Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Europa91    26/06/2020    3 recensioni
[Erwin x Levi]
[Ken x Uri]

Anno 850
Erwin e Levi si apprestano a combattere la battaglia decisiva per riconquistare i territori di Shinganshina, mentre Kenny Ackerman e i suoi uomini si arrendono alla Legione Esplorativa.

Anno 844
Il giovane caposquadra Smith continua a inseguire il suo sogno; quando viene misteriosamente indirizzato verso la città sotterranea. Li troverà l’incarnazione delle Ali della Libertà.

Questa può sembrare la solita storia di come è nata la relazione tra Erwin e Levi e del loro amore, ma non è così; è qualcosa di molto più complesso. E se il primo l’incontro tra i due non fosse stato casuale? Se qualcuno dietro le quinte avesse scelto di manipolare gli eventi a suo piacimento? Ma chi, e soprattutto perché? Riusciranno Erwin e Levi a scoprire la verità? In un intreccio tra passato e presente ci sono misteri che devono ancora essere svelati.
[Canon Divergence]
Genere: Angst, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Erwin Smith, Kenny Ackerman, Levi Ackerman
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13.

 

 

 

850

 

“Allora Uri, in cosa consiste il tuo piano? Cosa dovremmo fare per evitare il peggio?” 

 

Erwin Smith lo fissava speranzoso, dopo aver scoperto finalmente cosa stavano tramando quei due era in attesa della prossima mossa. In quel momento il biondo provava una serie di emozioni contrastanti; da un lato sentiva che doveva essere in qualche modo grato ad Uri Reiss, non solo gli aveva salvato la vita, ma stava facendo tutto quello per Levi, per salvarlo. Dall’altro si sentiva usato e manipolato; poteva solo immaginare cosa provasse il suo compagno in quel momento, non era certo che il capitano avesse accettato di buon grado tutte quelle informazioni, lo spiò con la coda dell’occhio, Levi si stava rivelando più silenzioso e inespressivo del solito e la cosa lo preoccupava. Si voltò per poterlo osservare meglio, il viso del giovane Ackerman era rivolto in direzione di Kenny, lo guardava con un astio che Erwin in quel momento non avrebbe saputo interpretare, poi si girò di scatto verso Uri ancora posizionato a fianco di Eren, anche l’ex sovrano non venne risparmiato dalla sua ira. Inaspettatamente iniziò a parlare, la sua voce nonostante tutto era calma e pacata; 

 

“Non ci serve il suo cazzo di piano, risolveremo questa storia da soli. Come ha detto il moccioso poco fa, sono gli esseri umani a scegliersi il proprio destino, sono stanco di essere una marionetta nelle vostre mani” disse alzandosi di colpo. Kenny si mise in posizione difensiva mentre Uri non si mosse; 

 

“Piccolo moccioso ingrato” ringhiò lo squartatore ma venne fermato dal compagno 

 

“Non sei una marionetta Levi, non lo sei mai stato” concluse guardandolo negli occhi

 

“Siete due fottuti egoisti ed egocentrici, avete manipolato la mia mente, avete modificato gli eventi, ora mi sta scoppiando la testa” confessò urlando. Uri si alzò avvicinandosi a lui, Levi prese un utensile a caso e provò a ferirlo, tuttavia il biondo riuscì ugualmente a raggiungerlo ed abbracciarlo.

 

“Te li restituisco Levi, perdonami” disse. In pochi secondi il giovane Ackerman rivide tutto: erano suoi primi anni di vita, abitavano tutti insieme in quella casa, erano così felici, durante l’inverno lui correva per quei prati innevati, rivide Uri prendersi cura di lui ed amarlo, si era dimenticato di tutto quello, come aveva potuto? Come avevano potuto privarlo dei ricordi dei suoi genitori? Della sua infanzia?! Aveva vissuto per anni con la convinzione di essere solo al mondo, sentendosi abbandonato da tutti, aveva trovato la pace solo dopo aver incontrato Erwin. Almeno lui era stato reale, l’unica cosa positiva di tutta quella storia era che il suo compagno fosse ancora vivo, non importava se titano, non importava se Erwin avesse vissuto solo per altri 13 anni, gli sarebbero bastati. Non si accorse di essere caduto in ginocchio. Uri si staccò da lui poi concesse anche ad Erwin di muoversi. Il comandante corse subito al capezzale di Levi, lo prese dolcemente tra le sue braccia stringendolo a sé; Kenny ripose le armi sbuffando e si avvicinò invece ad Uri. 

