Se avessi saputo che quella sarebbe stata l'ultima volta che ti avrei visto Alice giuro che ti avrei stretto più forte.
Avevo così tante cose da raccontarti dopo quel bacio, cose che avrei voluto dirti una volta tornata da Madrid ma la vita ha scelto in modo diverso.
Ricordo tutto di quel giorno.
Ricordo il dolore, il viso di tuo fratello che crolla in pezzi avanti ai miei occhi, il nodo in gola che ci ha tenuti svegli tutte le notti da allora senza darci tregua...
Ho sperato fosse un incubo dal quale svegliarmi e quando ho realizzato fosse tutto vero ho desiderato con tutte le mie forze che tu su quel treno non fossi mai salita.
Mi manchi Ali, mi mancherai sempre.
La tua Evie.
Spazio autrice:
Alice pronunciato in inglese
Cast:
Ogni membro del cast è similare con i personaggi della serie tv, eccezione fatta per due aggiunte...
*rullo di tamburi*
Britt Robertson as Cassandra Haas.
Sofia Carson as Alice Cordova.
***
"Fa in modo che io ti odi di nuovo"
disse Clay senza distogliere nemmeno per un secondo lo sguardo dai miei occhi, quasi come se stesse cercando di metabolizzare attraverso quello sguardo qualcosa che andasse oltre il significato di quelle parole.
"Clay..."
"Ho passato tutta la vita a cercare di odiarti.
Ho passato ogni giorno degli ultimi venti anni a ripetermi come questa situazione fosse colpa tua.
Ho cercato con tutte le mie forze di restare il più lontano possibile da te nel corso del tempo.
Quantico, Harvard, lo studio legale, Maxine, erano tutte cose che avrebbero dovuto tenermi il più distante possibile da ovunque fossi tu e durante quel tempo le cose hanno funzionato.
Era tutto perfetto finché mia madre non mi ha assegnato questa task force.
Ero convinto che magari con l'aiuto di Shelby avrei potuto ricostruire il rapporto con Caleb, che avrei potuto finalmente sistemare le cose tra noi perché infondo siamo fratelli...ma niente, quando ci sei tu di mezzo io e Caleb non facciamo altro che litigare..."
"Adesso basta! Non provare a dare la colpa a me!" urlai alzandomi di scatto dalla sedia.
Sentivo ogni muscolo del mio corpo contrarsi per la rabbia e in contemporanea sentivo i miei occhi bruciare a causa delle troppe lacrime che cercavo di trattenere.
Clay che era appoggiato contro la scrivania si alzò in piedi e dopo essersi passato una mano tra i capelli sbatté un pugno sulla scrivania.
"Tu non lo capisci!" urlò prima di rigirarsi verso di me.
"Credi che per me sia facile?" urlai.
"..credi che per me sia semplice lavorare con te?
Claire non ha messo solo te in questa situazione ma anche me!
Continui a colpevolizzare me, continui a cercare in ogni modo possibile di farmi sentire la cattiva della tua storia come se lo avessi scelto io.
Non ho scelto io niente di tutto questo!"
Quando ebbi finito di parlare Clay prese un respiro profondo.
"Ed è per questo che non riesco ad odiarti!
Non lo capisci?
Io non riesco ad odiarti perché non sei tu il problema.
Provo qualcosa per te.
Non riesco a passare un'ora senza pensare a te.
Ma questo non è colpa tua, è colpa mia."