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Autore: JennyPotter99    24/06/2020    1 recensioni
SEQUEL DI "THE WINTER SOLDIER"
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Jane si era ripresa ed insieme a Thor e Mia, avevano trovato un passaggio segreto che li aveva riportati a Londra.
Ella raccontò che prima dell’arrivò di Thor, aveva trovato un posto nascosto e desolato, dove le cose scomparivano, come se si fossero teletrasportate.
Thor sapeva che questo dipendeva dalla Convergenza dei nove mondi e forse Malekith voleva sfruttarla per riportare l’oscurità nell’universo: non c’era tempo da perdere.
I tre si avviarono al laboratorio di Jane, dove c’erano lo scienziato Eric, Darcy e Ian, un altro stagista.
Thor guardò curioso Eric che girava in casa senza pantaloni.
-Thor! Che piacere rivederti!- esclamò egli: dopo quello che era successo con Loki e il suo scettro, lo scienziato non si era più ripreso del tutto. –Tuo fratello non c’è vero?- domandò, con tono preoccupato e spaventato.
-Loki è morto.- mormorò Mia.
-Oh bene!- esclamò l’altro, che si tolse poi il sorriso notando che stava a cuore ad entrambi.
Eric raccontò ai due di sapere della Convergenza e di come impedirla: attraverso delle pinzette gravimetriche che destabilizzavano l’avvenimento.
 Infine, Thor e Mia si sarebbero occupati di Malekith e l’avrebbero sconfitto una volta per tutte.
 
 
In quella serena mattinata, a Londra si scatenò il panico: una navicella oscura si era piazzata al centro della città e Malekith doveva solo aspettare che  tutti i 9 regni fossero allineati per completare il suo piano.
La Convergenza si sarebbe scatenata in un punto preciso chiamato Greenwich che si trovava a Londra.
Ma Thor non lo avrebbe mai permesso e Mia lo avrebbe aiutato per vendicare Loki.
Eric e Jane portavano con se un marchingegno che avrebbe fatto scomparire Malekith e il suo esercito grazie alle loro pinzette gravimetriche, rispedendoli nel loro mondo.
L’elfo e il Dio presero a combattere: martello contro una forza oscura.
Tutto ciò mentre i mondi si allineavano e creavano scompiglio.
Entrambi furono teletrasportati persino a Jotunheim mentre si prendevano a pugni.
Erano faccia a faccia, quando Thor gli tirò contro il martello ma l’elettromagnetismo della Convergenza lo fece attirare verso il petto dell’elfo e deviare verso l’alto per poi uscire dall’orbita terrestre.
Quando il Dio corse incontro Malekith, venne trasportato nella metro di Londra e fu costretto a chiedere indicazioni.
-Come arrivo a Greenwich?- domandò ad una donna, abbastanza imbarazzato dato che perdeva sangue dalle ferite.
-Prenda questo treno, tre fermate.-
Una volta tornato al centro di Londra, Thor riprese il proprio martello attirandolo a se e cercò di individuare l’elfo.
Malekith creò una tempesta di fulmini e vento forte usando il potere dell’Aether.
Solo Thor poteva affrontarlo da vicino ed Eric gli diede alcune delle sue pinzette da utilizzare.
-Sicuro di voler andare da solo?- gli chiese Mia.
-Posso farcela.-
-Sta attento.-
Il Dio strinse fra le mani la sua unica possibilità di sconfiggere l’oscurità ed entrò nella tempesta.
-Sei un patetico sciocco, Dio del tuono e morirai.- esclamò Malekith.
-Non per mano tua!- gridò Thor.
Egli lanciò due pinzette contro un braccio dell’elfo e poi l’altro, facendoli scomparire e rispedendolo nel loro mondo.
Infine, l’ultima pinzetta andò a conficcarsi nel suo petto: Thor lo scaraventò contro la nave con il martello ed entrambi scomparvero.
Tornarono a Svartalfaheimr e la navicella cadde contro Malekith inerme.
Il buio se ne andò e il cielo si schiarì.
Jane fu pronta ad abbracciare Thor, ormai svenuto per lo sfinimento.
Londra era salva, ce l’avevano fatta.
 
Thor promise a Jane che sarebbe davvero tornato un giorno, solo doveva risolvere alcune cose con suo padre, visto che aveva commesso alto tradimento.
Mia e Thor tornarono a vestire i panni di tutti i giorni ed ad ascoltare il verdetto di Odino sul loro tradimento.
-L’hai fatto per salvare la donna che ami come feci io in passato. Sei stato molto coraggioso e per questo meriti la corona: per aver salvato i 9 regni e così anche il tuo.- disse Odino.
-Io non voglio il trono, padre, non sarò mai un re saggio come te.- disse Thor.
-E’ mio figlio che sento parlare o la donna che ama?- domandò il re.
-Le tue parole hanno mai avuto la mente di nostra madre?- continuò l’altro. –Il mio posto è questo.-
Odino fece un ghigno. –Un figlio che desiderava il trono con tutte le sue forze ed uno che addirittura lo rifiuta.- commentò. –Va figlio mio e vivi la vita che desideri.- gli disse infine.
-Grazie padre.- Detto questo, si dileguò, forse sulla terra per tornare da Jane.
Mia fece un sorrisetto soddisfatto. Perché? Perché Odino non era altro che un ologramma di Loki. Mia sapeva che non era morto, lo aveva sempre saputo.
Quindi si avviò a sedersi sul trono accanto a lui, come se quel posto le stesse alla perfezione.
-No..- mormorò Loki, sorridendo compiaciuto.
Mia al suo fianco. -Grazie a te.-
 
CONTINUA…
 
Quando tutto si era calmato, Mia si avviò alla stanza delle armi dove era riposto lo Scrigno degli Antichi Inverni.
Dietro di lei, anche Loki.
-Ho rispettato il patto, ti ho aiutato a prendere Asgard. Ora rispetta la promessa.- gli disse lei.
-Sono un uomo di parola.- continuò lui, affiancandola. –Prendilo.-
Mia afferrò lo scrigno e poté percepirne il potere.
-Concentrati sul potere che emana e ricorda cosa sei.- le sussurrò all’orecchio. –Tu sei artefice del tuo destino, tu decidi chi essere: sei una Dea.-
La donna pensò a tutto quello che stava ascoltando e sapeva che Loki aveva ragione: da quel momento in poi, lei avrebbe deciso per se stessa.
Quindi ripose lo scrigno dov’era. –Ha funzionato?-
-Non lo so, fa qualcosa.-
Mia chiuse gli occhi e si concentrò: in pochi secondi la stanza era completamente ghiacciata.
Lei ridacchiò soddisfatta e poi lasciò un delicato bacio sulle labbra di Loki. –Grazie.-
Nei panni di Odino, Loki accompagnò Mia al Bifrost: era pronta a tornare sulla Terra.
Si voltò un attimo per incrociare il suo sguardo e poi si teletrasportò in una foresta, preparata per tornare dagli Avengers.
Con uno schiocco di dita, gli alberi divennero pieni di neve e fiocchi ne cadevano dal cielo.
Lei era pronta e l’inverno stava arrivando.
 
 
 
   
 
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