 

“Te lo affido biondino del cazzo non farmene pentire” quelle parole suonarono come un’addio. Smith alzò lo sguardo confuso;

 

“Cosa, che diavolo significa? Dovete ancora svelarci come risolvere la situazione, qual è la prossima mossa Uri? Cosa dobbiamo fare per evitare la distruzione?!” Il sovrano sorrise enigmatico

 

“Semplicemente dovete imparare a fidarvi gli uni degli altri, ho visto molti scenari e futuri possibili, ma ora la scelta spetta a voi, Erwin, non sono stato io a salvarti dalla morte, la scelta di darti quel siero è sempre stata di Levi, è stata una scelta sua e sua soltanto, non so perché in altri futuri lui abbia preferito lasciarti morire, non posso sapere cosa si cela nel cuore di mio figlio, però so che ti ama, non dubitare mai di questo. Ora hai ereditato il potere di uno dei 9 giganti, so che userai queste tue abilità con coscienza e so che lo proteggerai sempre; sfrutta a pieno questi anni che vi restano” poi si voltò verso Levi, abbassandosi per poterlo fissare negli occhi 

 

“Mi dispiace per tutto, non sono stato un buon genitore, ho fatto cose orribili. Sai Levi, sono stato cresciuto ed educato per essere un sovrano e guidare l’umanità, ho sempre avuto dei doveri e degli obblighi eppure ho rinunciato a tutto per te, senza pensarci due volte o pentirmene. Ho pensato che se non potevo cambiare il mondo almeno avrei cambiato il tuo. Ho sempre saputo che tutto questo prima o poi avrebbe avuto una fine, ma quando l’ho vista quella fine non ho potuto accettarlo. Volevo creare un paradiso e non ne sono stato in grado, allora ho deciso di fare quanto possibile per salvare te, perché almeno tu potessi vedere la conclusione di tutto questo.”

Levi alzò un sopracciglio “conclusione?”

 

“Presto come ho detto raggiungerete il mare, incontrerete gli abitanti di Marley, scoprirete il mondo, ma in egual misura il mondo scoprirà voi, secoli di odio e attriti non possono venir magicamente cancellati, evitati o riscritti. Non si può cambiare completamente la storia, mi sono scontrato anche io con questo limite. Ho salvato Smith, Kenny, tuttavia non ho potuto evitare la caduta di Shinganshina” Eren si voltò a fissarlo con odio improvvisamente ridestato da quelle parole;

 

“Giusto, tu sapevi che quel giorno ci avrebbero attaccato, sapevi tutto, mia madre è morta, tu potevi evitarlo, perché non hai fatto nulla?!” Anche Levi fu colto da una rivelazione

 

“Avevi visto anche Farlan e Isabel? Li hai lasciati morire vero? In modo che io diventassi quelle cazzo di Ali della libertà?”

 

Uri non negò nulla. Si limitò a rispondere freddamente “Shinganshina DOVEVA cadere, in modo che Eren si arruolasse nella legione Esplorativa, so che può sembrare assurdo ma siete collegati, siete come pezzi di una scacchiera, ci sono mosse che si possono fare ed altre no, se avessi evitato Shinganshina cosa sarebbe successo? Le vostre vite sarebbero cambiate completamente, in un certo senso quello è stato l’evento scatenante, è iniziato tutto quel giorno” 

 

“Sei un mostro” disse Levi guardandolo con astio. Eren tremava. Sia il capitano che Smith non avevano dubbi sul fatto che se non fosse stato ancora bloccato, il ragazzo si sarebbe già trasformato e scagliato contro Uri.

 

“La scelta che rimpiangieremo meno Levi. La mia è stata questa; ho scelto di sacrificare molte vite per salvare la tua, non pretendo che tu possa capire, non ancora almeno, forse se avrai dei figli. Mi hai chiesto se sapevo di Farlan e Isabel, si lo sapevo, sapevo tutto di loro, non sai quante volte Kenny s’intrufolava di nascosto nella città sotterranea per controllarvi, chi credi vi abbia fatto trovare i primi dispositivi per la manovra tridimensionale? Anzi chi credi ti abbia insegnato a volare?” Per un attimo Levi si rivide bambino mentre Kenny gli mostrava come infilare l’imbracatura correttamente, erano già nella città sotterranea, un altro frammento del suo passato che era stato cancellato o modificato.

