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Autore: Troi_ontheHellmouth    24/06/2020    1 recensioni
Angel vuole sempre proteggere Buffy, nonostante non stia più a Sunnydale. Questa volta sarà lei ad aiutarlo, grazie anche a una dritta di Spike. Questa è stata la mia prima fanfiction.
Pairing: Buffy/Angel
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di lì a poco furono a Sunnydale, a casa di Giles. C’era tutta la Scooby Gang.
Willow aveva il suo portatile ed insieme a Tara stava cercando su Internet qualcosa di utile su questo demone. Ne avrebbe risentito la bolletta telefonica di Giles che per adesso era impegnato nella traduzione del testo, che era scritto in una lingua morta che probabilmente solo gli ex-osservatori e gli ex-demoni avrebbero capito, anche quelli appartenenti alle due categorie ma senza ex avrebbero saputo tradurlo ma erano disponibili solo gli ex, infatti Anya lo stava aiutando. Xander si rendeva utile preparando panini.
Buffy ne approfittò e ne prese uno: “Grazie Xander, muoio di fame!”
 
 
“Si, ma in questo c’è la cipolla, prendi l’altro… - rivolgendosi ad Angel - Ehi! Guarda chi abbiamo qui! Dead Boy direttamente da Los Angeles!”
 
 
“Anch’io sono felicissimo di vederti Xander.” Disse in tono ironico.
 
 
Giles richiamò all’ordine.
 
“Un po’ di attenzione prego.” Tutti si misero ad ascoltare.
 
 
Anya esclamò: “Abbiamo capito che accidenti c’è scritto!”
 
 
“In altre parole siamo riusciti a tradurlo completamente.” Chiarì l’osservatore.
 
 
“Dice come uccidere il Rocagh?” Chiese Buffy.
 
 
“Si e dice anche che è molto potente, per ucciderlo bisogna colpirlo in un punto preciso.”
 
 
“Qualunque altra cosa gli farebbe il solletico.” Aggiunse Anya.
 
 
Giles continuò: “Il fulcro del potere di questo demone è racchiuso al centro del suo petto, come in una specie di cuore.”
 
 
“Solo più grande.” Disse Anya.
 
 
“Per ucciderlo gli si deve trafiggere il petto.”
 
 
“Con cosa?” Chiese Angel.
 
 
Buffy osservò che un paletto non sarebbe servito a niente.
 
 
Spike era ottimista: “Spazio all’immaginazione!”
 
 
“Deve essere di un materiale particolare? Voglio dire… la cosa che trafigge.” Willow fece un gesto che mimava la parola trafigge.
 
 
“Non lo dice.” Disse Anya.
 
 
“Un pugnale o una spada andrebbero bene.” Propose Angel.
 
 
“Sarà meglio una spada. Per andare sul sicuro.” Disse Tara timidamente.
 
 
Buffy chiese dove trovarla.
 
 
Dopo un attimo di silenzio Giles rispose: “Ce l’ho io. Xander dammi una mano.”
 
 
“E’ un lavoro pesante?” Giles non rispose.
 
 
“E’ un lavoro pesante.” Concluse Xander.
 
 
Giles andò di sopra e Xander lo seguì.
 
In soffitta Giles spostò alcune scatole fino a scoprire una cassa: “Portiamola di sotto.”
 
 
“Ci sono quei due giù, perché dobbiamo spaccarci la schiena noi?”
Xander si riferiva al fatto che per quei due sarebbe stato facile portare la cassa senza fatica.
 
 
“Non è troppo pesante. E poi non mi fido molto di quei due vampiri.”
 
 
“Questo vuol dire che si fida di me? Sono affidabile.”
 
 
“Se non fosse per Buffy non mi darei tutto questo disturbo per aiutare Angel. Ma se gli succedesse qualcosa lei ne soffrirebbe, dobbiamo evitarlo.”
 
 
“Sono d’accordo.”
 
 
 
“Allora non lamentarti più. Sull’affidabilità c’è ancora da lavorare, ma si, mi fido di te…”
 
 
“Ok. Grazie. Credo.”
 
 
“…sempre più che di quei due.” Aggiunse a bassa voce l’inglese.
 
 
“Guardi che l’ho sentita. Ma lo prenderò come un complimento senza lamentarmi.”
 
 
I due presero la cassa e la portarono di sotto. La misero sul pavimento al centro della stanza.
Giles si chinò per aprirla, alzò il coperchio per rivelare una bellissima spada luccicante come l’argento. Ironicamente somigliava a quella con cui Buffy aveva spedito Angel nella Dimensione Demoniaca.
Tutti quelli che avevano vissuto l’evento rabbrividirono nel vederla, tranne Spike.
Giles la prese in mano.
 
