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Autore: Wolfgirl93    19/06/2020    2 recensioni
Hybrid Omegaverse Au
No quirk AU
Mpreg
KiriKami & BakuDeku
Ho preso una lieve ispirazione da Zootropolis/Zootopia e Beastars quindi se notate cose simili sapete perchè xD
C’erano molte leggende sugli ibridi, molti parlavano di umani con caratteri di animali, c’era perfino chi dichiarava di aver assistito alla nascita di un bambino senza orecchie ma nel loro mondo la nascita di un cucciolo umano con coda e orecchie era ormai all’ordine del giorno.
Genere: Introspettivo, Omegaverse, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: AU | Avvertimenti: Furry, Mpreg
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Salve a tutti, è la mia prima Hybrid AU quindi spero che vi piaccia, visto che non sono molto famose o almeno io l’ho scoperta da poco vi do qualche informazione generale facendo il Piero Angela della situazione.

- Nelle Hybrid AU i personaggi avranno caratteristiche animali (coda e orecchie) ma si indugerà anche alla caratteristica animale del carattere (es: volpe = furba) in questa fanfiction in particolare oltre alla Hibrid Au c’è anche l’Omegaverse una AU leggermente più conosciuta.

- In questa ff non esistono i beta ma solo Alpha (principalmente parte dominante) e Omega (principalmente parte sottomessa)

- Nelle Omegaverse nella maggior parte dei casi gli Omega (anche uomini) possono avere dei figli che in questa ff saranno chiamati cuccioli per richiamare la parte animale.

- Ho letto diverse ff Omegaverse e in molte il profumo di un Omega incinto è legato al latte e a qualcosa di dolce quindi la mia idea era latte e vaniglia (siate liberi di riusare questa caratteristica se vi va, alla fine non mordo nessuno <3 )

- In questa ff non c’è la distinzione tra preda e predatore e possono accoppiarsi senza problemi ma ci saranno accessi a periodi in cui questo non era possibile.

Dopo questa breve (nemmeno tanto) premessa vi lascio alla storia, buona lettura e se vi andasse di lasciare un commento (positivo o negativo) sarei ben felice di leggerlo.

 

But you’re here in my heart so who can stop me if I decide that you’re my destiny?

 

 

C’erano molte leggende sugli ibridi, molti parlavano di umani con caratteri di animali, c’era perfino chi dichiarava di aver assistito alla nascita di un bambino senza orecchie ma nel loro mondo la nascita di un cucciolo umano con coda e orecchie era ormai all’ordine del giorno.

 

 

“Ci ho provato dannazione! Quel ragazzo era così carino e le sue orecchie erano così morbide da far invidia alla coda di Izu...” Un ringhio basso interruppe le parole di Kirishima che alzò le mani a mo’ di resa e ridacchiò in direzione dell’amico. “Non che io sappia se la coda di Midoriya è morbida eh, cioè ho solo ipotizzato.” Si affrettò a spiegare prima di venire aggredito dal lupo al suo fianco.

Katsuki sbuffò e scosse il capo esasperato “Ascolta, solo perché ho accettato di uscire oggi non significa che tu debba raccontarmi ogni tuo appuntamento finito male.” Vide Eijiro schiudere le labbra e subito gli puntò il dito contro facendo tacere sul nascere qualsiasi discorso l’altro volesse propinargli. “E non mi importa neppure di cosa dice tua madre! Se vuoi trovarti un compagno fallo da solo e non stare attaccato solo alla tua cazzo di specie, sei una fottuta volpe sii furbo una volta tanto!” L’ennesimo sospiro e Katsuki avanzò lasciando il rosso indietro, era la milionesima volta che arrivavano a quel discorso, solo perché lui era riuscito a trovare un compagno non voleva dire che anche l’altro doveva farlo in tempi record.

 

Katsuki era un ibrido di lupo, un Alpha, e fin da piccolo si era ritrovato circondato da suoi simili, poteva sembrare una cosa normale, ma per lui i lupi non avevano nulla di particolare, odiava quei corpi slanciati e quelle orecchie fin troppo a punta; non era il tipo di ragazzo che usciva per cercare un compagno, a lui non interessava nulla dell’amore e di quelle cazzate o almeno così pensava.

La sua visione della vita cambiò quando sul suo percorso incontro lui, un ibrido di coniglio ariete d’angora, Izuku; Katsuki ancora ricordava il profumo di erba appena tagliata che gli si era insinuato nel naso, aveva guardato quel corpo morbido e quelle orecchie cadenti come se fossero la cosa più bella del mondo, per non parlare poi di quella codina morbida che completava così bene quel sedere tondo e soffice.

Si era sentito come un cucciolo alle prese con il suo primo gioco, voleva quell’Omega e alla fine lo aveva ottenuto, forse la sua famiglia non sarebbe stata classica ma alla fine nessuno impediva a specie diverse di accoppiarsi.

 

Eijiro invece era diverso, la sua famiglia era composta da volpi rosse di buona famiglia e la sola idea di rompere quella genealogia di purosangue mandava in crisi il rosso e tutta la sua stirpe.

Il lupo aveva ormai perso il conto degli appuntamenti combinati che la famiglia Kirishima organizzava per il figlio, volpi rosse con un albero genealogico invidiabile ma che non davano nessuna emozione all’amico.

Magari al primo appuntamento gli occhi di Eijiro si concentravano su caratteristiche importanti per la sua specie: orecchie morbide, coda folta e profumata, eppure sembrava non bastare, sembrava che mancasse sempre qualcosa e il rosso era sempre costretto a rifiutare tutti quei pretendenti andando poi a rompere le scatole a lui con le sue lamentele.

 

“Ascolta, so che l’ho ripetuto almeno una decina di volte ma sembra che il tuo cervello bacato non capisca.” Katsuki si massaggiò le tempie prima di fermarsi di fronte all’amico, alzò gli occhi rossi su di lui poi scandì bene ogni parola. “Concentrati su una cazzo di specie diversa!” Non gli importava di star urlando, alla fine non gli era mai importato degli sguardi che la gente gli lanciava, dannazione era un cazzo di lupo che camminava a testa alta al fianco di un coniglio se gli importava della sua apparenza si sarebbe vergognato molti anni prima.

