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Autore: CatherineC94    17/06/2020    3 recensioni
«James» mormorò guardandolo; ormai era inutile fare finta di niente.
James deglutì; bene ora si che sono fregato, mi lancia qualche fattura senza alcun dubbio, pensò ansioso.
« Ecco, Potter io..» tentò Lily, ma James la interruppe rapido avvincendo le sue labbra a quelle della ragazza.
Al diavolo, pensò ancora James, che mi uccida pure, almeno morirò contento!
Storia quinta classificata al contest “Una giornata particolare” indetto da Artnifa sul forum di EFP
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
- Questa storia fa parte della serie 'I Malandrini'
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-Questa storia partecipa al contest “Una giornata particolare” indetto da Artnifa sul forum di EFP-
 
L’idiota
 
 
 "Si comportava sempre da sciocco quando c'era Lily".Sirius scrollò le spalle. "Non poteva fare a meno di esibirsi ogni volta che lei era nei paraggi"."Ma perché lo ha sposato?"chiese Harry, desolato. "Lo odiava"."Ma no" replicò Sirius"Cominciarono a uscire insieme al settimo anno" spiegò Lupin." Dopo che James aveva abbassato un po’ la cresta" precisò Sirius.*
 
 
Sette anni prima, Lily Evans aveva messo per la prima volta piede ad Hogwarts; ricordava senza alcun dubbio l’insita emozione che provò quando posò lo sguardo sul castello. Quella nuova vita, sembrava impalpabile ed eterea, quasi come un sogno che per puro caso e fortuna si era concretizzato; chi da piccolo non aveva mai sognato di  compiere qualche magia? Eppure lei in quel preciso istante aveva realizzato uno dei sogni più remoti; erano passati tanti anni da quel giorno, aveva per sempre abbandonato la vecchia vita, imbarcandosi in una nuova. Questa nuova vita si era dimostrata potente, luminosa e in molti casi difficile da gestire; però Lily non si era mai potuta riconoscere in altro e così fece di tutto per eccellere in ogni aspetto. Nel bene o nel male, lei era diventata ciò che era adesso, e mentre quella mattina si dirigeva verso i sotterranei si autoimpose la calma; quello era il primo ed ultimo giorno di lezioni al castello e ne era in un certo senso triste e demoralizzata. Hogwarts era la sua casa, dato che da parecchi mesi aveva perso i suoi genitori; il futuro non le era mai sembrato così imprevedibile ed astruso.

«Lily! Perché non mi aspetti mai?!» urlò qualcuno alle sue spalle; era Mary, una delle sue compagne di dormitorio che correva trafelata nell’intento di raggiungerla. Aveva il viso arrossato e i lunghi capelli biondi sparsi di qua e di là; Lily trattenne a stento un sorriso e rispose: « Se invece di passare la notte sulla torre di Astronomia col prefetto Lupin andassi a dormire, a quest’ora saresti sveglia e pimpante. Veloce! Lumacorno avrà già fatto le coppie». Mary ridacchiò rossa in viso e la raggiunse, scendendo la scala a chiocciola e trattenendo il fiatone; « E poi ne vale la pena, Remus conosce tutte le costellazioni» aggiunse a mo’ di scusa, mentre Lily alzava gli occhi.
Arrivati nella piccola stanza dei sotterranei Lily comprese che davvero quella mattina avevano fatto un ritardo enorme; i compagni di corso erano già stati divisi in coppie e con un sguardo fra il desolato e l’irritato si rese conto che l’unico banco libero era di lato a quello di Potter e Black.