 
Buffy si rivolse a Giles: “Non sapevo l’avesse.”
 
 
“Beh, non ha niente di speciale. E’ solo… una bella spada. Gradirei riaverla alla fine di… insomma… tutto.”
Angel fece segno di volerla, Giles gliela diede e lui la esaminò.
 
 
“Andrà bene. E la riavrà.” Angel gli assicurò.
 
 
A Buffy fece uno strano effetto vedere Angel con in mano la spada, le sembrò di riavere davanti Angelus come quel giorno in cui avevano combattuto lama contro lama; scacciò subito quel pensiero.
Angel ripose la spada, avrebbero aspettato il tramonto, poi lui e Buffy sarebbero andati a caccia del Rocagh.
 
 
Al calare del sole Buffy ed Angel si preparavano all’azione.
Angel nascose la spada sotto il suo lungo giaccone, Spike stranamente si offrì di andare con loro: “Se volete partecipo anch’io.”
 
 
“Potrebbe essere d’aiuto.” Angel disse a Buffy e lei: “Vieni con noi allora.”
 
 
I tre uscirono dopo le ultime raccomandazioni di Giles.
Si diressero al cimitero dove rimasero per un’ora senza che ci fossero tracce del demone. Angel propose di dividersi visto che ancora non avevano concluso niente.
 
 
“Pensate che sia ancora a Sunnydale?” Chiese Buffy.
 
 
“Probabilmente si. Io vado dalle parti di Willy, mi farò dare qualche informazione.”
 
 
Angel raccomandò: "Spike, se lo trovi avvertici, non affrontarlo da solo."
 
 
Spike mostrò disappunto e si allontanò.
 
 
Angel disse a Buffy: “Io andrò nei tunnel sotto la città, al vecchio covo del Maestro, tu potresti restare a controllare qui.”
 
 
“Lo sai che qui non si farà vedere. Vuoi tenermi al sicuro?”
Buffy guardò Angel con sguardo accusatorio, lui guardava a terra poi alzò gli occhi ma non rispose alla domanda.
 
 
“Andiamo insieme allora.”
 
 
I due entrarono nel mausoleo dove si trovava l’accesso ai tunnel e cominciarono a scendere.
Percorsero svariate gallerie senza trovare niente. Ad un certo punto ci fu un rumore.
 
 
“Cos’è stato?”
 
 
“Non lo so. Do un’occhiata.” Rispose Angel.
 
 
“Vengo anch’io.”
 
 
Girarono l’angolo da dove era provenuto il rumore che si udì di nuovo.
Un topo aveva fatto cadere qualcosa.
 
 
“Un topo.”
 
 
“Solo un topo.” Osservò Buffy.
 
 
Alla fine della galleria c’era una luce più intensa, percorsero la distanza fino ad arrivare ad una stanza più larga dove entrarono.
 
 
 
Il Rocagh era lì, alto due metri, aveva il corpo squamato e quasi interamente ricoperto da una sottile armatura, le parti scoperte come la testa erano di colore bordeaux, le cavità degli occhi e gli occhi stessi erano gialli. Ai lati aveva attaccate due lame di quasi mezzo metro ciascuna che ovviamente usava come armi.
Era imponente, ma non il peggiore dei demoni a guardarlo.
Emise una serie di ringhi animaleschi che erano la sua lingua dei quali si capì solo: Angelus.
 
 
Buffy ed Angel si guardarono e si compresero all’istante.
 
 
Angel tirò fuori la spada e si scagliò contro il Rocagh che bloccò l’attacco, gli diede un pugno allo stomaco, prese la spada e la gettò lontano, Angel si piegò dal dolore.
Buffy attaccò da dietro con un paio di calci che servirono solo a infastidire il demone che rispose dandole un pugno in viso. Adesso un po’ di sangue le usciva dal labbro tagliato.
I due non ebbero il tempo di recuperare perché subito il Rocagh li afferrò alla gola sollevandoli da terra. Nella mano destra teneva Angel e nella sinistra Buffy.
Entrambi cercavano di liberarsi, dopo pochi secondi la ragazza non riusciva a respirare, Angel non aveva questo problema ma cominciava ad avvertire il dolore per la potente stretta del demone: “Lasciala… andare.” Riuscì a dire.
 
 
Il Rocagh continuava a ringhiare, sapeva chi era Buffy ma la scaraventò via in attesa di completare la sua missione principale, dopo avrebbe ucciso anche la Cacciatrice e la cosa avrebbe giovato di molto alla sua reputazione.
Buffy cadde a terra con un tonfo ansimando in cerca d’aria.
 
