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Autore: Kimly    29/06/2020    2 recensioni
Gli anni ad Hogwarts di Fred, George ed Angelina.
Gli anni in cui hanno affrontato battaglie e prove difficili, riuscendo a superarle.
Ma anche gli anni dei cambiamenti e della nascita di sentimenti dapprima sconosciuti.
Questa è la loro storia, la storia del gruppo "F.A.G" e dei loro amici.
[Personaggi principali: Fred e George Weasley, Angelina Johnson, Alicia Spinnet, Lee Jordan, Oliver Baston e Katie Bell]
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alicia Spinnet, Angelina Johnson, Fred Weasley, George Weasley, Katie Bell
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Capitolo 51

Alicia finì il suo discorso e poi attese il responso da Fred che, a gambe incrociate sul suo letto, le sorrise e disse. 
«Quindi fra te e Jared è finita, ho capito bene?» 
La ragazza, seduta nella stessa posizione di fronte a lui, sospirò. 
«Non saprei dirtelo. Jared ha parlato di una pausa, ma ha detto chiaramente che avrei dovuto sceglierlo solo se fossi stata sicura. Quindi sono libera in un certo senso, ma allo stesso tempo...» 
«Devi scegliere fra due persone molto importanti per te» concluse lui e lei annuì. 
«So che tutto questo è stupido. Stanotte sarà la notte prima della guerra ad Hogwarts e io ti tormento con i miei problemi amorosi.» 
«Beh, a costo di risultare pessimista come il Capitano, Alicia, direi che non c'è momento migliore per parlarne» disse Fred, di colpo quasi serio «Non vorrai affrontare una guerra senza aver prima chiarito questa situazione, vero?» 
Alicia stette alcuni secondi in silenzio prima di replicare. 
«Tu hai chiarito tutto con George e Angie?» 
Fred sorrise di nuovo e allungò una mano per accarezzarle i capelli. 
«Touché. Non riesco proprio a fregarti.» 
«Credo che oggi sarà davvero una pessima giornata. Abbiamo ancora tutti qualcosa di cui parlare e qualche confessione da fare, ma non sono sicura se sia meglio tacere e aspettare dopo la guerra o svelare tutto adesso senza rimpianti in futuro.» 
«Io sono per la seconda e so che per te è lo stesso» Fred la guardò con decisione «Ti conosco bene e su molte cose la pensiamo uguale.» 
«Già» Alicia abbassò lo sguardo e poi ebbe il coraggio di chiedergli «Credi che quello che provo per Lee sia un sentimento sincero?» 
«In che senso?» 
Alicia rialzò lo sguardo e, imbarazzata, continuò. 
«Pensi che lo ami ancora perché è stato il mio primo ragazzo e perché la nostra relazione è finita all'improvviso o pensi che lo ami ancora perché... è Lee?» 
«Ho una risposta per questa domanda, Alicia, ma non credo che ti sarà d'aiuto» 
«La voglio sentire comunque. E so che tu sarai onesto e non risponderai qualcosa che non pensi solo perché sei amico di Lee» 
Fred annuì e fece un sorriso divertito. 
«Credo che non amerai mai nessuno come ami Lee. E non perché è stato il tuo primo ragazzo, ma semplicemente perché è lui.» 
Alicia fece vagare lo sguardo, rossa in viso. 
«Non chiedermi di darti una spiegazione razionale per quello che lega te e Lee, perché non esiste. L'abbiamo sempre detto tutti, no? Voi due eravate destinati a stare insieme dal primo giorno. E lo siete ancora.» 
Alicia fece per ribattere, ma qualcuno bussò alla porta e, prima che Fred potesse parlare, Angelina e Katie entrarono nella stanza. 
«Possiamo unirci a voi?» chiese la più piccola, chiudendo la porta. 
Alicia guardò le sue amiche e alzò gli occhi al cielo. 
«L'avete saputo.» 
Entrambe annuirono. 
«E abbiamo pensato che saresti venuta da Fred per parlarne, ma sai che puoi farlo anche con noi.» chiarì Angelina con un sorriso materno. 