Kirishima si portò le mani alla testa arruffandosi i capelli perennemente spettinati e sfiorandosi le orecchie, gesto che faceva ogni volta che era ansioso o teso. “Non puoi dirmelo, bro! I miei mi ucciderebbero se interrompessi la genealogia della famiglia. La mia famiglia è tra le più...”

“Tra le più longeve famiglie di volpi purosangue di tutto il paese. Sì ormai la so a memoria questa manfrina.” Tagliò corto il biondo scoccandogli un’occhiataccia. “Sto solo dicendo che se non trovi qualcuno che ti aggrada tra la tua specie dovresti semplicemente seguire il tuo istinto.” Katsuki alzò gli occhi al cielo “So che me ne pentirò ma Izuku domani mi vuole trascinare ad una festa, ci saranno molte persone quindi perché non provi a venire? Non è detto che troverai qualcuno ma puoi sempre provare, no?” Il lupo quasi si vergognò di se stesso, forse la sua relazione con Izuku lo stava rammollendo, sì non c’erano altre spiegazioni.

“DAVVERO?!!” La coda rossa di Kirishima sferzò l’aria mentre la volpe saltellava attorno all’amico come se gli avesse appena proposto di trovargli una compagna, almeno nella mente del rosso era così.

“Sì, ma ti prego datti un contegno o giuro che ti raso nuovamente quella coda.” Ghignò nel vedere il repentino cambiamento nell'atteggiamento dell’altro, non era la prima volta che quella minaccia prendeva forma.

 

Katsuki da piccolo era un bambino esuberante e forse un po’ troppo bastardo, un giorno mentre stava giocando con il suo gioco preferito, mr Might - un piccolo peluche di un leone supereroe – Kirishima glielo aveva rubato e per sbaglio, o almeno così aveva detto lui, gli aveva strappato il mantello colorato che portava sulle spalle.

A nulla erano valse le scuse della piccola volpe, si era persino messo in posizione supina a mo’ di sottomissione per far sentire l’altro meglio ma niente era riuscito a risollevare l’animo del cucciolo di lupo, almeno nulla fino a quel pomeriggio; il riposino pomeridiano era ormai diventata una pratica consueta per i due, dopo aver giocato tutta la mattina si concedevano un sonnellino e fu in quel momento che Katsuki agì. Sgattaiolò in bagno silenzioso come il predatore che era e afferrò il rasoio del padre, lo accese e agì indisturbato visto che il sonno di Eijiro era pesante come pochi.

Dopo aver completato il lavoro si concesse un sonnellino e quando si svegliò si ritrovò un Kirishima piangente mentre si reggeva la povera coda tramutata ora in uno scopettone spelacchiato; quel giorno i due capirono diverse cose: la volpe si ricordò di non far mai arrabbiare l’amico e il lupo sperimentò sulla sua pelle la vergogna di una museruola – quella fu una delle tante volte in cui sua madre fu costretta a usarla, per i lupi come loro la museruola era la forma più crudele di tortura, non solo era scomoda ma era il metodo migliore per umiliarli visto che li paragonava ai cani, specie ritenuta inferiore.

 

“Signor sì!” Il saluto militare, fatto persino con la mano sbagliata, arrivò e fece alzare gli occhi a Bakugou, sì se ne sarebbe pentito, ne era certo.

 

 

La tanto attesa serata arrivò e quando Katsuki uscì di casa con Izuku al suo fianco sentì che quella sera nulla sarebbe andato storto, o almeno lo sperò prima di vedere Kirishima che lo aspettava vicino alla sua auto.

“E’ bello vederti Eijiro.” Disse solare Izuku mentre saltellava verso di lui lasciando a Katsuki una visione molto dettagliata del suo didietro con tanto di codina ben pettinata e cotonata.

Kirishima abbracciò dolcemente il coniglietto, stando ben attento a non toccarlo troppo visto che gli occhi rossi di Katsuki lo stavano fissando con il chiaro intento di ucciderlo.

“Sono contento che verrai anche tu, spero che conoscerai qualcuno di nuovo, ho molti amici che voglio presentarti.” Spiegò Izuku sorridendo mentre le sue orecchie si muovevano ad ogni suo movimento.

“Non vedo l’ora.” Il sorriso tirato che fece Kirishima fu la prova che era in ansia, di solito la volpe era un concentrato di sorrisi e scodinzolii ma in quel momento la sua coda era fra le sue gambe e le sue orecchie erano lievemente piegate verso il basso, se la stava facendo sotto.

“Andiamo voi due, non voglio restare troppo a quella stupida festa.” Borbottò Katsuki tirando Izuku a sé per la vita mentre lo spingeva delicatamente verso l’auto, dandogli una bella pacca su quel sedere morbido che tanto adorava e ricevendo un versetto acuto in risposta.

 

Il viaggio in auto fu uno strazio, Kirishima era rigido come un pezzo di legno e stava emanando il classico odore di un Alpha spaventato, persino Izuku si era accorto di quella cosa e si era sporto verso il sedile posteriore sperando di tranquillizzare la volpe, cosa che dopo quasi mezz’ora di viaggio riuscì a fare, almeno in parte.

 

La festa era caotica e quando entrarono furono accolti dal classico odore di alcol, sudore e sesso; non era una cosa strana che a feste di specie miste ci fossero incontri piccanti magari solo per sperimentare sesso interspecie.

Katsuki avvolse una mano contro il fianco di Izuku e lo guidò fino verso un gruppo di persone, Izuku lasciò il fianco del lupo solo per andare ad abbracciare gli amici, era strano come il piccoletto avesse tra gli amici una così vasta sezione di specie e soprattutto era strano come Katsuki non fosse geloso – non troppo almeno – di quelle amicizie.

Il coniglietto presentò ad Eijiro diverse persone, sembravano tutti simpatici ma nessuno sembrava impressionare la volpe, erano tutti comuni e a metà serata il cuore del rosso si era ormai arreso alla realtà, non avrebbe mai trovato un compagno o una compagna.

 

“Bro, io vado a prendere una boccata d’aria...” Disse mogio mentre guardava l’amico, non solo non aveva trovato nessuno di interessante ma aveva dovuto dire di no a diverse volpi che gli si erano persino strusciate contro.

