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Autore: RomanticaUsagi    28/06/2020    2 recensioni
Introduzione: Cosa potrebbe succedere tra Mamoru e Usagi tre anni prima dell’incoronazione? Prima dell’arrivo di Chibiusa? Prima del giorno in cui Usagi salendo al trono diventò la regina di Crystal Tokyo?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la fine
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Un manuale d'Amore
per

Usagi

 


 
RomanticaUsagi
 
 
 
 
 
Titolo: Un manuale d'amore per Usagi
 
Personaggi principali: Usagi e Mamoru
 
Tema: l’amore dura per sempre e il sesso prima o dopo il matrimonio?
 
Genere: Sentimentale, Cose di vita, Commedia
 
Raiting: Arancione
 
 
 
 
 
 
 
Introduzione: Cosa potrebbe succedere tra Mamoru e Usagi tre anni prima dell’incoronazione? Prima dell’arrivo di Chibiusa? Prima del giorno in cui Usagi salendo al trono diventò la regina di Crystal Tokyo?
 
 
 

 
 

 
1. Capitolo
 
 
Lei
 
 
 
 
Questo è uno di quei giorni in cui vorrei dimenticare tutto, tornare indietro e fare ciò che non farebbe la me stessa del 30 ° secolo. Invece me ne sto andando a casa, e con un dolore al cuore indescrivibile. "Se solo ci penso..."
 
 
 
Mi ero appena svegliata da una notte calda e umida, e senza rendermene conto mi si era alzato il pigiama rosa fino alle caviglie. Avevo proprio dormito bene, ovviamente da quando dormo con Mamoru nel suo letto mi sento beata tra le stesse e cullata dal suo dolce sorriso al mattino. Proprio come in questo momento. Lui non lo sa ma prima che si addormenti resto sveglia a guardarlo... mi piace così tanto. È così bello il mio Mamoru che mi fa davvero impazzire. "Proprio come in questo momento." Quanto vorrei che lui si lasciasse andare e mi amasse completamente. "Lo desidero così passionalmente che..."
 
— Buon giorno. — I suoi occhi sono su di me, mi guarda pensieroso e perplesso. Vorrei essere nella sua mente e leggere ogni suo peccaminoso pensiero su di noi a letto. "Chissà se lui mi desidera quanto io desidero lui."
 
— Buon giorno a te amore mio. — Mi agito sotto le coperte, lui mi sta abbracciando con tutta la dolcezza possibile. "Oddio quanto mi fa impazzire la delicatezza delle sue mani sui miei fianchi." Mi fa provare sensazioni indescrivibili che non riesco quasi più a resistergli. Lo voglio disperatamente con tutta me stessa che farei follie per averlo anche solo per una notte intera. Lui mi guarda, mi sorride e il mio corpo senza che io riesca a controllarlo, è attaccato al suo. Mi ritrovo distesa tra le sue braccia, siamo avvinghiati ed io non riesco a lasciarlo nemmeno per un secondo. Ad un certo punto i miei seni sono appiccicati al pigiama, ma sono quasi visibili dalla scollatura del top da notte. So che lui mi sta osservando e in silenzio per giunta. Non parla, e rimasto immobile a fissarmi.
 
— Mamoru perché pensi che per certe cose sia ancora presto? — Chiedo nuovamente dopo averne riparlato proprio la sera prima. Vorrei che lui si lasciasse andare alla passione che ci lega. So per certo che lui mi vuole... forse ha paura?
 
— Perché avere fretta? Nessuno sta scappando, e poi siamo ancora molto giovani. E tu non hai 22 anni mia cara. — La sua solita ramanzina su... non ho l'età mi fa davvero imbestialire. Non ho più quindici anni! Sono grande ormai, lui lo dovrebbe sapere, no?
 
— Quindi bisognerà aspettare veramente i miei 22 anni per stare insieme come voglio io? — Domando cercando le sue attenzioni baciandogli il torace da sopra la sua t-shirt bianca. "Mi fa proprio impazzire quel colore su di lui..." Ha un bellissimo corpo, lo bacerei tutto senza mai fermarmi. Peccato che lui non farebbe altrettanto con me.
 
— Che fretta c'è? Non ti basta vivere con me nel mio appartamento un giorno sì e uno no? — "Mamoru! Questo a me non basta? Non lo hai ancora capito che voglio di più?
 
— Sei un'egoista! È tutto qui l'amore che provi per me? — Lo guardo rammaricata e stanca dei suoi ripensamenti sul fatto di farlo o non farlo solo perché a 22 anni sarò regina. "Quando vivremo il nostro amore come si deve?" Sbuffo un po’ lunatica.
 
— Non insistere Usako. — Dal tono della sua voce capisco che è davvero arrabbiato con me. Mi addolora vederlo così.
 
— Non chiamarmi così! Non mi addolcisci per niente! — Io sono molto più incavolata di lui. Perché non mi dà l'amore che mi merito?
 
— Cosa vuoi che ti dica? — Ad un certo punto Mamoru è diventato triste. Mi fa quasi pesa, ma sono troppo in collera con lui per perdonagli tutto. Io voglio solo amore! Chiedo troppo, forse? No!
 
— Forse mi aspettavo una scena di gelosia! Un po' di passione in più tra noi...  qualcosa che vada oltre al solito abbraccio mattutino.  Esigo di più! Ho vent'anni accidenti! Quando inizieremo a viverci veramente, mai?
 
— Basta! Non voglio più sentirti parlare così! Non sembri neanche più tu. — Mi sono davvero stancata dei suoi continui NO. Ora basta. Devo reagire e fargli vedere che non sono più la Usagi di un tempo.
 
— E che mi dici di Chibiusa? — Sono così in collera con lui che sto per fargli una scenata.
 
— È ancora presto per parlarne, no? "Davvero?" Sono senza parole.
 
— Il re Endymion nel 30° secolo non ci ha detto che ci sposeremo quando io avrò 22 anni! Ma che salirò al trono a quell'età. E che partorirò Chibiusa! Quindi forse ci siamo sposati prima, non credi?
 
— Impossibile.
 
— Perché non ci rifletti su? — Vorrei che lui ed io facessimo il grande passo. Ma non dovremmo essere in due per farlo?
 
— Perché non c'è niente di cui riflettere! — Non ne posso più di sentire la sua voce. Sono stufa! Basta!
 
— Ah, davvero? Buono a sapersi! — Mi alzo dal letto senza minimamente pensare a lui. Corro in bagno a rivestirmi. Lui mi guarda con i suoi occhi e so bene che al momento è arrabbiato, ma lo sono anch'io quindi non gli do conto e faccio quello che mi pare e piace. Tanto a lui non importa nulla di me.
 
— Dove stai andando? — Quando faccio ritorno in camera da letto, lui è davanti alla porta del bagno. Mi stava addirittura aspettando.
 
— A casa mia! Visto che io qui non ti servo proprio a nulla! — Non lo guardo negli occhi, m'incammino oltre il salotto e aprendo la porta principale me ne vado via senza considerare l'uomo che amo perdutamente tanto. Al momento lui non si merita nulla da me. Sono davvero infuriata.
 
 
 
Ormai sono quasi le quattro del pomeriggio... e Mamoru oggi non mi ha mai richiamata. Nemmeno per sentirmi! Non si preoccupa per niente! Non mi sento felice in questo momento. Che cosa dovrei fare? Forse sono io che sbaglio, e lui ha ragione?
 
 
 
 
2. Capitolo
 
 
Lui
 
 
 

Avrei preferito dormire tutto il giorno che litigare già di primo mattino con la mia dolce Usako. Non capisco proprio dove sbaglio. Sto facendo l'impossibile per lei, eppure non apprezza nulla. Vuole questo, quello, e quell'altro. Ma non si è ancora chiesta cosa faccio io a discapito della felicità sua? Sono stanco di tutto. Non solo le ho permesso di trasferirsi nel mio appartamento, ora vuole anche tutto il resto. Non so se reggerò ancora una volta i suoi drammi infantili. So che non è più una ragazzina, ora è una donna adulta, ma... non penso sia indispensabile il matrimonio per il momento. Il re Endymion del 30° secolo ha detto che Usagi saliva al trono all'età di 22 anni e che avrebbe dato alla luce Chibiusa, e con ciò? "Ora sto nel dubbio." Non sono sicuro di ciò che accadrà in futuro... ma la mia donna mi ha davvero fatto venire un dubbio così atroce... c'è solo un modo per togliermi ogni dubbio. "Devo andare nel futuro!" 
 
 
Esco dal mio appartamento più in fretta che posso, corro al parco nel centro della mia città, e innalzando la chiave che mi condurrà alla porta principale del tempo e dello spazio faccio un viaggio verso l'infinito. Non so nemmeno io come ci sono arrivato, forse volando o magari mi sono dissolto e sono piombato qui come nuvole al vento. Dopo pochi istanti la porta del tempo si spalanca sotto i miei stessi occhi, vorrei non doverlo fare, so che è vietato viaggiare nel tempo senza un reale obiettivo, ma io devo farlo per il bene di Usako. Devo sapere tutta la verità, e c'è solo un uomo in grado di darmi le risposte che cerco.
 