Alicia annuì e fece segno a tutte e due di sedersi accanto a loro. 
«Vi faccio un breve riassunto. Jared mi ha chiesto una pausa, dandomi tempo di pensare a quello che voglio davvero.» 
Angelina aggrottò la fronte, confusa. 
«Alicia si è dimenticata di dirvi del bacio che ha dato a Lee.» disse Fred e a Katie scappò un sorriso felice che poi provò a mascherare. 
«Quindi finalmente hai realizzato che provi ancora qualcosa per Lee.» 
Alicia annuì, nuovamente imbarazzata di quella confessione. 
«A dirvi la verità non ho mai smesso di amarlo» disse a bassa voce, vergognandosi di quelle parole «Volevo ferirlo, ma pensavo fosse evidente a tutti, lui compreso, che stessi mentendo.» 
I tre ragazzi attesero che Alicia continuasse e così lei prese un respiro e aggiunse. 
«Ma quando mi sono avvicinata a Jared e ho iniziato a provare... quello che provavo, ho creduto che il sentimento per Lee non sarebbe mai svanito per via di quello che ci aveva legato in passato. Eravamo amici e prima di Fred era lui la mia spalla in un certo senso, per cui credevo che fosse normale avere sempre il desiderio di stargli vicino.» 
Alicia alzò lo sguardo quando, con le gote arrossate, dichiarò. 
«Avevo imparato ad accettare il fatto che sarei sempre stata legata a lui, nonostante tutto e nonostante Jared.» 
«Possibile che il cambiamento del tuo Patronus non ti abbia fatto insospettire?» domandò Katie, curiosa. 
Alicia scosse la testa, quasi sentendosi in colpa. 
«Ho pensato che fosse cambiato perché lui era scappato all'improvviso e lo shock di averlo fatto quasi uccidere...» 
«Davvero?» la interruppe Angelina, quasi sconvolta dalla poca perspicacia di Alicia. Non era da lei. 
«Comunque è tutto pronto per domani?» chiese Alicia, volendo cambiare argomento per il troppo imbarazzo «Dite che dovremmo allenarci ancora?» 
Katie negò con il capo, mentre Angelina e Fred si scambiarono un’occhiata carica di sottintesi. 
«Penso che ognuno debba trascorrere questa giornata come meglio crede» disse Angelina, piegando le labbra come a riflettere sulle sue stesse parole «È brutto dirlo, ma questa davvero potrebbe essere l’ultima volta che…» 
La ragazza non riuscì a concludere la frase e Fred, per evitare che si rabbuiasse ancora di più, prese a parlare. 
«Pulce, sai cosa vuoi fare per il tuo compleanno?» 
Katie lo guardò stranita. 
«Mancano più di venti giorni al mio compleanno» 
«È vero, ma ci sarà bisogno di festeggiare dopo quello che succederà domani» continuò Fred, evitando le occhiatine confuse delle amiche «Potremmo organizzare un viaggio. Solo noi sette» 
Angelina fece per replicare, ma Alicia la interruppe, comprendendo l’intenzione di Fred. 
«Andrà tutto bene, ragazze, prenderemo a calci nel sedere Voi-Sapete-Chi e poi… Poi penseremo finalmente a noi» 
Katie sorrise di fronte all’ottimismo di Fred ed Alicia e posò lo sguardo su Angelina che fece uno sbuffo, prima di replicare. 
«Mare o montagna?» 



Angelina aprì la porta della sua stanza e si stupì quando vide George assopito sul suo letto. Chiuse piano la porta, per paura di svegliarlo, e si avvicinò a lui per guardarlo meglio. 
Quando dormiva aveva un’espressione così rilassata e serena che le venne quasi da sorridere. Era un uomo, oramai, ma in quel momento sembrava quasi un bambino e Angelina, intenerita, si sdraiò accanto a lui. Si mise di lato, continuando a fissarlo, studiando il più piccolo dettaglio sul suo volto. 
