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Autore: Juriaka    18/06/2020    4 recensioni
(In fase di revisione)
Raccolta sui nostri quattro Black Jackals preferiti, che si ritroveranno a condividere lo stesso appartamento. La pazienza di Sakusa si fa sempre più sottile (Bokuto continua imperterrito ad attaccarsi al bricco del latte), mentre Atsumu deve affrontare la propria cotta stratosferica nei confronti di Shouyou che cresce a dismisura (e vederlo uscire dalla doccia in accappatoio ogni!-maledettissimo!-giorno! non aiuta di certo). Insomma, tratterò tanti episodi tutti collegati cronologicamente parlando, inerenti alle loro (dis)avventure.
Principalmente AtsuHina, con accenni BokuAka. Grazie per la lettura!
PRESENZA DI SPOILER, mi raccomando!
(Questa raccolta partecipa alle seguenti challenge: 'Just stop for a minute and smile' e 'la challenge delle quattro stagioni' indette sul forum di EFP rispettivamente da Soul_Shine e da rhys89.)
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Atsumu Miya, Kiyoomi Sakusa, Koutaro Bokuto, Shouyou Hinata
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Personaggi: Atsumu Miya, Shouyou Hinata, Kiyoomi Sakusa, Koutarou Bokuto;
Coppie: AtsuHina
Raiting: verde
Avvertimenti: spoiler!!!
Note: questa raccolta partecipa alla challenge 'Just stop for a minute and smile', indetta da Soul_Shine sul forum di EFP, con il prompt numero 7: 'Grazie per il supporto morale!', e alla 'challenge delle quattro stagioni', indetta da rhys89 sul forum di EFP, con il prompt 2: 'abbraccio'.


L'arrivo di Shouyou


Quando scoprì che Hinata Shouyou si sarebbe definitivamente unito ai MSBY, Atsumu rimase piacevolmente colpito dalla notizia, pur non nutrendo dubbi sul risultato delle selezioni. Avrebbe potuto finalmente onorare la promessa pronunciata sei anni prima, alzandogli la palla durante le partite ufficiali, giocando dalla stessa parte del campo. Concesse perciò alle proprie labbra di stendersi in un ghigno soddisfatto, mentre Sakusa lo osservava colmo di ribrezzo dall'altro lato del tavolo, masticando il salmone in padella che aveva appena preparato per pranzo.
«Non vedo l'ora che venga a vivere qui!» farfugliò Bokuto, raggiante dalla gioia, sputacchiando chicchi di riso ovunque. Sakusa ringhiò, minaccioso.
Atsumu, che stava sorseggiando dell'acqua, si strozzò nel proprio bicchiere - Sakusa a quel punto emise un guaito frustrato, come se lo stessero torturando. «Eh?!»
«Hinata si trasferisce qui! Avevamo una stanza libera, no? Così paghiamo di meno l'affitto. Credevo che Omi-kun te l'avesse detto!»
Atsumu si voltò verso Sakusa, rifilandogli un'occhiata incandescente alla quale l'altro rispose con un'alzata di spalle, come per tirarsene fuori.
«No» sibilò avvelenato, imponendosi di restare calmo. «No, non l'ha fatto.»
«Guarda, Hinata me l'ha appena confermato per messaggio!» continuò Bokuto, sventolandogli lo schermo del telefono proprio sotto al naso. «Arriverà domani! Che bello, non sto più nella pelle!»
Atsumu non riuscì a chiudere occhio, quella notte. Non era stato troppo complicato tenere celata la propria cotta per Shouyou, fino ad allora. Quando si trovavano sul campo, con l'adrenalina che scorreva rapida nelle vene e con il pensiero fisso esclusivamente sulla vittoria, dominare i propri sentimenti e impulsi era fattibile, oltre che necessario per salvaguardare la carriera. Atsumu perciò era in grado di non perdere la testa non appena lo sguardo si soffermava su quegli occhi luminosi, o sulle labbra spruzzate di lentiggini, o sui muscoli tesi delle cosce, almeno in palestra. Quando si infilava sotto le lenzuola però, al sicuro nella sua stanza... Beh, lì era solo, dunque poteva permettere ai pensieri proibiti di scivolare via liberi.
L'unico lusso che si concedeva durante le partite e gli allenamenti era quello di indugiare qualche istante in più sulla sua nuca, scompigliandoli affettuosamente i capelli in seguito a un'azione particolarmente ben riuscita, o di abbracciarlo un pelino più spesso rispetto a ciò che il buonsenso reputasse adeguato. Inoltre, Shouyou sembrava gradire parecchio le attenzioni che gli riservava.
