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Autore: Marc25    20/06/2020    3 recensioni
trama:
Un ragazzino ingenuo non si ricorda niente del suo passato, si ricorda solo di essersi risvegliato un giorno nella città di Roscow, nel continente pacifico del mondo di Albadros, una strega gli ha detto che troverà risposte nella città di Alcius, pericolosissima città dove sono tenuti i peggiori criminali. A Roscow incontra un ragazzo, Ichigo, che deve salvare sua madre, un incontro che sarà destinato a cambiare le loro vite e ad aiutarsi a vicenda per raggiungere i rispettivi obiettivi.
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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~~Cap 1. L’incontro

Nel mondo magico di Albadros, nell’unico dei 3 continenti  pacifico da una cinquantina di anni a quella parte, nell’anno 1036 dopo la Calamità, nella cittadina di Roscow, si aggirava un ragazzino vestito solo di una tunica che assomigliava più ad uno straccio, aveva un sacco in spalla che sembrava più grande di lui. Sembrava un bambino di 10-11 anni, era il ragazzo che mangiava i fiori.


Ichigo Usaka era preoccupato, ormai erano 3 giorni che la madre era andata al palazzo, sperava solo che non fosse stata scelta per il rito della pace. Era un onore essere scelti per il rito, voleva dire essere una famiglia apprezzata da tutti e che aveva una alta considerazione da parte del Re, questo le diceva sempre la madre, ma sapeva che quello voleva semplicemente dire che se fosse stata scelta non l’avrebbe mai più rivista. Tuttavia la madre lo rassicurava sempre che non sarebbe stata scelta, aveva 34 anni, era giovanissima, lui ne aveva 17, solitamente le donne venivano scelte tra i 25 e i 35 anni ma solitamente solo quelle con il marito e lei purtroppo non lo aveva più. Ichigo ricordava a stento il padre, si ricordava solo un uomo alto, un gigante che quando lui compì 4 anni scomparve nel nulla, da allora la madre non ne parlo più, non lo cito mai se non per dirgli di non preoccuparsi, non sarebbe stata scelta. Inoltre nel regno di Oscho c’erano circa 10 milioni di abitanti e quindi circa 600000 ragazze erano nella fascia di età di sua madre, la possibilità che sarebbe stata scelta erano irrisorie.
Ma se fosse passata una settimana sarebbe stato certo, era possibile che chiamassero un gruppo di ragazze di tanto in tanto per vedere chi poteva essere adeguata per il rito che avveniva ogni 5 anni,ma sua madre era già stata testata un paio di anni prima, effettivamente era tornata dopo 5 giorni. Forse si stava preoccupando inutilmente.
Guardò fuori dalla finestra della loro piccola ma incantevole casa, quando vide un ragazzino biondo che stava mangiando dei fiori dalle sue aiuole, del loro bellissimo orticello, subito spalancò la porta e corse verso quel ragazzino gridando: “Che fai piccolo teppista? Come ti permetti di entrare nella mia proprietà e di mangiare i miei fiori e poi perché mangi dei fiori?”
Strano ragazzino: “Scusi… vero? Mi dispiace.. vero?”
Ichigo: “Vero? Perché aggiungi vero alle scuse, mi prendi in giro?”
Strano ragazzino: “No, avevo fame, e che prima di incontrare Oba-chan non sapevo l’esistenza di molte parole, sono contendo di averne imparate cosi tante in poco tempo”. Sorrise innocentemente il ragazzino, come se fosse davvero contento come Ichigo non lo era da tempo ormai.
Ichigo: “Un momento, perché mangi dei fiori? Non hai altro da mangiare? Non credo siano molto nutrienti”.
Strano ragazzino: “Nu..tridente? Che vuol dire?”
Ichigo:  “Non nutridente, nutriente, ah, lascia stare, perché i fiori?”
Strano ragazzino: “Non lo so, rigetto qualunque cosa non siano fiori, vedo altre persone mangiare atra roba ma io non le reggo.”
Ichigo: “Mah, a me sembra solo una scusa per rovinare la mia aiuola”
Strano  ragazzino: “Mi dispiace”.
Ichigo: “Mi dovresti ripagare”
Strano ragazzino: “Ripagare? Cosa..”
Ichigo si mise una mano in faccia esasperato: “Non mi dire che non sai che significa!”
Strano ragazzino: “Ah, si, Oba-chan mi ha detto che quando qualcuno mi chiedeva qualcosa…”
Prese la grossa sacca che si portava in spalla e uscì una mela rossa.
Strano ragazzino: “…gli devo dare una mela”
Ichigo: “ Una mela? Ma allora hai roba da mangiare”
Strano ragazzino: “Ho provato a mangiarla ma come ti dicevo non la reggo però era gustosa quella che ho provato io, si, prima che la rigettassi, Oba-chan non aveva tanti fiori ma nel mese in cui sono stato con lei mi ha mantenuto come ha potuto e le sono molto…come si dice?”
Ichigo: “Riconoscente, si dice riconoscente. Oba-chan, deve essere quella strana veggente della cittadina, ora capisco perché ti ha detto che devi pagare la gente con le mele invece che con i soldi, è una poveraccia.”
Strano ragazzino: “Soldi? Non mi è nuova come parola.”
Ichigo: “Mio Dio! Senti, quando uno vuole qualcosa come queste mele di solito si usano quelle cose che si chiamano soldi, e sono fatti cosi.” Uscì una moneta  per fargliela vedere.
Lo strano ragazzino si grattò la testa strantito: “ E si mangiano?”
Ichigo: “No! Certo che no.”
Strano ragazzino: “Penso siano meglio le mele.”
Ichigo era esasperato ma accettò la mela, la morse, era molto buona e in poco tempo rimase solo il torsolo.
Ichigo: “Davvero buona.”
Strano ragazzino: “Mi fa piacere! Scusa ancora per i fiori.”
Ichigo: “Va bene ragazzino, diciamo che siamo pari, come ti chiami?”
Strano ragazzino: “Non mi ricordo”
Ichigo: “Cioè, non ricordi il tuo nome?”
Strano ragazzino: “Ricordo le cose da un mese a questo parte, si so i giorni, i mesi e gli anni, me li ha insegnato Oba-chan.” Disse sorridendo il ragazzo
Ichigo: “Non ci posso credere! Quindi non sai da dove vieni?”
Strano ragazzino: “È esatto.”
Ichigo: “Raccontami meglio qual è la prima cosa che ricordi.”