Kirishima si fece strada fra i vari corpi sudati alla ricerca dell’uscita, notò la porta aperta e quando sentì la lieve brezza della sera tirò un sospiro di sollievo; prima di fare l’ultimo passo verso la porta però un profumo lo avvolse e lo fece voltare, c’era una nota dolce di marshmellow nell’aria, un profumo così dolce da far venire l’acquolina in bocca a Eijiro, un Omega.

La volpe fece dietro fronte e si insinuò nuovamente verso la folla alla ricerca della fonte di quel profumo, trovò pochi metri più in là un ibrido di ermellino dal pelo chiaro mentre era intento a ballare accanto ad una ragazzo, un ibrido di puzzola.

Eijiro fissò quel ragazzo come se fosse la persona più bella di quel pianeta e quando i suoi occhi rossi incontrarono quelli dorati dell’altro sentì un brivido scorrergli lungo la schiena, iniziò a scodinzolare e provò a pensare ad un modo per andare a parlargli.

La puzzola però sembrò accorgersi subito di quella volpe dagli occhi curiosi e sussurrò qualcosa alle grandi orecchie dell’amico, Eijiro deglutì a stento nel capire il labiale.

‘Credo che qualcuno ti stia mangiando con gli occhi, vacci a parlare.’ Aveva detto il moro prima di spingere piano l’amico in direzione di Kirishima.

“Ciao.” La voce del biondino era dolce e il rosso si crogiolò in quel piccolo particolare scodinzolando ancora più forte di prima, cosa che fece ridere l’ermellino.

“C-Ciao! Mi chiamo Eijiro e sono single!” Quasi urlò facendo uscire tutta la tensione accumulata, il viso della volpe però divenne rosso come le sue orecchie nel capire ciò che aveva appena detto.

“Denki, single anch’io.” Disse divertito mentre osservava le orecchie e la coda di Eijiro, sembravano essere così morbide e il suo primo pensiero fu quello di accarezzarle.
Il silenzio calò fra loro e i due rimasero qualche minuto a osservarsi senza sapere cosa dire o fare, l’aiuto arrivò inaspettato dalla puzzola che era fino a prima al fianco di Denki, spinse – nuovamente – l’amico e lo fece atterrare direttamente fra le braccia di un Kirishima imbarazzato e scodinzolante.

“T-Ti va di ballare?” Chiese il rosso dopo un primo minuti di panico.

Ci fu un lieve movimento del capo di Denki, bastò quello per far arrivare al naso della volpe quel suo buon profumo di marshmellow; con le mani tremanti Eijiro provò a sfiorare la vita dell’Omega, non voleva sembrare sfacciato ma aveva così tanta voglia di toccarlo che si sentiva quasi soffocare.

“Non sono di vetro.” Fu la risposta divertita dell’ermellino, posò senza troppa fatica la mano incerta dell’altro sulla propria vita e portò le mani verso le spalle di Kirishima accorciando la distanza fra loro. “Sai sembri diverso dagli altri, non sei mai stato ad una festa del genere?” Chiese curioso mentre iniziava a muoversi dettando un ritmo lento che lo portava, irrimediabilmente, a strusciarsi piano contro il corpo del più grande.

Kirishima balbettò per qualche secondo prima di scuotere con forza il capo. “S… Sono un tipo da incontri formali...” Spiegò arrossendo prima di abbassare appena le orecchie. “Sono stato trascinato qui da due amici...” Continuò a dire mentre sentiva l’imbarazzo diventare crescente visto lo sfiorare lento e cadenzato dei loro corpi.

Denki gli sorrise, era sempre stato un tipo aperto ad ogni esperienza ma quel ragazzo sembrava così innocente che quasi gli fece tenerezza. “Non preoccuparti non ti mangerò.” Sussurrò divertito al suo orecchio sfiorandolo appena con la punta del naso, gesto che fece quasi gemere Kirishima.

“Cazzo! Sc- Scusa è che le orecchie delle volpi sono delicate e nessuno aveva mai accarezzato le mie, cioè tu puoi farlo se vuoi ma...” Quello straparlare fu interrotto dalle dita calde di Kaminari sulle sue labbra, notò quel sorriso dolce sulla bocca dell’altro e poi ci fu un gesto intimo, uno che per le volpi era come un bacio: Denki sfiorò il naso del rosso con il proprio prima di sorridergli nuovamente.

“So qualche tradizione di voi volpi ma nessuno mi aveva mai detto la faccenda delle orecchie.” Disse con calma prima di avvicinare il viso verso il collo di Eijiro, era la prima volta che sentiva un profumo così buono, Kirishima sapeva di arance e il suo odore sembrava voler avvolgere Denki in un grosso abbraccio. “Hai un buon profumo...”

“A-Anche tu...” Riuscì a dire il rosso prima di avvolgere le braccia attorno alle spalle del biondo, restarono così per diversi minuti poi fu il più piccolo ad alzarsi sulle punte per ridurre la distanza fra loro e baciare finalmente l’altro.

Fu una sensazione impagabile, per la volpe quello era il primo bacio, un passo importante e altrettanto spaventoso; si crogiolò in quel bacio finché la sua mente non gli mostrò immagini della sua famiglia sul piede di guerra, non poteva.

Si allontanò piano dalle labbra del biondo e abbassò le orecchie schiacciandole contro il capo, quasi uggiolò dalla tristezza di doversene andare ma Denki capendo il suo dilemma interiore fece una cosa che lo sorprese.

“Aspetta!” Gli afferrò la mano e dopo aver afferrato una penna – tirata fuori da chissà dove – scrisse il suo nome e il suo numero sul palmo dell’altro. “Se vorrai chiamarmi puoi farlo.” Disse dolcemente prima di strofinare nuovamente il naso contro quello del rosso.

“G-Grazie e scusa...” Urlò Kirishima prima di scappare letteralmente dalla grande sala e uscire fuori per prendere aria e magari andare a casa a piedi.

 

 

“Non so come io abbia fatto a trattenermi, era lì perfetto e bellissimo e sono scappato! Sono un codardo! Non potrò più guardarlo in faccia e soprattutto non so nemmeno se lui vorrà rivedermi!” La testa di Kirishima era appoggiata contro la spalla di Izuku – il suo Izuku – mentre quest’ultimo accarezzava la schiena della volpe con movimenti circolari.

