Libri > Altro
Segui la storia  |       
Autore: annika0775    28/06/2020    0 recensioni
[La Fiamma del Vento]
Sequel, ambientato dopo il termine del romanzo.
Sheroly è Comandante della Guardia di Volpilandia, ma alcuni tra gli anziani non vedono di buon occhio che una femmina occupi una posizione così importante e quindi le impongono restrizioni molto dolorose: non può sposare Helsa né avere una famiglia. Inoltre non può nemmeno entrare all'osteria del porto, perché risulterebbe disdicevole. Tra chiacchiere di paese e abitudini medievali, la Sheroly abituata a vivere a Canlandia si trova decisamente ai ferri corti!
La festa di Mezzestate però si avvicina e Carty, che nel frattempo è diventato commissario, decide di passare qualche giorno di vacanza proprio a Volpilandia.
Con così tanti poliziotti in giro, la vicenda non può che tingersi di giallo e Sheroly sarà costretta a dare prova delle sue capacità di detective, per salvare Helsa da un'accusa di omicidio.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

9.


 

Alle prime luci dell’alba Millson organizza una vera e propria battuta di caccia. Offre ai pescatori una ricompensa se troveranno la Caterina, in modo da non impegnare soldati su quel fronte e sguinzaglia la Guardia attraverso le campagne. Vorrei oppormi, ma sento che con l’elicottero ci sono molte più probabilità e seguo i cani. Kate mi riferisce che Rosy è tornata a casa e con lei non c’è nessuno. Nessun movimento sospetto. Nessun indizio. Niente di niente.

Mentre il pilota aziona il velivolo, Tresfeir e Sandra mi ragguagliano sulla situazione delle prigioni:

-La versione fornita dalla sentinella è debole.- commenta il sergente, anche perché dubito sia un’intuizione del tenente -È quasi impossibile che si sia liberato da solo, qualcuno deve avergli almeno tolto le catene ai polsi e le serrature sono integre.

-La versione che gira tra le guardie è che sia stata tu a farlo fuggire.- aggiunge Tresfeir –O che tu abbia ordinato a un tuo sottoposto di farlo.- tutto questo non ha senso. Chi ha agito ancora non sapeva che il Podestà voleva annullare l’esecuzione. Una guardia che volesse aiutarlo e aiutarmi? In questo senso mi viene in mente solo Richard.

Spiego al pilota quale potrebbe essere la direzione per l’isola, usando una cartina. La raggiungiamo, la sorvoliamo, ma non c’è traccia né della barca né di Helsa. Allora ci mettiamo a perlustrare una zona più lontana, tenendo conto delle correnti, finché non scorgiamo la sagoma di una barca, molto più a sud di quanto non avessimo pensato. Ci avviciniamo. La turbolenza prodotta dai rotori fa impazzire le vele. A bordo non c’è nessuno:

-È una barca alla deriva.- sentenzia Carty dal fondo della cabina, togliendosi la sigaretta di bocca. Ancora non ci siamo parlati. Io non so portare da sola una barca a vela e temo che lui sia l’unico a poterlo fare. Prima che io m’azzardi a proferir parola, lui si alza e si toglie la camicia –Se ci avviciniamo più di così, rischieremo di ribaltarla. Ci toccherà fare un tuffo!- si toglie anche le scarpe e si aggrappa al montante dell’elicottero, per raggiungere il pattino coi piedi. Il pilota si abbassa il più possibile. Mi tolgo gli stivali, appoggio la cintura e la spada e mi tuffo direttamente.

Il mare è calmo. C’è poco vento, a parte quello prodotto dalle pale dell’elicottero. Per tornare in porto ci metteremo un sacco di tempo, ma forse neanche Carty ha tanta voglia di passare qualche ora da solo in barca con me perché, non appena è a bordo, ammaina le vele e si fa lanciare un cavo per agganciare la Caterina all’elicottero. Quindi si siede sul fondo e tiene la barra del timone. Cerca un pacchetto di sigarette nella tasca dei pantaloncini, ma fa una smorfia quando si rende conto che è pieno d’acqua. Non è la velocità cui non sono abituata né il beccheggio innaturale della barca: il mio stomaco è stretto in una morsa e trattengo a stento degli sforzi di vomito:

-Scusami.- dico in un soffio, appoggiandomi alla murata

-E di che?- grida Samuel, sovrastando lo sciabordio e il frastuono del rotore. Siccome non mi va assolutamente di urlare, mi vado a sedere vicino a lui, dall’altra parte della barra

-Non credevo… Credevo di essere all’altezza… invece ho fatto una fesseria dietro l’altra… sono letteralmente uscita di testa.- lui sorride indulgente

-E perché credi che a Canlandia il regolamento impedisca a un poliziotto coinvolto emotivamente di occuparsi del caso? È uno stress fortissimo, cui difficilmente si può resistere.