«Lily cara, in sette anni non sei mai arrivata in ritardo. Cosa succede?» chiese Lumacorno preoccupato.
Lily fece per rispondere ma Mary, saggiamente borbottò: « Lily ha fatto ritardo per causa mia professore. Ieri notte ho fatto le ore piccole a causa  del saggio di Astronomia»; di riflesso lei, Lily, James Potter e Sirius Black guardarono Remus  Lupin che divenne rosso, provocando risa sommesse da parte degli altri due idioti.
«Bene! Non c’è de preoccuparsi suppongo. Ah! La gioventù!» blaterò il vecchio professore mentre Lily trascinava l’amica verso il banco; Potter la guardò sorridente come se in quel momento avesse vinto una delle sue stramaledette coppe di Quidditch.
«Evans! Oggi dovrei ritenermi fortunato, non c’è che dire!» disse quest’ultimo radioso mentre Black incrociava le braccia  esasperato; Lily gli riservò uno sguardo di avvertimento e posizionandosi cominciò a tirare fuori tutto l’occorrente.
« Allora oggi prepareremo una pozione che di solito viene affrontata durante i G.U.F.O.» iniziò  il professore passeggiando opulento e deliziato di fronte alle postazioni.
«Lily, oggi mi dovrai dare una mano. Io come ben sai sono una vera e propria schiappa in Pozioni» sussurrò Potter guardandola speranzoso; Lily sospirò rassegnata: « Potter lo so bene, hai fuso una decina di calderoni in tutti questi anni». Black trattenne a stento una risata con un colpo di tosse, Potter gli scoccò uno sguardo in tralice e riprese: « Sei proprio un amico Felpato eh! Comunque Lily, si. Per questo ecco, avrei bisogno di un tuo aiuto..».
«Ssshhhhh» disse Mary, mentre il professore Lumacorno li guardava indispettito.
«Sai, come ti dicevo sono una vera e propria causa persa, ed è un po’ un controsenso. La mia famiglia è costituita da abili pozionisti..» continuò a ciarlare James Potter, mentre Lily respirava a fatica decisa a sferrargli un cazzotto.
«Potter ti aiuto, ma stai zitt-» iniziò a sibilare Lily, ma fu interrotta da Lumacorno che con uno sguardo fra il benevolo ed irritato le chiese a bruciapelo: «La signorina Evans forse può illuminarci. Mi dice, quali sono gli ingredienti fondamentali della Pozione Corroborante? E perché la stiamo riproponendo quest’anno?».
L’intera aula la guardò ammutolita, mentre Mary si mangiava le unghie in ansia e Potter sorrideva sornione.
Lily da canto suo fece un gran sospiro e disse prontamente: « La Pozione  Corroborante è uno dei ritrovati più efficaci per qualsiasi Auror che necessita energia extra  in casi estremi. Deduco che riproponendola quest’anno voglia rinfrescare la memoria a chi in futuro vorrà fare questo mestiere; gli ingredienti che necessitiamo sono: gli artigli di Grifone in polvere e il sangue di salamandra».
«Che tipetta Ramoso!» esclamò Black tirando una gomitata all’amico che fissava la ragazza estasiato; Lily lo ignorò trattenendo una scarica di risate.
Lumacorno al contrario la guardò stupito e ammirato.
«Hai del fegato ragazza mia! Venti punti a Grifondoro. Si esattamente, come ha detto la signorina Evans è tutto corretto; andate a pagina 23 e datevi da fare!».
Lily sospirò ancora una volta e rapida aprì il manuale e picchiettò il calderone mentre con la coda dell’occhio vedeva James Potter che corrucciato era già in panne; di lato Black invece mescolava il tutto con aria annoiata, Lily notò che la sua pozione aveva già acquisito la tipica colorazione giallognola.
« Come diamine si fa  questo dannato coso?!» iniziò ad imprecare disperato Potter, mentre Lily stava aggiungendo i tre grammi di alga marina richiesti; lo guardò e nemmeno seppe il perché ma sorrise.
Aveva le maniche della camicia arrotolate fino ai gomiti, i capelli più scompigliati del solito e gli occhiali storti; in quel momento la ragazza si chiese se quel suo fare borioso fosse stato per tutti quegli anni una  mera copertura. James Potter in quel momento sembrava un semplice ragazzo in panne, che non ostentava chissà quali impossibili capacità.
«Lily ma quanti grammi di polvere di grisante devo aggiungere?» chiese Mary sottovoce.
«Sette» rispose lei imbambolata a guardare James Potter che ancora imprecava disperato.
«Potter, dammi qua» disse rapida avvicinando il suo calderone; lui rimasto di stucco abbozzò un sorriso  e lo avvicinò rapido.
Lily guardò la sostanza e un senso di panico l’avvolse; era scura e melmosa quasi come se fosse pronta ad esplodere. Infatti poco dopo..
Un forte boato scosse l’aula, mentre la soluzione aveva ricoperto James e Lily, distruggendo parte delle attrezzature e riducendo in polvere i tavoli da lavoro; « Quando ti avevo chiesto di rendere questa giornata esplosiva non intendevo proprio questo amico..» borbottò Sirius aiutando Mary ad alzarsi da terra.
« Lily! Come stai? Tutto bene?» chiese James precipitandosi verso di lei bianco come un cencio; lei aprì gli occhi e per un attimo rimase incantata dagli occhi di Potter. Da quando erano così belli?
«James Potter» biascicò, mentre lui si avvicinava preoccupato,« Non avrai aggiunto prima gli artigli e poi la polvere di salamandra, vero?» concluse lei con fare  minaccioso. James la guardò colpevole e sorridendo sghembo si grattò la nuca; Lily lo trovò buffo, carino ed anche molto idiota. Lasciò perdere, si stava dimostrando una causa persa in partenza.
 