— Maestà! — Quando alzo gli occhi verso Sailor Pluto la guardiana delle porte del tempo e dello spazio rimango spaesato. Non so proprio da dove cominciare se mai dovesse chiedermi del perché sono qui. Penso che non dovrei dare alcuna spiegazione a nessuno. Tanto tra qualche anno diventerò re e sarò io a dettare legge, giusto? Non che la cosa mi faccia ridere.
 
— Pluto devo andare nel 30° secolo. E non voglio darti nessuna spiegazione. — Lei mi osserva ha capito tutto, forse dal mio sguardo. Al momento la mia unica priorità e sapere ciò che accadrà nel futuro.
 
— Come voi desiderate... prego. — Pluto mi sorride e senza fiatare innalza il suo scettro e apre le porte del 30° secolo. Ecco ci siamo, è giunto il mio momento. "Chissà cosa mi dirà il re Endymion..."
 
 
 
 
Una volta varcata la porta principale del futuro noto con piacere che nel nuovo secolo il mondo è totalmente diverso. Certo non ci sono catastrofi, nemici o forse ci sono già? Siamo sempre stati attaccati dai nemici perché volevano conquistare il nostro pianeta e il cristallo d'argento illusorio, ma adesso? Quando potrò pensare al mio futuro? Quando mi dedicherò alla mia Usako? Mentre me ne sto qui a chiedermi cosa ne sarà del mio destino, una donna dinanzi a me cogliendomi di sorpresa mi osserva da dietro un albero. Non l'ho vista bene in faccia, ma c'è qualcosa che... forse dovrei andare da lei. Sento una strana energia... come se dovessi andare da lei e per qualche strana ragione le mie gambe mi trascinano fino al parco. La vedo di spalle, assomiglia molto a... Usagi? Impossibile.
 
— Ciao Mamoru. — La mia Usako è così diversa, forse perché il futuro la resa diversa agli occhi della gente? I suoi capelli sono così lisci e delicati che sembra quasi una nuvola leggera d'ammirare. Gli occhi sono più profondi quasi come se fosse mutata per qualcosa di cui non so. È così strano vederla così sotto un'altra veste. la Regina Serenity del 30° secolo è così bella. È davvero mia moglie nel futuro? Non riesco ancora a crederci... eppure è la realtà. Vorrei baciarla ma sarebbe come tradire la mia Usako nel passato. Perché sto pensando a lei?
 
— Tu che ci fai fuori dal palazzo? Una regina non dovrebbe restare al suo posto? — Stranamente le faccio una domanda che non dovrei proprio farle, eppure sfacciatamente sono qui a chiedergli tutto quello che mi passa per la mente.
 
— So perfettamente qual è il mio posto. Al tuo fianco mio caro. — Serenity si è avvicinata a me anche troppo, sento il suo profumo, sa di fragola e vaniglia. È così piccola e delicata... mi vien voglia di baciarla e stringerla a me per proteggerla e amarla per l'eternità.
 
— Perché sei qui? — Vorrei poterle chiedere così tante cose, ad esempio come mai lei è qui?
 
— Mmm... ti stavo aspettando. So cosa stai pensando, ma vedi dobbiamo parlare del nostro futuro. Ci sono molte cose che vorrei dirti, ma una è sufficiente. Ti consiglio di sposarti al più presto. Prima fai il grande passo e prima potrai finalmente essere felice.
 
— Perché mi dici queste cose?
 
— Non possiamo cambiare quello che sarà, ma possiamo migliorarlo, no?
 
— E come?
 
— Ciò che volevi tu nel 20° secolo è ciò che volevo io adesso. Una famiglia, tanto amore e tanti bambini che rallegravano la mia vita assieme a te.
 
— Che cosa stai...
 
— Tu sai le regole del Silver Millennium?
 
— Più o meno Luna e Artemis ci hanno già accennato un bel po' di cose. E con questo?
 
— Chibiusa non sarà la vostra unica figlia.
 
— Come?
 
— Molto presto lo scoprirai... adesso è il caso che tu torni a casa.
 
Senza che io me ne accorga, senza capire come e cosa sia successo mi son ritrovato nel mio appartamento in meno di un solo istante. "Come ci son tornato qui?" Finché nella mia mente non vi fu un solo pensiero: Usako.
 

Quello che feci dopo mi bastò per rendermi conto che stavo facendo la cosa giusta.
Ed era l'ora di affrontare i miei futuri suoceri...
 
 
 
 
 
Il giorno seguente...
 
 
 
 
Il mattino seguente iniziò serenamente, anche se non vidi Usagi la sera precedente, decisi di fare ciò che andava fatto e con tutto il mio buon cuore mi preparai anche all'eventualità che il padre e la madre di Usagi mi buttassero fuori dalla vita della loro figlia prediletta qualora non fossi stato ciò che loro volevano per il futuro di Usagi. Avevo ottimi motivi per fare ciò che volevo fare... e sapevo che la buona sorte era dalla mia parte. Mi presentai a casa Tsukino verso le 12,30 a quell'ora non avrei incontrato Usagi nei paraggi, almeno era ciò che speravo personalmente.  Quando suonai il campanello per annunciare la mia presenza... tutto cambiò.
 
— Salve. — Il padre di Usagi venne ad aprirmi la porta ed io come un idiota m'immobilizzai senza saper dire nulla di concreto.
 
— Mamoru. Che ci fai qui? Usagi non c'è!
 
— Non sono qui per Usagi, ma per parlare con la sua famiglia.
 
— Okay ragazzo accomodati.
 
 
 
Mi accomodai assieme ai genitori di Usagi in salotto e lì iniziammo un lungo discorso...
 
 
— Quindi se ho ben capito vorresti sposare la nostra Usagi. Perché tanta fretta siete così giovani.
 
— Non ho mai avuto una famiglia, ma adesso che ho trovato Usagi sento che dovremmo concretizzare quello che ci lega. Io amo vostra figlia più della mia stessa vita. Farei di tutto per lei.
 
— Ho capito! Mia figlia è incinta! È per questo che vuoi sposarla? Non tenermi sulle spine dimmi la verità!
 
— No. È impossibile che sia incinta. Non l'ho mai sfiorata con un solo dito in tutti questi anni. Seriamente la voglio sposare perché l'amo non per altro. Voglio solo il vostro consenso a queste nozze.
 
— Dovresti chiedere a Usagi quello che vuole, no?
 
 
 
 
Alla fine... la decisione era già stata presa dovevo solo chiedere alla mia Usagi di sposarmi. Ci sarei riuscito?
 
 
 
 
3. capitolo
 
 
Lei
 
 
 
 
 
 
 
— Un giorno o l'altro Mamoru si pentirà di avermi resa infelice! — Ero così arrabbiata con lui che ormai farneticavo di mia iniziativa e tormentavo anche le mie amiche. Ovviamente nessuna di loro aveva il coraggio di dirmi ciò che realmente pensavano della situazione, ma io ne avevo davvero abbastanza. "Io volevo solo amore! E una vita insieme a Mamoru. Chiedevo forse troppo?"
 
Beh quel pomeriggio senza riflettere bene andai a casa di Mamoru ero intenzionata a prendere tutte le mie cose e a tornare a casa dai miei per sempre. Non volevo più vivere con lui un giorno sì e l'altro no perché a me non bastava più. Volevo di più e lui non era ancora pronto. Ormai su questo ero sicurissima!
 
Erano da poco le tre del pomeriggio e quando entrai nell'appartamento di Mamoru mi sentì strana come se mi mancasse il respiro. Mamoru in quel momento era proprio lì e mi fisso con intensità sorridendomi come se gli fossi mancata. Con la camicia quadrettata rossa e i jeans chiari sembrava un altro.
 
— Ciao. — Sono così arrabbiata con lui che potrei dargli un pugno in faccia per come mi ha trattata l'altro giorno. Invece lui fa finta che non sia successo nulla e mi saluta con tutta l'allegria possibile. "Io proprio non lo capisco."
 
— Non pensavo che fossi a casa. Non volevo disturbarti. — Dico con rammarico e cerco di sviare ogni possibile discussione.
 
— Sono contento di vederti. — La sua voce mi arriva dritta al cuore e fa male molto male dal momento che sono qui per mettere fine a tutto. Mi duole il cuore ma non ho altra scelta.
 
— Sono qui solo per prendere le mie cose. Sai abbiamo sbagliato. Vivere insieme non è un bel compromesso per un amore duraturo. Ho bisogno di più e tu al momento non sei disposto a darmi ciò che voglio.
 
— Te ne vuoi andare via? —  Lui rimane immobile e mi guarda con perplessità.  — Quindi mi stai lasciando o mi stai dando un ultimatum?
 
— Voglio una pausa. — Lo dico perché lo penso davvero. Sono stufa dei suoi continui ripensamenti.
 
— Scherzi vero? — I suoi occhi sono davvero inespressivi, ma noto anche da lontano che è davvero deluso dal mio comportamento. Sono infantile! È stupida!
 
— Perché? Tanto a te non importa nulla di me. Giusto? — Lui non mi vuole sposare dice che è presto, quindi perché dovrei stare con lui? Solo l'amore che ci unisce a me non basta più.  Mi fa così male guardarlo negli occhi e dirgli tutte queste cose...
 
