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Autore: LadyPalma    18/06/2020    10 recensioni
| Storia partecipante alla challenge indetta dalla pagina facebook "Punto&Virgola"
"È che mi annoio. Questo posto è deserto…"
"È Spinner's End, non Hogsmeade".
"...E lei è l'unica persona nel raggio di chilometri".
"Sono lusingato. Se si annoia così tanto, dovrebbe prendersi un cane".
Lavanda inclina la testa con aria pensierosa, considerando seriamente quell'idea.
"Non mi piacciono i cani, preferisco i conigli".
Con una mossa inaspettata, Severus volta il capo da una parte all'altra del suo salotto e poi allarga le braccia in modo plateale.
"Non vedo conigli qui, signorina Brown".
Lei esita un attimo, poi stupendo anche se stessa inizia a ridacchiare. È simpatico, riesce a notare – ora che non le fa più così paura.
"Solo qualche parola e una tazza di tè, cosa le costa?"
"Solo frammenti cospicui di sanità mentale".
Ma è un costo che decide di pagare, se alla fine le fa bruscamente cenno di sedersi sulla poltrona.
| Lavanda/Severus
Genere: Hurt/Comfort, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Lavanda Brown, Severus Piton
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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In quel di Spinner's End










È appena tornata da una visita alla sua padrona di casa, l'unica vicina con la quale avrà a che fare. Che posto magnifico è questo! Dubita che in tutta l'Inghilterra avrebbe potuto trovare un luogo altrettanto remoto dalla frenesia della vita civile.
"Non era questo che volevi, Lav-Lav?" chiede a se stessa con un sospiro, mentre sistema il poco che le è rimasto – vestiti, tarocchi e nastrini per capelli – in due valigie e si prepara a lasciare il suo appartamento in affitto a Londra.
Dopo la guerra, la perdita dei genitori e il piccolo problema che ha una volta al mese, la capitale è cominciata a sembrarle troppo affollata e troppo rumorosa; per questo non appena ha letto un annuncio per una casa in una zona babbana isolata non ci ha pensato troppo prima di decidere di chiamare.
C'era un altro motivo, poi, del resto: Mrs Elton non sarebbe stata esattamente l'unica persona con cui avrebbe avuto a che fare. A Spinner's End, giusto a due minuti di distanza dalla sua nuova casa, abita il suo ex professore di pozioni, con cui ha trascorso un intero mese di degenza al San Mungo.
È opportuno avere un pozionista sempre vicino – ha pensato aggiungendo quel dettaglio ai fattori positivi di tranquillità e isolamento.
In pozioni se l'è sempre cavata, ma non è mai stata così brava da riuscire a distillare una Pozione Antilupo da sola. Ci ha provato una volta, e ancora rabbrividisce al pensiero di quello che è successo.
Eppure, quando finalmente si trasferisce, non si limita alla richiesta di un aiuto, ma torna da lui il giorno dopo e quello dopo ancora con le scuse più strampalate.
"Signorina Brown" la saluta lui durante quel terzo pomeriggio di fila con un sospiro, inarcando un sopracciglio che sembra dire: Ancora lei?
Lavanda finge di non capire e prende quell'atona emissione di voce come un invito a entrare.
"Che cosa vuole, questa volta? Fare una partita a scacchi magici o chiacchierare davanti a una tazza di tè?"
"Una tazza di tè non mi dispiacerebbe, signore".
Severus si ferma in mezzo al corridoio e si volta per fulminarla con lo sguardo e la ragazza questa volta ha almeno la decenza di apparire imbarazzata. È questo – mordersi un labbro e diventare rossa – che probabilmente la salva, facendo tramutare qualsiasi parola velenosa in un altro sospiro seccato.
"È che mi annoio. Questo posto è deserto…"
"È Spinner's End, non Hogsmeade".
"...E lei è l'unica persona nel raggio di chilometri".
"Sono lusingato. Se si annoia così tanto, dovrebbe prendersi un cane".
Lavanda inclina la testa con aria pensierosa, considerando seriamente quell'idea.
"Non mi piacciono i cani, preferisco i conigli".
Con una mossa inaspettata, Severus volta il capo da una parte all'altra del suo salotto e poi allarga le braccia in modo plateale.
"Non vedo conigli qui, signorina Brown".
Lei esita un attimo, poi stupendo anche se stessa inizia a ridacchiare. È simpatico, riesce a notare – ora che non le fa più così paura.
"Solo qualche parola e una tazza di tè, cosa le costa?"
"Solo frammenti cospicui di sanità mentale".
Ma è un costo che  decide di pagare, se alla fine le fa bruscamente cenno di sedersi sulla poltrona.




