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Autore: Ariadne Taylor    19/06/2020    0 recensioni
È il 1912. James Herondale, Matthew Fairchild e i loro amici erano in missione sul Titanic quando la nave ha colpito un iceberg e si è tragicamente inabissata nelle gelide acque dell'Oceano Atlantico. James e Matthew non sono riusciti ad assicurarsi un posto su una scialuppa, e hanno perso di vista tutti i loro compagni. Ora sono in acqua, cercando di restare vivi, in attesa dei soccorsi. | Circa 1k parole | Snippet | canon!Jordelia/parabatai!Heronchild/accenni Heronchildstairs.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: James Herondale, Matthew Fairchild
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola nota importante: questo in realtà è un semplice estratto di una storia più lunga a cui sto lavorando. Siamo nel 1912, il che significa che i protagonisti di The Last Hours sono alla fine dei loro 20 anni, e alcuni all’inizio dei 30. James è sposato con Cordelia e Owen è appena nato. Si lascia intendere il legame heronchildstairs (James – Matthew – Cordelia), anche se non è ufficializzato, dato che comunque ho voluto mantenere il più possibile un’atmosfera “post-canon”. Matthew avrà un love interest sulla nave, che potrebbe diventare molto importante in futuro, ma comunque in questo estratto viene evidenziato soprattutto il suo legame con James e Cordelia.
Nella storia sono sul Titanic per via di una missione. Cordelia è rimasta a casa per proteggere Owen mentre James, Matthew e altri personaggi (che non vi spoilero adesso, nel caso poi vi interessasse leggere l’intera storia!) si imbarcano sul transatlantico, la cui tragica storia è purtroppo ben nota a tutti.
Questo snippet è semplicemente dedicato al mio povero cuore pazzo per gli Heronchild, e a voi lettori/lettrici che come me avete un debole per loro o che semplicemente siete incuriositi dal loro rapporto.
Non mi dilungo oltre – buona lettura!

 
“The consciousness of loving and being loved
brings a warmth and richness to life
that nothing else can bring.”
 
Oscar Wilde
 

L’acqua era gelata, non avevano mai provato freddo a tal punto; nonostante l’ausilio delle rune, le loro forze erano ormai allo stremo. Avevano trovato una tavola di legno su cui adagiarsi per non restare in acqua finché non fossero arrivati a soccorrerli, ma il freddo era ormai penetrato a fondo nelle loro membra. James stringeva la mano del suo parabatai, tremante come una foglia, cercando di racimolare il pochissimo calore rimastogli in corpo per poterlo trasferire a lui. Si guardavano dritto negli occhi, i loro sguardi indissolubilmente incastrati fra loro.
 
James parlò. “Math, ti prego, non lasciarmi… sto cercando di darti tutta la mia forza! Non sono certo che questo basti per farti stare meglio, ma ti prego, prendila tutta, non lasciarmene neanche un po’. Resta qui– resta qui con me. Posso giurarti sull’Angelo che, se mai dovessi lasciarmi, il mio cuore verrebbe spezzato in due com’è successo a questa dannata nave e non potrebbe mai tornare intero. Morirei qui anch’io, probabilmente. E se così non fosse, finirei comunque per passare il resto dei miei giorni con solo metà del mio cuore, metà del mio corpo, metà della mia anima.”
 
“James…” balbettò Matthew, ormai talmente sopraffatto dal freddo da non riuscire quasi più a muovere le labbra. Riuscì a malapena a pronunciare altre due parole. “Ti amo…”
 
James teneva ancora la mano di Matthew stretta nella sua; gli si avvicinò, in modo tale che i loro corpi aderissero l’uno contro l’altro, stesi su quel grosso pezzo di legno proveniente dal relitto. Avvolse con l’altro braccio il suo parabatai, ora così debole e vulnerabile, stringendolo a sé. “Sempre, Mathew. Ti amerò sempre anch’io,” disse.
 
Avvicinò proprie labbra alle sue e rimase così per qualche secondo, mentre gli occhi di Matthew erano ancora fissi nei suoi; poi, finalmente, fece unire le loro labbra in un bacio. Fu dolce, all’inizio, ma deciso allo stesso tempo, e tremendamente freddo. Erano come due lastre di ghiaccio che si scontravano l’una contro l’altra, che si univano fondendosi tra loro, diventando indistinguibili. I due giovani tremavano dalla testa ai piedi, mentre le loro labbra e le loro lingue iniziavano a muoversi le une contro le altre, unendosi in quel contatto così intimo e non del tutto inusuale come poteva sembrare.
 