— Sai benissimo che non è vero. Ho sempre fatto tutto per te. — "Sì come no!" Tutto cosa? Mi hai solo illusa vivendo con te nel tuo appartamento. Era solo per farmi stare calma... ma ora basta.
 
— Non abbastanza.
 
— Quindi mandi tutto a puttane? —  A che si sta riferendo? Non ci stiamo mica per sposare! E non ho mai visto un anello vero! "Sono un'egoista lo so..." Ho già un anello! Porca miseria.
 
— Credo che uno di noi due non sappia cosa vuole dalla vita in questo momento. —  Forse sono io che non so cosa voglio dalla vita.
 
— Allora sarà meglio che fai le valigie. —  Ad un tratto Mamoru mi guarda con disprezzo. Il mio cuore si spegne a quelle sue parole amare e prive d'amore. "Non era questa la reazione che mi aspettavo." Speravo che mi avrebbe chiesto scusa, che mi avrebbe detto tante cose positive per farmi cambiare idea sul lasciarsi, ma questo è.… è davvero un colpo troppo grande da assimilare.
 
— Certo! È per questo che sono qui. — Vorrei piangere buttarmi fra le sue braccia e dirgli la verità. Ormai purtroppo quel che fatto è fatto. "Ho lasciato veramente il mio Mamoru per orgoglio? oddio! Cos'ho fatto?"
Lui mi guarda, io lo osservo per poco tempo e senza dargli troppa importanza vado dritta nella sua camera da letto, afferrò al volo tutte le mie cose e me ne vado via senza salutarlo. In pratica ho appena rovinato il mio futuro con le mie stesse mani. È solo egoismo direbbe Rei, ma per me è giustizia. Voglio un uomo che stia con me perché mi ama e non perché deve e basta. Qui ci siamo scambiati di ruolo. Avrebbe dovuto essere lui a dirmi che voleva di più e non io. "E solo per orgoglio se lo sto lasciando. Voglio vedere fin dove arriva per amore. Se mi ama sarà lui a venire da me." Sono stufa di inseguirlo. Ora tocca a lui distruggersi e piangere per me! È colpa sua se sono arrivata al limite della sopportazione. Voglio una relazione sincera, non chiedo troppo!
 
 
 
 
4. capitolo
 
 
Lui
 
 
 
Non avrei mai pensato che la mia Usako avrebbe mai potuto lasciarmi così all'improvviso e senza una giusta motivazione. Anche se per lei ci sono validi motivi per lasciarmi, non avrebbe mai dovuto mettere fine al nostro rapporto per una stupidaggine. "Ed io che le avevo anche comprato un anello... ah che diamine!" Sono così arrabbiato con me stesso e con lei che al momento non sto facendo nulla di ciò che dovrei fare in questo preciso momento. Dovrei essere già a lavoro, ma non ho alcuna voglia di fare il mio dovere. Me ne frego se mi licenziano! Tanto ormai non ho alcun motivo per vivere. E lei se ne frega... di me, di noi e del nostro futuro. Prima o poi se ne pentirà di avermi lasciato e a quel punto... beh di certo non tornerò da lei se dovesse chiedere perdono.
"Sono veramente incazzato." Pensai mentalmente uscendo dal bagno dopo aver fatto una doccia calda per rilassarmi. Peccato che in quel giorno rilassarmi era una di quelle cose che non mi riuscivano come avrei tanto voluto. Ero stato solo al mondo per tanti anni, e dopo molto tempo quando credevo di aver trovato la mia unica famiglia tutto è andato in mille pezzi. Sono solo, ecco.
 
Dopo un po' decido di bermi una birra nella speranza di calmare i miei nervi tesi. "Come vorrei che questa giornata passasse in fretta per dimenticare tutto." Senza rendermene conto mi scolai una sola bottiglia d birra in soli due minuti ero così depresso che avrei ucciso qualcuno pur di stare meglio anche soli dieci maledettissimi minuti. Mi sdraiai sul divano, ero in pantaloncini e canotta blu, faceva così caldo che avrei voluto restare nudo in caso, tanto non c'era nessuna donna nei paraggi. Mi eccitai subito al pensiero di essere nudo e di vedermela davanti proprio come la desideravo io da tempo. "Oh la mia Usako..." Un'ondata di desiderio mi arrivò dritto fino al bordo dei boxer. Avrei voluto che lei fosse lì per fare notare anche la mia erezione, forse avrebbe finalmente capito quanto io l'amassi e allo stesso tempo di nascosto la sognavo nuda. Sì ammetto di aver fatto pensieri osceni sulla mia donna, anche se non è mai stata mia non vuol dire che io non pensi a lei in quel modo. "La colpa è solo mia che ho cercato di rispettarla in ogni forma, e non l'ho mai avuta come desideravo." Ho sempre messo al primo posto i suoi capricci e il destino, ma adesso...
Usako era bravissima a farmi impazzire, forse non si accorgeva di come mi faceva eccitare quelle sue gonnelline cosi corte da farmi immaginare ciò che portava sotto. Ho sempre sognato la sua biancheria intima, e o sempre tenuto per me ogni pensiero. "Ho sprecato l'opportunità di dimostrarle quanto io in realtà la volessi nel mio letto per... scoparmela? Dovrei dire amarla, fare l'amore con lei... ma lei non è qui per cui non mi porgo certo il problema. "Certo che la birra da testa eh?" Sono quasi ubriaco con una sola birra accidenti ed io dovrei essere Re? Un re giudizioso che governa il suo popolo? Ma che'... non credo che avverrà mai. Il futuro ormai è andato in frantumi. "E sono stato io a permettere che ciò accadesse." Sono un'idiota
 
 
 
 
5. capitolo
 
 
 
Lei
 
 
Sono giorni che piango per ciò che successo con Mamoru. Sono così pigra di questi tempi che non m’interessa più nulla del nulla. Voglio solo essere lasciata in pace. Lo so che non dovrei piangere infondo ho fatto tutto da me, sono io che ho lasciato lui, uffa.
 
—  Usagi! —  Mia madre distrae ogni mio pensiero. Vorrei tanto abbracciarla e farmi consolare da lei, ma sono sicura che non apprezzerebbe ciò che potrei dirle al momento sulla mia relazione con Mamoru visto che è finita.
 
—  Mamma che c'è? —  Le domando con le lacrime sugli occhi. Vorrei che nessuno mi vedesse in questo stato. Ho già deviato le chiamate di Rei e delle ragazze. Sono disperata e confusa.
 
—  Perché non inviti il tuo ragazzo per cena uno di questi giorni? —  Mi giro verso mia madre e la fisso senza alcuna voglia di vivere per ciò che non ho in questo momento. Più ci penso e più mi fa male il cuore. "Perché mai dovrei invitare Mamoru per una cena?"
 
—  Veramente, ecco io... — Non so cosa dirle né come affrontare l'argomento. "Ci siamo lasciati!" Potrei anche dirle questo, no?
 
—  E dov'è l'anello di fidanzamento? —  Vorrei ridere in questo momento alla sua battuta, ma non ho nessuna voglia di farlo. La fisso sbigottita alzo gli occhi al soffitto. "Qui qualcosa mi sfugge, ma di che sta parlando?" Quale anello?
 
—  Quale anello di fidanzamento?! —  Sono senza parole. Mia madre mi guarda con curiosità, sembra quasi arrabbiata. È arrabbiata con me? Accidenti! Se Chibiusa fosse qui m’insulterebbe in mille modi diversi dicendomi che suo padre merita di meglio! Al solo pensiero che lui possa avere un'altra al suo fianco... ho voglia di affogare i miei dispiaceri nel gelato ora come adesso.
 
—  Mamoru è venuto fin qui solo per chiedere la benedizione a tuo padre per le vostre nozze. —  La realtà che mi circonda al momento è ben diversa da quella che già credevo di sapere. "Lui ha fatto cosa?" Quando cavolo è venuto qui per parlare delle nozze con mio padre? Ed io dove diavolo ero? Stavo forse dormendo? —  Sei giorni fa Mamoru è stato qui... ha chiesto la tua mano a tuo padre.
 
 
—  Io non... non so di cosa tu stia parlando. —  Vorrei piangere, ma non posso. "Sei giorni fa?" Il giorno che io l'ho lasciato? Oh merda... ecco perché quando mi ha vista arrivare in casa sua era tutto contento e felice. Oh merda che ho combinato? Sono una vera stupida. E ora che cosa faccio? Dovrei correre da lui per chiarire tutto? Oh cielo ho appena distrutto tutto ciò che c'era di più bello al mondo. Accidenti a me e ai miei piani geniali. Dovrei correre da lui? Forse dovrei? E se mi cacciasse via per sempre dalla sua vita?
Beh ormai ci siamo lasciati, e magari si è già scordato di me. "Se mi ha preso un anello e non me ne ha parlato quel giorno... ciò significa che... che si è pentito di averlo comprato? Che idiota che sono! Avrai già un'altra adesso. Sicuro...
 
 
 
 
 
Una settimana dopo...
 