«Certo che se mi impegno, sono davvero un tipo esplosivo!» affermò James, mentre con impeto raccoglieva i cocci rimasti a terra, mentre Lily lo guardò divertita ed esasperata. Due ore dopo ancora erano lì; dopo aver semi distrutto l’aula si erano offerti per rimettere a posto tutto nelle  due ore buca successive. Lily non avrebbe mai potuto immaginare di ritrovarsi con Potter da ore e di non averlo già strangolato o trucidato; si era resa conto che al di là di ogni possibile previsione Potter si era dimostrato divertente e solare. Parlava molto, e certe volte era da prendere a pugni ma in sostanza lo aveva trovato piacevole; si sentì in colpa con se stessa. Per anni lo aveva detestato, assieme a Severus; però si era resa conto da un po’ per la precisione dalla fine del sesto anno che Potter era davvero cambiato. Non l’aveva più visto girare tronfio nei corridoi con i tre compari a gettare fatture a destra e manca, anzi aveva iniziato a darsi da fare per proteggere gli altri soprattutto  da quando furono nominati entrambi caposcuola.
«James, che ne dici facciamo una pausa?» chiese esausta. Lui si voltò raggiante quando la sentì pronunciare il suo nome e si avvicinò quasi saltellando; aveva la camicia macchiata della sostanza esplosiva. Lily abbassò gli occhi imbarazzata; da quando si vergognava di Potter?
 Così per stemperare il suo imbarazzo si sedette su uno dei banchi che si erano salvati e mormorò: « Caposcuola Potter, non mi aspettavo tutta questa presa di posizione. Troppo responsabile, non vorrei che tu abbia preso qualche strano morbo sconosciuto». James rise e si sedette al suo lato dicendo: « No Lily, semplicemente si cresce nella vita. Ciò che ci aspetta fuori ci chiede di crescere»; Lily abbassò gli occhi triste.  Fuori imperversava una guerra con Lord Voldemort a capo di tutto; la gente moriva e scompariva da mesi e nessuno riusciva a capire il come o il quando.
«Eppure tu e i tuoi amichetti sembrate sempre i soliti combina guai» ribatté scherzosa mentre James  faceva apparire da chissà dove tazze di cioccolata fumante; Lily arrossì, come faceva a sapere che lei adorava la cioccolata?
Soffiò un po’ e gli disse sincera: « Sei molto fortunato ad avere amici come loro. So tutto quello che avete combinato..»; James quasi si strozzò balbettando: « C-cosa? C-come?». Lily rise con gli occhi brillanti e rispose: « Dovreste stare attenti la notte quando tornate, si sente praticamente tutto. E poi, ero sotto le poltrone, e a differenza di Mary davvero volevo finire il dannato saggio di Astronomia». James la guardò divertito e ansioso; avrebbe forse spifferato tutto?
« Non dirò nulla, se ti stai chiedendo questo. Penso sia un gesto davvero nobile da parte vostra, non  pensavo foste così» convenne Lily bevendo un sorso di cioccolata.
James rosso in viso guardò in avanti, mentre nel tentativo di bere il liquido caldo si appannarono gli occhiali; imprecò ancora una volta, mentre Lily rossa anche lei in viso soffiò per togliere il vapore.
Si erano così, pericolosamente avvicinati; Lily poteva sentire chiaramente il profumo di James e viceversa. Era così dolce, inebriante che James fu tentato di eliminare ogni distanza in attimo, ma si trattenne.
«E-ecco ora dovrebbero andar bene» mormorò oramai bordeaux in viso; James allungò la mano accarezzandole il volto. Cosa stava succedendo?
«Bene! Eccovi! Vi cercavo! Non mi dite che ancora non avete terminato di mettere a posto..» esclamò una voce gioviale irrompendo nell’aula e facendoli divedere bruscamente; Lily guardava a destra e James a sinistra. Si potevano avvertire i battiti dei loro cuori che quasi uscivano dal petto; Lumacorno li osservò sorridente.
«Vi cercavo perché sabato sera farò una delle mie festicciole e ci dovete essere. Ho già  detto al Signor Black che  questa volta non potrà mancare, quindi mi aspetto che anche voi ci siate» disse euforico mentre Lily lo guardava annoiata e James perplesso; da quando Sirius accettava una cosa del genere?
«Vi consiglio inoltre di avviarvi, è quasi ora di cena» concluse Lumacorno mentre i due silenziosamente afferravano le loro cose e si dirigevano su per la scalinata; Lily era ancora scossa per prima. Che cosa era successo? Perché aveva avuto l’impulso di baciare James Potter?
«Lily io qua ti abbandono purtroppo, raggiungo Sirius e gli altri e vengo a cena» disse Potter interrompendo il filo dei pensieri; lei annuì interdetta voltandosi.
«Ah Lily, senti. Ti andrebbe di andarci insieme alla festa di Lumacorno? Queste feste sono delle seccature enormi e magari insieme la serata passa più veloce.» le chiese James Potter a bruciapelo. Lily lo osservò, quei capelli disordinati, quel sorriso sghembo di chi la sapeva lunga e quegli occhi malandrini l’attiravano come una calamita; avrebbe voluto rispondergli che c’era il suo amico, Black quella sera quindi la sua compagnia non sarebbe stata necessaria per salvarsi dalla noia. Invece fece l’esatto opposto; «Va bene James, alle otto qui» gli disse tutta d’un fiato, correndo da Mary. Non si rese conto che James Potter sentendo quelle parole aveva fatto un salto vittorioso e che il suo migliore amico, nascosto dietro ad un’armatura  ridendo gli diceva: « Ramoso, che trucco infimo auto-sabotarti la pozione solo per fare colpo sulla Evans!».
Ma James non ascoltava, in quel momento avrebbe potuto toccare il cielo con un dito; sghignazzando rispose: « Zitto cagnaccio! Il vero colpo basso è la tua presenza alla dannata festa soporifera del vecchio Luma!». Sirius rise con quella risata simile ad un latrato di un cane avvalorando le parole di James.  Mentre si dirigevano verso la Sala Grande Sirius aggiunse con fare malandrino: « Qualcuno deve pur correggere quel dannato punch analcolico con qualcosa di più forte..» e James rise approvando l’idea dell’amico ed individuando la chioma rossa di Lily nella lunga tavolata si sentì il padrone del mondo.
 
