Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Jason Gaming    20/06/2020    0 recensioni
Dal testo del primo capitolo:
“A giorno d’oggi nessuno riesce davvero a combinare nulla da solo. L’unico modo per avere successo, soprattutto nel sud d’Italia, è farsi aiutare da chi è venuto prima di noi...
Tuttavia... ci sono giovani che hanno guardato in faccia la morte sorridendo e sono stati ricompensati, quando hanno rischiato di morire per via di quell’anormale coltello, quando hanno rischiato di perdere i loro giorni a causa di un semplice taglio... quando stavano per morire per colpa della loro incapacità... di incarnare uno stand”
Ci sono due tipi di giovani oggigiorno, quelli che si fanno aiutare e quelli che comandano su tutti e tutto. Il nostro protagonista non vuole essere fra i primi. E con in mente l’intento di creare un legame più forte di una famiglia, state tranquilli che supererà l’orlo dell’umanita.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A giorno d’oggi nessuno riesce davvero a combinare nulla da solo. L’unico modo per avere successo, soprattutto nel sud d’Italia, è farsi aiutare da chi è venuto prima di noi...

Tuttavia... ci sono giovani che hanno guardato in faccia la morte sorridendo e sono stati ricompensati, quando hanno rischiato di morire per via di quell’anormale coltello, quando hanno rischiato di perdere i loro giorni a causa di un semplice taglio... quando stavano per morire per colpa della loro incapacità... di incarnare uno stand.

 

La Maddalena, Nord Sardegna, 15 Luglio 2020

 

Una delle più calde giornate dell’anno in quella minuscola isola nel bel mezzo del nulla, in quella zona il clima è tutto meno che coerente:

Si può passare da un sole battente capace di frantumare il granito, ad un vento invernale che ibernava i tendini, nonostante fosse estate. Un giovane ragazzo si trovava seduto dinnanzi ad una banchina, con un fiato che sembrava quello di uno stallone appena ritornato da una corsa, ed una pelle umida e sudata come quella di un rospo appena tornato da un lago, si grattava la testa sudata ormai da un ora, attendendo che il suo più caro amico lo raggiungesse, di solito era lui il ritardatario, basti pensare a quante lavate di testa fosse stato sottoposto, ed in effetti se le andava a cercare. A lui non dispiaceva tanto la solitudine, più che altro aveva paura di trovare qualche bullo che lo andasse a tormentare, non era mai stato visto di buon occhio dai ragazzi, era sempre stato visto come la parodia di un giullare, con quelle lunghe ciocche di un castano che a tratti si trasformava in un metallico color oro, che adornavano il viso che passava da avere una forma appuntita fino al mento in cui diventava quasi rettangolare. Il ragazzo asciugò il sudore che stava arrivando alle sue occhiaie, per evitare che sembrassero lacrime, i suoi occhi da cerbiatto avevano fatto credere a molti che dietro quel volto dall’aria perversa e poco rassicurante ci fosse un bambino spaventato e privo di ogni forza di spirito, altra ragione per cui stava antipatico a molti suoi coetanei.

Passarono altri venti minuti, ed il ragazzo iniziò ad essere sospettoso, il suo amico era uno che non attirava mai troppo l’attenzione, gli piaceva starsene per i fatti propri, insieme a qualche amico stretto ed un bel panino con prosciutto ed un freschissimo formaggio mozzarella, ma quello era un giorno importante per il ragazzo, un giorno che lui stesso si promise avrebbe ricordato per sempre, il giorno in cui sia lui che il suo amico avrebbero smesso di nascondersi e di farsi unicamente i fatti propri. Ho detto che senza l’aiuto di chi è venuto prima i giovani d’oggi non riescono a fare nulla, peccato che coloro che abbiano ricevuto la benedizione del coltello abbiano avuto un dono: surclassare i limiti dell’impossibile, e mostrare al mondo cosa vuol vernante dire la parola “bizzarro”... perché quando un giovane riceve la benedizione del coltello, intraprende la strada per governare il mondo...