Katsuki osservava la scena da lontano spaparanzato sul divano, lo stesso divano dove fino a dieci minuti prima – ora di arrivo del loro disturbatore – i due stavano cercando di fare sesso.

“Per l’amor del cielo hai scassato fin troppo le palle per oggi!” Urlò brusco il lupo guardando male l’amico.

“Kacchan!” Izuku lo guardò con lo stesso sguardo e il biondo alzò gli occhi al cielo esasperato, non solo non poteva godersi un momento intimo con il suo compagno, ma doveva anche sorbirsi una ramanzina per il suo poco tatto.

“Eicchan è già sconvolto di suo non ti ci mettere anche tu.” Disse il coniglietto prima di continuare quelle sue carezze di conforto.

“Eicchan?” L’occhio destro di Katsuki pulsò a quel soprannome e le sue zanne si mostrarono in tutta la loro cupa luminosità “Izuku Midoriya, prova a dare un soprannome del genere a qualcun altro e giuro che non ti alzerai dal letto per almeno una settimana!” Un ghigno si dipinse sulle labbra del biondo quando notò le orecchie di Izuku sobbalzare, proprio come il suo corpo, mentre le sue guance diventarono rosse, sì adorava i conigli e quello a pochi passi da lui era la sua preda preferita.

“Ragazzi non voglio disturbarvi in un momento così… ehm delicato quindi me ne...” Le parole di Eijiro furono interrotte da due voci diverse.

“Non ci pensare nemmeno, vogliamo aiutarti!” Disse Izuku abbracciandolo.

“Bravo visto che lo hai capito levati dalle palle!” Inutile dire che ci fu nuovamente un rimprovero da parte del coniglio e uno sguardo da ‘se continui così, niente sesso per almeno una settimana’ che fece calmare subito Bakugou come se fosse un cucciolo addestrato.

“Lascialo perdere, fa tanto il duro ma è curioso anche lui di sapere com’è andata.” Ammise Izuku accarezzando la testa di Eijiro stando attendo a non sfiorare le sue orecchie. “Comunque credo che Denki – si chiama così, giusto? - non ti abbia lasciato il suo numero per prenderti in giro, devi averlo impressionato e sono certo che sarà felice se gli manderai un messaggio.” Lo incoraggiò il coniglietto sorridendogli solare come era solito fare.

“Lo so ma… Quando sono tornato a casa ho dovuto sorbirmi le lamentele dei miei genitori sul fatto che una volpe di alto livello come me non può tornare a casa tardi e non può mischiarsi agli altri...” L’ennesimo sospiro uscì dalle labbra del rosso che si prese la testa fra le mani mugugnando. “Solo mia madre sembrava tranquilla quando le ho detto che ero ad una vesta con voi, lei sembra sempre pronta a non voltarmi le spalle ma ho paura che cambierà idea quando le dirò di quel bacio...”

“Mia madre mi ha urlato contro quando le ho parlato di Izuku, mi ha detto che sono un figlio degenero – cosa che non scorda mai di dirmi anche se non faccio nulla – ma poi quando ci ha visti assieme si è arresa. Non è più la società chiusa di un tempo, ci sono matrimoni interspecie ovunque e adesso è tutto più facile anche per specie completamente opposte...” Katsuki aveva parlato senza guardare quei due, odiava non poter passare del tempo da solo con Izuku ma non era così stronzo da non capire cosa affliggesse il suo migliore amico. “Credo che dovresti scrivere a quell’ermellino e spiegargli la situazione, magari dicendogli come ti senti e stronzate del genere; poi dovresti parlare con tua madre, a differenza di tuo padre lei mi sembra più propensa al dialogo e non credo che ti ripudierebbe solo perché ami qualcuno di diverso dalla tua specie.”

Izuku e Kirishima fissarono Bakugou come se fosse diventato un alieno, il biondo si voltò a guardarli e prima che potesse anche solo mandare a quel paese i due si ritrovò le labbra del coniglio sulle sue.

“Sai davvero essere dolce e premuroso quando vuoi.” Soffiò piano contro le sue labbra facendo arrossire il lupo che voltò il viso cercando di nascondere quelle dannate guance rosse.

“Grazie bro, farò così! Voglio provarci altrimenti sono certo che finirò col pentirmene per il resto della vita!” Eijiro si alzò con un balzo e salutò gli amici prima di correre fuori dalla loro casa, i due lo guardarono prima di ridacchiare, era tornato il solito di sempre.

“Adesso continuiamo quello che stavano facendo prima, mh?” Sussurrò Katsuki contro l’orecchio cadente del coniglio prima di mordicchiarlo, Izuku emise un versetto sorpreso prima di baciare con trasporto il biondo e lasciare che ogni pensiero scivolasse via proprio come i suoi vestiti.

 

Sulla via del ritorno Eijiro si rigirò il cellulare fra le mani, aveva salvato il numero di Denki ma la sola idea di chiamarlo o scrivergli gli faceva stringere lo stomaco; camminò a passo svelto nello stesso quartiere per almeno due volte, era certo che, visto il muoversi forsennato della sua coda rossa e visto il fatto che stava girando attorno, chiunque l’avesse visto avrebbe pensato che fosse un pazzo.

Dopo il secondo giro si fermò e prese coraggio, le sue dita si mossero veloce sul touchscreen del cellulare e dopo aver scritto il messaggio osservò lo schermo incerto.

‘Hey, Denki, ciao! Sono Eijiro, la volpe single dell’altra sera… Mi chiedevo se per caso ti andava di vederci, vorrei parlarti e mi piacerebbe poterlo fare faccia a faccia… Fammi sapere <3’

Kirishima inviò il messaggio incerto se quel cuore alla fine fosse davvero necessario; riprese la sua camminata agitata verso casa e quando arrivò a pochi isolati dalla villa di famiglia sentì il cellulare vibrare mentre l’immagine di un nuovo messaggio e il nome ‘Denki’ brillavano sullo schermo.

Si fermò di colpo e la sua coda iniziò a muoversi con forza.

‘Hey ciao, mi ricordo bene di te, sono contento che tu mi abbia scritto. Comunque se vuoi io adesso non ho nulla da fare, vicino casa mia c’è un parco e a quest’ora è sempre molto tranquillo quindi se vuoi possiamo vederci lì, ti passo la mia posizione.’

