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Autore: Mue    13/08/2009    8 recensioni
Ci sono eroi di cui nessuno parla mai.
Questa è un'occhiata lanciata sugli ultimi attimi di uno di loro nella notte più magica dell'anno.
{Dal testo:
«Non abbiamo mai ritrovato il corpo.»}
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Non mi ritengo abile nella stesura di storie tristi o one-shot, ma ho scritto questa fanfiction per rendere omaggio a uno di quei personaggi "invisibili" dei libri della Rowling che tuttavia avrebbero molto da parlare di sé. Dedico questa fanfiction a Calliope, con tutto il mio affetto.
Disclaimer: I personaggi e gli elementi creati da J.K. Rowling presenti in questa fanfiction sono suoi e solamente suoi, il resto della storia è tutto una mia invenzione. Questa storia non è scritta a scopo di lucro.

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Ultimi doni




«Papà?»
L’uomo alzò lo sguardo e vide la bambina in pigiama che lo fissava dalle scale con un pupazzo di grifone stretto in una mano.
Le sorrise. «Non sei ancora a dormire?»
La bambina scosse la testa. «No. Voglio stare sveglia ad aspettare Babbo Natale.»
L’uomo fece un sospiro rassegnato.
Non aveva mai capito perché sua moglie tenesse tanto a proseguire quella sua tradizione Babbana anche con i loro figli. Lui, personalmente, era nato da una famiglia di Maghi, e non vedeva l’utilità di fingere che i regali arrivassero su una slitta trainata da renne volanti –renne volanti! Figurarsi! Finchè fossero stati ippogrifi o cavalli alati sarebbe stato sensato, ma renne!-, doni di uno strano vecchietto vestito di rosso.
«Allora vieni qui, lo aspetteremo insieme» propose alla bambina, indicando il posto accanto a sé sul divano.
Lei fece un gran sorriso e saltellò giù dalle scale.
«Non correre, o sveglierai la mamma e Richie» la rimproverò il padre mentre la bambina ciabattava fino al divano e ci si arrampicava sopra. Si strinse contro un fianco dell’uomo. «Sei proprio comodo, sai, papà?»
Lui la strinse a sé con un braccio. «Più comodo di Roc?»
La bambina guardò il pupazzo che teneva serrato al petto. «Quasi.»
L’uomo rise, poi si zittì, tornando a guardare il fuoco che aveva acceso, pensieroso.
Si accorse del tempo che passava solo quando la bambina iniziò a russare leggermente.
Sorrise, poi, con delicatezza, la spostò lentamente, adagiandola su un cuscino.
Quindi, senza fare rumore, raccolse gli stivali e il cappotto di pelliccia, se li infilò e, lanciando un’ultima occhiata al divano e alla figlia, uscì.
Aveva messo i regali nel capanno in fondo al giardino, appena oltre il ruscello che dalla campagna circostante si tuffava nel loro prato.
S’incamminò nella neve, già alta fino alle caviglie.
Nevicava tanto.
Raggiunse il capanno, lo aprì e prese i due pacchetti di carta colorata nascosti sullo scaffale più alto, fuori dalla portata -e dalla vista- dei bambini.
Soddisfatto, si richiuse la porta alle spalle e tornò verso casa. Si fermò di colpo a metà strada, sul ponticello che attraversava il ruscello invisibile sotto il ghiaccio e la neve.
«Buon Natale, Caradoc Dearborn» risuonò una voce beffarda, infrangendo il silenzio di quella notte.


*


La bambina si svegliò quando le braci erano ormai scure, e le fiamme si erano estinte da tempo.
Si stropicciò gli occhi, sforzandoli nel buio.
«Papà?»
Perplessa, raggiunse la porta a vetri dell’ingresso e guardò fuori: nessuno.
Abbassò gli occhi e vide che gli stivali del padre non c’erano più. Doveva essere uscito e andato da qualche parte.
Forse aveva visto Babbo Natale passare.
Calzò in fretta gli scarponcini da neve, si mise la sua giacchina rossa e prese l’ombrello dall’appendiabiti.
Uscì nel freddo della notte di Natale.
La neve copriva ogni cosa, e sembrava quasi di camminare in un manto di zucchero soffice. Non c’erano impronte da nessuna parte. Suo padre era uscito da così tanto tempo?
La bambina raggiunse il ponticello sul torrente del giardino e si guardò intorno.
Nulla, eccetto il silenzio e la neve che continuava a cadere.
Abbassò lo sguardo e, finalmente, vide due pacchetti dalla carta variopinta quasi sepolti dalla neve,.
Si chinò, sorpresa.
Babbo Natale sta invecchiando, pensò tra sé. E’ così sbadato da lasciare fuori i regali invece che portarli sotto l’albero.
Raccolse i due pacchi e, tenendoli stretti sotto braccio, tornò indietro.
Furono gli ultimi doni che Babbo Natale portò in quella casa, prima di sparire per sempre.


*


«...Caradoc Dearborn, scomparso sei mesi dopo, non abbiamo mai ritrovato il corpo...»
Un nome sconosciuto tra nomi sconosciuti borbottato diciassette anni dopo in una stanza di Grimmauld Place 12 a un ragazzo con una cicatrice sulla fronte.
Soltanto un nome.
Non è rimasto altro.




Fine

   
 
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