Non avrebbe mai potuto immaginare che un giorno sarebbe andata a finire così; seduta di fronte allo specchio, si rimirava nervosa ed anche un po’ emozionata. Quando giorni prima aveva detto a Mary, Emmaline e Marlene che aveva accettato l’invito di James Potter per ben dieci minuti avevano creduto che si trattasse di uno scherzo; poi, capendo che invece si trattava della realtà la guardarono stralunate.
Ed ecco che la famosa sera era arrivata, inesorabile e l’aveva colta quasi di sorpresa; si era agghindata, pettinata e in quel momento fissava il suo volto in quello specchio.
«La faccenda è seria, dunque» affermò Mary ridendo, mentre afferrava il mantello pronta a sgattaiolare fuori dal dormitorio; sicuramente altre lezioni arretrate con Lupin..
Lily arrossì senza dire nulla.
«Lily casomai stasera hai bisogno, fammi un fischio sono nei paraggi» disse Marlene uscendo dal bagno, preparata di tutto punto; Lily la guardò sconvolta e mormorò: «Oh, ecco perché Black ha accettato l’invito».
Lei annuì maliziosa e si diresse fuori dalla stanza allegra come non mai, l’altra sbuffò.
«L’unica sfigata in pratica sono io. Sono relegata qua a studiare e voi ve la spassate! Forse anche Minus non sarà stato invitato, chissà potremmo studiare insieme» disse lamentosa Emmaline raccogliendo i libri sparsi sul letto. Lily si alzò dalla sedia e guardando fuori dalla finestra bisbigliò: «Credo che Potter mi piaccia, davvero»; i libri di Emmaline caddero, mentre la proprietaria la guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
«Lily tesoro, hai la febbre? Il Vaiolo di Drago? Si forse così si spiega..» iniziò a ciarlare senza fermarsi.
«Emmaline, no ascolta» tentò Lily.
«Sai mio nonno è morto così, alla fine ecco vaneggiava. Si! Vaneggiava!» continuò imperterrita.
«Emmaline. Ascolta, mi piace davvero tanto James Potter» affermò Lily con voce alta con una nota isterica; Emmaline la guardò ancora ed esibì un sorriso radioso dicendo: «Allora non hai di che preoccuparti, tesoro. Datti una mossa e scendi!».
 