“Ehi Giorgio. Giorgio. Giorgio. Giorgio. Giorgio.”, eccoli la, quei deficienti che ti chiamano semplicemente per farti paura, per poi riderti in faccia con chissà quale squallida battuta, ecco quale era il suo nome: Giorgio, “Si?” Rispose il povero tormentato dai capelli biondi, “Ma lo sai che non sei per niente simpatico?”, disse con un tono provocatorio il deficiente che gli stava davanti “Be sicuramente più di quanto non lo sia tu. Idiota.”, rispose sarcasticamente il ragazzo, cercando di rimanere calmo, ma l’unica risposta che ricevette furono delle urla dagli sgherri di quel bulletto “OOOOOOOOOH! AJO FATTO A BEFFA SEI STATO!”. Branco di idioti, pensava Giorgio, provavano a parlare qualcosa che somigliasse ad un dialetto Sardo solo per sentirsi integrati nella moda popolare, il dialetto per il biondo era qualcosa di serio, era un modo per distinguere la cultura predominante e le varie tradizioni regionali... ma fosse stato solo quello, il dettaglio più importante del dialetto era che identificava il luogo di provenienza di un Italiano, ed indicava il luogo che un Italiano poteva chiamare casa, un luogo in cui si sentiva pere di un qualcosa di più grande addirittura di una famiglia. Infatti Giorgio non parlava mai dialetti, parlava solo qualche volta una o due parole in romanesco a causa dell’ambiente in cui era cresciuto, a casa sua si parlava prevalentemente quello. O perlomeno quello che i suoi genitori chiamavano casa, perché per Giorgio quella non era altro che una mosse scatola con persone con cui si condivideva il sangue, lui non aveva mai considerato i suoi genitori o i suoi parenti come parte di quel qualcosa che è più grande di una famiglia, con loro non aveva mai voluto avere un legame, e mai lo vorrà avere, per un semplice motivo: lui lo aveva già trovato. Lui aveva trovato una persona con cui condividere un legame superiore a quello della famiglia, e mai avrebbe lasciato andare quella persona, ci rimettesse la vita.

Tuttavia non era tempo per rifletter su questo, dal momento che la versione adolescente di un troglodita ,dinnanzi a Giorgio, stava tastando i limiti della sua pazienza.

“Uhè uhè! Mi che ti pisto eh?” in quel momento quel ragazzo stava parlando a Giorgio nello stesso modo in cui un genitore parlava ad un figlio sotto i nove anni che stava facendo un po’ troppo il fenomeno. Ma la risposta di Giorgio fu tutto meno che prevedibile, “Cosa aspetti inutile rifiuto umano?”, di certo non era la prima volta che il biondo rispondeva a tono, ma mai si era permesso di dare a qualcuno del rifiuto, era sempre stato uno che badava ai sentimenti altrui, non importa quanto questi potesse essere stato odiato da Giorgio, aveva sempre la opportunità d’accaparrarsi le sue grazie. Ma da quel giorno il signorino con le profonde occhiaie non avrebbe più badato a gentilezze e cerimonie con quel branco di stupidi, “Eh purtroppo non posso perché m’arrestano...” disse con tono sempre più provocatorio il ragazzo. Alla fine andava sempre così, le loro discussioni funzionavano in questo modo: Giorgio rispondeva a tono, e i bulli facevano i deficienti per dargli fastidio. Ed alla fine succedeva che Giorgio se ne andava via, non per paura di venir picchiato o altro, ma perché non ne poteva più di esser trattato come uno stupido, ma oggi no. Oggi Giorgio aveva fatto una cosa che non si era mai permesso di fare prima, aveva dato uno schiaffo a quel ragazzo, era stato velocissimo. Nonostante il biondo avesse una corporatura piuttosto minuta aveva le mani particolarmente pesanti, tanto che lasciò l’abbozzo di un segno sulla guancia del bullo, che si infuriò subito tentando di dare un pugno al biondo; questi si spostò velocemente per poi allungare una gamba verso quella dell’altro ragazzo, facendolo cadere con uno sgambetto. L’istante dopo a Giorgio venne dato un forte cazzotto in pancia da parte di uno degli amici del bullo, e poi venne tenuto fermo da lui e da un altro ragazzo, sempre amico del bullo. Dopo poco si sentì una sghignazzata “Allora ti sei dimenticato chi sono... Io sono Adriano, Luca Adriano! Non puoi certo pretendere anche solo di sfiorarmi e poi di farla franca no?” continuò il bullo, tirando poi fuori un coltellino svizzero. Questo era uno di quei momenti, uno di quei momenti in cui si sfiorava l’orlo del mondo umano, l’orlo della vita del mondo umano e l’orlo del concetto di umanità. Quando si sfiorava questo orlo, questo limite, il cervello affrontava un terrore che non importa quante volte si possa provare, sarà sempre ed ugualmente terribile e terrorizzante, “Quindi ora inizi a parlare un italiano corretto. Ma con il coltellino svizzero ti tradisci da solo...idiota” peccato che Giorgio questo orlo lo abbia già raggiunto... e anche oltrepassato. 