 

“Ricordo che fu il capitano Ackerman a darmi l’idea di andare nella città sotterranea. Siete stati voi anche quella volta? Avevate pianificato anche il nostro incontro vero?”

Chiese improvvisamente Erwin. Kenny ghignò 

 

“Vi sareste incontrati comunque. Abbiamo solo dato una spintarella agli eventi quella volta.” Ammise lo squartatore incrociando le braccia dietro la testa

 

“Avresti avuto dal tuo amico Nile una soffiata dei disordini nella città sotterranea, avresti indagato per conto tuo e così avresti finito per trovare Levi. Come ho già detto in ogni futuro possibile eravate destinati a stare insieme” precisò Uri. Erwin non sembrò convinto 

 

“Quindi tu hai avuto la possibilità di cambiare delle parti del futuro ma non hai il potere assoluto, se ci sono cose che malgrado tutto restano immutabili cosa ti dà la certezza di essere riuscito a salvare Levi? Magari lui finirà col morire comunque!” Concluse 

 

“Hai ragione, non posso essere assoluto anche se sono vicino ad avere i poteri di una divinità. C’è sempre un margine d’errore, un imprevisto, è il libero arbitrio, quello non posso controllarlo. Come ho già spiegato in una diversa realtà Levi ti lasciava morire, in questo mondo invece ti ha salvato, quella decisone non è stata opera mia, è vero, poco fa ho affermato che io e Kenny ti abbiamo salvato la vita ma in realtà abbiamo solo fornito a Levi il mezzo per salvarti. La decisone finale è sempre stata sua. Anche ora, abbiamo parlato con voi, Eren, confido che in futuro quando si presenterà l’occasione farai la scelta migliore, spero la farete tutti”

 

“La scelta migliore per chi? Per noi? Per l’umanità?” Domandò il giovane Jaeger

 

“Dovremo fare la scelta che rimpiangeremo di meno” concluse Levi alzandosi in piedi e fronteggiando Uri. Il biondo sorrise

 

“Vedo che hai capito” in quel momento Erwin pensò che si somigliassero molto;

 

“Io non vi perdonerò mai. Sappi che non scorderò mai ciò che mi avete fatto. Io vi odio” fece una pausa, fissando anche Kenny.

 

“Anche se sento che forse dovrei ringraziarvi, d’ora in avanti non voglio più avere a che fare con voi” Uri non disse nulla, si voltò verso Kenny. 

 

“Sai cosa ci aspetta vero?” Chiese, poi si rivolse a Smith

 

“Ora ce ne andremo, porteremo Eren con noi, mi farò divorare da lui, scusate se non lo faccio qui ma vorrei vedere il sole un’ultima volta” ammise tristemente 

 

“Che ne sarà di Kenny?” Chiese Levi inaspettatamente. L’uomo alzò le spalle voltandosi in direzione del figlio;

 

“Senza Uri io non sono niente, la mia vita non ha più uno scopo moccioso, quindi mi farò divorare anche io”

 

“Non deve per forza finire così!” Urlò Erwin, si sentiva impotente; una parte di lui gli suggeriva che non era l’epilogo che Levi si era aspettato. Non era sicuro di come il suo compagno avrebbe reagito con la morte di Ackerman, soprattutto dopo le rivelazioni di quel giorno; è vero aveva appena affermato di odiare quei due, ma non era lucido, sapeva che un giorno si sarebbe pentito di quelle parole.

 

“Andrà tutto bene Smith” fu Uri ad interrompere il fiume dei suoi pensieri.

“È il giusto epilogo. Sia io che Kenny non siamo destinati a vedere la fine di questa storia. Non abbiamo più nulla da offrire a questo mondo, la nostra parte l’abbiamo fatta, abbiamo regalato all’umanità il suo soldato più forte; e l’abbiamo reso tale. Il resto spetta a voi, voi tre ora dovrete costruire il futuro, un futuro migliore di quello che ho visto. Erwin ti affido Levi, so che sarà in buone mani. Proteggilo sempre anche se mi rendo conto non sia un compito facile. Levi non serve che ti dica nulla, spero che un giorno potrai perdonarci per tutto ed Eren, a te affiderò il mio gigante e il mio potere, quando incontrerai Ymir so che farai la scelta giusta.” 