-Ho maltrattato tutti… ho maltrattato anche te. Non pensavo davvero quello che ho detto.- sorride e mi passa un braccio dietro la schiena, stringendomi alla sua spalla ossuta

-Tranquilla, capita a tutti. Io invece penso sempre quello che dico, a costo di farci la figura del bastardo.- faccio il gesto di dargli un pugno, ringhiando per intender che sono ancora un po’ arrabbiata, poi l’occhio mi cade sulla cicatrice che gli attraversa il torace, dove il pelo è ricresciuto più rossiccio, e sospiro:

-Sono preoccupata per Helsa. Lo conosco troppo bene. Se fosse scappato, sarebbe sicuramente andato sulla sua isola.

-E infatti non è scappato. Ma è quello che hanno voluto farci credere.- mi divincolo dal suo abbraccio e mi metto di fronte a lui, per guardarlo negli occhi:

-Cosa credi sia successo, allora? Io prima pensavo che potesse essere stata Rosy, in qualche modo, per farsi notare da Helsa, poi ho ritenuto più probabile che fosse stato Richard, che ancora non sapeva…

-Ipotesi più probabile: Lynn si vede scoperto. Il suo piano perfetto comincia a fare acqua da tutte le parti, così contatta il suo complice…

-Complice?

-E certo! Non avrai mica pensato che il senatore se ne vada in giro ad accoltellare la gente nei vicoli. Il suo complice è un soldato. Qualcuno che può controllare le tue mosse, magari anche suggerirle, e nel contempo manovrare Millson, per fargli raggiungere la preda.- mi si gela il sangue. Richard? Se è così, dobbiamo muoverci in fretta, perché Millson non deve trovare Helsa prima di noi.

Una volta in porto, mi precipito a prendere Frushard, per raggiungere i soldati. Kate mi dà una rice trasmittente: in elicottero è più facile che scorgano qualcosa e devono essere in grado di avvisarmi. Ad andatura sostenuta per le campagne mi faccio indirizzare dai contadini, che mi indicano la strada presa da Millson. A un tratto Kate mi chiama:

-Dove sei? Siamo al confine.

-A mezz’ora di strada. Cosa sta succedendo?- rispondo trafelata

-Siamo costretti a intervenire, prima che qualcuno si faccia male!- e immagino bene chi possa essere quel ‘qualcuno’. Frushard sente la mia concitazione e allunga il galoppo, nonostante sia coperto di schiuma. “Tieni duro, amico mio!” penso, pregando gli Dei perché non gli scoppi il cuore. Forse avrei dovuto lasciarlo in scuderia e andare con l’elicottero, ma come potrei riconquistare la fiducia della Guardia se mi presentassi senza il mio destriero? Devastata da rimorsi e sensi di colpa, raggiungo la piana ai piedi delle montagne e la visione che mi si para davanti non è per niente rassicurante:

-Kate! Tresfeir! Sandra!- chiamo alla radio, ma nessuno risponde. Il fumo nero dell’elicottero abbattuto si sparge sinistro. E dire che sono stata io a spiegare alla Guardia come funzionano i macchinari dei cani e come poterli neutralizzare.

La Guardia incede trionfalmente, guidata da Millson. Non appena mi vede, Richard si stacca dai ranghi e mi corre incontro, qualcun altro, timidamente, lo segue:

-Comandante!- gli guardo gli stivali. Sono puliti. Come se fosse l’unico paio di calzature in suo possesso!

-Cos’è successo?- domando rabbiosamente

-Millson si è fatto prendere la mano. Mentre i cani tentavano di raggiungere Hevelry prima di noi, ha dato l’ordine di abbattere l’elicottero sparando sui motori con le balestre.

-E i cani?

