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Autore: Zomi    21/06/2020    1 recensioni
Tre differenti modi di essere, tre differenti modi di amare, tre differenti gusti di persone:
#Gelato Bigusto (Ace x Bonney): -Dobbiamo parlare-
I sensi di ragno di Ace schizzarono oltre la soglia di allarme massimo, facendolo sussultare da capo a piedi.
#Gelato Biscotto (Shachi x Kiku): -Un gelato biscotto- ribadì il rosso, annuendo energico e rischiando di perdere il copricapo -È un biscotto che però dentro è gelato, quindi è gelato biscotto, non biscotto gelato-
#Torta Gelato (Perospero x Ceasar Clown): Ci sono urla e grida di gioia. Sono nel fuori. [...]Lui deve stare lì.
Lavorare, sperimentare, provare, riprovare, evincere, formulare, piegare le leggi della chimica alle sue necessità e creare, si, creare ciò che serve.
*La fanfiction partecipa al "3Days of Pride 2020" indetto dal ForumFairyPiece e al "Pride ♥ June" indetto da Piume d'Ottone*
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altro Personaggio, Caesar Clown, Jewelry Bonney, Pirati Heart, Portuguese D. Ace
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Storia partecipante al 3Days of Pride (giorno 3: spettro aro/ace) del FairyPieceForum e al Pride ♥ June di Piume d'Ottone
Storia su una coppia richiesta da Lady R of Rage per il
#4FanFcitionChallange - la sua era la 5°: bonus

 




#Torta Gelato:

Ci sono urla e grida di gioia.
Ci sono canti, pianti, ululati di felicità.
Sono nel fuori.
Le sente ovattate assieme ad esplosioni e risate.
Ma sono appunto nel fuori e ciò che è fuori non gli riguarda.
Lui deve stare lì.
Lavorare, sperimentare, provare, riprovare, evincere, formulare, piegare le leggi della chimica alle sue necessità e creare, si, creare ciò che serve.

-Devi completare i tuoi studi: devi! Un patto è un patto Ceasar. Non osare deludermi: le conseguenze potrebbero non essere così dolci-

Il pallone che regge con le ultime due dita della mano oscilla troppo, rece quasi il suo contenuto in un conato di vomito gorgogliante, scatenando micro esplosione con l’aria quando l’accarezza.
Lo scienziato sussulta, trema, cerca con occhi accecati dal buiore del laboratorio di evitare un nuovo fallimento, una nuova punizione, un nuovo assalto.
Si ricorda in tempo di avere due mani, per il momento, e sorregge la pancia dello strumento da laboratorio prima di farselo sfuggire di mano, nel richiamo cristallino per il suo aguzzino.
Un patto è un patto, gli aveva ricordato Lilin.
E ogni patto ha il suo costo.

-...ratorio è uguale la tuo a Punk Harazd: lavora e non accadrà nulla, sbaglia e un biscotto ti verrà tolto-

Il bunsen è l’unica fonte di luce: blu e fredda. Ghiaccio che illumina.
Fuori c’è il sole a riscaldare le terre di Tottoland, dentro è buio.
Fuori esplodono ancora urla e grida di gioia che non sa motivare, dentro non ti puoi fidare del silenzio: lui si nasconde lì.
Scivola tra gli alambicchi, non fa oscillare un solo cilindro, gioca a nascondino tra le provette.
È piccolo, non più lungo del suo avambraccio.
Era un pupazzo, ora è vivo.
Ora è affamato.

-Il Ministro delle Caramelle in persona sarà sempre a tua disposizione: non ne sei contento Ceasar? dovresti esserne onorato: è il mio primo figlio. È il tuo primo carceriere. So che andrete d’accordo, con lui e con l’amichetto che ti ho lasciato, maaah ah ah ah!-

Ceasar non dorme, non mangia.
Lavora al siero giorno -se esiste ancora- e notte- quella buia e ricolma di silenzio che lo circonda.
Non può permettersi errori, non può distrarsi ascoltando le grida eccitate del popolo variopinto di Tottland.
Urlano di gioia, urlano un bentornati, urlano di una Regina caduta in terre proibite e minacciose, ma che hanno sconfitto una Regina e un Re con le corna.
Imperatori caduti, dittatori scivolati nella vergogna, giganti che tramontano e si infrangono al suolo, come il beuta che gli scivola dalle dita -le poche rimaste- e si infrange al suolo.
L’eco dello schianto è l’unico suono che precede il suo arrivo.