 
 
 
 
Quella notte l'afa era alle stelle riuscivo a malapena a dormire vestita con il pigiama rosa, ma avrei voluto dormire senza vestito solo per sentire la pelle fresca al tatto. Con aria imbronciata mi rigirai nel letto, tentai in ogni modo di rilassarmi, ma non ci riuscii. Non avevo idea che dormire da soli in un letto singolo e con l'umidità tra i capelli potesse veramente irritarmi. Potevo correre in bagno, farmi una doccia fredda, ma non lo feci. Poi quando credetti di riuscire a dormire serenamente senza accorgermene i miei occhi a furia di restare aperti si chiusero ed io caddi nel baratro dei sogni. Avrei tante cose da sognare... ma in quel momento non mi accorsi di ciò che stava intorno a me.
 
 
 
 
Quando nel cuore della notte mi risveglia, trovai una mano che ben conoscevo sfiorarmi un fianco. Mi agitai all'istante e stavo quasi per urlare se qualcuno non mi avesse tappato la bocca con un... bacio. "Mamoru?" Lui era lì nella mia camera ed era sotto le coperte al mio fianco. Ad un certo punto mi domandai che ci facesse proprio lì, e perché quel bacio mi scandalizzò più del solito. Beh di solito non mi scandalizzo per un bacio, ma questo... questo è qualcosa di diverso. Sento che questo suo gesto è diverso dagli altri a cui sono abituata.
 
—  Che cosa fai qui? —  Chiesi sbigottita guardandolo a torso nudo. "Porca miseria!"
 
—  Volevo vederti. —  M’irrigidì all'istante quando si avvicinò a me accarezzandomi i capelli umidi.
 
—  Siamo in piena notte lo sai? —  Sollevai il mento sfidandolo con lo guardo, ma vacillai quando i nostri occhi s’incontrarono.
 
—  Non è la prima volta che ti vedo quasi nuda. —  La sua risposta mi raggelò il sangue. Non sapevo cosa pensare in quella situazione.
 
—  Che cosa centra adesso questo, eh? —  La luce della luna rifletteva meravigliosamente bene su di lui sembrava quasi irreale, con un manto argento che lo circondava rendendolo un angelo. Il perché lui era lì mi sfuggiva. Credendo che fosse tutto un sogno... lo baciai. Le sue labbra erano così morbide, più le assaporavo e più desideravo continuare a baciarlo. Forse stavo sognando, o forse no. Ciò che importava era che lui era lì con me. Ma cosa significava tutto ciò?
 
—  Voglio che tu sia mia. —  Quando guardai Mamoru negli occhi, capì che lui aveva un disperato bisogno di me come io di lui. Mi pesi nella lucentezza dei suoi occhi, finché non l'ho abbraccia senza alcuna fretta. Ed era un sogno meraviglioso che diventare realtà, lui era mio. Ormai ne ero sicura.
 
 
 
 
 
 
 
6. capitolo
 
 
Lui
 
 
 
—  Voglio che tu sia mia. —  Usagi mi guardava con disperazione, sembrava quasi che stesse valutando attentamente la situazione. Ed io che pensavo solo di guardarla un po', mentre dormiva per poi andarmene via. "Come ci son arrivato fin qui?" Ah già... la mia Usako è così bella che resisterle non posso. È come una sirena che tenta di sedurmi come meglio può, così soave e perfetta che ai miei occhi è un vero incanto. È irresistibile la mia Usako.
 
—  Se qualcuno ci vedesse insieme? Se mia madre entrasse qui da un momento all'altro? —   E dire che almeno due settimane fa era lei a farmi le fusa come una gattina in cerca di coccole dal suo spasimante, e adesso cosa devo sentirmi dire? "Se mia madre ci vedesse?" Non ho parole. Infondo me lo merito il suo rifiuto, no? Tanto sono stato io a dirle che noi non avremmo fatto l'amore prima del matrimonio. Ed è così, era così, almeno credo. Dio mio sono così confuso. "Deve essere il suo profumo a farmi perdere la testa." Pensai ammirando lo splendore che ai miei occhi rendeva la vita un po' meno noiosa. Usako sapeva sempre come farmi divertire, ma questo poi... era davvero inaccettabile. Perché se prima era lei a tormentarmi se e quando avremmo fatto l'amore, adesso ero io quello impaziente di sentirla mia e solo mia?
 
— Se continui a parlare, giuro che ti bacio fino allo sfinimento. —  Avrei voluto risponderle per le rime, magari dicendole che non m'importava se qualcuno ci avesse osservati mentre stavamo facendo l'amore, ma lì per lì pensai di addolcirla come soltanto io ero capace. Cercai di accarezzarle il volto, guardandola con amorevole dolcezza negli occhi e sperai che intuisse dal mio sguardo tutto il desiderio represso per lei. "Quanto avrei voluto farla veramente tacere con un bacio. Un bacio lungo, passionale, struggente di quelli a cui è difficile staccarsi anche solo per respirare un po' d'aria fresca.
 
—  Perdonami. Non avrei mai dovuto metterti alle strette. Speravo che tu una buona volta ti decidessi a prendere una decisione.
 
La voce della mia Usako risuonò nel mio cuore come un disperato bisogno di amore e comprensione. I suoi occhi mi apparvero tristi e sconsolati, quasi come se vacillasse sempre più e avesse bisogno di essere rassicurata da me per qualcosa. L'unica cosa che feci, non fu parlarle, la strinsi forte tra le mie braccia, e la cullai dolcemente nel tentativo di darle quell'amore che tanto desiderava quanto me.
 
—  Ti amo piccola.  —  Dalla mia bocca uscì un piccolo respiro di pace e sollievo. Avevo tante volte fantasticato su un momento del genere. Era da tanto che non entravo nella sua camera per poi sorprenderla a letto. È così docile e morbida al tatto che resterei qui ad accarezzarle la pelle pur di sentirmi bene. E come stare in paradiso. Lei è il mio paradiso.
 
—  Mmm... ti amo follemente. —  La mia Usako si era avvicinata anche troppo a me, il suo corpo profumava di vaniglia, ed era davvero eccitante sentirla sotto le mie mani. Era così ammaliante che la sua vicinanza era come balsamo ai miei sensi.
 
—  Se non la smetti di muovere il bacino, giuro su quanto ti amo che finirò per spogliarti. —  Non seppi resisterle più di un solo minuto, specialmente quando i suoi occhi incontrarono i miei nell'oscurità della notte, dove l'unica cosa che ci illuminava era il candore della luna che nel cielo brillava intensamente.
 
—  Mamoru. —  Il suo respiro affannato si bloccò, era in cerca di ossigeno, ed io volevo darglielo, ma baciarla era già una tortura troppo piacevole per fermarmi.
 
—  Usako. —  In quel momento la guardai come se fosse la prima volta che la vedevo lì vicino a me. Il suo corpo aderiva perfettamente al mio come se fossimo due puzzle che s’incastrassero bene, purtroppo sapevo che non potevamo andare oltre ai baci, almeno non in quell'occasione. Non sotto lo stesso detto di suo padre e di sua madre. Sarebbe stato devastante per me combinare un guaio di cui non avrei saputo mai come uscirne illeso e con un sorriso stampato sul mio viso per calmare le acque.
 
—  Ti voglio così tanto che...  —  La mia fidanzata mi accarezzo la nuca, mi strinse le ciocche dei capelli tra le sue mani amorevolmente. E si tuffò sul mio torace alla ricerca di un contatto maggiore tra di noi. Avevo già intuito quanto mi volesse, ma in quell'attimo il suo sorriso, i suoi occhi e quella dolcissima bocca invitante mi bastarono per calmare ogni mio estremo desiderio. La baciai con impeto, stuzzicandola come riuscivo meglio. Abbracciandola con decisione capovolsi le posizioni in cui eravamo ritrovandomi sotto di lei. Usagi mi guardò con curiosità estrema, sembrava una bambina alla scoperta di ciò che non conosce. L’amavo ancora di più per la sua ingenuità e contemporaneamente riusciva a farmi perdere il controllo delle mie facoltà mentali baciandomi e guardandomi con quello sguardo che dice: prendimi sono completamente tua. “Ah… quanto desidero sentirle dire quella frase.” Sono un uomo fortunato.
Non feci pressioni di alcun genere, e nell'amore assoluto che provavo per lei, tra una carezza, un bacio e un silenzio assoluto che ci circondava finimmo per addormentarci. E fu in quel momento che m'immaginai un futuro magnifico assieme alla donna che presto sarebbe diventata mia moglie. Una notte come questa, dove l'amore sarebbe regnato dolcemente tra di noi finché non fosse sbocciato il frutto del nostro immenso amore. Sorrisi abbracciando Usako mentre pensai al momento in cui una volta sposati avremmo per sempre vissuto insieme come una coppia felice dove le avversità, le nostre debolezze e i nostri litigi presto sarebbero diventate solo nuvole perché l'amore che ci univa era talmente immenso da superare qualsiasi ostacolo. "Oggi ho imparato qualcosa d'importante." Ho rischiato di perdere la donna che amo, e mi sono accorto che stavo perdendo la luce più grande e immensa che ha illuminato e riscaldato giorno dopo giorno la mia vita fin dall'attimo in cui l'ho incontrata. "Ah se non avessi te!" Sono contento di averla di nuovo al mio fianco, e questa volta farò di tutto per renderla felice.
 