Per quanto Fred ed Alicia volessero mantenere l’umore alto, era davvero impossibile non pensare alla guerra che sarebbe scoppiata il giorno dopo. Angelina non aveva paura per la propria vita, aveva paura per il suo gruppo. Non poteva neanche lontanamente immaginare come sarebbe stato se uno di loro non ce l’avesse fatta. 
George sbatté leggermente le palpebre e Angelina si morse le labbra. Voleva baciarlo, ma non voleva che si svegliasse e che la guardasse con il suo solito sguardo fragile. 
Non sopportava che George potesse pensare che lei, Angelina, avrebbe di nuovo cambiato idea. Era arrivato il momento di dirgli tutto. 
Come se l’avesse sentita, il ragazzo aprì gli occhi e si scontrò con gli occhioni di Angelina che accennò un sorriso. 
«Dormito bene?» sussurrò lei e George si stropicciò un occhio prima di annuire. 
«Non volevo addormentarmi. Ti stavo aspettando» 
Angelina riuscì a mascherare la sorpresa. 
«Ma dopo le parole di Katie, non ho molto dormito stanotte e così sono crollato» 
«Sono qui adesso» 
George si voltò di lato e la guardò negli occhi. 
«Tutto bene?» 
«Sì, sto bene» disse Angelina, velocemente «Alicia e Lee…» 
«Lee mi ha raccontato tutto» la interruppe lui «E non pensare che non m’interessi, ma in questo momento voglio sapere come stai tu, Angie» 
«Non credo che oggi qualcuno stia bene» 
«Non m’importa degli altri» 
Angelina alzò un sopracciglio, sapendo bene quanto George stesse mentendo. 
«Devo parlarti anch’io» 
«Dimmi» 
«Ero gelosa di Katie, gelosa da starci male, malissimo» disse Angelina, abbassando lo sguardo per paura di leggere delusione negli occhi di lui «So quanto sia stata importante per te, George, e so che è stupido fare paragoni però… Io ti amo, ti amo davvero, e ho solo paura di perderti. Non mi sono mai sentita così spaventata in vita mia» 
«Hai paura che io non ti ami?» provò a capire George, confuso. 
«Ti sei innamorato di me tanto tempo fa e io sono cambiata» disse Angelina, mordendosi le labbra «E poi sono stata con tuo fratello e tu e Katie avete vissuto una storia molto intensa, quindi… Ho paura che tu possa avermi idealizzato e che io non sia quello che tu credi» 
George sorrise e le accarezzò i capelli. 
«Sono stata stupida, lo so» 
«Allora siamo stati due stupidi, Angie» disse lui «Perché anch’io ho le tue stesse paure e so che l’hai capito dal primo momento, perché da quando stiamo insieme mi guardi come un cucciolo ferito bisognoso di conferme» 
«George» 
«Sono ancora geloso di Fred e continuo a non capire cosa ti abbia spinto a scegliere me, però ci ho pensato e ho aspettato di stare con te per così tanto tempo, che adesso non permetterò alle mie paure di allontanarmi da te» 
«Neanch’io so perché vuoi stare con me. In fondo, se Katie non ti avesse lasciato…» 
«È solo che non ho mai pensato di avere qualche possibilità con te, mai» la fermò lui, prendendole una mano «Non ho mai visto il minimo dubbio nei tuoi occhi e anche quando ti ho baciata la prima volta, a Hogwarts, sapevo già come sarebbe andata. Ho provato a metterti in un cassetto e dimenticarti, ma non ci sono riuscito. Però non potevo averti e amare Katie è stato facilissimo, perché sai quanto sia fantastica» 
Angelina annuì, ma la morsa allo stomaco non si attenuò. 
«E la pulce era come me, stava provando a dimenticare Oliver e io provavo a dimenticare te e funzionava… Quando eravamo solo io e lei» 
Angelina gli strinse la mano e attese. 
«Perché bastava rivedervi per capire che quel sentimento non sarebbe mai svanito del tutto» 
Angelina non disse nulla, rammentando le parole di Alicia e capendo quanto i suoi amici fossero così simili su certe questioni. 
«Sbagli» mormorò lei e lui si avvicinò. 
«Cosa?» 
