Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: hapworth    20/06/2020    1 recensioni
Un istante rubato, a una realtà molto più dura di quanto si potesse immaginare. Era un gesto dolce, gentile, carico di un sentimento intenso e inespresso a parole. Ma era vero.
[Levi/Erwin] ~ Scritta per la Bottom Erwin Week || Scritta per la challenge "Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Another World'
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Oggi arrivo con una flash lacrimosa, quindi girate al largo se non avete voglia di roba triste ecco.
E niente, vi lascio a questa breve lettura, di cui non escludo potrei fare qualcosa di più approfondito in futuro.
Buona lettura!

hapworth

Questa fanfiction è stata scritta per la Bottom Erwin Smith 2020.
20/06/2020: softness (day 7)
Questa fanfiction partecipa alla challenge "Il fiore si nasconde nell'erba, ma il vento sparge il suo profumo" indetta da Torre di Carta.
tabella: semplice || fiore: #15. viola del pensiero || prompt: ti penso


Perdersi

A volte avvertiva ancora quella carezza silenziosa, quel tocco morbido di polpastrelli sulla guancia. Un istante rubato, a una realtà molto più dura di quanto si potesse immaginare. Era un gesto dolce, gentile, carico di un sentimento intenso e inespresso a parole. Ma era vero.
Levi sostava sempre a pochi passi da lui, a pochi centimetri, a pochi metri. Era sempre abbastanza vicino da toccarlo o, comunque, vederlo. Una rassicurazione reale, sebbene non espressa pienamente. Eppure gli piaceva, gli era sempre piaciuto stare a poco più di un passo, mentre Levi lo guardava, mentre le sue dita lo sfioravano trasmettendo ciò che non veniva detto.
Il tocco era tutto, lo era sempre stato. Anche quando quelle dita lo avevano sfiorato un'ultima volta, con l'odore di disinfettante, medicine e il continuo bip delle macchine.
Ricordava il brivido freddo, così come ricordava quegli occhi chiari che lo fissavano, riempiendosi di lui, del suo viso, come se solo quello avesse davvero importanza anche nei suoi ultimi attimi, in quell'esistenza effimera, ma reale, che aveva avuto nel mondo e nella sua vita.
Il ti amo mai pronunciato, che da quei polpastrelli e quella bolla condivisa di dolcezza e innocenza, si disperdeva nell'aria, come la vita di Levi, che scivolava via, in una pace che forse la sua presenza aveva contribuito a creare per lui.
Sì, a volte gli sembrava ancora di sentire il suo respiro contro l'orecchio, a volte sentiva quel tocco gelido che lo faceva ancora rabbrividire nonostante gli anni – e non per la differenza di temperatura. A volte, semplicemente, tornava a esistere.


Fine
   
 
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