 
 
 
 
 
 
7. capitolo
 
 
 
Lei
 
 
 
 
Quando mi risvegliai dopo una rilassante dormita, mi accorsi che ero da sola, lui se n'era andato già via. Non piansi per la sua improvvisa assenza, ma sorrisi abbracciandomi al cuscino che profumava di Mamoru. Il mio amore mi aveva riconquistato e a dirla tutta, non mi sarei mai aspettata un'improvvisata di quel genere. Non avrei mai pensato di ritrovarmelo nel mio letto e per di più ad amoreggiare per riconquistare il mio affetto. Ho capito una sola cosa, lui mi ama per davvero quindi dovrei solo aspettare e vedere che succederà da adesso in poi? Insomma ci mancava poco che finivamo anche per farlo, ma credo di essermi addormentata. Un po' mi sento triste, ma forse non era il caso di lasciare che lui mi amasse proprio lì sotto lo stesso tetto dei miei genitori. "Ah, che imbarazzo!"
 
—  Usagi sei sveglia? —  Ancora mezza addormentata guardai con occhi fissi mia madre che si avvicinò a me con il solito meraviglioso sorriso stampato sulle sue labbra. Amavo la mia famiglia e sperai che un giorno io potessi fare altrettanto con la mia di famiglia. "Quando avrò una mia famiglia?" Nella disperazione più totale notai un luccichio strano che proveniva dalla mia mano.
"Ma questo è.…" In quel momento mi scappo un sorriso così vivace che qualsiasi persona forse, si sarebbe accorta del perché stavo allegramente ridendo senza un perché.
 
—  Mamma! —  La mia mamma mi diede un bacio dolce sulla guancia, e mi accarezzò una mano stringendola nella sua. Lì per lì desiderai dirle tutto il bene che provavo per lei, ma qualcosa mi fece tacere.
 
—  Ti vedo di ottimo umore. Hai fatto pace con il tuo fidanzato? —  Sgranai gli occhi quando realizzai che mia madre sapeva tutto o quasi tutto di quello che era successo nelle ultime settimane tra me e Mamoru.
 
—  Come lo hai capito? Come facevi a sapere che avevamo litigato?  —  Domandai allegramente scuotendo la testa.
 
—  Una madre certe cose le intuisce al volo figlia mia. Oh finalmente l'anello! Ti sta davvero bene. —  Quando mia madre scandì animatamente con il sorriso a parola "anello" mi persi nel battito del mio cuore che sempre più accelerava dentro di me.
 
—  Eh? —  Mia madre se la rideva mentre sulla mia faccia si dipingeva mille cose diverse: Stupore, incredulità e perplessità. Poi abbassai lo sguardo sulle mie mani, e solo dopo un attimo mi accorsi che portavo all'anulare un anello diverso dal solito. Al centro aveva un brillante luminoso e lì per lì pensai che forse quello era un solitario. "Un solitario?" Oh mamma mia! Mamoru mi ha... lui ha... Oh santo cielo! Non sapevo più cosa pensare e nemmeno cosa dire a mia madre in quel momento. Sapevo solo che la felicità nel io cuore era alle stelle. Il solo fatto che lui mi abbia regalato un anello di fidanzamento e che mi abbia fatto questa sorpresa... mi fa piangere di gioia. "Deve avermelo messo al dito mentre dormivo. sicurissimo!" Pensai ridendo senza un perché mentre le lacrime solcavano il mio viso all'improvviso come un’alba dopo una notte umida e caotica.
 
 
 
 
 
 
8. capitolo
 
 
Lui
 
 
 
 
 
 
È passata qualche ora e già la mia dolce Usako mi manca. Vorrei tanto abbracciarla, stringerla a me e amarla. Purtroppo il mio dovere mi chiama.  Lo stipendio non cade dall'albero. Sarà meglio che mi sbrighi prima che qualcuno si accorga del mio ritardo. Se non faccio in fretta, potrei anche rischiare di perdere il posto. Lavoro da pochissimi mesi in uno studio medico privato, e sto ancora facendo la gavetta, nonostante sogni di indossare un camice bianco già da molto tempo. "Ah chissà che penserebbe la mia Usako se mi vedesse con il camice." Avrà già notato quel piccolo anello che le ho donato con tutto il mio cuore? So che non avrei dovuto, forse sarebbe stato più carino da parte mia chiederle di sposarmi come ogni ragazza sogna, ma... avevo un'opportunità, volevo che facessimo la pace e il mio desiderio è andato a buon fine. "Che cosa mai potrei desiderare di più al mondo? "Già una famiglia." E sto per averne una assieme alla mia Usako, la donna per la quale ho perso la testa tanti anni fa. Sembra ieri, ma sono passati quasi sei anni da che l'ho incontrata per le strade di Tokyo. "Mi domando se la mia Usako mi sta già pensando, e se gli manco tanto quanto, lei manca a me." Al solo pensarla, mezza nuda nel suo letto, dormiente e, il respiro leggero e regolare... perdo il controllo delle mie azioni. E so che devo lasciare queste emozioni a casa, perché qui si lavora duramente. "Non posso mica di certo trascurare il lavoro!" Se no chi pagherà le spese del matrimonio? Ho deciso di assumermi ogni responsabilità, e poi voglio che quel giorno tutto sia perfetto. In ogni particolare. "Non voglio assolutamente che qualcuno rovini il giorno che tanto aspetto da quando ho ricordato di essere il principe Endymion. Anche se non mi ricordo bene ogni tratto del mio passato, so che l'amore che provo per lei va oltre ogni confine dell'amore che ci legava un tempo. "Se potessi vederti adesso... ti bacerei fino a toglierti il fiato." Mi manca da impazzire. Uffa. "Sto borbottando come un ragazzino innamorato per la prima volta. In realtà tra pochi mesi compirò ventitré anni e mi sento già vecchio. Anche se il mio migliore amico non la pensa esattamente come me!"
 
—  Eh Mamoru! Lo sai che quel caffè si beve? Non vorrai mica buttarlo, vero? —  Una voce mi distrae. Stavo giusto per bermi un sorso del mio caffè forte, quando qualcuno mi appare alle spalle. All'inizio pensai che potesse essere Max. il mio migliore amico di Università, ma quando mi sono girato, sono rimasto folgorato. "Non che lei sia all'altezza di Usagi, ma è carina." Non dovrei fare certo pensieri, sono già impegnato.
 
—   E tu chi sei? —  Chiedo con perplessità e la ragazza di fronte a me mi sorride ed io la guardo. Ha dei lunghissimi capelli corvini, gli occhi nocciola e delle curve mozzafiato. "Sapevo che era vietato al lavoro mettersi le minigonne, eppure questa qua non fa eccezioni a nulla."
 
—  Io sono Crystal. Lieta di conoscerti... Mamoru. Sei già impegnato? —   La sua domanda mi mette a disagio. "Sono innamorato perso della mia Usako e non potrei mai fare a meno di lei nella mia vita. È importante per me come l'aria.
 
—  Crystal. Come conosci il mio nome? E per tua informazione. Sì sono felicemente impegnato. —  Sottolineo impegnato con voce alta e vivace. Non mi piace la gente che mi fissa senza un perché.  "Che cosa vuole questa da me, eh?"
 
—  Qui ti conoscono tutti, sei il preferito del Dottor Hino. —  "Ma davvero?" Senti senti la ragazzina! Non le do nemmeno diciotto anni. Che ci fa qui una diciottenne? Forse mi sto sbagliando? O forse se li porta bene i suoi anni, ah...
 
—  E tu sei nuova, deduco dal tuo tesserino giallo.  —  La guardo, ma non troppo e poi non vorrei che pensi che io sono disponibile anche se sono quasi sposato. Lei non lo sa che sto per sposarmi, ma io sono davvero felice. "Ah non vedo l'ora di avere una moglie e dei figli."
 
—  Sono nuova solo per te mio caro. Alla prossima, tesoro! —  Lei e ne va sorridendomi, mi tocca la spalla e mi accarezza il viso come se volesse lasciarmi un segno. Un segno che ho recepito splendidamente, ma per cui non faccio i salti mortali. "Non vedo l'ora che questa giornata finisca." Ho proprio voglia di rivedere la mia dolce anima gemella. Dobbiamo ancora decidere alcune cose per il nostro matrimonio. Mancano i fiori per la chiesa e il fotografo. "Riusciremo entro un mese a organizzare tutto alla perfezione?"
 