«Non è vero che non ho mai avuto il minimo dubbio, George» spiegò Angelina con un sorriso «Il primo bacio che mi hai dato mi mandato così nel pallone da mettere fine alla mia storia con Fred» 
«Ma poi hai scelto lui» 
«Questo non voleva dire che per te non provassi nulla» Angelina sospirò «C’è una cosa che non ho mai detto a Fred e che non gli dirò mai perché lo farebbe soffrire e basta, ma a te la voglio dire. Meriti di sapere tutto, così non avrai più dubbi» 
George rimase lì, in attesa. 
«Quando ho scelto Fred, era la sera in cui volevate scappare e quindi mi sono fatta prendere dal panico e ho scelto, perché avevo paura a lasciarvi andare. Ma la realtà è che avrei avuto bisogno di più tempo» 
«Cosa stai cercando di dirmi, Angie? Che se avessi avuto più tempo probabilmente avresti scelto me?» 
«No, ti sto dicendo che ho fatto la scelta più facile» replicò lei, colpevole «Ero una ragazzina e sono stata codarda. Tu avresti accettato la cosa, l’hai accettata, ma Fred… lui non mi avrebbe mai perdonata se non avessi scelto lui» 
«Angie» sospirò lui, avvicinandosi per darle un bacio sulla testa «Non devi giustificarti, lo sai» 
«Invece devo. Non ti dirò che non ho mai amato Fred, perché sarebbe una grossa bugia, ma ti sto dicendo che tu non sei mai stato il rimpiazzo di nessuno. Non voglio stare con te perché sei una versione migliore di Fred, voglio stare con te perché sei George. Fred era il ragazzo perfetto per la me del passato, tu sei perfetto per la me di adesso e per la me del futuro» 
Angelina non aspettò la risposta di George e si slanciò per baciarlo. Sembravano passati secoli dal loro ultimo bacio e lei non poteva aspettare più, voleva baciarlo e baciarlo ancora. 
George la allontanò per sussurrarle “ti amo” e lei sorrise prima di baciarlo di nuovo. 
«George» 
«Sì?» 
«Vai a chiudere la porta a chiave? Non vorrei che qualcuno entrasse» disse lei allusiva e lui, capendo, sorrise di gioia prima di alzarsi e accontentarla. 



Tamara, Daphne, Suzanne e Nolwenn erano sdraiate nel giardino, chiacchierando del più e del meno. 
In realtà, solo Daphne e Nolwenn parlavano, mentre Tamara provava a non pensare al giorno dopo, tenendosi occupata a studiare le nuvole nel cielo. Suzanne aveva gli occhi chiusi, ma non stava dormendo. 
«Ragazze» disse Leanne, arrivando mano nella mano con Chris «Vorrei organizzare qualcosa. Una specie di pic-nic per il nostro gruppo» 
Nolwenn finse di non rimanerci male e si alzò per andarsene, quando Leanne la fermò prendendola per un braccio. 
«Scusami, non intendevo escluderti. È solo che…» 
«Capisco benissimo, non ti preoccupare» disse lei e se ne andò. 
«Hai sbagliato, Leanne» disse Daphne, mettendosi seduta. Tamara fece lo stesso, mentre Suzanne rimase immobile, ancora con gli occhi chiusi. 
«Non volevo offenderla, ma voglio passare qualche ora con voi da soli» spiegò Leanne, cercando l’appoggio di Chris che sorrise «Poi passeremo la serata con tutti gli altri, Nolwenn compresa» 
«D’accordo allora» concesse Daphne e diede una spallata a Tamara «Su, Tammy, stiamo ancora tutti bene. Fai un sorriso!» 
Tamara si sforzò di farlo, ma fallì miseramente e Chris scoppiò a ridere. 
«Coraggio, mammina, un pic-nic con tutti noi, come ai vecchi tempi» 
«Non saremo proprio tutti» sbuffò Suzanne, aprendo finalmente gli occhi e Daphne le diede un buffetto sulla testa. 