Strano ragazzino: Mi ricordo che mi sono svegliato in un vicolo oscuro, quando sono uscito dal vicolo ho visto delle donne, alcune svenivano, altre urlavano pervertito! Ma sinceramente non so cosa voglia dire, io continuavo a camminare stranito da tutto e tutti, poi la mano di una donna gigante mi ha trascinato dentro casa, era Oba-chan, ora ti racconterò meglio cosa mi è successo in questo mese.

Oba-chan: “Ragazzino, ti rendi conto che andando in giro  nudo spaventi la gente?”
Io non capivo cosa stesse dicendo, cosi lei mi disse: “Mi capisci quando parlo?”
Io rimasi in silenzio, mi arrivò un forte ceffone, una lacrima uscì dalla mia guancia e cadendo per terra uscì un fiore di cui mi cibai spontaneamente, lei mi vide e capii che c’era qualcosa di starno in me.
Oba-chan mi tenne con sé un mese , imparai velocemente molte parole e impari a leggere, la consideravo come una mamma ma volevo sapere cosa era successo , sapevo di non essere nato da poco, lo avevo capito,cosi un giorno Oba-chan mi disse: “Se esiste un Dio lui sa che ti vorrei tenere con me per tutta la vita ma sento il tuo fremere, la tua voglia di trovare da dove vieni, di trovare risposte, mi sbaglio?”
 Sapevo parlare ma feci semplicemente di no con la testa
Oba-chan: “Dammi la mano”
Feci come diceva, lei chiuse gli occhi  e dopo un po’ di tempo disse: “Troverai le risposte che cerchi ad Alcius, ad est, a circa 300 km da qui, avrei dovuto insegnarti meglio la geografia, comunque ho una mappa.”
Se ne andò un momento e poi tornò con la mappa in cui era indicato questo posto, ha detto che avrei dovuto imparare la strada grazie alle segnalazioni, che avrebbe voluto permettersi di più del vestito che porto ma a me va benissimo e dopo altre raccomandazioni, mi pare si dica così, mi ha accompagnato fuori, mi ha salutato e ha chiuso subito la porta dietro di se.

Ichigo: “Dunque fammi capire, la strega ti ha detto di andare ad Alcius?”
Strano ragazzino: “Sì”
Ichigo: “A quanto pare ti vuole morto, sei un ragazzino, senza scarpe e con uno straccio, hai un sacco con delle mele di cui non puoi cibarti e ti ha detto di andare ad Alcius, la zona dove è rinchiusa la gente che è condannata a morte per i crimini più efferati.”
Strano ragazzino: “Oba-chan mi vuole bene e io voglio sapere di più sulla mia storia e ad Alcius troverò delle risposte”
Ichigo rideva: “E sentiamo da quanto sei partito?”
Strano ragazzino: “Ho visto due tramonti e tre albe”
Ichigo: “Bene, Oba-chan è a Roscow, tu sei a Roscow, non mi pare che tu stia facendo grandi progressi”
Lo strano ragazzino lo guardò dolcemente e chiese: “Mi accompagneresti?”
Ichigo:”No”
Strano ragazzino:”Perché?”
Ichigo: “ Non posso, anche potendo non lo farei” Poi però il ragazzo con i capelli lunghi e castani, tendenti al rosso, disse: “Ma comunque ti augurò di trovare le risposte che cerchi”
Lo strano ragazzino lo guardò con i suoi occhi azzurri negli occhi verdi di Ichigo: “Grazie signor..?”
Ichigo: “Ichigo, solo Ichigo, senza signor.”
Lo strano ragazzino stava per ripartire, quando arrivò di corsa un ragazzo che disse: “Ichigo, si dice che tua madre era stata scelta per il rito, domani sarebbe dovuto venire il re qui ma lei pare abbia ucciso il governatore di Roscow per non fare il rito e adesso la stanno portando nella prigione di Alcius!”

 

   
 
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