 
 
 
9. capitolo
 
 
 
Lei
 
 
 
 
 
 
 
 
Al ricordo di aver visto quell'anello che il mio splendido Mamoru mi aveva donato come segno del suo amore, decisi di correre da lui.  Ovviamente non dissi nulla alle mie amiche, non era certo il momento giusto per affrontare quell'argomento con loro dopotutto. Così alla fine dopo aver indossato un abito azzurro chiaro come l'alba che risplende nel cielo ogni mattina, dissi alla mamma che sarei andata a trovare quella sera le mie amiche a casa di Rei. Una piccola bugia quanto può danneggiarmi? Poi pensandoci bene, dissi a me stessa che per amore avrei fatto di tutto. Non avevo ancora visto il mio amore, e mi mancava così tanto che il mio cuore palpitava come un orologio da taschino. Indossai le mie scarpe eleganti, e chiusi la porta di casa dietro le mie spalle andando incontro al mio futuro marito. Ero letteralmente eccitata all'idea di rivederlo dopo due giorni che non gli parlavo nemmeno per telefono. "Forse era solo indaffarato con il lavoro." Pensai mentalmente. 
Sentì una stretta allo stomaco quando arrivai alle nove e mezza proprio di fronte al suo appartamento. "Il nostro nido d'amore?" Sognai ad occhi aperti l'idea di tornare da lui, abbracciarlo e chiamarlo marito. Al ricordo di quei baci passionali e focosi che ci eravamo scambiati nella mia camera, e per giunta in piena notte, arrossì vivamente e una strana sensazione arrivò fino a colpirmi in pieno viso. Ero rossa in viso, e con la speranza che lui non notasse il mio disagio... suonai il campanello. Sospirai nervosamente quando risuonai per la quinta volta il campanello senza ricevere nessun segnale di vita da parte del mio mamoru, alla fine decisi di entrare con la chiave che lui stesso mi aveva regalato già da moltissimi anni. Con la speranza che non si arrabbiasse per essere entrata appena nel suo appartamento, mi addentrai in soggiorno con il cuore in gola.
Avevo sedici anni, all'epoca ero ancora una ragazzina immatura, se bene in quel periodo ci fosse stata Nehellenia a distruggere la pace sulla terra e nel mio cuore, non riesco ancora a dimenticare il modo in cui lui si era arrabbiato con me per essere entrata nel suo appartamento senza chiedergli il permesso. "E dire che era stato lui a darmi quella chiave." Anche se non ho mai compreso il perché di questo suo gesto. 
Quando aprì la porta verso la zona notte, feci un gravissimo errore. Inghiotti un amaro in gola così forte che stavo quasi per strozzarmi. "Cosa cavolo succede qui?" Senza che io capisca qualcosa di ciò che i miei occhi stanno a guardare, sbattendo le palpebre mi accorgo di intravedere dallo specchio della stanza da letto che il mi Mamoru è.… è nudo? Completamente nudo. All'inizio pensai di andarmene via, forse lo stavo disturbando, e magari si era appena fatto una doccia bollente e si stava rilassando a letto. Poi feci un passo in avanti e sentì che il suo respiro era irregolare. Mugolava qualcosa d'incomprensibile, qualcosa che non riuscì a capire nemmeno una parola.
 
—  Oh Usagi. 
 
 
Quando udì il mio nome pronunciato da lui personalmente con voce roca e impastata, il mio cuore si arrestò subito. "Stava pensando a me?" Oppure già sapeva che ero lì? "Cosa faccio adesso? Sono in trappola!" Me ne dovrei andare via da qui il più in fretta possibile. Le mie gambe non mi aiutano per niente. Sono immobilizzata proprio qui, non riesco proprio a muovermi. "Sono traumatizzata da ciò che sento e vedo, perché sono qui?" Avrei fatto meglio a chiamarlo prima di arrivare fino a questo punto. "Ma che sta facendo?" Lo guardo dal riflesso dello specchio, e sembrerebbe quasi che lui sta... lui sta... si sta toccando lì? Accidenti!  Sono in grossi guai. Se mi dovesse vedere... che gli dico?
 
—  Non ho mai desiderato nessuna come la mia Usako... ah se fosse qui che le farei. 
 
Al suono di quella frase andai su tutte le furie. Per qualche motivo mi persi nelle sue parole, finché finalmente riuscì a indietreggiare. Stavo quasi per andarmene via, quando inciampai sulle mie stesse scarpe cadendo all'indietro come una bambina di porcellana che va in mille pezzi.
"Merda che male!" Gridai quasi piangendo. Gattonando a quattro zampe proprio come fanno alcuni animali cercai un appiglio, ma quando lo trovai restai senza fiato. "Accidenti a me e alle mie improvvisate!" Arrossì mentre le mie mani mi prudevano per non so quale ragione.
 
—  Usagi che ci fai tu qui? —  I suoi occhi erano espressivamente turbati e immaginai subito il perché.
 
Che cosa dovevo rispondergli? —  Nulla. Volevo solo vederti. —  "Ti ho anche visto nudo se tanto ci tieni a saperlo." Avrei tanto voluto dirgli tutto, ma penso proprio che la mia faccia parla da sé, no?
 
—  Hai visto tutto, non è vero? —  "Accidenti! Lo sa...! Cercai di riderci un po', ma non ci riuscì in alcun modo.
 
—  Ecco io... mi dispiace. Non volevo violare la tua privacy, io... insomma era venuta a ringraziarti per l'anello. —  Cercai di dirgli ciò che sentivo nel mio cuore. Ma come si fa a spiegare a l'uomo che ami di averlo sorpreso mentre si... insomma quella cosa là! Ero rossa in viso, e anche troppo, che sarebbe potuto sembrare che avevo messo troppo fard rosa sulle guance. Alzai i miei occhi azzurri sul mio uomo, e rimasi affascinata dal modo in cui mi guardava. "Il suo sguardo mi diceva qualcosa che non mi aveva mai trasmesso prima d'ora in nessun modo possibile." Mi venne in mente una sola frase... "Voglio fare l'amore con te, piccola mia." Oh quanto mi sarebbe piaciuto sentirmi dire una frase del genere dal mio uomo, ma sapevo che lui non era d'accordo con certe mie scelte. Sospirai tristemente nell'attesa di sentire una risposta da quella bocca che tanto desideravo baciare. Ma lui per tutta risposta mi abbraccio. Caddi dolcemente nel suo tepore, sapeva di buono il mio amore, e di sudore mischiato al suo deodorante al sapore del mare. Molti avrebbero potuto odiare quel tipo di odore, ma per me era qualcosa di unico. Era così eccitante sentirlo caldo e morbido e al tempo stesso, duro. "Oh mio dio!" Quando mi accorsi di essere avvinghiata al suo corpo tonico e muscoloso e sopra di lui per giunta... cercai di respirare più che potevo, ma invano, perché lo desideravo tanto. Lo abbracciai con tutta la passione che avevo in corpo per lui da così troppo tempo che lo desideravo troppo per respingere ogni contatto fisico.
 
—  Sono contento di sapere che l'anello ti piaccia. E ovviamente sono felice di rivederti. Anche se devo ammettere che sei più leggera del solito.
 
Lo guardai perplessa e imbronciata più del dovuto per avermi fatto capire che grazie a dio ero dimagrita. "Gli uomini!" Prima dicono che cercano quella magra, e con tanto di curve, poi accentuano ai loro amici che gli piacciono le donne in carne e con un bel po' di ciccia da toccare. Ed io che faccio di tutto per mantenermi in forma sbagliante per il mio uomo. "Uffa!"
 
—  Che cosa vorresti dire che ero grassa prima? —  Chiesi arricciando il naso.
 
—  Possiamo sempre fare un po' di ginnastica in camera da letto, no? —  "Come?" Rimasi basita e senza una parola in bocca. Lo guardai arrossendo più di prima e aprì la bocca per contraccambiare la sua nuova idea. Un'idea eccellente se non fosse per quel sorrisetto stampato sulla sua faccia.
 
—  Fai sul serio o mi prendi in giro? —  Domandai esterrefatta dal suo comportamento.
 
—  Sei così bella. —  Pendevo totalmente dalle sue labbra che non mi accorsi di dove lui avessi appena messo le mani. Mi sfiorò il petto all'altezza del cuore. Vibrai di una strana emozione.
 
—  Mamoru. —  Lo guardai dalla testa ai piedi, si era rivesto in fretta e con una velocità impressionante! Indossava solo una canottiera bianca e un paio di pantaloni della sua tuta preferita. Il blu gli donava molto, e mi piaceva su di lui quella tonalità di colore scuro come la notte. Senza che io potessi replicare un qualche dissenso, mi vedo alzare per aria insieme a lui, mi abbraccio forte al suo corpo per non cadere giù, e solo dopo capisco dove mi sta portando.
 
Il pensiero di svestirmi di fronte a lui, di lasciarmi andare alla passione che attraversa il mio cuore, m fa letteralmente impazzire. Sono emozionata. Il mio uomo mi condusse nel suo letto, io non feci nulla per contrariarlo, ero curiosa di vedere fino a che punto sarebbe arrivato pur di amarmi. Ero pronta a diventare sua già da tempo. E mi sorprese che lui si comportasse con me come se mi volesse amare come non mai.
A quello sguardo ardente che mi spogliava con gli occhi, rimasi affascinata. Era il peccato fatto su misura. Sentivo il battito accelerato del suo cuore sotto il mio sguardo ardente di passione. Finché la sua bocca non m reclamò a sé e con forza prepotente mi bacio. Morivo dalla voglia di sentirlo mio e.… dentro di me. Sapevo che quello che avevo visto prima non era niente paragonato a ciò che potevo provare in quell'attimo.
Mi avvinghiai a lui con una voglia impressionante finché non gli infilai la lingua in bocca, calandomi nel desiderio più perverso e mai desiderato prima d'allora. Ci baciammo passionalmente e con irresistibile trasporto che pensai quasi di svenire a quel contatto.
 
