Il muretto
Il vento sibila tra le dolci gemme della primavera,
In una melodia di sussurri e sospiri stanchi
Che movon i rampicanti alla ringhiera,
Equilibristi di colori avidi e parchi.
L’aria feroce sferza quel verde innocente,
L’abbraccio col mattoncino vorrebbe spezzare,
Ma tenace l’edera resiste impertinente,
Nulla da lì la potrà mai sradicare.
E il muretto consumato dal sole
Gode del calore dell’astro diurno;
Il rampicante quel tepore vuole,
Come la notte l’algido disco notturno.
E la lotta tacita si porta avanti
A ridosso della casa per lunghi anni,
Nell’indifferenza dei suoi abitanti,
Nel bubolio serale del barbagianni.