 
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Nessuna scoperta successiva viene a modificare in Lavanda la cattiva opinione che si è fatta di Augusta Elton, la sua padrona di casa. Ha esercitato abbastanza la capacità di osservazione. Quale le è parsa al secondo incontro, tale resta ogni volta che si vedono: piena di sé, presuntuosa, invadente, ignorante e maleducata
"Evidentemente il problema è che avete troppe cose in comune" decreta Severus quando l'argomento viene fuori, nascondendo il suo ghigno dietro l'ennesima tazza di tè.
"A dispetto di tutto, lei è più simpatico, sa?"
"Signorina Brown, mi commuove così".
Si scambiano un tiepido sorriso e poi tacciono a lungo, immergendosi in un'estenuante partita di scacchi. Dura più di due ore: un record – per lei, ma anche per lui che in genere per vincere non ha mai impiegato più di trenta minuti.
"Ammetto di essere stupito" mormora per la prima volta senza accenno di ironia, quando alla fine riesce a mettere sotto scacco il re bianco avversario.
Lavanda sussurra un grazie e abbassa lo sguardo sentendo una strana sensazione nel suo stomaco. Non sa perché, ma l'idea di essere minimamente apprezzata da lui la riempie di gioia. O meglio, lo sa perché, ma non è pronta a rifletterci in modo lucido.
"Ma dopotutto intelligenza e abilità di gioco non sono sempre così correlati. Ronald Weasley mi pare fosse un giocatore di scacchi discreto..."
Lavanda sussulta, facendosi fraintendere: sono settimane che non pensa a Ron e come mai sentirlo nominare adesso non le fa più così male?
"Toccato un tasto... dolente?"
"Oh, si ricorda di me e Ron?"
"Temo di sì. Anche i muri ricorderanno la scena pietosa tra lei e la signorina Granger in infermeria..."
"Deve esserle sembrata tanto stupida. Ma no, non mi dispiace parlare di Ron. Anzi, parlarne è meglio. A volte ripensare a un amore passato può essere utile, così come parlarne con qualcun altro... Forse è così anche per lei e..."
"No. Non è così anche per me".
La risposta è tanto secca e brutale che Lavanda si ritrova a trattenere il fiato. Perché pensare a Lily Evans Potter le fa improvvisamente più male che pensare a Ron?
Per un lungo attimo, teme che lui la manderà via, che le urlerà contro o che...
"Invece di parlare, signorina Brown, le va di fare un'altra partita?"




