Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Sersci    26/06/2020    0 recensioni
Christian Deveraux è ricco, cinico ed arrogante. Charlotte lavora per pagarsi gli studi all'Università.
Tra i due è odio a prima vista. Oppure no?
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dire che era tesa come una corda di violino era dire poco. Sua zia non faceva altro che curiosare riguardo al loro rapporto, dove si erano conosciuti, da quanto tempo si frequentavano ed altre mille domande. A Charlotte sembrava di rivedere un film già visto. A casa Deveraux era stata bersagliata dalle stesse domande, ma c'era Christian a difenderla, se così si poteva dire, dall'assalto dei suoi familiari. Qui , invece, lui era una mina vagante e non sapeva cosa potesse dire o rivelare di punto in bianco a suo padre. Philippe stava tagliando l'arrosto, ma era comunque concentrato sulle risposte che Christian stava dando a sua cognata. Era sicura di essere più bianca del tovagliolo che reggeva sulle sue gambe. Sentì la mano calda, anzi rovente, di lui sulla sua coscia. Avrebbe voluto dargli uno schiaffo, ma si disse che era molto più logico non innervosire ulteriormente mister Deveraux. Sapeva che lo stava facendo apposta. Voleva divertirsi come il gatto con il topo. Con una scusa si alzò ed andò in cucina, aveva bisogno di riflettere e soprattutto togliersi quella strana, ma sempre piacevole sensazione, che lui le trasmetteva ogni volta che la toccava. Dopo pochi istanti tornò al suo posto, giusto in tempo per sentire il discorso che Christian stava facendo a suo padre. "Lei ha una figlia meravigliosa, signor Morel. E' una studentessa modello, molto seria e soprattutto onesta". Gli occhi impauriti di Charlotte incrociarono quelli di Christian. Aveva capito, lui stava per sputare il rospo! Il fiato sembrava deciso a restare intrappolato nei polmoni ed il cuore stava sicuramente pompando al massimo. "Le ragazze di oggi" continuò " invece pensano solo al denaro e farebbero di tutto per ottenerlo, anche mentire ai propri genitori". Un pezzettino di arrosto le andò di traverso, stava per morire soffocata. Accidenti a lei ed a quando aveva deciso di fare questa follia si continuò a ripetere nella sua testa. Sua zia le diede una botta dietro le spalle e riprese a deglutire. "Ehi Charlotte, così ci fai prendere un colpo". Suo padre la stava squadrando da cima a piedi, non riuscendo a capire cosa stesse succedendo. Generalmente lei era un tornado mentre adesso era stranamente silenziosa. "Sei dei nostri questa notte, vero Christian?". Charlotte avrebbe volentieri fulminato suo zio. Era stato tutto il tempo a separare i gemelli che litigavano per ogni cosa e, proprio in quel momento aveva deciso di intervenire nella discussione. "Certamente, se non disturbo è ovvio". E così era stato invitato anche per l'ultima notte dell'anno! Sempre peggio. Charlotte era nella sua stanza e si stava cambiando per la sera. Sarebbero usciti per andare a festeggiare in grazioso locale di Rochelle. Si divertiva sempre in quelle occasioni, ballando fino allo sfinimento delle sue povere caviglie, ma quest'anno sarebbe andata diversamente. Qualcuno bussò alla porta. Sapeva già chi fosse. Christian era bello da mozzare il fiato, doveva ammetterlo. Il jeans stretto metteva in risalto le gambe muscolose e la giacca gli aderiva come una seconda pelle. La camicia azzurra, sapientemente sbottonata, faceva intravedere il petto, sul quale Charlotte si soffermò un paio di secondi prima di rendersi conto di sembrare un'adolescente alla prima cotta. Lui la metteva a disagio e non capiva il perché. "Christian, so che sei arrabbiato e vorresti uccidermi, ma mio padre non c'entra nulla. E' solo colpa mia. Se distruggi la sua officina, manderai sul lastrico, non solo mio padre, anche i miei zii ed i gemelli. Se vuoi vendicarti devi farlo su di me". Era magnifica. I capelli si muovevano profumando lo spazio circostante, gli occhi erano lucidi per il troppo piangere e la bocca di rosso intenso. Lei si morse leggermente il labbro. Lo faceva sempre quando era agitata. L'avrebbe baciata fino a toglierle il respiro. "Continueremo dopo questo discorso, ora pensiamo a divertirci. Siamo invitati ad una festa mi sembra". Le chiuse il bottone del cappotto, le prese la mano e scese le scale insieme a lei. Al piano di sotto, suo padre, i suoi zii ed i gemelli erano pronti ad uscire. Doveva ammettere che era da tempo che non si divertiva così. Trascorreva la vigilia di capodanno partecipando a feste molto diverse da questa. Andava via sempre prima degli altri. Sempre gli stessi volti e le stesse frasi di circostanza. Il locale era semplice ma rilassante e la compagnia, doveva ammetterlo, piacevole. Philippe era un uomo straordinario, aveva sofferto molto per la perdita di sua moglie, ma nonostante tutto aveva lottato per evitare alla figlia di restare traumatizzata. Suo fratello e sua moglie si erano compattati e si erano stretti ancor di più attorno alla piccola Charlotte. Anche i gemelli non erano male. Erano un uragano in piena, ma molto affettuosi e, a metà serata, se li ritrovò praticamente incollati addosso. Sembrava un canguro con i piccoli nella sacca. Charlotte aveva parlato poco o niente. Aveva capito però che adorava suo padre ed avrebbe fatto di tutto per aiutarlo. Forse doveva ricredersi. Charlotte non era la persona che credeva!
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Sersci