«Sue, non far finta di pensare ancora a Finn, quando adesso hai un paio di occhi azzurri che ti stanno facendo perdere la testa!» 
Tutti risero e Suzanne le diede una spinta, infastidita, ma lo sguardo saettò verso Paul e Brad, intenti a parlare da quasi dieci minuti. 
«Vuoi andare a salvare Paul?» domandò Suzanne a Tamara e lei scosse la testa, aprendosi davvero in un sorriso. 
«Credo che stia chiedendo la sua benedizione, quindi perché dovrei?» 
«Non fa affatto ridere» 



«Non posso» disse Paul per la quarta volta a Brad che provò a non guardare verso Suzanne senza riuscirci «E comunque, anche volendo, non ce la farei. In nessun modo riuscirei a convincere Sue a stare lontano da Hogwarts domani» 
«Se mio padre dovesse scoprire che lei sarà lì, sai già cosa succederebbe» 
«Domani rischieremo tutti la vita, te compreso» 
Brad si passò una mano sul labbro, nervoso. 
«Io non voglio che la rischi Sue» 
Paul sorrise e annuì, comprendendo il suo stato d’animo. Anche lui avrebbe preferito che Tamara e i suoi amici stessero lontani dalla guerra, ma sapeva che nessuno di loro avrebbe accettato. Avrebbero tutti combattuto per un mondo migliore. 
«So quanto tu le voglia bene, ma…» 
«Non le voglio solo bene» lo interruppe Brad con onestà. 
«Lo so» Paul guardò verso il suo gruppo e notò Suzanne fissarli. Ci pensò su e poi si voltò verso Brad «Senti, perché non le dici chiaramente quello che provi? Non sappiamo cos’accadrà domani» 
«Sa già cosa provo, ma preferisce aspettare quel Finn in eterno» 
«Sicuro di averglielo espresso a dovere?» domandò Paul e Brad provò a capire, ma il più piccolo passò a spiegare «Se l’attacchi, lei ti attacca. È fatta così ed è il suo modo di scappare. Ma se le dici le cose con calma ed onestà, lei ti prenderà sul serio e non potrà non risponderti» 
«L’ho anche baciata» disse Brad, non sorpreso della follia caratteriale di Suzanne «Più chiaro di così» 
«Beh, l’hai baciata contro la sua volontà ed era il suo primo bacio» l’espressione stupita di Brad non fermò Paul «Finn è sempre stato un mio caro amico, ma non la meritava. Non l’ha mai meritata. Tu invece sì» 
Brad fece un sorrisetto e scosse la testa. 
«Non credevo che avrei mai potuto meritare qualcuno come lei» 
«Sei cambiato» chiarì semplicemente Paul. 
«E secondo te di chi è il merito?» 
«Allora dovrebbe saperlo, non ti pare?» 



Katie stava preparando il pranzo in cucina quando Oliver arrivò da dietro e le baciò una guancia. Lei rise e si voltò per ricambiare il bacio. 
«Hai avuto altre visioni? Altre sensazioni?» le domandò, stringendole il volto fra le mani. 
«Sto bene» Katie abbassò lo sguardo, poi lo rialzò e provò a fare un sorriso «Ma oggi è un giorno un po’ così» 
«Qualunque cosa succederà domani non deve influenzare questa giornata» Oliver le diede un veloce bacio sulle labbra «Andiamo a pranzare sulla nostra terrazza, ti va?» 
Katie annuì. 
«Ma dopo non avrai intenzione di non stare insieme agli altri, vero?» 
Oliver la abbracciò e sospirò forte. 
«Sono stato un idiota, Katie. George è uno dei miei più cari amici e non ho intenzione di rinunciare alla sua amicizia. Così come non intendo fare in modo che lo debba fare tu» 
Il ragazzo sciolse l’abbraccio e la guardò intensamente. 
«In un momento come questo essere geloso è l’ultimo dei miei pensieri. Pranzerò con te e poi trascorrerò questa giornata infernale con i miei migliori amici» 
Katie sorrise del suo sorriso radioso, felice. 