—  Usagi io... ti amo tesoro. —   Con quella dolcissima frase, dai suoi occhi capì che era pronto a fare l'amore con me. Ero così accaldata che lo attirai ancora più vicino a me, inarcai la schiena e involontariamente e senza più controllo premetti l'inguine contro il suo. Sapevo a cosa stavo andando incontro ed ero felice di diventare sua.  Sentì una passione irrefrenabile e mugolando qualcosa contro di lui percepì qualcosa di duro e potente contro il mio grembo. Cercai di controllarmi, ma quando lui si insidiò tra le mie cosce con una gamba, dall'euforia gli tolsi la canottiera e in breve tempo restammo nudi entrambi. "Stavamo veramente per farlo?" Ero così innamorata di lui che non c'era cosa più bella che amarsi in quel modo delicato e sensuale come l'idea di farlo nel suo appartamento.
 
Trovai il coraggio di guardarlo negli occhi, e quando lo feci... la sua bocca era sulla mia. Accecata da uno strano desiderio irrefrenabile, lo baciai con tutto il mio amore possibile. I suoi occhi non si erano mai staccati dai miei, nemmeno quando mi strinse sul proprio petto e mi baciò nuovamente trasmettendomi tanto di quella passione che ormai chiedevo da tempo.
La sua bocca era ancora sulla mia quando lo abbracciai forte senza mai smettere di guardarlo negli occhi. Lo amavo più di ogni cosa al mondo, e solo in quell'attimo mi accorsi che niente mi rendeva più felice che vivere al suo fianco. Dio ci aveva dato una seconda possibilità dopo aver litigato furiosamente e adesso eravamo nuovamente felici. Accecata da uno strano desiderio irrefrenabile, la voglia di averlo e di sentirlo solo mio era troppo intensa per fermarmi proprio in quell'attimo. "Non siamo ancora sposati, ma ci amiamo." Mi bastò quello per essere al settimo cielo. Lui mi baciò ripetutamente senza mai smettere di sfiorarmi con le sue mani calde e soavi, ma sapeva che quel bacio non mi sarebbe mai bastato. Lo vide lì dinanzi a me, pensieroso e passionale, finché mi accarezzò una guancia e allontanandomi delicatamente i capelli dal viso, mi sfiorò le labbra con le proprie. Risposi al bacio con dolorosa passione, e lui continuò quella dolce tortura sensuale baciandomi e a mordicchiarle il labbro inferiore. Ma quando capì che mancava poco a ciò che avevo desiderato per mesi e mesi, le lacrime solcarono subito il mio giovane viso. Lui si affretto ad asciugare una ad una le mie lacrime, baciandomi ogni piccola goccia con la sua dolcissima bocca di fragola. "Ti amo, oltre l'immaginazione." Dissi. Mamoru di punto in bianco mi baciò con insistenza, e con un disperato bisogno d'amore io ricambiai ogni gesto con tutto l'amore che provavo in quell'attimo. Risposi a quel bacio, socchiudendo le labbra e strappandogli un gemito di desiderio. La sua voce era calma e sensuale quando la sentii forte e chiara:
 —   Ti amo follemente. E sono disposto ad aspettarti ancora a lungo se non ti senti pronta per... — Alzai gli occhi su di lui e capì tutto. "Se crede che io non sia pronta... si sbaglia! Sono mesi che lo desidero!" Dissi mentalmente quando capì cosa fare per fargli recepire un unico solo messaggio.
 
 Poi, in quello stesso momento, immaginando quanto lui mi desiderasse, lo ricoprì di baci lungo tutto il suo corpo senza mai smettere di accendere quella passione che a breve ci avrebbe unita. Quando poi arrivai in basso, alzai gli occhi su Mamoru con lo sguardo ardente lo fissai abbassandomi a baciargli la parte più eccitata di tutto il suo corpo.
 
—  Che cosa stai... —   Lui mi fissò sbigottito, ma non mi fermai, anzi mi guardò con occhi luminosi e sensuali quando io presi controllo della situazione. Senza vergogna, o meglio con tutta la dolcezza possibile gli baciai il pene e quando stavo per abbassarmi ad assaporarlo, le mani di lui mi bloccarono contro il materasso. Subito dopo mi vidi inchiodata al suo corpo in preda ad una smaniosa voglia di averlo tutto mio.
 
—  Voglio solo te. E tu amore? —  Ammisi torturandolo a modo mio.
 
—  Questo è quello che spero che tu voglia? —  Lui aveva intuito il mio piano, e di certo non era quello di dormire insieme come le innumerevoli volte che avevamo trascorso insieme nel suo appartamento. Bensì amarci nel suo letto.
 
—  Amami. —  Gli sussurrai sfiorandogli con la bocca l'orecchio. Quel gesto lo fece impazzire, mi si gettò letteralmente addosso abbracciandomi senza alcuna pietà.
 
—  Oh, beh allora lascia che mi prenda cura di te. Lascia che ti dimostri quanto ti amo amore mio... —   Mamoru continuò a sfiorarmi il corpo con delicatezza. Volevo amarlo, e desideravo lasciarlo senza fiato. Resettai ogni argomento possibile, e pensai solo a come sedurre il mio amore. Decisi di provocarlo a modo mio. Ero come sotto incantesimo, solo che non esisteva alcun incantesimo, ma solo il nostro amore che ci univa come la prima volta che ci eravamo incontrarci. Mentre io mi strusciavo amorevolmente tra le braccia del mio uomo, lui cominciò a torturarmi baciandomi il collo. Sapevo fin bene che con quel gesto sarei presto crollata fra le sue braccia, e nell'attimo successivo gli sussurrai ciò che volevo di più in quel momento.
 
—  Fa l'amore con me adesso. Ti voglio dentro di me come non mai prima d'ora. Oh Mamoru! —  Al suono della mia confessione, Mamoru mi mise a tacere la bocca con un solo dito, mi baciò avidamente senza staccarsi più da me, ed io in quell'attimo volli di più. Mamoru era già nudo sotto il mio sguardo, e vidi il suo splendido corpo completamente privo di vestiti, e mi precipitai a baciare ogni centimetro del suo ampio torace riscaldandolo amorevolmente con i miei baci passionali e lievi. Lui sussultò dall'eccitazione. E subito dopo impazzì precipitandosi a baciarmi ogni strato della mia pelle priva di indumenti finché non mi fece sua in un solo gesto dopo avermi baciata sulla bocca. Mi prese con struggente passione, e si spinse in me amorevolmente come qualcosa d'amare con lente spinte che mi mandarono letteralmente in estasi.  Ero così accaldata, che non mi sarei mai aspettata di vivere un'esperienza così paradisiaca con un uomo. Ma ero felice.
La mia pelle tremava, mentre Mamoru mi sfiorava teneramente con il palmo della mano. Accarezzandomi delicatamente il seno, lo baciò, finché tra una carezza e un bacio gli sussurrai tremante di desiderio qualcosa che all'orecchio del Mamoru sfuggì.
Poi, scandendo meglio ciò che volevo confessargli, gli e lo sussurrai all’orecchio con voce erotica.
—  Oh, Mamoru questo sì che è toccare il cielo con un dito! —  Lo baciai sussurrandogli quanto l'amavo.
 
—  Ti farò vedere le stelle piccola mia ogni volta che vorrai. —  Quella dolce voce roca per l'eccitazione, fece vibrare ogni cellula del mio corpo, finché entrambi non ci lasciammo travolgere dalla passione più semplice dell'intero universo.
 
Amandoci, baciandoci, desiderandoci, sfiorandoci e venerandoci continuamente e ripetutamente, facemmo l'amore.
Ci Unimmo. I nostri corpi diventarono una sola anima. E mentre le nostre mani si univano per tenersi più saldamente possibile insieme, l'estasi era già arrivata alle stelle. Mamoru stava mantenendo la sua parola, lui stava davvero facendomi vedere le stelle.
Mi sentii strana. Percepivo come una strana vibrazione, non era solo eccitazione, estati, era molto di più. Sentivo quasi qualcosa oltre il ventre. Ormai non ragionavo più lucidamente, ero in balia dell'amore che stavo facendo con il mio amore. Lo desideravo così tanto che mi lasciai amare senza pensare alle conseguenze. I nostri corpi erano accaldati, mentre con amore danzavamo con passionalità verso l'apice della passione più estrema. E da lì finalmente trovai la pace più bella del mondo, e avevo trovato un tesoro. E sapevo che tra Mamoru e me... non sarebbe mai finita. Mai...
 
 
Qualche giorno dopo...
 