-Commetti un errore e lui arriverà, fallisci nel tuo obiettivo e lui arriverà, ritarda e lui arriverà. Un patto è un patto Ceasar, e ha il suo costo: crea, realizza il mio sogno, e forse tornerai alla tua vita di bordelli e piacere presto. Intero, dipende da te maaah ah ah ah!-

Resta fermo, immobile al tavolo da lavoro.
Ha spento la centrifuga per poterlo sentir arrivare, ma non ha mai funzionato.
Prova allora a contare i secondi prima dell’ennesima amputazione: ne conta cinque, ne conta dieci, ne conta trenta.
Ma a lui piace giocare.
Si abbandona al buio quindi, come sempre fa, e ai ricordi di una vita di agi e cose belle: Smiley, Punk Hazard, la sua libertà, carezze e baci di un tempo in cui poteva permetterseli.
Un sorriso gli solca le labbra tagliate e sa che lui non apprezza, che non gli piace vederlo sorridere, ma nel buio Ceasar sorride immerso nei ricordi.
Il sesso l’ha sempre ingolosito e soddisfatto: carnale, lussurioso, soddisfacente.
Il sesso.
All’amore non ha mai dato peso: per lui amore vuol dire fiducia, vuol dire legame, vuol dire combinare due elementi chimici che insieme non si destabilizzano ma si miscelano a creare composti superiori e perfetti.
Un amore così non lo trovi per mare.
Essere demiromantico non è mai stato un problema: ha evitato perdite emotive e si è concesso il lusso di una vita lasciva senza troppe complicazioni.
D’altra parte non ha mai potuto creare dei legami profondi per poter provare romanticismo per dei partner: i pirati non stringono rapporti emotivi e duraturi.
Il tradimento è parte stessa dell’accordo.
Gli scienziati i legami li creano in laboratorio, non in un bordello.

-Ma così non proverai mai l’emozione dell’amore!!!- aveva riso in faccia a Baby, nelle sue rare visite a Punk Hazard.
-Ma io amo! Amo la chimica, amo i miei lavori, amo Smiley-
-Ma le persone? Non ti sei mai sciolto per una persona?-
-Sono gas, bambinetta! Non mi sciolgo! Non sono una torta gelato lasciata al sole!-


Lui non era una torta gelato.
E se anche lo fosse stato, non sarebbe stata una torta che si scioglieva per chiunque: voleva decidere lui per chi sciogliersi!
Ma in quel laboratorio, lontano dalla luce, dalla libertà, da ogni persona con cui fare sesso, non c’è nessuno per cui squagliarsi dolcemente.
O, per lo meno, non c’è nel momento in cui l’ombra si acquatta tra gli alambicchi pronto a punire
Lui è lontano, chissà dove.
È partito giorni prima con Linlin e non sa se tornerà: non ha voluto dirglielo.
Lui che un legame, glicosidico, con lo scienziato lo aveva.
Come fruttosio e glucosio, a creare saccarosio.
Polisaccaridi delizioso, ma che non tutti apprezzano: l’altro lui preferisce la carne.

Aveva dato il primo prototipo di siero del Gigantismo a venti ore dalla sua ricattura da parte dei pirati di Big Mom, dopo il disastroso Tea Party con Cappello di Paglia come ospite a sorpresa.
Ricordava a menadito le caramelle che usava sulle cavie umane di Punk Hazard, e ricrearla non era stato difficile.
L’aveva testato su un homing, un fiore dalle canzoni sdolcinate e oscene, che si era gonfiato, era cresciuto, aveva toccato il soffitto della sala dove aveva dato prova della sua parola, prima di esplodere fragorosamente davanti agli occhi dell’Imperatrice e del suo primo figlio.
Il fallimento non poteva essere stato più eclatante.
Gli occhi di Linlin si erano posati su di lui e il pupazzo dello Squalo Stampa Biscotti si era animato, nuotando nell’aria con grazia e docilità.
-Un patto è un patto, Ceasar: ti verrà tolto un biscotto-
Il pupazzo si era avvicinato, aveva nuotato con eleganza attorno a lui e poi aveva sorriso, mostrando le fauci e i denti seghettati che avevano brillato prima di strappare un medaglione di carne dal braccio dello scienziato
Il sangue aveva iniziato a colare a terra, le urla di Ceasar si erano levate al cielo.