-Tutti prigionieri, Comandante.- e infatti scorgo Carty, Tresfeir e Sandra legati dietro a due cavalli, sul fondo dello schieramento, il pilota e Kate sono poco distanti. Helsa invece viene trascinato direttamente da Millson. A giudicare dal suo stato, sembra che lo abbiano malmenato un bel po’, ma cammina. Almeno è vivo.

-Missione compiuta, Comandante.- ironico fino in fondo, Millson strattona la catena cui è legato il prigioniero e lo fa cadere. Non posso permettermi debolezze e affronto il mio subalterno a testa alta. Avvicinandomi, gli guardo gli stivali. Sono macchiati vistosamente, la polvere bianca appiccicata a gocciolature tondeggianti:

-Rilasciate i cani.- ordino ai soldati. La mia richiesta viene accolta con un brusio e allora la ripeto con più foga –Sono poliziotti. Sono nostri colleghi. Nel momento in cui avete abbattuto il loro mezzo, rappresentavano me.

-Se avete bisogno di farvi rappresentare dai cani…- Millson continua col sarcasmo. Metto Frushard di traverso di fronte al suo cavallo, gesto di sfida, come a sbarrargli il passaggio

-Con il vostro comportamento avete contravvenuto non soltanto a un mio ordine, ma a un ordine del Podestà.

-Sto tremando.

-Forse tremerete quando i vostri stivali saranno consegnati alla scientifica per il test del Luminol. Sapreste spiegare come li avete macchiati?- quello si mette a ridere e pone il suo cavallo di traverso davanti a Frushard, ripetendo il mio gesto:

-Questi stivali hanno suppergiù la vostra età, Comandante. Non mi sottoporrò a nessun esame dei cani. È fuori discussione. La Guardia di Volpilandia ha accettato fin troppe umiliazioni.

-Voi avete ucciso Bredson.- i suoi guanti, nonostante abbia cercato di lucidarli, hanno macchie simili. È lui il sicario di Lynn –Avete fatto in modo di far ricadere la colpa su Hevelry per attaccare la sottoscritta. Poi lo avete fatto fuggire, avete abbandonato la Caterina alla deriva per depistarci e poi siete venuto a riprendere il fuggitivo. Se non mi fossi avvalsa della tecnologia dei cani, il vostro piano sarebbe stato perfetto. Eliminato Hevelry, eliminata me, il comando sarebbe stato vostro, non è così?- Millson scoppia in una risata

-Il comando? Il comando è già mio.

-Avete contravvenuto alle leggi di Volpilandia. Soldato Millson, siete agli arresti!- Richard si mette con il cavallo di fianco a Frushard, altre guardie fanno fare qualche timido passo ai loro destrieri.

-Mecson. Voi non siete il mio comandante. Voi non siete il comandante della Guardia!- devo ammettere che la quasi totale defezione dei miei soldati mi lancia nel panico. Solo una dozzina di loro, capeggiati da Richard che così malamente avevo denigrato, si muove alle mie spalle. Il grosso dell’esercito resta agli ordini di Millson, che non smette di ridere compiaciuto:

-La Guardia di Volpilandia non prende ordini da una femmina!- e i soldati che mi seguono sono anche i più giovani e inesperti… -Quattordici contro trentasei…- ammicca –Questa sì che sarà una battaglia dagli esiti imprevedibili.- siamo a ore e ore di marcia dal paese. Siamo schierati in una pianura isolata. Ci stermineranno e non ci saranno testimoni. È questa la sua idea? È questa l’idea di Lynn? Non credo che abbiamo molte speranze, se veramente la Guardia avvalla la condotta di Millson. Allora rido io, beffarda, mentre gli sbatto il guanto destro sul muso:

-Allora è questo il fegato di Hoddan Millson? Affrontare una battaglia campale con questi numeri? Forse io ho l’età dei tuoi stivali, come gran parte dei soldati che mi sono rimasti fedeli, ma io ho il fegato di affrontarti in un duello, per difendere l’onore della Guardia e l’onore di Volpilandia che tu hai testé calpestato.- quello solleva un sopracciglio. La faccenda è allettante. Mi restituisce il guanto sogghignando:

-E va bene, Mecson. Facciamo alla vecchia maniera.- estrae la spada –Che sia un duello all’ultimo sangue.


 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Altro / Vai alla pagina dell'autore: annika0775