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Autore: _Okatsu_    28/06/2020    0 recensioni
Premetto che conosco Inazuma Eleven da molti anni ma, quando ho visto Inazuma Eleven Go Chrono Stone, mi sono innamorata del personaggio di Okatsu nell'epoca di Nobunaga Oda. Era sempre così dolce e gentile con Takuto Shindou(Riccardo Di Rigo) e non ho potuto fare a meno di desiderarli insieme. Okatsu era il mio personaggio preferito tra le ragazze al contrario di Akane Yamana(Rosie Red) che non sopportavo. Purtroppo, nel fandom tutti la odiano e io non ne capisco il perchè, ci stavo davvero male. Così ho deciso di scrivere questa storia a Oc con Okatsu protagonista. Spero vi piaccia.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Okatsu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati svariati mesi da quando Okatsu e la sua famiglia erano arrivati in una nuova epoca. Pian piano si erano abituati a questo nuovo modo di vivere. Sua madre trovò lavoro in una pasticceria vicino alla loro casa e Tasuke  e sua sorella vennero iscritti in due scuole differenti, a causa della loro differenza d'età.

La giovane venne iscritta in un istituto femminile: Hanasakigawa Girl's Junior High. Era un istituto femminile abbastanza famoso e rinomato grazie a vari premi in discipline principalmente femminili.

La divisa era costituita da una camicia bianca, un fiocco dal colore variabile ma mettere sul colletto, una gonna color indaco e talvolta sopra la camicia si poteva indossare un gilè giallo pallido o delle giacche di lana rosa. Le scarpe scolastiche erano delle ballerine bianche con il tacco basso e con il cinturino.

Si era abituata alla sua nuova vita scolastica nonostante non avesse stretto amicizie significative nella sua classe. Sembrava chiusa nel suo mondo e non riusciva ad aprirsi. Aveva anche difficoltà a parlare bene il giapponese moderno e per questo alcune sue compagne la ritenevano stramba. Nonostante le sue difficoltà, che risolse quasi subito studiando ininterrottamente.

Un giorno una ragazza si sedette accanto al suo banco, era abbastanza strano visto che Okatsu era stata isolata dagli altri compagni.

Aveva lunghi capelli bianchi, dalle punte nere, e aveva occhi di due colori differenti. L' occhio destro era rosso mentre quello sinistro era viola. Sembrava una ragazza tranquilla.

"Posso sedermi accanto a voi, Shirogane-san?" chiese.

Okatsu ne fu molto sorpresa e all'inizio ne rimase senza parole ma poi annuì energicamente.

La ragazza si sedette accanto a lei e le lezioni iniziarono. Okatsu era molto diligente e non sembrava distrarsi facilmente mentre prendeva appunti. Sembrava anche rilassata, prendendosi il suo tempo per memorizzare tutte le nozioni. Anche l'altra ragazza non era da meno.

Quando la campanella suonò per annunciare la ricreazione la sconosciuta picchiettò leggermente il dito sulla spalla dell'altra.

"Huh?"

Okatsu si voltò verso la ragazza, ascoltandola.

"Ti va di pranzare insieme sul tetto?" propose.

"Okay, va bene."

Lei si alzò e prese il suo bentou. Entrambe uscirono dalla classe per andare sul tetto. Era l'area con più spazio in tutta la scuola e c'erano molti posti su cui sedersi, anche le aiuole colme di fiori colorati decoravano la terrazza. Le due ragazze si sedettero su una panchina.

"Quindi Shirogane-san, posso sapere il vostro nome?"

"I-Il mio nome? Mi chiamo Okatsu. Il tuo?"

"Puoi chiamarmi Tsuky."

"Come mai ti sei seduta vicino a me oggi?" chiese Okatsu incuriosita.

"Ecco, sembri sempre molto triste. Ho pensato che ti sentissi sola e che volessi un amica con cui parlare. Visto che nessuno si avvicinava a te ne ho colto l'occasione." disse lei sorridendo.

"Capisco. Mi ha fatto piacere il tuo gesto. Grazie Nakamoto-san."

"Visto che ora siamo amiche voglio che ci chiamiamo per nome, Okatsu-san."

"G-Giusto."

Passarono un piacevole momento mentre mangiavano il loro pranzo tra sorrisi e risate. Dopo le lezioni decisero di tornare a casa insieme. Abitavano nello stesso quartiere quindi avevano una strada in comune da attraversare.

"Hai deciso a quale club iscriverti?" domandò Tsuky.

"Non so, non ci sono molti club interessanti." rispose l'altra.

"Già. Molti club sono noiosi come quello di calligrafia, economia domestica o quello di nuoto. Volevo iscrivermi a un club di calcio ma ancora non c'è." spiegò.

"Sai...stavo pensando..."

"Dimmi Okatsu-san."

"Perchè non creiamo noi un club di calcio?" domandò.

"Credi che possiamo?" 

"Se non ci proviamo non lo sapremo mai." 

Tsuky sorrise e rispose.

"D'altronde non abbiamo molta scelta quindi buttiamoci."

"Hai ragione." 

𝕀𝕝 𝕘𝕚𝕠𝕣𝕟𝕠 𝕤𝕖𝕘𝕦𝕖𝕟𝕥𝕖

Il giorno dopo una ragazza del consiglio studentesco chiese a Okatsu di svolgere un piccolo compito. Le chiese di riportare alcuni libri nella biblioteca scolastica. La ragazza annuì e iniziò a portare una pila di libri nella biblioteca.

Non aveva mai visto un posto così grande e così pieno di libri. Non c'era molta gente e sembrava un luogo tranquillo e silenzioso. Si avvicinò a una specie di scrivania dove vide una ragazza seduta intenta a controllare dei fogli. La ragazza aveva capelli biondi dalle punte celesti e occhi verde chiaro.

"M-Mi scusi?" tentò di dire.

La ragazza alzò la testa dal foglio e la guardò.

"Cosa posso fare per te?"

"Una ragazza del consiglio studentesco mi ha chiesto di portare dei libri e di controllare se sono della biblioteca scolastica." spiegò.

"Capisco, mi faccia vedere i libri in questione."

Poggiò i libri sulla scrivania che l'altra controllò uno per uno, erano molti, vecchi e impolverati. Quando il controllo si concluse la ragazza si sistemò i capelli.

"Si, in effetti appartengono alla biblioteca. Come ti chiami? Sei una nuova?"

"Si, sono del primo anno. Mi chiamo Okatsu Shirogane."

"Capisco. Il mio nome è Akemi Philothea. E' sempre bello conoscere studentesse nuove." disse lei sorridendo.

"Se non le dispiace, Philothea-san. Io tornerei in classe."

"Certo. Alla prossima." disse Akemi salutandola con la mano.

Okatsu uscì dalla biblioteca per poi tornare in classe dove c'era Tsuky ad aspettarla per ripassare per un interrogazione di matematica. 
Era iniziata una vita nuova e frenetica.

 

   
 
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