Il biondo guardò Adriano con uno sguardo di sfida a dir poco spavaldo, come dirgli che poteva anche provare a tagliarli qualcosa, come un’orecchio o anche la lingua, sarebbe servito a poco se l’intenzione era quella di spaventarlo, ed ammesso che ci sarebbe riuscito... il ragazzo con il coltello si fece avanti con sguardo furioso, estrasse la punta del coltellino e... venne scaraventato in acqua un istante dopo, e la zona di mare in cui si trovava quella banchina era tutto meno che pulita. I ragazzi che tenevano il biondo rimasero immediatamente sconvolti, in quanto non comprendevano l’accaduto, e come potevano. Giorgio approfittò di quel momento di scoperta per assestare due gomitate nelle pance di entrambi, anche queste non si vedette da dove vennero, terrorizzando sempre di più gli ultimi due ragazzi rimasti: un maschio ed una femmina, in altre parole il giullare e la puttana del gruppo. Il biondo iniziò una calma e lenta risata, senza aprire la bocca, con un tono profondo e terrorizzante “Non va bene!Ve la siete presa con il tipo sbagliato...- si sistemò i capelli prima di continuare, e poi iniziò fare subito più caldo- vedete io ho gli occhi per vedere idioti!”, continuò il biondo sotto gli increduli occhi dei due, “S-Si si! Tu puoi vedere! Tu puoi vedere tutto!” Disse il ragazzo sperando di compiacerlo, era l’unica cosa che sapeva fare bene, compiacere chi gli è superiore sperando di entrare nelle sue grazie, ma non tutti hanno un ego così smisurato purtroppo, o almeno per quell’idiota. “Un momento!” Disse di scatto Giorgio, facendo spaventare i due ragazzi, “Sapete che giorno è oggi?- disse retoricamente il ragazzo per sottolineare i suoi stessi pensieri- Oggi è... il mio compleanno!” Ebbene sì, Giorgio in quel giorno compiva i suoi quindici anni, ed è anche il giorno dell’inizio della sua nuova vita, il biondo e colui con cui condivideva il legame superiore alla famiglia si erano ripromessi, dopo aver varcato l’orlo dell’umanità, che dopo il quindicesimo compleanno di tutti e due, avrebbero cambiato completamente vita, raggiungendo l’altro lato dell’orlo. “Avanti ripetete dopo di me: Buon Compleanno!” Disse il biondo, prendendo un po’ in giro i suoi falliti assalitori, “BUON COMPLEANNO!” Gridarono i due all’unisono, a causa di tutta la paura, ma Giorgio non parve soddisfatto “Io non capisco perché non lasciate in pace nessuno...-disse abbassando lo sguardo- Voi siete dei “sottoposti” di Cocco dico bene?” Ed a quelle parole i due mostrarono negli occhi un terrore che a confronto la paura per Giorgio la si poteva definire ammirazione, “Come immaginavo...” rispose poi il biondo, “Allora riportategli questo messaggio da parte mia:

Se voi teste di cazzo pensate di poter controllare La Maddalena... se pensate di poter controllare addirittura la Sardegna... o se anche solo pensare che mai e poi mai nessuno proverà ad opporsi al vostro egoismo ed alla vostra ipocrisia...- disse appoggiandosi una mano sulla fronte- Sappiate che non siete i soli ad aver varcato l’orlo dell’umanità...” parola dopo parola i due ragazzi erano sempre più terrorizzati da Giorgio, inconsci di quello in qui si erano andati a cacciare, “Ah ed un ultima cosa.” il biondo nuovamente parlò di scatto e spaventò quei due cretini. Ma se loro avessero potuto vedere l’aura dal color fiammeggiante che abbracciava il biondo, avrebbero dovuto rivalutare il concetto stesso di terrore, “Il mio nome è...- si sistemò un ultima volta i capelli per poi finire- Giorgio Metallo!”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo dell’autore

 

Preavviso che non so se continuerò o meno questa storia, e ci tengo a precisare che è la prima volta che scrivo di Jojo.

So che come idea può sembrare abbastanza scontata, ambientato in una delle isole meno considerare del Sud d’Italia ed io fino a poco fa neppure sapevo che esistesse pensate un po’ XD. So bene che la scrittura non è delle migliori, lo stesso vale per la presentazione di Giorgio, di cui non si sa nemmeno il potere Stand. Ed inoltre già il preavviso dell’esistenza di altri due personaggi non è proprio l’ideale se li vuole dare un idea di base oltre che incuriosire. Be spero vivamente che la storia vi abbia incuriosito, o almeno fatto sperare in uno sviluppo interessante. P.S. Ci tengo a precisare che i nomi sono totalmente di mia invenzione stessa cosa per date e tutto quanto quindi se qualcuno si sentisse incluso in qualcosa gli chiedo subito scusa ma non lo ho fatto mica apposta XD.

Detto questo ci vediamo al prossimo capitolo (se ci sarà e spero di sì)

 

Un saluto da parte di me stesso Jason

   
 
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