 

Al tramonto di quel giorno Kenny Ackerman e Uri Reiss morirono. Quando uscirono dall’abitazione Levi ed Erwin trovarono Eren svenuto a terra provato dalla trasformazione in gigante. La superficie del lago era calma, rifletteva gli ultimi raggi solari; regnava uno strano senso di pace. Levi si inginocchiò vicino a Jaeger, prima che potesse accorgersene stava piangendo. Lui non aveva mai pianto prima, non l’aveva fatto quando Kenny l’aveva abbandonato, nemmeno quando erano morti Farlan e Isabel, ora invece, aveva appena perso i suoi genitori; li aveva ritrovati e persi tutto in un solo giorno. Erwin si chinò e lo strinse a se. Non servirono parole o frasi inutili.

 

Decisero di tornare al quartier generale senza rivelare nulla; in fondo grazie al potere di Uri l’umanità all’interno delle mura già credeva che Eren fosse il possessore del titano progenitore.

 

 

 

Qualche giorno dopo...

 

“Come sta Eren?” Chiese Levi quando il comandante rientrò nelle loro stanze.

 

“Sta ancora riposando, quando si sveglierà vedremo cosa ricorda” ammise sedendosi sul bordo del letto. “Tu come stai?” Domandò dopo qualche secondo

 

“Sto bene. Ho riacquistato le memorie della mia infanzia. Ho incontrato i miei genitori, li ho lasciati morire senza fare nulla. Sto una meraviglia” 

 

“Ne vuoi parlare?”

 

“No, ora no, magari un giorno, forse quando avremo salvato l’umanità. Ora dobbiamo finire di pianificare la spedizione per il mare” concluse. Già nei mesi successivi sarebbero partiti alla ricerca del mare. Avrebbero raggiunto il luogo dove le navi provenienti da Marley attraccavano per condurre i loro prigionieri sull’isola. Per quello sarebbe stato indispensabile l’aiuto di Eren.

 

“Ok” rispose Erwin per nulla convinto. 

 

“Come sta andando col tuo gigante? Stai imparando a trasformarti?” Chiese poco dopo Levi; ovviamente cercava di cambiare argomento, Smith lo lasciò fare, 

 

“Sinceramente non ci ho ancora provato, anche se Hanji mi sta dando il tormento, magari domani proverò a fare qualche tentativo in sua presenza” Ammise divertito;

 

“La quattrocchi non aspetta altro”

 

“Già” si guardarono per poi scoppiare a ridere. Ad entrambi era mancata quell’intimità tra loro.

 

“Non mi importa chi siano i tuoi genitori, sarò sempre grato a loro per averti messo al mondo” ammise Smith a qualche centimetro dalle sue labbra 

 

“Non essere il solito smielato del cazzo”

 

“Non ci posso fare niente se ti amo” Levi sgranò gli occhi, non se lo aspettava. Decise semplicemente di chinarsi in avanti fino a far collidere le sue labbra con quelle del comandante. Erwin non si lasciò scappare l’occasione, iniziò ad allungare le mani sotto la maglietta dell’altro avvicinandolo sempre più a se. Quando si staccarono si fissarono per interminabili minuti; 

 

“Anche io” disse solo questo Levi prima di chinarsi nuovamente sulle labbra del comandante. In quel momento non importava cosa riservasse loro il futuro, si sentivano felici ed in pace. Erano ancora vivi ed erano insieme. Il giorno seguente sarebbero ritornati ai loro doveri, sarebbero tornati ad essere il comandante della Legione Esplorativa e il soldato più forte dell’umanità ma in quel momento non importava. Si amavano e avrebbero affrontato qualsiasi minaccia futura insieme.

 

 

 

845

 

“È stato un bel matrimonio vero?” Concluse Smith mentre lo stava riaccompagnando a casa

 

“Non male” concesse Levi “la sposa era molto bella” ammise dopo qualche istante di silenzio 

 

“Una volta uscivo con Marie” se ne uscì Erwin all‘improvviso non avendo il coraggio di fissarlo negli occhi.