 
Il demone rivolse la sua attenzione ad Angel, che adesso aveva il volto da vampiro, non riusciva a divincolarsi, il Rocagh lo teneva ancora in alto per la gola ed ebbe la felice idea di prendere una delle lame.
La appoggiò al lato sinistro del collo di Angel e fece un piccolo taglio di prova, il sangue uscì abbondante. Voleva decapitarlo, anche così sarebbe diventato polvere e gli avrebbe causato più dolore che trafiggergli il cuore.
Mentre si preparava al colpo finale la spada lo trafisse alla schiena, rompendo l’armatura e passando dall’altra parte fino a fermarsi a un centimetro dal petto di Angel.
Il demone mollò la presa su Angel e ringhiando per il dolore si girò di scatto, Buffy che aveva ancora le mani sulla spada, non fece in tempo a spostarsi e venne ferita alla guancia sinistra dalla lama del Rocagh.
Il demone aveva perso tutta la sua energia e cadde al suolo di lato, facendo quasi tremare la solida roccia dei tunnel, con la spada ancora conficcata nel corpo.
 
 
Buffy ed Angel erano entrambi a terra, il vampiro tornò alla sua faccia umana ed andò verso Buffy preoccupato. “Stai bene?”
 
 
La ragazza si mise a sedere dolorante ed Angel era inginocchiato vicino a lei, quando vide il taglio sulla guancia strappò un pezzo della sua camicia e lo mise sulla ferita di lei per fermare il sangue.
Non era tentato da quella vista, era la sua Buffy, ed anche se lo fosse stato non avrebbe mai riassaggiato il suo sangue. Quando l’aveva morsa per salvarsi era stata una sensazione incredibile, era il sangue di una Cacciatrice, la sua Cacciatrice, ma dopo aveva giurato che non l’avrebbe più fatto, non importa quale fosse stata la ragione, non l’avrebbe più messa a rischio in quel modo, sarebbe potuta morire… o peggio. Buffy aveva saputo controllarsi e non l’aveva morso a sua volta, ma l’impulso c’era stato e lo sapevano entrambi, lei aveva rotto il tavolo ma la prossima volta non avrebbe saputo resistere, non doveva più accadere.
 
 
“Sto bene, più o meno.” Rispose Buffy ed Angel venne fuori dai propri pensieri. “Grazie.” Angel l’aiutò ad alzarsi.
 
 
Adesso i due erano in piedi uno di fronte all’altra ma vicini, si guardarono poi lui parlò.
 
 
“Sono io che dovrei ringraziarti, non ce l’avrei mai fatta da solo.”
 
 
“Anche tu lo avresti fatto per me.”
 
 
“Senza dubbio. Io farei qualunque cosa per te.”
 
 
“Tranne quella che più desidero.”
 
 
Angel restò un po’ sorpreso.
 
 
“Cosa intendi?”
 
 
“Lo sai Angel.”
 
 
“Tu vorresti che io tornassi? E’ così?”
 
 
“Svelato il mistero! Ma possibile che tu non provi più niente per me?”
 
 
“Questo non è vero e adesso sei tu che lo sai.”
 
 
“E allora perché non stai con me, qui?”
 
 
“Non posso. Io… non posso farti questo, non potrei mai darti una vita normale.”
 
 
“Ma io non ho una vita normale, non l’avrò mai e starti lontana peggiora solo la situazione.”
 
 
“Buffy ti prego… è già difficile così.”
 
 
Ci fu un minuto di silenzio, Buffy aveva gli occhi lucidi ma non intendeva piangere.
 
 
“D’accordo. Fai come vuoi, torna a Los Angeles ma ricordati che ogni giorno soffro per te, servirà a deprimerti di più visto che ti piace tanto farlo.”
 
 
Quelle parole lo ferirono e allo stesso tempo lo fecero sentire in colpa.
Angel si avvicinò e l’abbracciò.
 
 
Quanto amava quella ragazza, neanche da vivo aveva mai provato nulla del genere, avrebbe voluto dirle di si e restare con lei ma non poteva perché non era giusto.
Aveva preso questa decisione tempo fa e non l’avrebbe rinnegata.
 
 
Lei ricambiò l’abbraccio.
 
 
“Scusami. ” Gli disse.
 
 
Si scambiarono un lungo sguardo e poi si baciarono.
 