Sussulta e nel riaprire gli occhi, riemergendo dal suo angolo di paradiso mentale, nota appena un bagliore malandrino attorno ai suoi piedi.
Poi lo strappo, un lembo di carne gli viene rubata, la caviglia che gli cede, cade a terra come l’Imperatrice a Wano, perde sangue e muscolo, perde lacrime, perde se stesso a ogni errore.
Letteralmente.

Il secondo serio non fa esplodere l’homing ma non diventa sufficientemente gigante per i gusti della Regina di Cuori.
L’homing pupazzo prende un morso di biscotto direttamente dal palmo destro.
Il terzo ingigantisce il frammento di anima dell’Imperatrice ma lo rende anche incapace di muoversi.
Un biscotto sul polpaccio, un altro gli strappa un corno intero per l’insolenza di aver osato insinuare che gli Homing non sono le cavie giuste.
Il quarto serio precede di poco il quinto.
Un dito della mano sparisce assieme a un’altra intera falange in poche ore.
Alle punizioni dinanzi all’Imperatrice, se ne  aggiungono anche di personali dello squalo animato: ha preso gusto e adora sentire urlare di dolore lo scienziato.
Adora cibarsene.


Se si addormenta si risveglia col sangue che cola su tutto il volto: la fronte non ha più pelle.
A ogni strumento andato in frantumi per errore, per il buio, per disperazione, la schiena di Cesar perde peso, perde carne, guadagna ossa esposte come corone candide.
Al primo tentativo di fuga, il tallone gli viene dilaniato nella corsa dannata per la libertà.
Ora zoppica, ha il passo di una capra, con una sola corna, con la chioma di neri crini a coprire un corpo di solo anima e non carne.
Si sta sciogliendo.
Come torta gelato lasciata la sole a decomporsi per puro desiderio di tortura.
Si sta sciogliendo.
Come torta gelato prelibata ma gettata alle bestie per gioco, per divertimento di satanassi che dilaniano ogni cosa.
Si sta sciogliendo.
A ogni suo arrivo, a ogni sua cura, a ogni carezza e bacio.

-Prova ancora- lo sprona mentre allontana lo squalo. Ha paura di lui.
Teme il primo figlio della sua signora.
-Fa male Peros- singhiozza con il sangue che sgorga dal petto: l’ha addentato sopra all’ombelico, in cerca delle interiora morbide e succulente.
Aveva fame o solo voglia di punirlo per una bestemmia contro la sua creatrice.
-Sono qui- lo culla, tampona la ferita, a rimargina con zucchero caldo per cicatrizzare e addolcire la pena.
Non scappa per il tanfo della carne in cancrena laddove è mutilata, nè per i muscoli esposti all'aria che sanguinano abbondantemente.
-Prova ancora mia Hitsuji*- gli accarezza la chioma nera e lercia di sangue -Prova ancora e sarai libero- si abbassa a posare le labbra sulle sue, secche, graffiate, morse a morte -Poi ti porterò via-


Gli è rimasta solo l’anima, e lo trova ironco: la Regina delle anime, che gli lascia la sua.
E ora quell’anima, quel cuore, quello spirito appartiene a un figlio che vorrebbe spodestare la madre, aprire le terre che comanda.
Vorrebbe liberarlo e curarlo come si deve.
Ceasar si alza da terra, il dolore si ramifica dalla caviglia al cranio in un’ondata diretta, mentre arranca e si sdraia sul tavolo da lavoro.
Le bende che lo vestono sono impregnate di sangue e caramello, e le ama, le odora, le stringe al petto.
Gli mancano le sue visite.
Gli manca accoccolarsi tra le sue braccia al sicuro.
Gli manca il suo profumo zuccherato e smielato.
Gli manca sciogliersi per lui.