Per il rosso quel messaggio fu sorprendente, non solo l’altro gli aveva risposto in tempo record ma gli aveva proposto di vederlo il prima possibile, fece dietro-front e dopo aver acceso il navigatore sul suo cellulare, non era famoso per il suo senso dell’orientamento, si diresse con un po’ troppa fretta verso il punto d'incontro, ovviamente subito dopo aver risposto al messaggio dell’altro.

 

Eijiro arrivò al parco con il fiatone, Denki era seduto si di una panchina e si stava guardando attorno curioso, quando i loro occhi si incontrarono e, la volpe sentì il suo profumo, ecco che tutti i pensieri che lo assillavano si fecero da parte lasciandolo concentrare solamente su quel bellissimo ermellino che aveva davanti.

“Ciao, sono contento di vederti.” Denki si era alzato e appena si era avvicinato la sua grande coda morbida, almeno Kirishima pensava che lo fosse, iniziò a oscillare, segno che era felice.

“A-Anch’io sono felice.” Disse imbarazzato mentre si grattava la nuca imbarazzato, era felicissimo di poterlo rivedere ma gli aveva chiesto di incontrarsi principalmente perché voleva spiegargli la situazione in cui si trovava e non era sicuro che l’altro riuscisse a capire a pieno ciò che provasse.

L’ennesimo sorriso e il biondo fiancheggiò l’altro facendogli cenno di seguirlo, parlare e camminare forse sarebbe stato meglio. “Allora cosa mi volevi dire?” Chiese curioso mentre osservava la volpe.

Il passo di Kirishima era impacciato non riusciva a mantenere la stessa velocità dell’altro e ogni volta che si sforzava sembrava irrigidirsi come un pezzo di legno, quando però sentì quella domanda decise di parlare e dopo aver preso un respiro profondo iniziò il suo discorso. “Sarà una cosa lunga quindi scusami se ti sembrerà un soliloquio invece di una conversazione.” Iniziò ricevendo un lieve gesto del capo da parte di Denki. “Allora… La mia famiglia è una delle più prestigiose famiglie di volpi rosse purosangue del paese, al giorno d’oggi sembra strano visto che non ci sono limiti alle coppie o ai matrimoni interspecie ma loro sono vecchio stampo e la linea di sangue per loro dovrebbe rimanere invariata. E’ da quando sono un cucciolo che mi organizzano matrimoni combinati per farmi trovare un compagno o una compagna che possa portare avanti la nostra discendenza, all’inizio ho solo pensato che forse non ero stato fortunato visto che fino ad ora nessuno era mai riuscito a colpirmi ma poi piano piano parlandone anche con il mio migliore amico ho capito che forse non stavo cercando nella direzione giusta. Sono sempre stato aperto di mente sulle relazione, alla fine il mio migliore amico, quello di cui ti ho parlato prima, è un lupo Alpha e il suo compagno è un coniglio, se fossi stato di mentalità chiusa come mio padre sicuramente avrei smesso di essere suo amico invece sono stato felicissimo per lui e forse, in alcuni momenti, anche un po’ invidioso. Ho sempre pensato che avrei trovato l’amore come è successo per molti dei miei amici eppure ogni volpe che incontravo mi sembrava sempre uguale, sempre la solita senza nessun tratto che mi attirasse… Qualche sera fa sono stato trascinato proprio da quei due miei amici a quella festa, mi hanno detto di lasciarmi andare e così ho fatto. Quando, prima di uscire, ho sentito il tuo profumo mi sono sentito come attirato a te, non sapevo chi fossi ma sapevo che volevo averti al mio fianco.” Le guance si Eijiro si fecero bollenti, si massaggiò piano le orecchie poi riprese a parlare. “Quando ho visto che non eri una volpe ho sentito emozioni contrastanti, la mia mente mi urlava di andarmene e di dimenticare tutto così da non soffrire ma il mio cuore mi ha obbligato a restare lì perché dovevo conoscerti. Non mi pento di aver seguito il mio cuore, solo adesso ho paura, so di dover dire ai miei genitori che sono probabilmente innamorato di un ragazzo che non è una volpe, ma so anche che proverà a fare di tutto per non perderti… Quindi... Se anche anche tu provi lo stesso, posso chiederti di aspettarmi? So che non è la dichiarazione bella e pomposa che hanno molti miei coetanei ma alla fine la mia famiglia è strana e forse lo sono anch’io...”

Quando finì di parlare, Kirishima, sentì un peso in meno sul cuore e la sua mente ora era totalmente concentrata sull’altro che lo stava guardando con le labbra schiuse e la coda rigida.

Denki fece qualche passo avanti, forse per metabolizzare il tutto, poi rallentò nuovamente per tornare al fianco del rosso. “Mi piaci anche tu, questo è innegabile e non posso dirti di capire i tuoi genitori o la tua situazione visto che la mia famiglia fin dalla legge per il matrimonio interspecie è sempre stata molto… particolare… Persino io sono nato dall’unione di un ermellino e di una puzzola… entrambi i miei genitori hanno avuto l’approvazione dei miei nonni e la mia famiglia è sempre stata molto aperta a questo tipo di relazioni. Solo sono felice che tu voglia rischiare, la sola idea che tu sia il primo a infrangere una tradizione così duratura mi fa capire che non mi stai prendendo in giro quindi non posso che aspettarti.” Ammise sorridendogli dolcemente prima di avvicinarsi di più a Eijiro facendolo fermare. “E poi i miei sarebbero felici di avere un genere dai capelli e per di più adorano le volpi e anch’io...” Sussurrò prima di chiudere la distanza fra loro baciandolo dolcemente.

Kirishima sorrise contro le sue labbra e lo abbracciò con forza, voleva che tutto andasse bene e avrebbe fatto di tutto per far filare le cose, avrebbe parlato prima con sua madre e magari con il suo aiuto sarebbe riuscita a far cambiare idea anche a suo padre.

 

Passarono l’intero pomeriggio a tenersi per mano mentre parlavano di tutto e di più, avevano scoperto interessi in comune e altre cose che li rendevano davvero diversi, fu un pomeriggio nuovo per entrambi e quando dovettero lasciarsi per tornare alle loro case sentirono come un vuoto che li avvolgeva ad ogni passo che facevano lontano dall’altro.