 
Quel bacio sapeva di sangue a causa del labbro tagliato di lei, neanche questa volta Angel avrebbe perso il controllo, si limitò ad assaporare il gusto del ferro insieme al bacio e per un momento dimenticò tutto, cos’era giusto, cos’era sbagliato, tutto tranne se stesso e la ragazza che stava baciando.
Buffy si sentiva allo stesso modo e avrebbe voluto restare così per sempre.
Lei ed Angel.
Suonava un po’ egoista perché lei aveva dei doveri nei confronti del mondo ma in quel preciso momento non le importava.
 
 
Quando Angel appoggiò la fronte a quella di lei, le loro mani si toccarono e le dita si intrecciarono. Restarono così per diversi secondi, poi lui alzò il capo tenendo le mani di lei nelle sue.
 
 
Angel le disse: “Cerca solo… di essere felice.”
 
 
“Anche tu.”
 
 
Angel pensò che essere felice non fosse proprio una buona idea per lui, anche questo aveva inciso sulla decisione di andarsene, le disse: “Ricorda che io ci sarò sempre per te.”
 
 
Lei annuì e separarono le mani.
 
 
Angel si allontanò per estrarre la spada dal demone.
 
 
“Questa è di Giles.”
 
 
Dopodiché camminarono verso l’uscita del tunnel senza più dire una parola.
 
 
Arrivati in superficie incontrarono Spike.
 
 
“Ehi ragazzi, come pensavamo, mi hanno detto che è ancora a Sunnydale.”
 
 
“Lo abbiamo già affrontato Spike, e Buffy l’ha fatto fuori.”
 
 
“Non è giusto! Vi siete presi tutto il divertimento.”
 
 
“Ti assicuro che non c’è stato proprio niente di divertente!” Disse la Cacciatrice.
 
 
“Proprio no.” Aggiunse Angel.
 
 
Buffy ed Angel si scambiarono un’occhiata e i tre si diressero da Giles.
 
 
Arrivati lì vi trovarono anche Cordelia e raccontarono a tutti di come avessero sconfitto il demone, ma ovviamente non il resto. Angel restituì la spada a Giles.
 
 
“E’ stata utile.”
 
 
Cordelia osservò: “Tutto è bene quel che finisce bene. Ho temuto di restare disoccupata. Sapete com’è difficile trovare un lavoro decente a Los Angeles?”
 
 
La maggior parte dei presenti la guardarono un po’ male, tranne Xander che pensava non sarebbe stato così grave se Cordelia fosse rimasta senza lavoro perché ciò presupponeva la morte di Angel.
In realtà non odiava così tanto il vampiro ma la battuta gli era piaciuta, era tipica di Cordelia.
 
 
“Sto scherzando! Sono contenta che non sei un mucchio di polvere.”
 
 
“Ti ringrazio, sono lusingato.” Disse Angel sorridendo.
 
 
Arrivò il momento dei saluti e Cordelia fece il giro completo della Scooby Gang facendo un commento su tutti. In mezzo allo scompiglio creatosi, Angel si avvicinò a Giles e parlò sottovoce.
“Volevo ringraziarti per l’aiuto.”
 
 
“L’ho fatto per Buffy.”
 
 
“L’avevo immaginato, ma grazie lo stesso.”
 
 
“Prego.”
 
 
Il vampiro stava per allontanarsi quando inaspettatamente Giles gli porse la mano, Angel era sorpreso ma la strinse e fu molto riconoscente per quel gesto, che non significava un perdono ma era un passo avanti. Angel capì perché Buffy volesse così bene a quell’inglese.
Giles strinse la mano di Angel, la mano che aveva ucciso Jenny e che lo aveva torturato, in fondo non era stato Angel a farlo ma Angelus, si disse.
 
 
Buffy non aveva sentito cosa si erano detti ma non le sfuggì il gesto che la rincuorò.
Angel si avvicinò a lei e la baciò sulla fronte non dicendo nulla.
Poi andò a ringraziare anche Spike che stranamente aveva fatto una buona azione, tutti ebbero l’impressione che non sarebbe stata l’ultima.
Cordy salutò Buffy abbracciandola e si ultimarono i convenevoli.
 
 
“Allora andiamo.”
 
 
L’auto di Angel, con cui era venuta Cordelia, era parcheggiata fuori.
 
 
“Spero tu non abbia distrutto il cambio…”
 
 
“Stai tranquillo.” L’assecondò Cordy.
 
 
“…anzi spero che non hai distrutto nulla.”
 
 
“Gli uomini e le auto.” Mormorò la ragazza scuotendo la testa.
 
 
I due uscirono e salirono in macchina.
 
 
Buffy davanti alla porta di entrata li guardò allontanarsi.
 
 
Da domani avrebbe cercato di seguire il consiglio di Angel. Avrebbe cercato di essere felice.
 

 FINE


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