Viverci insieme, tuttavia, sarebbe stata una storia completamente differente. Un contatto quotidiano avrebbe comportato diverse problematiche e messo di certo a dura prova il proprio autocontrollo, portandolo sempre più vicino all'infrangere quei limiti che si era costretto a non valicare per non rischiare di intaccare o distruggere i rapporti all'interno della squadra.
Difatti, non appena Shouyou si presentò il giorno successivo con due grosse valigie tra le mani e i denti perlacei scoperti in un sorriso raggiante, per Atsumu cominciò l'inferno. Dolce come la melassa, certo, ma pur sempre un inferno.
A Shouyou bastò una settimana per ottenere ufficialmente il titolo di coinquilino perfetto affibbiatogli da Sakusa, e questo era un onore che nè Atsumu, nè Bokuto, avrebbero mai potuto sperare di ottenere. Shouyou imparò immediatamente la regola numero uno (non entrare in camera di Sakusa senza il suo permesso, ovvero mai), inoltre rispettava con dedizione ed entusiasmo i turni delle pulizie. Delle volte Atsumu lo ritrovava a spolverare i mobili senza che nemmeno fosse previsto dal programma attaccato al frigo tramite un magnete a forma di onigiri, che si era premurato di portarsi da casa per non sentire la nostalgia di suo fratello. Shouyou era discreto in cucina, sebbene dimenticasse spesso di monitorare il tempo di cottura, e si offriva volontario per aiutare i coinquilini non appena si verificavano imprevisti, come per esempio Bokuto che urlava dal bagno 'è finita la carta igienica!' e Sakusa scoppiava a piangere.
Non invadeva gli spazi altrui, non si attaccava al bricco del latte e soprattutto utilizzava i propri asciugamani, ma forse perchè durante il quarto giorno di permanenza fu costretto ad assistere impotente alla furia spietata di Sakusa che si riversava su Bokuto, menando fendenti a destra e a sinistra sulla sua schiena con il manico della scopa, perchè si era azzardato a bere dalla propria bottiglia - Atsumu portava ancora i segni.
In una settimana, ebbe dunque due rivelazioni sconvolgenti: non soltanto scoprì che Shouyou fosse ordinato e pulito a discapito delle apparenze caotiche, ma anche che Sakusa riuscisse a tollerare la presenza di un altro essere umano.
In un primo momento, Atsumu s'era convinto che avrebbe potuto farcela, che nulla sarebbe cambiato e che forse la presenza di Shouyou non sarebbe stata tanto destabilizzante come aveva temuto, ma avrebbe solo saturato quelle mura di buon umore. Poi, però, erano iniziati gli incidenti. E con il termine incidenti, Atsumu intendeva episodi che potevano essere considerati sia come benedizioni spedite direttamente dal cielo, sia come condanne stilate dai demoni in persona, che istigavano alla perdizione del proprio autocontrollo. Una serata all'improvviso, lo vide uscire dal bagno con un asciugamano decisamente troppo piccolo avvolto intorno alla vita, le ciocche fiammeggianti e umide appiccicate sulla fronte, il collo gocciolante. Shouyou gli rivolse un sorriso accecante e poi scomparve nella sua stanza, socchiudendosi lentamente la porta alle spalle. Era abituato a vederlo farsi la doccia nello spogliatoio, ma lì era presente tutta la squadra, inoltre Atsumu s'impegnava a indirizzare lo sguardo altrove, senza soffermarsi sulla sua figura. Adesso invece il contesto s'era fatto più intimo ed eccitante, dato che condividevano lo stesso tetto. La consapevolezza che l'altro si trovasse nudo, a soli pochi passi da lui, lo rendeva maledettamente affamato.
Persino le notti divennero estenuanti, Atsumu passava le ore a riflettere su quanto Shouyou fosse letteralmente a portata di mano, seppur al contempo così distante e lontano. La brama di sgusciare nel suo letto come un ladro al buio si faceva sempre più dirompente, e non sapeva per quanto ancora sarebbe riuscito a tenerla a bada.
Ed era solo l'inizio.
Un altro giorno, Atsumu si svegliò con la gola arsa dalla sete. Andando in cucina, scoprì che Shouyou meditava, trovandolo a gambe incrociate seduto sul pavimento, baciato dalla luce mattutina che penetrava leggera dalla finestra. Le sopracciglia color carota erano incurvate in un'espressione placida, rilassata, le lentiggini parevano stelle e le labbra si piegavano in un sorriso appena accennato. Era perfettamente immobile, ma respirava profondamente, alzando e abbassando lo sterno con un ritmo simile a quello delle onde del mare. Magari pensava proprio all'acqua cristallina di Rio, alla sabbia bollente e ai tramonti che Atsumu aveva visto dalle foto su internet, per sentirsi un po' più vicino a lui. Il pigiama sgualcito gli ricadeva morbido sulle spalle, lasciando un lembo di schiena scoperto. Atsumu si ritrovò col bicchiere a mezz'aria, la bocca socchiusa, e il corpo totalmente paralizzato mentre lo contemplava.