«Olly, ti amo tanto» 
«Ti amo anch’io, Katie» 



Alicia sentì qualcuno picchiettare alla sua porta e corse ad aprire. Mai si sarebbe aspettata di vedere Leanne di fronte a sé. La ragazza non l’aveva mai guardata con quella sicurezza e Alicia provò a capire le motivazioni che l’avevano spinta lì in una giornata come quella. 
«Perché sei qui?» domandò Alicia, tornando ad occuparsi delle sue faccende «Tu e il tuo gruppo non avete organizzato un pic-nic in giardino?» 
«Li raggiungerò fra un attimo» 
«Io e il mio gruppo saremo in terrazzo, mentre la signora Edith, i bambini, mia madre e mia sorella potranno starsene in salotto» spiegò Alicia, volendo prendere tempo. Il fatto che Leanne fosse lì l’agitava più di quanto avrebbe dovuto. 
«E Jared, Nolwenn e Brad?» soffiò Leanne, provando a capire. 
«Sono usciti tutti e tre. Avevano delle faccende da sbrigare. O, almeno, così mi hanno detto» 
«Volevano lasciarci da soli per un po’» disse Leanne ed Alicia annuì. 
«Perché sei qui?» domandò di nuovo Alicia e Leanne socchiuse la porta dietro di sé. 
«Sarò veloce, te lo prometto. Sono qui perché ho saputo di te e Lee. E di te e Jared» 
«Come corrono in fretta le notizie» sbuffò Alicia, infastidita. Era impossibile tenere un segreto in quella casa. 
«So che io non ti sono mai piaciuta, così come non ti è mai piaciuta Daphne, ma…» 
«Non è vero» la interruppe lei, infastidendosi ancora di più «Mi sei simpatica. A volte» 
«Non importa, non deve essere facile essere amica delle ex del ragazzo che si ama, però vorrei davvero dirti una cosa. Prima che tu faccia qualcosa… di sbagliato» 
«Di sbagliato?» 
Leanne annuì e le si avvicinò di qualche passo. 
«Anni fa, quando Lee mi ha lasciato, mi ha detto una cosa importante riguardo a te» 
«Cosa ti ha detto?» Alicia aveva improvvisamente la bocca secca, ma rimase lì, immobile. 
«Beh, farfugliamenti di Lee a parte, mi ha detto che il sentimento per te era il più forte e il più vero che avesse mai provato in vita sua» 
«Aveva sedici anni, era un ragazzino» 
«Aveva tredici anni quando ha iniziato a provare qualcosa per te» disse Leanne e ad un’occhiata di Alicia lei continuò «Sì, mi ha detto anche questo. Sono passati sei anni, da allora, quasi sette e ti ama ancora con tutto se stesso. Non gli passerà mai, Alicia» 
«Perché me lo stai dicendo? Non posso ricambiare un sentimento solo per premiare la sua costanza negli anni» 
«No, è vero» Leanne continuò a guardarla con sicurezza «Ma oramai è facile leggere quello che provi, anche per quelli che ti conoscono di meno» 
«Leanne, non credo che questi siano affari che ti…» 
«Metti da parte l’orgoglio ferito e ammetti quello che hai sempre saputo» 
«E che cosa avrei sempre saputo?» 
«Che anche a te non passerà mai» 



Suzanne stava aiutando il suo gruppo a mettere in ordine il giardino dopo il pic-nic quando Brad le si avvicinò per chiederle di parlare. 
Il pomeriggio stava lentamente lasciando spazio alla sera e tutti stavano iniziando a realizzare quello che sarebbe successo il giorno seguente. 
Brad la portò nella propria camera e le fece cenno verso una sedia. Lei si accomodò senza dire una parola, stranita dal fatto che Brad non avesse fatto una battuta delle sue. 
La fissava con uno sguardo serio, uno sguardo adulto, e lei provò a parlare. 
«Cosa ti sei inventato questa volta per darmi fastidio? Potrei anche decidere di non reagire oggi, visto che da domani ognuno prenderà la propria strada» 
Brad prese un’altra sedia e si sedette di fronte a lei. 