 
 
 
Non passò molto da che tutti in città vennero a sapere del mio imminente matrimonio. Io e Mamoru a breve ci sposeremo, anche se devo ancora parlarne con le mie amiche. Non so se loro solo contente del fatto che abbiamo deciso di anticipare le nozze, ma solo perché ci amiamo e lontano non ci va più di stare.  "Ah come vorrei essere già in luna di miele, su una spiaggia tropicale tra le braccia del mio amore a.…" Sono così imbarazzata solo a pensare che l'abbiamo già fatto. Non sono cose a cui dovrei pensare, almeno non adesso che sono in compagnia delle mie amiche. Mi chiedo solo se loro capiranno o meno il mio punto di vista? Chissà.
 
—  Eh? —  Sono così nervosa, non so perché ma nel momento in cui ho proferito la parola Matrimonio, le mie amiche hanno cominciato a lamentarsi con me sul fatto che è presto per sposarsi. "Sono senza parole."
 
—  Io non ci posso credere, ma veramente?  —  Minako mi sorride con uno strano sguardo vado e confuso.  Mi chiedo se almeno una di loro sarà felice per la mia decisione.
 
—  Minako che c'è di strano? Ci amiamo e ci vogliamo sposare al più presto.  —  Sottolineiamo con un bel sorriso la frase "al più presto!" perché lui ha deciso di sposarmi il prima possibile. Infatti mia madre di nascosto mi ha domandato se fossi incinta. "Che rabbia." Voglio dire... ho appena perso la verginità con il mio Mamoru, insomma ci siamo concessi l'uno all'altra, e con questo? Possibile che nessuno capisca che ci amiamo e che vogliamo vivere insieme?
 
—  Ho capito. Non pensi che sia un tantino presto? Insomma il Re Endymion del 30° secolo non diceva che Usagi saliva al trovo a ventidue anni?
 
Non ne posso più di sentire questi discordi infantili. Io sono un'adulta che prende le sue decisioni e non ho alcuna intenzione di fare restromarce. Certo avrei preferito che le mie amiche non stesserò qui a tormentarmi con discorsi inutili, ma va beh. "Ah che caldo! Odio da morire questo caldo e non siamo nemmeno Luglio!" 
 
—  E questo che cosa centra? Non ha detto che io e lui ci saremmo sposati quando io compievo ventidue anni. Ma che partorivo la piccola Lady!
 
"Ora basta! Sono davvero stanca". Decido di alzarmi dal divano in cui ho il sedere appiccicato come una caramella sotto la suola delle scarpe che inconsapevolmente non sapevo di avere. Sbuffò un po' e vado alla ricerca di aria fresca. Faccio un bel respiro e cerco di non pensare a ciò che le mie orecchie hanno appena sentito dire da persone di cui pensavo di potermi fidare. "Spesso mi chiedo se mi vogliono davvero bene."
 
—  Va bene. Quindi che succederà adesso? Andrete a vivere insieme? —  Senza che io me ne sia accorta, Rei è a due passi da me e mi fissa con il sorriso sulle labbra. Lei sembra apprezzare la novità che ho appena detto a tutte loro.
 
—  Beh questo mi pare il minimo, no? Ho sempre sognato il giorno del mio matrimonio e adesso... si avvererà! —  Sorrido vivacemente alle mie amiche e tutte loro mi vengono incontro per abbracciarmi. "Questo da loro... è beh è speciale." Sono contenta che siano dalla mia parte.
 
—  Ah... l'amore. —  Minako mi fa l'occhiolino e mi sussurra all'orecchio una cosa strana di cui vorrei mai parlarne con loro. Lì per lì arrossisco. Non ho ancora pensato a cosa indossare la prima notte di nozze, ma un pensierino prima o poi dovrò farlo, no? "Ah... l'amore!"
 
 
 
 
10. capitolo
 
 
Lei
 
 
 
 
 
Si dice spesso che l'amore arriva quando meno te lo aspetti. Che i sogni si avverino solo se ci credi con tutta te stessa. La realtà è che se speri una cosa devi lottare per far sì che tutto fili liscio come l'olio. Insomma io sono così contenta e ammaliata da mio marito che... "Marito!" Mamoru ed io finalmente ci siamo sposati. È passato un mese da che abbiamo iniziato i preparativi per il nostro matrimonio, ed oggi è stata una giornata meravigliosa. "Il giorno più bello di tutta la mia vita, o quasi." Dal momento che non sono ancora la regina di Crystal Tokyo, ma sono sulla buona strada. "Come dice Rei, non è mai troppo tardi per vivere serenamente la propria vita senza pensieri." Ah come sono felice.
 
 
—  Ehi credi che starai ancora per molto a fissare il cielo? —  Lo fissai per un solo attimo, restai ammaliata dalla bellezza del mio promesso sposo. Ero finalmente felice, come a casa. La mia casa adesso è Mamoru. Lo amo tanto e vorrei gridarlo al mondo intero.
 
—  Eh? Oh... scusami mi sono persa tra mille pensieri. Ma dove stiamo andando? —  Lui guidava la sua giulietta blu scusa, mentre io mi ero persa nella bellezza del firmamento stellato. Era un cielo così blu come la notte, che, mi affascinava sapere che presto sarei stata fra le braccia del mio sposo. "Caspita ci siamo davvero sposati?" Accidenti!
 
—  È una sorpresa. Moglie mia. —  Quando mi chiama in quel modo mi fa vibrare ogni fibra del mio corpo.
 
—  E non potresti dirmi nulla affinché la mia fantasia si accentui? —  Da un momento all'altro diventai maliziosa e ammiccai con gli occhi.
 
—  Beh siamo quasi a casa amore mio. —  "Casa?" Sottolineai mentalmente rivolgendogli uno sguardo dubbioso e perplesso.
 
—  Casa? Volevi dire il tuo appartamento? —  Non riuscivo ancora a credere alle sue parole, eppure lui non mi stava mentendo, era serio.
 
—  No. Andiamo a casa nostra. Non nel mio vecchio appartamento. —  Restai incantata a guardarlo e m'innamorai ancora più di prima del mio uomo. Mio e solo mio.
 
—  Ti amo. —  Dissi a gran voce abbracciandolo e baciandolo meglio potevo. Avevamo una casa tutta nostra, ed era una novità meravigliosa oltre ogni limite immaginabile e possibile.
 
—  Ed io amo te infinitamente. —  La sua dolcezza era la cura alla mia noia in ogni istante. Con lui sarei andata fin ovunque. pur di stare al suo fianco per sempre.
 
Ad un certo punto Mamoru accosta la sua auto vicino un vialetto con una casa molto carina, sembra quasi un nido d'amore vista da lontano. Lui mi guarda ed io gli sorrido. Non parliamo, anzi lui scende dall'auto e con galanteria mia aiuta a scender dall’auto e mi prende tra le sue braccia. Ho tutto il corpo appiccicato al suo, e poi dicevano che il 3 Luglio non faceva molto caldo, e invece. Beh sono talmente commossa dal suo gesto che lo abbraccio in silenzio ascoltando la dolce melodia che il suo cuore mi trasmette. Sono così felice.
 
—  Sono un uomo davvero fortunato. —  A quelle parole alzo lo sguardo sul suo viso, e rimango folgorata dalla brillantezza con la quale i suoi occhi mi guardano. Sembra quasi che stia per piangere, "mi commuovo" sono in balia di un amore unico e indistruttibile.
 
Non pensavo di sentirmi così triste. Oggi è un giorno splendido, ma la sua voce, i suoi occhi che continuano a fissarmi senza più una sola parola, il suo respiro... credo che sia dispiaciuto per qualcosa, ma non ho viglia di rimuginare al nostro passato. Voglio godermi il presente.
 
—  Sei così importante per me, piccola. —  Mentre attraversiamo il portone principale di quella che sarà la nostra dimora per qualche anno, sento la sua mano sfiorarmi una guancia, fremo a quel contatto che mi manca già da qualche ora. Purtroppo durante la cerimonia nuziale e il banchetto non abbiamo fatto altro che scambiarci qualche sguardo complice e bacio casto e puro. Ora però sento che voglio di più.
 
Trovo il coraggio di guardarlo negli occhi, e quando lo faccio... la sua bocca e sulla mia. Accecata da uno strano desiderio irrefrenabile, lo tiro dal colletto della giacca blu verso di me, e ricambio con foga il suo bacio. I suoi occhi non si staccano mai dai miei, nemmeno quando mi stringe sul proprio torace e mi bacia nuovamente trasmettendomi tanto di quell'amore che mi era mancato come l'aria che si respira in città. Ora sono sicura di una sola cosa, lui mi ama veramente, non mi ha solo sposata per costruire assieme a me il regno del futuro. I suoi occhi sono sinceri, la sua bocca sulla mia è sicura di ciò che vuole assaggiare. E vuole assaggiare solo me, ed io lo desidero da così tanto tempo, e da un po' che non ci amiamo. Lui riuscirà ad amarmi come la prima volta? Oh dio mio! "Non riesco a crederci, ma adesso sono la signora Chiba!" Allora i sogni si avverano sul serio?
 
 
 
 
 
 
 
- Fine - 

 
Note:

Ho sempre amato Sailor Moon, questa fic la dedico a chi come me ha amato il cartoone anni 90.
Spero che questa piccola storia vi piaccia. Baci E se vi va di dirmi il vostro pensiero, fatelo col cuore. A presto


 
   
 
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