‘E’ così che ci si sente quando si ha un compagno?’ Chiese fra sé e sé Eijiro mentre camminava verso casa, non erano neppure ufficialmente una coppia e già sentiva la mancava delle labbra e del profumo di Denki come se fosse ormai diventato la sua droga.

 

Quando entrò in casa fu felice di sentire solo il profumo di sua madre, la sentì mentre canticchiava, cosa che faceva sempre quando cucinava e la raggiunse in cucina sorridendo nel vederla così spensierata.

“Hey ma… Com’è andata la tua giornata, ti posso parlare?” Chiese il ragazzo avvicinandosi alla donna per baciarle dolcemente la guancia e sbirciare nella pentola che stava girando, stufato di carne, poteva già sentirne il sapore sotto ai denti.

“Eijiro, la mia giornata è andata bene, la tua invece? Sei stato da Katsuki?” Chiese lei prima di coprire con un coperchio lo stufato e voltarsi per osservarlo curiosa. “Puoi dirmi tutto quello che vuoi tesoro, lo sai.”

Il rosso spostò il peso da un peso all’altro mentre le sue mani andavano a sfiorare le sue orecchie, sua madre conosceva bene quel gesto – anche lei faceva la stessa cosa quando era nervosa – ma aspettò che il figlio le spiegasse le sue ragioni senza mettergli fretta.

“Vedi qualche sera fa sono stato ad una festa, Katsuki e Izuku mi hanno convinto ad andare e sono stato felice di aver passato la serata con loro, ad un certo punto però – quando stavo per uscire – ho sentito un profumo buonissimo, non ho potuto ignorarlo e l’ho seguito fino alla fonte...” Eijiro osservò la reazione di sua madre e si sorprese nel vederla sorridere “Solo che non ho trovato una volpe rossa di fronte a me… Ma un ibrido di ermellino...” Concluse abbassando le orecchie e nascondendo la coda fra le gambe.

Saori* non disse nulla, lo attirò semplicemente a sé e lo abbracciò dolcemente, sapeva cosa stava spaventando Eijiro e volle almeno sapere la cosa più importante. “Sei innamorato di lui?” Chiese in un sussurro.

Il ragazzo si irrigidì per qualche secondo prima di annuire. “Sì mamma, mi sento vuoto quando non è con me… Solo che ho paura, non voglio deludervi ma non credo di riuscire a trovare qualcun altro che mi farà sentire così...” Spiegò con la voce lievemente spezzata.

La donna lo strinse con più forza e gli arruffò i capelli mentre le lacrime le rigavano il viso “Per quanto so che tuo padre tenga molto alla nostra genealogia so anche che non potrebbe ignorare i tuoi sentimenti e sappi che non ci hai deluso io sono felicissima di saperti così innamorato. Non mi importa se non avrò dei cuccioli dalle orecchie rosse o dalla coda voluminosa, mi basta solo saperti felice tesoro mio.” Aggiunse prima di baciare la fronte del figlio e sorridergli.

La reazione di Eijiro a quelle parole fu inaspettata, sobbalzò nel sentir parlare di cuccioli e la sua coda iniziò a muoversi all’impazzata mentre l’immagine di due due cuccioli dai capelli rossi e dalle orecchie tonde zampettavano nella sua casa mentre lui sedeva sul divano con Denki fra le braccia. “MAMMA! Non dire certe cose è imbarazzante!” Urlò rosso in viso facendo ridere la donna.

 

I problemi arrivarono quando anche suo padre entrò in casa, madre e figlio erano seduti sul divano in attesa e quando l’uomo entrò nel salotto si sorprese di vederli fermi lì come se avessero uno scopo preciso.

“C’è una riunione o avete deciso di spodestarmi dal mio ruolo di maschio Alpha?” Chiese la vecchia volpe facendo qualche passo verso la sua famiglia, la madre del ragazzo gli diede una piccola spinta e Eijiro si alzò pronto a fronteggiare suo padre.

Deglutì a fatica mentre osservava i suoi occhi dorati, così diversi dai suoi, quando schiuse le labbra però decise di farlo a testa alta. “Volevo dare anche a te la notizia, mi sono innamorato e no padre, non è una volpe rossa bensì un ibrido di ermellino. So che così il tuo sogno di avere una genealogia di volpi purosangue scomparirà ma voglio che tu capisca, non è un capriccio o una cotta passeggera, lo amo mi sento male al solo pensiero di stargli lontano e voglio passare la mia vita con lui.” Quando Kirishima finì di parlare osservò l’espressione del padre, notò i suoi tratti rigidi e la sua mascella contratta e sentì una lieve paura passarlo da parte a parte.

“Tu lo sapevi?” Chiese Hideyoshi* verso al moglie che annuì lentamente, l’uomo strinse i pugni poi liberò un sospiro esasperato prima di massaggiarsi le tempie. “Dovevo capirlo subito, non hai mai provato interesse per nessuna volpe fin da quando sei un cucciolo, sapevo che l’influenza di mio fratello sarebbe arrivata fino a te...” Borbottò facendo piegare la testa ad un confuso Kirishima.

“Mi avevate sempre detto che lo zio Kazu non ha mai avuto un compagno e che attualmente vive in America.” Spiegò il rosso spostando lo sguardo prima verso sua madre e poi verso suo padre.

Hideyoshi sospirò nuovamente prima di prendere posto sul divano. “Tuo zio è sempre stato molto particolare, tuo nonno ha sempre provato a fargli sposare un innumerevole numero di volpi ma a lui non interessavano, poi un giorno ha incontrato una coniglietta, da quel momento ha smosso mari e monti per stare con lei e mio padre lo ha diseredato. Abbiamo deciso di dirti della sua partenza solo perché avevo il fiato di tuo nonno sul collo, aveva paura che scoprendo la verità anche tu averesti potuto infrangere la nostra tradizione, ma vedo che alla fine era destino, forse la nostra genealogia può anche avere un po’ di sangue misto, purché tu mi dia nei nipoti sani e forti e qui non transigerò, Eijiro!”

Per l’ennesima volta in quel giorno il viso del ragazzo divenne un tutt’uno con i suoi capelli e le sue orecchie mentre scodinzolava alla sola idea di avere davvero dei cuccioli con Denki.