 
Arrivata al luogo stabilito si guardò intorno nervosa; si era resa conto che un gruppetto di curiosi avevano deciso di osservare la scenetta; lei li guardò torva facendo indietreggiare qualcuno. Mentre un certo Stebbins deglutiva impaurito di fronte allo sguardo perforante di Lily, i suoi occhi notarono che c’era qualcuno che l’aspettava. Quella sera James sembrava davvero un uomo fatto e finito; avvolto in una veste da mago elegante ed un vestito color prugna le sorrideva radioso ed un po’ emozionato; avanzando piano, Lily notò che nelle mani aveva un bel mazzo di fiori; il suo cuore perse un battito.
Che idiota.
Un idiota carino, ma pur sempre idiota.
«Lily, sei bellissima» balbettò guardandola intensamente« Questi sono per te» aggiunse, porgendogli i fiori.
«Stai anche tu molto bene» rispose lei, invitandolo a camminare il più lontano possibile dagli sguardi morbosi e curiosi  del pubblico; mentre avanzavano si rese conto che per la prima volta James Potter non aveva aperto bocca.
«James, che succede? Non spiccichi parola stasera» chiese Lily mentre si avvicinavano allo studio di Lumacorno; lui sorrise e disse timidamente: « Sono emozionato se devo essere sincero». Lei arrossì mentre entravano; un turbinio di colori, musiche e un allegro vociare li investì.
Lo studio era stato per quella occasione addobbato sontuosamente; drappi, lampade e diversi altri paramenti l’avevano completamente trasfigurato. Al centro un nutrito gruppo di maghi chiacchierava allegro; Lily notò che Marlene e Sirius Black bevevano complici ai lati della sala.
«Lily! James! Finalmente!» urlò il professore raggiungendoli, loro si scambiarono un’occhiata mesta.
«Oh! Ma non ci voglio credere! Che coppia. Sono strabiliato davvero, siete così intelligenti entrambi!» cinguettò ancora, mentre Sirius e Marlene si sbellicavano dalle risate, e con orrore si rese conto che Severus, il suo ex migliore amico li osservava inorridito.
«Oh ecco professore..» biascicò Lily, ma James l’interruppe sprizzando felicità da tutti i pori affermando: « Grazie professore, un sogno che si avvera!».
«Potter! Che stai blaterando?» chiese Lily rabbiosa trascinandolo verso l’angolo alcolici, dove i loro amici  avevano messo radici.
«Ramoso stasera sei un figurino» ululò Black, che avvolto in completo nero ed argento sembrava essere uscito da un castello delle fiabe; di lato Marlene ridacchiava, complice e felice come non mai. Lily aveva sempre pensato che i due sarebbero stati bene insieme; erano infatti, due pazzi, inaffidabili ma meravigliosi amici.
« Felpato stasera sei così bello che il vecchio Luma ti chiederà di sposarlo» rispose di rimando James, provocando risate generali; Lily fece segno provando a zittirli, perché il professore si stava avvicinando assieme a un gruppo di maghi.
«Ed ecco qua le mie eccellenze, come ti dicevo Lucas.. Ecco Sirius Black, James Potter, Lily Evans e Marlene McKinnon» proclamò Lumacorno guardandoli speranzoso; il mago chiamato Lucas, alto e con un viso anonimo li squadrò mentre gli sorridevano.
«Vi presento, il capo dipartimento della sezione dedicato alla Magisprudenza, Lucas Elvendork» disse ancora il professore; James chiese curioso: « É per un caso un nome unisex?», scatenando le risate di Sirius. Lily rimase impietrita dalla vergogna, e con un impeto gli pestò un piede dicendo a denti stretti: «Siamo lieti di fare la sua conoscenza, ma ora io e James vorremmo prendere una boccata d’aria».
Così dicendo lo trascinò fuori dalla stanza arrabbiata, conducendolo in corridoio deserto; si voltò e lo guardò irritata dicendo:« Sei un idiota o cosa, James?». Lui la guardò sorpreso, guardando il cipiglio minaccioso che aveva adottato: mani sui fianchi, sopracciglia aggrottate e capelli sparsi ovunque; non poté che bearsi di quella visione.
«Che ne dici di scappare dalla festa?» le chiese con il cuore in gola, innamorato perso come non mai.
Lei lo guardò interdetta ed emozionata; i suoi piedi non ne volevano sapere di muoversi, così stese il braccio destro e James si avvicinò quasi correndo, facendo si che la mano  di Lily sfiorasse la sua.
 