-Stiamo partendo- l’ha avvisato -Verrà anche Mama: sappiamo dov’è Cappello di Paglia-
Tampona un morso alla gola, grato che l’homing abbia evitato -forse rimandando per un secondo tentativo- la carotide.
-Partiremo tutti-
-Tutti? Anche…-
-Si-
Si guardano e non servono parole. Ma Ceasar le vuole dire comunque.
-Sarò solo!- accusa -Solo con quel maledetto!-
-Tornerò presto e nel mentre pregherò Mama di liberarti: te lo prometto!-
Lo scansa e si rimette al lavoro.
Lo scansa e si maledice per aver scelto di chi essere la torta gelato.
Lo lascia partire e si chiede se, quella fetta del suo cuore che gli appartiene, potrà mai più riprendere forma.
Oramai è liquida e basta.


Non sa quanto è passato dalla partenza di Perospero.
Dal suo ultimo sorriso, dall’ultima sua caramella che ha mangiato.
Non sa nemmeno da quanto non dorme o da quanto quel maledetto squalo stampa biscotti è appollaiato sotto il ripiano su cui sanguina, in attesa di cibarsi del tutto di lui.
Il sangue cola da non sa che ferita, e ogni arto che gli resta urla di pauroso dolore.
Non sa se lo squalo lo attaccherà ancora.
Non sa nemmeno per quanto quegli idioti là fuori continueranno a ridere e festeggiare.
Per cosa poi?
Non c’è nulla di cui rallegrarsi: è prigioniero, è mutilato, è carne ai pesci, è solo.
È innamorato.
È torta gelato sciolta e immangiabile.
Amara.
Da gettare.
Ceasar chiude gli occhi: non gli va più di provare.
Se è torta gelato sciolta, che lo gettino.
L’homing non aspetta altro.

-Hitsuji non temere
-Mia Hitsuji prova ancora
-Hitsuji andremo per mare e cercheremo tesori
-Ma Hitsuji sei bello anche con un solo corno!
-Hitsuji! Sono qui!

-Hitsuji, Hitsuji… Ceasar!!!

È il tramonto.
Sente il caldo dell’ultimo sole bruciargli la carne esposta all’aria.
Il pavimento del corridoio del palazzo è piacevolmente freddo .
-...nde, servono bende! Ceasar, Ceasar rispondi? Hitsuji?-
È il tramonto.
Le grida e le urla di gioia per il ritorno dei figli di Big Mom ma non della matriarca, echeggiano in ogni angolo di Tottland.
Apre un occhio, l’unico che ha ancora una palpebra, e sorride nel vedere una lunga lingua ordinare cure e medicazioni per lui.
È il tramonto.
È caldo e dolce, come caramello appena fuso su una glassa morbida e fredda, che orna una torta gelato pronta da gustare.
-Sono tornato, sono qui-
È il tramonto.
Si raggomitola tra e braccia di carne e zucchero di Perospero e si sente libero e amato.
Il legame che li unisce è ancora lì, lo sente solido e resistente nei loro petti.
È il tramonto.
È l’orario perfetto per sciogliere anche l’ultima fetta di torta gelato
.

 

 



NdA: Alcune delucidazioni d'obbligo:
*Hitsuji, Pecra/Pecorella in giapponese, usato da Perospero come nomignolo per Cesar per l'Headcanon per il quale vede lo scienzaito similare all'animale (le corna, i lunghi capelli, la risata che ricorda il belare dell'animale etc)

Lo Squalo Stampa Biscotti esiste davvero e davvero morde a tradimento le sue prede, lasciandole in vita e assaggiandole solo. Ogni riferimeto a BarbaScuraX e ZooSparkle non è casuale.

Storia ambientata post Wano Kuni, con un'ipotetica Big Mom socnfitta ma non morta (con amnesia forse, dato che gli Homing contnuano a esistere)e lasciata a Wano perchè si. Ora liberi, i figli possono fare quel che vogliono.

Primo tentativo di Hurt&Comfort: attendo i vostri commenti e consigli per migliorare.
   
 
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