamattina” dico prima di lasciarle un bacio tra i capelli. Ci allontaniamo e ci dirigiamo verso una casa al cui interno un cadavere attendeva la sua dottoressa. La guardo salire le poche scale che ci sono prima del grande portico pensando a quanto sia bella. I miei occhi incontrano i suoi mentre sorrido, Korsak mi poggia una mano sulla spalla in segno di approvazione. Seguo il mio amico mentre Frost il piccolo della squadra tenta ancora di appellarsi a qualche strana regola per farsi ridare i soldi della scommessa.
   
 
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