«Mi dispiace, non sapevo che quello fosse il tuo primo bacio» 
Suzanne si stupì, ma non lo diede a vedere. 
«Sai, dopo un tot di tempo le scuse non valgono più» ironizzò lei, ma ad un’occhiata di lui sorrise «Sono successe troppe cose fra noi perché io possa ancora avercela con te» 
«D’accordo» 
Suzanne rise, di colpo rilassata. 
«Tutto questo mistero per via di quel bacio?» si alzò in piedi e gli batté una mano sulla spalla «Dai, Brad, lo sai che è difficile tenerti il muso» 
Brad sorrise e si alzò a sua volta. 
«Forza, torniamo di sotto» 
Il ragazzo le prese una mano prima che potesse uscire dalla stanza e lei si irrigidì. 
«Brad» disse lei, a mò di avvertimento. 
«Senti, Sue, lo so che te l’ho fatto capire in tutti i modi e che te l’ho detto all’infinito, ma prima non mi credevi e adesso lo prendi come un gioco, per cui meriti di sentirtelo dire come si deve» 
«Non è necessa…» 
«Mi piaci» buttò fuori lui tutto d’un fiato «Mi piaci tantissimo e quello che provo per te mi ha fatto mettere in discussione me stesso ogni giorno e mi ha fatto crescere» 
Suzanne, rossa in viso, lo guardò dritto negli occhi. 
«Cosa ti aspetti che ti dica?» 
«Nulla» disse il ragazzo, sincero «Volevo solo che lo sapessi. Non è un gioco, non lo è mai stato» 
Suzanne sorrise. 
«Grazie, Brad» 
La ragazza fece per andarsene, ma poi tornò indietro e si mise in punta di piedi per baciargli una guancia. 
«Io non ho fatto niente. Eri già una brava persona prima di conoscermi, solo che non lo sapevi ancora» 
Brad si aprì in un sorriso e lei gli allungò una mano. 
«Raggiungiamo gli altri?» 
Lui annuì, prima di prenderle la mano e stringerla. 



Erano tutti in cerchio. La signora Edith, assieme ai bambini dell’orfanotrofio, erano a dormire da ore, così come la madre di Alicia e Diana. 
Alicia aveva accettato il fatto che la madre volesse combattere al suo fianco, ma temeva che Diana potesse ritrovarsi da sola per sempre, se mai le cose si fossero messe davvero male. 
Lee, ancora una volta, era arrivato in suo soccorso e aveva promesso che i suoi genitori non avrebbero mai abbandonato Diana e Alicia si era subito sentita meglio. 
«Qual è il piano di domani allora?» se ne uscì Brad, rivolto a nessuno in particolare, ma fu Alicia a rispondergli. 
«Aspettiamo il segnale di Ginny. Lei non è più ad Hogwarts, ma se mai dovesse succedere qualcosa, Neville le ha detto che ci contatterà con la moneta dell’ES. » 
«Dovrei conoscere questi Ginny e Neville?» domandò Brad, guardando Suzanne che sorrise rassegnata e gli fece cenno di lasciar perdere. 
«Beh, almeno nostra sorella potresti memorizzarla» puntualizzò George con ironia e Fred sorrise, divertito, e continuò 
«Non è neanche così difficile memorizzare noi Weasley, Anderson. Capelli rossi, carattere tosto e una bellezza senza precedenti» 
«Per favore, sono abituato a vedere la mia meravigliosa faccia allo specchio ogni mattina. Ho uno standard elevato in materia di bellezza» 
«Non hai nessuno standard, hai solo un problema di vista» replicò Fred, facendo ridere tutti. 
«Un paio di occhiali e sarai come nuovo» aggiunse George e Brad gli lanciò una TuttiGusti che il ragazzo prese al volo e mangiò. 
«E dopo?» domandò Daphne, curiosa. 
«Dopo cosa?» chiese Jared che le era seduto accanto. 
«Nel caso dovessimo vincere, cosa faremo poi?» 