 

Era quasi passato un mese da quella discussione e per i più svariati motivi Eijiro e Denki si erano visti davvero poco, il calore di quest’ultimo ero arrivato nel momento sbagliato e li aveva tenuti distanti per quasi due settimane, a correlare il tutto la volpe aveva passato dei giorni da suo zio visto che non lo aveva mai visto e aveva conosciuto i suoi cuginetti, degli adorabili cuccioli dai capelli rossi e dalle lunghe orecchie nere da coniglio.

Quando finalmente arrivò il momento propizio per incontrare l’ermellino si sentiva euforico ma anche spaventato, aveva sognato per così tanti giorni quell’incontro e ora che mancavano solo pochi minuti sentiva tutta l’ansia raggiungerlo; quando notò Denki poco lontano ecco che il suo corpo si tese, la sua coda rossa si rannicchiò fra le sue gambe e le sue orecchie si abbassarono appena.

“H-Hey...” Disse con la voce tremante mentre osservava il bel viso dell’altro, il biondo era sempre sorridente e questo riscaldò il cuore di Eijiro.

“Mi sei mancato.” Disse Kaminari senza pensarci troppo prima di gettare le braccia attorno al collo del rosso e baciarlo, aveva sentito la tensione nel suo profumo ma c’era anche una sfumatura di gioia che non gli fece perdere la speranza.

L’intero corpo della volpe si calmò, tutta l’ansia sembrò sparire grazie a quel bacio e senza avvertire l’altro lo prese fra le braccia facendolo volteggiare. “Hanno accettato! Possiamo stare assieme e per di più ho scoperto che mio zio è stato il primo a non voler seguire la tradizione di famiglia sposando una coniglietta.” Disse ridacchiando mentre riempiva il viso di Denki di baci.

Dal suo canto, l’ermellino, appena sentite quelle parole non riuscì a trattenersi, emise dei versetti di gioia mentre si godeva quei dolci baci. “Quando ti ho visto arrivare e ti ho visto così aveva paura ma poi il tuo profumo era teso e non triste quindi ho sperato fino all’ultimo che fosse andata bene.” Disse sorridendo prima di baciarlo con foga, a nessuno dei due importava di essere in un parco pubblico, sotto gli occhi di sconosciuto mentre erano aggrappati l’uno all’altro come se quella vicinanza fosse come l’aria per loro, volevano recuperare il tempo perduto e lo avrebbero fatto.

Quella sera Eijiro portò Denki a cena, il loro primo appuntamento arrivò con fin troppo ritardo, andarono in un ristorante di lusso consiglio da Saori e dopo la cena tornono a casa del rosso.

I genitori della volpe avevano deciso di lasciare loro la casa libera, – si erano decisi a fidarsi del figlio e avevano prenotato un week-end fuori città per lasciare ai due l’intimità che gli spettava – dopo aver visto un film assieme furono assaliti entrambi dalla voglia di avere di più, i baci sembravano non bastare e ben presto finirono nudi sul letto del rosso.

Fecero l’amore con calma scoprendosi lentamente e appassionatamente mentre i loro profumi si mischiavano per crearne uno nuovo, il loro. Fu proprio durante quella notte di passione che la loro unione divenne ufficiale, le zanne di Eijiro affondarono nelle ghiandole odorose del biondo sancendo il loro legame per sempre; la serata passò lenta mentre le coccole li portavano sempre più vicini al sonno facendoli addormentare felici e finalmente assieme.

 

Era ormai passata una settimana da quella serata e Eijiro si era finalmente deciso di andare dai suoi amici per raccontargli tutto, aveva provato a chiamare Katsuki per raccontargli ciò che era successo ma ogni volta che provava a parlare di Denki, il biondo gli riattaccava il telefono in faccia, tipico di lui.

Quando il lupo gli aprì la porta Kirishima entrò dentro tutto sorridente “Bro! Dì la verità ti sono mancato, eh?” Chiese dando una lieve gomitata al biondo e alzò gli occhi al cielo ridacchiando.

Fu impossibile non notare il lieve scodinzolio della sua coda o il sorrisetto che per pochi secondi gli aveva adornato le labbra “Come le pulci, ero così triste che ho ululato notti intere alla luna.” Lo prese in giro prima di farlo entrare in casa e fargli strada verso il salotto.

Eijiro lo seguì divertito e quando raggiunse il salotto sentì che c’era qualcosa di strano o meglio di nuovo: l'atteggiamento di Katsuki era – se possibile – più dolce e calmo, il viso di Izuku era più raggiante del solito e nell’aria vi era un particolare profumo di latte e vaniglia che gli stava scaldando il cuore.

“Oh mio dio! Ma quindi voi!” Eijiro li indicò entrambi e fu la reazione del lupo a fargli capire che ci aveva preso in pieno.

Bakugou era arrossito e la sua coda aveva preso a scodinzolare mentre provava a ignorarlo guardando altrove. “Non urlare stupido!” Borbottò ringhiando appena.

“Lascialo stare Kacchan, è felice per noi.” La voce di Izuku era se possibile ancora più dolce, tirò a sé il compagno e lo baciò dolcemente.

Kirishima guardò la scena e arrossì, non capiva cosa gli stesse prendendo ma in quel momento con quel profumo nel naso e quel sorriso del coniglio verso di lui trovò Midoriya ancora più carino del solito.

“Oi! Se non la smetti di guardarlo così giuro che ti raso quella cazzo di coda spelacchiata che ti ritrovi!” Gli ringhiò contro Katsuki stringendo con più forza – e possessività – il corpo di Izuku a sé.

La volpe si ritrovò a ridere e ad alzare le mani mentre li guardava imbarazzato “Sono felice per voi ragazzi, quindi ditemi quanti saranno? E quand’è che diventerò zio?” Chiese scodinzolando.

Il coniglio ridacchiò e gli fece cenno di sedersi “Non sappiamo ancora quanti saranno, sono al primo mese quindi dovremmo aspettare ancora un po’, ma sappi che sarai il suo o loro padrino quindi tra nove mesi ti voglio libero per noi, capito Eicchan?” Katsuki alzò gli occhi nel sentire quel soprannome ma lasciò perdere, almeno per quel giorno. “Comunque io sono curioso di sapere com’è andata la tua avventura con Denki, ti va di raccontarcelo?” Chiese il coniglietto mentre si accoccolava per bene contro il torace del suo Alpha.

