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Autore: rosy03    28/06/2020    0 recensioni
Chissà come debba sentirsi un essere umano artificiale?
Shitai ci pensa, ci pensa e ci ripensa ma la conclusione a cui giunge è angosciante e quel barlume di speranza. Perché diavolo è lì se lui è soltanto un cadavere che combatte al servizio di qualcun altro?
*SpinOff della storia principale 'La Battaglia dei Mondi [1] La Porta per Abyss*
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie, Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'La Battaglia dei Mondi'
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Cadaveri
~

 
 


Anche gli esseri umano sono fatti di cellule.
Ne esistono di diversi tipi e ognuna di esse svolge un compito preciso, Shitai lo sa bene. Anche lui è fatto di cellule. Quando si guarda allo specchio sa perfettamente che lui non è come quei ninja, non è come quelle persone fatte di cellule capaci di provare emozioni.
Lui è costantemente vicino alla morte.
Il suo corpo potrebbe smettere di funzionare da un momento all’altro, la caducità della sua vita è qualcosa che lo ha sempre tormentato. Ma questo è un sentimento.
Ha sempre pensato che Toshiaki, in fondo, avesse ragione: lui non è altro che un corpo che si muove grazie al suo chakra, alla scienza e al volere di qualcuno. Qualcuno che non è lui. Allora perché ogni volta che ci pensa, Shitai, sente lo stomaco ingarbugliarsi?
Il suo nome non è da meno, 死体 significa cadavere. È questo, Shitai. Un cadavere che cammina, che parla, che combatte in nome del suo padrone.
Può un cadavere provare emozioni? Può un cadavere innamorarsi? Tao gliel’avrà detto mille volte di misurare le parole, di dimenticare il suo viso mentre si sottomette alla volontà di Toshiaki, mentre annuisce e accetta lo sguardo crudo e privo di familiarità del suo padrone.
Eppure Akame è così stupida.
E Shitai la guarda arrabbiarsi, la guarda digrignare i denti ma sa che la prossima volta non sarà in grado di ribellarsi al suo pensiero, alle parole di Toshiaki che l’affossano ogni giorno sempre di più. Chissà cosa si aspetta. Akame non è un Uchiha, i suoi occhi sono finti e privi della lucentezza della vita.
Non sa neanche come faccia a vedere.
Sono occhi falsi, come quelli che ha lui. È impossibile capire cosa stiano pensando, sono esseri umani artificiali e senza sentimenti: è normale non riuscire a decifrarli. Chissà, forse lo Sharingan originale potrebbe farcela.
Shitai pensa e ripensa all’ultimo Uchiha, promette a se stesso che non l’avrebbe più lasciato avvicinare ad Akame. E le sue parole, forse, le fanno anche più male.
Non sei abbastanza forte. Non abbastanza da poter battere Sasuke Uchiha. Lascia perdere.
Akame va via stizzita e Tao lo guarda: loro sembrano molto più umani di lui.
Loro non sembrano neanche dei fantocci, si approcciano a lui in maniera differente. Sono bravi ninja ma a differenza sua hanno qualcosa nella voce, nel modo di respirare che li rende vivi. Non dei semplici cadaveri che camminano, che combattono per gli ideali di qualcun altro.
Shitai pensa che prima o poi arriverà la sua fine, la fine dei suoi giorni e prega, egoisticamente, che arrivi il prima possibile. Perché non resisterebbe senza Akame. Lei, che col suo atteggiamento egocentrico, rende le sue giornate infinitamente rumorose.
Shitai ci pensa spesso. Più di chiunque altro.
Eppure Akame è così stupida.
Perché Shitai la guarda spesso, sa che lo Sharingan artificiale rischia di farle perdere il controllo, che il suo modo di fare esuberante potrebbe far arrabbiare Toshiaki.
E lo capisce quando è ormai troppo tardi. Sente quel filo spezzarsi, Tao è stato ucciso.
Lui ci è vicino, davvero. È vicinissimo alla morte, sta per andarsene ma il ninja medico*1 giunge sul luogo in tempo e non ha la forza di fermarla, non è neanche cosciente al momento del suo arrivo ma lo sente ugualmente.
Percepisce il secondo filo spezzarsi. Akame.
È stato Toshiaki, l’ha fatto per evitare che il suo corpo venisse analizzato. Chi è senza emozioni? Shitai non si sveglia, rimane chiuso nel suo limbo e pensa, pensa ancora che è stato troppo crudele farla morire quando lui può ancora sentirla.
Akame è così stupida, sempre a lamentarsi del capo ma poi è la prima che fa le feste non appena lo vede: è ammirazione, devozione, cos’è? Non dovrebbe neanche provarle certe sensazioni, è un corpo artificiale come lui...
Eppure è vicino alla sua fine, lo sente. Ormai è tardi.
La sua mente viene penetrata da un occhio color sangue*2, assieme a lui ripercorre quei giorni e rivede il suo viso, sente la sua voce squillante. Non se ne capacita, lui è soltanto un cadavere, lui combatte per qualcun altro.
E allora perché? Perché sta così male? Perché il suo cuore, che sta per smettere di battere, sta lottando contro la sua volontà?
Perché sente ancora la sua voce nella testa? Tao gliel’aveva detto.

Non siamo affatto dei cadaveri.

Ma chi ci crede?





















 
 
 
 
#Salve ^^ lo so, è incomprensibile.
Chi sono questi tizi? Shitai, Tao e Akame sono ninja creati artificialmente da Toshiaki, sono tutti e quattro personaggi di mia invenzione comparsi nella storia principale: “La Battaglia dei Mondi [1] La Porta di Abyss” per chi ha già letto i capitoli in cui parlo di loro sarà facile comprendere la situazione ^^


*1il ninja medico in questione è Sakura ^^
*2è lo Sharingan di Sasuke ^^

Grazie per essere arrivati fin qui, alla prossima! ^^

rosy
  
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