Poi Shouyou aprì un occhio, voltandosi a osservarlo perplesso.
«Atsumu-san? Ti do fastidio?»
«Che? No, no... Ma è una cosa che fai tutti i giorni?» domandò, giusto per comprendere quanto quell'abitudine l'avrebbe danneggiato. La sua voce risuonò stranamente acuta.
«Oh sì, delle volte anche la sera!» rispose l'altro gaio, poi abbassò di nuovo le palpebre e tornò a concentrarsi sulla respirazione.
Atsumu rimase a bearsi di quell'immagine per qualche altro istante, poi sgattaiolò nella camera in punta di piedi, appuntandosi di non mettere il naso fuori dalla propria porta prima delle nove del mattino.
Qualche sera dopo, Shouyou propose di vedersi un film tutti insieme. E nessuno, nessuno, neanche Sakusa, avrebbe mai potuto dire di no. L'espressione di Shouyou era troppo genuina e sincera per rifiutare, perciò alle dieci si ritrovarono seduti sul divano striminzito e rappezzato, sfogliando il catalogo di Netflix. Alla fine scelsero 'Vento di passioni', perchè tutti ne avevano sentito parlare molto bene. Dopo circa mezz'ora dall'inizio, Bokuto crollò, ritrovandosi a russare e a sbavare sulla spalla di Shouyou, che parve non curarsene affatto, troppo preso dalla trama. Anche Sakusa, per una volta, sembrava sinceramente interessato alla visione, mentre l'unica cosa che Atsumu percepiva con chiarezza disarmante era il tepore del corpo di Shouyou premuto contro il proprio. Quel sofà era decisamente troppo minuto per loro quattro - considerando anche che una metà fosse riservata a sua maestà Sakusa-sama, che necessitava del proprio spazio personale per evitare di incappare nei loro germi o nella loro stupidità contagiosa, a detta sua.
I capelli di Shouyou profumavano di gomma da masticare alla fragola, e gli solleticavano il collo. Atsumu avrebbe soltanto desiderato affondarci il viso.  Le guance divennero sempre più calde, e trascorse le tre ore rimanenti appigliandosi a ogni briciolo di coscienza per non cedere alla brama soffocante di ficcargli la lingua in gola senza tanti complimenti.
Dopo quella che parve un'eternità, o forse solamente qualche istante - oramai la vita di Atsumu era colma di contrasti - partirono i titoli di coda e Shouyou cominciò a piangere. Dapprima Atsumu non associò quei sospiri frammentati a dei singhiozzi, ma quando lo sentì tirare rumorosamente su con il naso, si rese conto delle lacrime che gli scendevano copiose lungo le guance, infrangendosi con un morbido 'plic' sulla stoffa dei vestiti.
«Oh no» esclamò Atsumu, paralizzato come una volpe illuminata dai fanali delle macchine.
«Oh no» farfugliò Bokuto, svegliandosi all'improvviso, il sensore nei confronti del proprio discepolo attivato.
«Oh no» fece eco Sakusa, altrettanto preoccupato. «Ti prego, non smoccolare sul divano.»
Si scambiarono uno sguardo terrorizzato, agitati e presi alla sprovvista. Atsumu si alzò in fretta per afferrare una manciata di tovaglioli dalla superficie del tavolo.
«No, Shouyou, non piangere... È solo un film...» sussurrò, strofinandogli via premuroso il sale dalle labbra e dal naso rosso.
«Sì, ma...»  - e qui Shouyou iniziò a ululare in maniera incontrollata, sgranando gli occhioni color ambra umidi e impregnati di luce come la Via Lattea - «...ma il fratello, Atsumu-san...»
Atsumu lo avvolse tra le proprie braccia, lasciando che l'altro gli premesse il viso contro il petto, infradiciandogli la stoffa della felpa. Prima che potesse ponderare le conseguenze del proprio gesto, - insomma, tremava come una foglia, qualcosa doveva pur fare! - Atsumu gli accarezzò la nuca e gli stampò un bacio dritto in fronte, tra le ciocche scarmigliate.