 

“Lo so, me l’hanno detto” il biondo fece una faccia sorpresa, non se lo aspettava

 

“Ma chi?” Chiese preoccupato 

 

“Oh praticamente tutti. Il tuo amico con la barbetta, cioè lo sposo, è stata una delle prime cose che mi ha detto; poi me l’ha confermato la sposa, anche la quattrocchi e altri tuoi amici o conoscenti, non so sembrava divertente il fatto che il tuo unico AMICO avesse sposato la tua unica FIDANZATA” Erwin arrossì 

 

“Non siamo mai stati fidanzati” non sapeva che altro dire;

 

“Non mi importa. È una bella donna non devi giustificarti”

 

“Non mi sto giustificando” 

 

“Bene” 

 

“Bene”

 

Seguirono minuti di silenzio durante i quali camminarono a fianco a fianco, ogni tanto le loro mani si sfioravano ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio d’intrecciare le loro dita come era avvenuto quella mattina.

Senza accorgersene erano arrivati agli appartamenti di Levi 

 

“Ti ringrazio per avermi invitato non è stato male” ammise il giovane Ackerman 

 

“Grazie a te per aver accettato l’invito” Erwin si sentiva un idiota, non sapeva che altro dire o fare, l’unica cosa certa in quel momento era che desiderava ardentemente baciare Levi, lo voleva così tanto, ma non sapeva come fare, da dove iniziare. Inaspettatamente fu l’altro a toglierlo da quell’impaccio.

 

“Vuoi entrare?” Il caposquadra lo fissò come un ebete per qualche minuto avendo paura di non aver capito bene.

 

“Ti ho chiesto se vuoi entrare, stai bene Erwin?” Dopo aver sentito quelle parole Smith preso da un’improvviso entusiasmo non resistette e appoggiò le labbra su quelle di Levi, che rimase immobile per la sorpresa. Fu un contatto leggero. Quando si rese conto del suo gesto il biondo caposquadra si ritrasse subito imbarazzato. Fu Levi a prenderlo per un polso per evitare che si allontanasse troppo, lo guardò per qualche istante prima di alzarsi sulle punte ed unire nuovamente le loro labbra, questa volta fu un vero bacio, le loro lingue si incontrarono assaggiandosi per la prima volta. Durò qualche minuto e quando si staccarono entrambi erano completamente senza fiato;

 

“Allora biondino del cazzo vuoi entrare o no, sappi che non te lo chiederò un’altra volta” Erwin sorrise prima di prenderlo per mano e seguirlo nella stanza. 

 

Quello fu l’inizio di tutto.

 

 

 

 

854 - Marley

 

“È morto Levi, non c’è più nulla che possiamo fare” Hanji stava ancora parlando ma il capitano non voleva ascoltarla, continuava a fissare il corpo dell’uomo davanti a lui, non poteva essere finita, non ora, non così. Non lo avrebbe mai permesso.

 

“Li ucciderò, ucciderò entrambi, Zeke, Eren, quei fottuti Jaeger hanno passato il limite” Si passò stancamente una mano sui capelli. 

 

“Erwin non è ancora morto va bene? Portatelo subito al quartier generale svelti respira ancora!” Ordinò rialzandosi e prendendo un fucile. La donna lo fissava allibita. Sapeva che non sarebbe riuscita a trattenerlo, ci provò ugualmente;

 

“Cerca di ragionare Levi, siamo in minoranza, ci uccideranno tutti, dobbiamo ritirarci” l’uomo la guardò intensamente, Hanji si spaventò, non aveva mai visto sul viso del capitano quell’espressione prima; non sembrava lui,

 

“I miei genitori hanno dato la loro vita per salvare questa cazzo di umanità, guarda come hanno ridotto Erwin; non permetterò a quel moccioso del cazzo e al suo fratello idiota di proseguire con il loro folle piano” 

 

Detto questo si lanciò alla carica. 

 

 

Quando Erwin riprese conoscenza qualche giorno dopo, avevano perso la battaglia e il capitano Levi Ackerman risultava disperso. Non era questo il futuro che avevano immaginato. Tutti loro avevano fallito.

  
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