Kirishima sorrise loro prima di iniziare a parlare, fu bello e liberatorio potersi sfogare senza filtri – o almeno senza toccare argomenti troppo imbarazzanti anche se le frecciatine di Bakugou non mancarono – per la prima volta sentì di essere accettato e fu felice di avere degli amici così fantastici.

 

 

9 mesi dopo

 

Eijiro e Denki erano sdraiati sul letto, stavano finendo la loro consueta sessione di coccole dopo aver fatto l’amore e per fortuna, da qualche mese, si erano trasferiti nella loro nuova casa dove avevano il loro spazio personale e la loro meritata privacy.

“Sai, ieri sono andato dal medico. Essendo un Omega devo cambiare spesso i soppressori perché tendono a diventare inefficaci ogni tot tempo, dopo le consuete analisi però il medico mi ha detto che posso smettere di prenderli.” Denki era teso, la sua coda e le sue orecchie erano rigide e basse e perfino la sua voce sembrava rispecchiare quello stato d’animo.

“Oddio, ma stai male? Cioè aspetta perché sospendere? Oddio che ti ha detto il medico?” Kirishima sobbalzò ad ogni domanda che gli porgeva e il suo intero copro era rigido come un tronco.

La risata cristallina dell’ermellino lo fece confondere ancora di più, gli occhi rossi della volpe fissarono il compagno con fare interrogativo e fu in quel momento che l’altro finalmente parlò.

“Aspetto un cucciolo scemo! Non devo più prendere i soppressori per quello.” Disse con le lacrime agli occhi, Eijiro passò almeno un minuto a fissare il vuoto, la sua mente sembrava come andata in blackout e solo dopo diverso tempo riuscì a elaborare quelle parole.

“Oh mio dio è una notizia meravigliosa amore!” Disse prima di stringere dolcemente a sé il biondo, gli baciò più e più volte le labbra mentre sentiva il cuore esplodere dalla gioia. “E’ il giorno più bello di tutta la mia vita e non vedo l’ora di poter crescere con te il nostro cucciolo.”

 

Quel momento idilliaco però fu interrotto dallo squillare incessante del cellulare di Eijiro, il rosso lasciò – a malavoglia – il corpo del compagno e si portò l'apparecchio all’orecchio rischiando quasi di perdere l'udito.

“Sono un fottuto papà Ei. Sono il fottuto papà di quattro cuccioli!” La voce di Katsuki era quasi irriconoscibile, stava sicuramente piangendo e urlando allo stesso tempo, una cosa molto da lui.
“Bro è una notizia stupenda! Possiamo venire in ospedale a vedere i nipotini?” Chiese il rosso facendo cenno a Denki di prendere i vestiti.

“Devi cazzo! In sala parte Izuku mi ha quasi rotto una mano e mi ha riempito di graffi mentre mi urlava che era tutta colpa mia, ma chi cazzo se ne frega! Ho una mano dolorante ma sono un fottuto papà!” Katsuki rimarcò quell’ultima frase come se ancora non ci credesse e Eijiro riuscì a capire bene quella sensazione visto che aveva ricevuto una notizia simile pochi secondi prima.

 

Quando entrarono in quella stanza bianca, Denki e Eijiro furono accolti da un profumo forte quanto dolce, l’odore di latte e vaniglia che Izuku aveva preso durante la gravidanza ora sembrava come essere esploso diffondendosi in tutta la stanza e addolcendo i loro cuori appena entrati.

La volpe sorrise quando notò le figure vicino al letto, restò fermo a pochi metri da loro per godersi quella scena impagabile.

Izuku era coperto da un lenzuolo bianco mentre teneva fra le braccia due cuccioli: il maschio – vista la tutina azzurra – aveva gli occhi e i capelli dei coniglio mentre da quel piccolo cespuglio verde spuntavano dei piccoli triangolini di pelo biondo, delle orecchie da lupo; l’altro – una femminuccia – era la copia carbone di Katsuki, aveva gli stessi tratti e persino i soliti capelli chiari con quelle piccole orecchie bionde.

Accanto all’Omega vi era poi il lupo, lui teneva in braccio due cuccioli che all’apparenza sembravano gemelli vista la loro somiglianza, avevano entrambi i capelli biondi del padre e dei grandi occhi verdi ma la cosa singolare erano le lunghe orecchie pendenti di un verde bosco con le punte chiare.

“Sono bellissimi congratulazioni.” Disse Denki avvicinandosi per primo mostrando a Izuku dei fiori che aveva preso.

“Grazie...” La voce di Izuku era ancora rotta dall’emozione, i suoi occhi erano ancora rossi e così anche quelli di Katsuki che nonostante tutto stava cercando di trattenersi dal piangere di nuovo.

“Beh sapevo che ci avreste dato dentro ma quattro, sei un portento bro!” Lo prese in giro bonariamente Eijiro mentre si avvicina e posava una mano sulla spalla del biondo che ridacchiò lasciando scivolare una singola lacrima lungo la guancia, sicuramente appena uscito dall’ospedale avrebbe picchiato l’altro per averlo visto in un momento del genere.

“Beh visto che oggi è la giornata delle sorprese sappiate che tra nove mesi sarete nuovamente qui ma questa volta sarà per il nostro.” Ammise il rosso prima di circondare il corpo di Denki in un abbraccio dolce e possessivo.

“Congratulazioni.” Dissero insieme i due neo genitori prima di sorridersi fra loro e posare i loro cuccioli nelle rispettive culle; appena le mani del lupo furono libere circondò il corpo del suo Omega dolcemente e lo baciò, avevano raggiunto anche quel traguardo nonostante la loro diversità e non vedevano l’ora che anche i loro amici sperimentassero quella sensazione di felicità assoluta.

 

 

 

Alla fine tutti capirono che cercare l’anima gemella in persone simili a te non sempre porta alla felicità, bisogna a spettare e a volte prendere decisioni difficili ma alla fine forse basterebbe solo allargare i propri orizzonti per trovare la persona giusta in grado di scaldarti il cuore.

 

 

 

*Saori: Visto che su internet non ho trovato nulla sul nome della madre di Kirishima ho deciso di inventarlo di sana pianta.
*Hydeyoshi: idem come sopra, spero che i nomi non suonino troppo strani (sono pessima ad inventare nomi scusate xD)

 

   
 
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