Nel buio della notte, nascosti sotto il mantello dell’invisibilità a Lily sembrò che il mondo di potesse fermare in quell’istante; era con James, era passata la mezzanotte ed erano rifugiati sotto il grande albero di fronte al lago.
Era una notte mite, con le stelle nel cielo come uniche spettatrici  di quel arcano mistero che avevano creato entrambi; era il silenzio, che furtivo aumentava la tensione. Lily guardava fissa il cielo, sapendo che in fondo tutto era così giusto, che niente avrebbe potuto distruggere quello che sentiva; James la rimirava adorante. Aveva così tanto desiderato quel momento che adesso non sapeva cosa dire o fare; allungò la mano tremante stringendo quella di Lily.

«James» mormorò guardandolo; ormai era inutile fare finta di niente.
James deglutì;  bene ora si che sono fregato, mi lancia qualche fattura senza alcun dubbio, pensò ansioso.
« Ecco, Potter io..» tentò Lily, ma James la interruppe rapido avvincendo le sue labbra a quelle della ragazza.
Al diavolo, pensò ancora James, che mi uccida pure, almeno morirò contento!
Invece Lily rispose al bacio, dolce mentre il cuore le arrivava in gola; lo guardò, colma di lui, colma del sentimento che si era resa conto di provare da un bel po’; da quando si professava sua nemica numero uno, ma che in realtà voleva  dimostrarsi il contrario.
Si staccarono, e Lily avvicinò un mano al suo volto carezzandolo mentre James la guardava ipnotizzato; seppe che non avrebbe voluto essere in un altro posto e poco importava che gli altri li avrebbero cercati dovunque, loro erano perfetti in quel momento.
«Cosa significa questo, Lily?» le chiese sbigottito Potter.
Lily lo guardò inebetita, forse non era sveglio come pensava.
«Devo farti un disegnino Potter?» gli chiese ironica, mentre lui scoppiava a ridere di cuore, abbracciandola; non lo aveva mai sentito ridere così, sembrava che la gioia uscisse da ogni suo poro.
L’abbraccio di James la stordì; era protettivo, dolce ed aveva un odore meraviglioso.
Si sentì per la prima volta protetta dopo tanto tempo e sorridente gli disse:« Mi potrei abituare»; lui respirò emozionato e rispose: « Dovresti, ormai che ti ho rapita non ti lascerò scappare».
Lily lo guardò intensamente.
«Sei bellissima, ma forse te l’avrò già detto. Ma non mi stancherò mai di dirlo» bisbigliò, stringendo la sua mano.
Lily ridacchiò dicendo: « Sei un grande adulatore, ma va bene così. Farò finta di crederci».
James rise, felice e borbottando un incantesimo fece apparire due coperte; si stesero, e tremante Lily si lasciò cullare ed abbracciare. Stavano lì, a guardare l’immensità della notte; il cielo trapuntato di stelle, trapuntato di promesse; attorno a loro, si era creato un mondo eterno dove c’erano solamente loro. Sarebbero stati insieme per sempre, in tutte le vite, forme e dimensioni; il cuore di Lily parve scoppiare, ricolmo d’amore e felice di aver finalmente esternato ciò che sentiva da tanto.
«Black e Marlene si staranno chiedendo che fine abbiamo fatto» disse Lily ad un tratto; James sbuffò ribattendo: « Credo che il pensiero non li abbia sfiorati per niente in questo momento. Ma non importa, adesso ci siamo noi e il cielo, voglio ricordare questo momento per sempre».
Lily ridacchiò serena, stringendolo.
«Lily, senti» chiese James titubante «Non sarai mica sotto incantesimo Confundus? Ecco è tutto troppo bello per essere vero..AHI! Ferma!» disse James, mentre Lily lo schiaffeggiava ridendo a pieni polmoni.
«James sei un idiota!» sghignazzò Lily, stringendolo saldamente.

 
Fissò accigliato Harry,che ancora non sembrava convinto. "Senti" disse,tuo padre era il mio migliore amico,ed era una brava persona.Molti si comportano da idioti a quindici anni.Ma poi gli è passata"*
 
 
*Harry Potter e L'Ordine della Fenice
   
 
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