 
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I pomeriggi a casa Piton sono un appuntamento irrinunciabile per Lavanda: scacchi, tè, libri e chiacchiere incidentali. Ma è proprio quando lei si accorge dell'intensità del bisogno a cui anela a quegli incontri che smette improvvisamente di recarsi da lui.
Un giorno, due giorni, una settimana.
Gli scrive invece di fare qualche passo per avere la pozione Antilupo, ed è davanti alla porta che lui silenziosamente gliela lascia. Tuttavia, dopo due settimane di quel silenzio prolungato e immotivato, è il mago a tentare di interromperlo, bussando a quella stessa porta.
"Professor Piton" lo saluta lei, indecisa se sentirsi triste o contenta di vederlo.
"Oh, bene, signorina Brown, volevo solo accertarmi che non fosse morta".
Lavanda accenna un sorriso, ma non lo guarda in faccia e non lo invita ad entrare.
"Sto bene, grazie per l'interessamento".
Severus alza un sopracciglio, confuso da quell'insolita totale assenza di brio, ma non dice niente: annuisce semplicemente e si volta, pronto a tornare indietro.
"Aspetti!"
In uno slancio, Lavanda lo raggiunge fuori nel suo giardino. Non voleva parlare per non passare per stupida e per non rovinare ogni cosa ma dopo quel contatto così freddo e sterile, capisce che non ha più molto da rischiare, del resto. È già una stupida, e ha già rovinato ogni cosa.
"Aspetti. Vuole sapere perché non sono più venuta da lei?"
"Francamente no. Volevo solo sapere se dovevo contattare il Ministero della Magia per segnalare un decesso".
Lavanda accenna un risatina amara che sfocia all'improvviso in un pianto disperato.
"È perché lei mi piace, tanto. Più di quanto mi sia mai piaciuto Fiorenzo..."
"Chi?"
"Fiorenzo, il centauro. E... Più di quanto mi sia piaciuto Ron..."
Lui la interrompe, in modo deciso ma con una dolcezza nel tono del tutto insospettabile.
"Signorina Brown, questo posto non è adatto a lei. Non può confondere la noia con un attaccamento reale a una persona”.
"So bene la differenza" prorompe lei con energia. "Crede davvero che sia così stupida?"
"No, non penso che sia stupida, solo che è annoiata. E poi è giovane, bella e risoluta. La licantropia non cambierà questo e sono certo che–"
"Ora mi dirà che troverò qualcun altro? Ma io non voglio qualcun altro, voglio lei!" Le lacrime scendono copiose sul suo viso, ma non cede. Il coraggio Grifondoro esce anche in questo casi, anzi per lei soprattutto in questi casi. "E se sono giovane e bella allora posso esserlo abbastanza per entrambi. Come lei... Beh, come lei può essere intelligente per tutti e due, no?"
A dispetto della situazione, Severus piega leggermente gli angoli delle labbra verso l'alto – qualcosa di più simile a un sorriso che a un ghigno.
"Non deve rubarmi il sarcasmo però".
Si fissano per un po', senza parlare. C'è una sottile linea tra loro che potrebbe essere follemente superata, ma intanto restano nella loro posizione senza osare muoversi. Difficile dire quanto tempo rimarrebbero in quella situazione, se non fosse per il coniglio bianco che improvvisamente inizia a saltare tra loro.
"Per la Barba di Merlino, cos'è?"
"È Jon, il mio nuovo coniglio! Ho seguito il suo consiglio, alla fine. Ma oh, sta scappando!"
Improvvisamente Lavanda si lancia in strada e, non senza una certa sorpresa, si ritrova a un certo punto il mago dietro di lei.
In silenzio, percorrono fianco a fianco l'intera Spinner's End fino a ritrovarsi in un piccolo stagno, e proseguono oltre. Difficile dire cosa ne sarà di loro, però seguire un coniglio bianco è pur sempre un punto di partenza. Magari schiuderà loro un paese delle meraviglie.
E il coniglio incomincia allora a saltare e balzare più forte davanti a loro, saltellando di sasso in sasso nello stagno, scegliendo sempre, comunque, i passi che loro possono facilmente seguire e cercando sicuri punti d'appoggio per i loro piedi ancora poco allenati.
 




















NDA: Finalmente riesco a presentare questa coppia assurda che frulla nella mia testa da un po'. Come sempre, trattare Severus mi mette ansia, spero di non averlo reso troppo OOC.
Una nota importante riguarda alcune frasi inserite nella storia che derivano prorpio dai prompt della challenge: la primissima frase è infatti l'incipit di Cime tempestose, l'ultimissima da Piedi di cerva sulle alte vette di Hannah Hurnard, mentre la fase nel mezzo che parla dell'incontro tra "Lavanda" e Augusta Elton è tratta da Emma. A proposito, ho lasciato il nome Augusta Elton proprio per rendere un omaggio alla challenge e al romanzo. Obiettivo della sfida era proprio quello di incastrare tre frasi diverse con ruolo di inizio, svolgimento e conclusione per creare una storia e devo dire di essermi divertita molto. Spero questo esperimento sia piaciuto almeno un pochino anche a voi:)
   
 
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