Non appena vide le espressioni allibite di Sakusa e Bokuto, che lo fissavano a bocca spalancata da dietro le spalle di Shouyou, Atsumu realizzò e sperò che la terra lo inghiottisse.
Shouyou non dimostrò di essersi reso conto di ciò che era appena avvenuto, poiché continuò a singhiozzargli sommessamente addosso, senza scomporsi e senza slacciarsi dall'abbraccio.
Si calmò soltanto dopo una ventina di minuti, terminati i quali barcollò verso la sua stanza distrutto, augurando una  buonanotte a tutti. Atsumu rimase imbambolato, con la felpa sporca di lacrime e moccio.
«Sei innamorato di Hinata» osservò Sakusa, non appena udì la porta della camera di Shouyou chiudersi, con le sopracciglia arcuate in un'espressione sfumata tra il meravigliato e il disgustato.
«No» rispose subito Atsumu. Poi cambiò idea. «Sì. Sì, sono cotto e sto impazzendo perchè medita ogni cavolo di giorno e sembra uno spirito disceso dal cielo. E poi le cosce, Omi-kun, le cosce, e la doccia e gli asciugamani piccoli e il suo odore che si sente ovunque e il modo in cui dice 'Buongiorno Atsumu-san!' la mattina e...»
Atsumu sospirò frustrato, interrompendo il flusso agitato dei propri pensieri, sibilando qualche imprecazione fra i denti. Bokuto gli appoggiò conciliante una mano sulla spalla, nel tentativo di rincuorarlo.
«Lo vuoi un consiglio?» chiese, con l'aria di uno che la sapeva lunga.
Atsumu non credeva che sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe necessitato del parere di Bokuto, ma tanto più in basso di così non si poteva sprofondare. «Dimmi.»
«Beh, io glielo direi. O comunque, mi sbrigherei ad agire. Insomma, Shouyou è parecchio conteso, no?» suggerì Bokuto, continuando a dargli pacche incoraggianti.
Atsumu si irrigidì e boccheggiò. «Che diavolo significa, parecchio conteso?!»
«Beh» continuò l'altro, gettandogli un'occhiata titubante «è che tutti hanno un debole per Hinata, no? Io ho un debole per lui, Akaashi ha un debole per lui, tuo fratello ha un debole per lui. Anche tutti i nostri avversari hanno un debole per lui, Tsum-Tsum. Guarda Kageyama, o Hoshiumi. Persino Omi-kun ha un debole per lui!»
Atsumu si voltò indignato verso Sakusa, aspettando - sperando - che negasse, ma l'altro si limitò a ricambiare il suo sguardo con le sopracciglia inarcuate nella medesima espressione disgustata.
«Perchè diamine sono tutti innamorati di Shouyou?!» sbottò quindi, mentre il panico si faceva strada nelle viscere come un verme in una mela.
«E perchè non dovrebbero?» disse Bokuto, perplesso. «È solare, è spensierato, è simpatico, è affettuoso, è educato, è gentile, è altruista, è un bravo giocatore...»
«In breve» sussurrò irrisorio Sakusa, con le labbra incurvate nel primo vero sorriso della settimana. «È tutto quello che tu non sarai mai.»
«Grazie per il supporto, Omi-kun» rispose Atsumu depresso, prima di avviarsi verso la propria stanza e di rifugiarsi sotto le lenzuola, con il calore di Shouyou ancora addosso.


Note d'autrice

Posso dirlo? Lo dico. Signori, per me la MSBY è la squadra migliore che Furudate ci abbia regalato. Erano secoli che riflettevo sulla possibilità di scrivere una raccolta relativa alle loro (dis)avventure, e la challenge di Soul è capitata praticamente a fagiolo! Grazie Soul, ti sarò debitrice a vita. Poi è subentrata quella di rhys che è altrettanto perfetta, e che fra l'altro impone un aggiornamento costante, quindi dovrei pubblicare un capitolo ogni dieci giorni. Comunque, a me fanno morire dalle risate, io vi giuro che mi leggerei un romanzo in cui l'autore parla esclusivamente di loro. Non so se effettivamente vivano insieme, ma mi sembrava troppo appetibile come possibilità, e quindi ora vi beccate questa raccolta. I capitoli saranno tutti collegati fra di loro, cronologicamente parlando (dai, Atsumu, tifiamo per te!). Anche perchè poi mi sono divertita veramente troppo a scrivere di Sakusa che sclera per colpa di Bokuto, e ho in mente ventimila cose (nel frattempo gli esami mi guardano malissimo). Sicuramente anche Akaashi e Osamu ci degneranno della loro presenza, e niente, grazie per essere arrivati sin qui. A prestissimo! ♥
 
  
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