In quegli istanti fatti di movimenti e tocchi concitati, i due non avevano in mente nient’altro: tutto ciò a cui James riusciva a pensare era il suo amore per Matthew; tutto ciò a cui Matthew riusciva a pensare era il suo amore per James.
 
James era sposato con Cordelia: con lei aveva una famiglia che amava profondamente, e niente e nessuno avrebbe mai cambiato questo. Inoltre, i parabatai potevano amarsi nei modi della philia o dell’agape, ma non dell’eros; infatti, quest’ultimo era severamente proibito: qualunque Shadowhunter si fosse macchiato di tale crimine avrebbe ricevuto come pena la rimozione delle rune e, in alcuni casi, persino la condanna a morte. In molti si erano chiesti quale fosse stato il motivo che aveva portato gli Shadowhunters a varare una legge così dura contro qualcosa di tanto puro come l’amore. Tale ragione era sempre rimasta un oscuro e pericoloso mistero, tanto che, alla fine, tutti si erano rassegnati e si erano semplicemente limitati a rispettare quanto stabilito dalla legge. Dura lex, sed lex. La legge è dura, ma è la legge.
 
Nonostante ciò, il sentimento che legava Matthew e James era diverso, e per questo andava oltre quella stessa legge e oltre qualsiasi altra cosa. Cordelia sapeva quanto speciale fosse il loro legame, e non ne era mai stata gelosa: anzi, sapeva quanto i due uomini l’amassero a loro volta, e per questo aveva sempre incoraggiato e rafforzato quel sentimento con l’amore che lei stessa provava per loro. Nessuno comprendeva perfettamente il modo in cui erano legati – forse solo Lucie – ma non se ne curavano, perché gli andava bene così: tenevano quella consapevolezza per loro, nascosta agli occhi della legge e lontana dai rigidi schemi sociali; questo gli bastava, perché semplicemente funzionava per loro: non avevano bisogno di darsi spiegazioni a vicenda, tantomeno di darne agli altri.
 
Ecco perché, in quel momento in cui James e Matthew erano entrambi a tal punto vicini alla morte, i due sentirono che non c’era assolutamente nulla di più giusto da fare se non incanalare tutto il disperato affetto che provavano l’uno per l’altro in quel gesto così inequivocabile.
 
James stava morendo, ed era più che felice di morire in quel modo, baciando Matthew.
 
Dove morirai tu, morirò anch’io; e vi sarò sepolto:
L’Angelo faccia a me questo e anche di peggio se altra cosa che la morte mi separerà da te.
 
Matthew, dal canto suo, non aveva mai conosciuto il vero amore da parte di nessuno se non di James e Cordelia; questo stesso amore era ciò che lo teneva ancora in vita, anche in quello stato di disperazione assoluta in cui si trovava in quel momento. Cominciò a dimenticare il freddo, le ferite, le grida della gente terrorizzata, tutto: l’unica cosa che Matthew conosceva in quel momento erano le labbra di James e le sue mani su di lui; abbandonati lì, nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico, al confine tra la vita e la morte.
 
Dimenticarono qualsiasi altra cosa finché, improvvisamente, non smisero di sentire freddo. Era come se i loro sensi fossero stati annullati completamente. Le loro rune parabatai s’illuminarono, nel buio di quella fredda notte senza luna ma coperta da una trapunta di stelle; poi, una nuova sensazione si fece strada in loro: era calore.
 
Un flusso di luce si allargò intorno alla tavola di legno su cui erano adagiati l’uno nelle braccia dell’altro, circondandoli.
 
No, pensarono, interrompendo simultaneamente il bacio. Non si trattava di semplice luce.
 
Quello era fuoco.
 

Spero che questo piccolo estratto vi sia piaciuto, e che vi abbia magari incuriosit* a leggere l’intera storia! Se sì, fatemelo sapere in una recensione, mi farebbe immensamente piacere ed eventualmente posterò il prima possibile la storia completa, che comprenderà anche tutta la traversata del Titanic e le vicende degli altri personaggi!
Sono profondamente innamorata di The Last Hours dopo soltanto un libro, non vedo l’ora di leggere come continuerà questa storia, ma nel frattempo ci scriverò delle fan fiction, lmao. È tutto, per adesso!
Un abbraccio,
 
Ariadne x
   
 
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