«Beh, vivremo finalmente le nostre vite tranquilli» disse Chris, sorprendendo tutti per la sua serietà «Avremo infinite possibilità davanti a noi» 
«Lo so, è solo che… Mi ero abituata a vivere qui con tutti voi» spiegò Daphne, sistemandosi i capelli dietro le orecchie «Era bello vivere insieme» 
Tutti sorrisero, persino Alicia che le parlò con dolcezza. 
«Daphne, questa casa sarà sempre aperta per te» Alicia guardò tutti «E questa cosa vale per ognuno di voi. Chiunque sarà sempre ben accetto qui dentro. È anche un po’ casa vostra, in fondo» 
«Vi voglio bene, ragazzi» disse Katie all’improvviso e si alzò in piedi quasi per dare ancora più importanza alla cosa. 
Tutti fecero lo stesso e, prima di salire ognuno in camera propria, si abbracciarono uno alla volta, come se fosse un addio. 



Alicia trascinò Lee fuori nel giardino. Era così buio che a malapena vedeva l’espressione del ragazzo che accese la bacchetta e la guardò con curiosità. 
«Tutto bene, Alicia?» 
«Io ti amo, Lee Jordan» disse lei, solenne. 
«Cos…» Alicia gli tappò la bocca con la mano e continuò. 
«Quello che provo per te non cambierà mai e sono sincera quando ti dico che sarai sempre nel mio cuore, qualunque cosa accada. Ma io è con Jared che devo stare» 
Alicia notò il cambio d’espressione negli occhi del ragazzo di fronte a sé e le sfuggì una lacrima. 
«Mi hai spezzato il cuore, Lee, e Jared ha raccolto i pezzi. Deve essere lui la persona giusta» 
Lee le tolse la sua mano dalla bocca e le asciugò la lacrima. 
«So di averti fatto soffrire in passato, ma non devi aver paura che accada di nuovo» 
«Non puoi saperlo» replicò lei, non trattenendo più le lacrime «Non dubito che tu mi ami, ma è difficile capirti a volte. Un giorno potresti svegliarti e decidere di lasciarmi di nuovo e io non posso rischiare di soffrire ancora per te. E non posso rischiare di non avere più Jared al mio fianco» 
«Non ti fidi di me?» 
«Certo che mi fido. Mi fido di te come persona, come amico, ma non come mio ragazzo» Alicia si asciugò le lacrime e disse «Forse la felicità che avrei con te sarebbe superiore a quella che avrò con Jared, ma con lui non avrò mai paura di stare male. E io non voglio più avere paura» 
«Non ha alcun senso, Spinnet» chiosò Lee, sperando che cambiasse idea, ma sapendo bene che non l’avrebbe mai fatto. Aveva imparato bene quanto le fragilità di Alicia le avessero sempre creato problemi e sapeva come la ragazza avesse sempre fatto di tutto per sopprimerle. Tornare insieme a lui voleva dire per Alicia accettare il fatto che ci sarebbe sempre stato qualcosa che non avrebbe potuto controllare. Quasi come ammettere che anche lei avesse un punto debole.
«Ne ha per me» disse lei, avvicinandosi a lui per dargli un leggero bacio sulle labbra «Quindi mi dispiace, ma non posso lasciare Jared» 
«Ti amo, Alicia» 
«Ti amo anch’io e volevo che lo sapessi» 
Lee sorrise e le accarezzò la testa. 
«L’ho sempre saputo» 
«Non sei così perspicace, Jordan» provò a scherzare lei.
Lee alzò gli occhi al cielo e rise. 
«Mi sottovaluti sempre, Spinnet. Mi sottovaluti sempre» 



George era nella sua stanza, in attesa di Angelina, quando Fred entrò senza tante cerimonie. 
«Ehi» disse George, non sorpreso di vederlo lì. 
«Ehi» lo scimmiottò lui e George rise. 
«Credevi davvero che saresti andato a dormire senza prima aver sopportato le mie paturnie da fratello maggiore?» 
«Il fatto di essere uscito prima di me, non ti da alcun diritto di anzianità» scherzò George «Anzi, negli anni sono sempre stato io a farti da fratello maggiore» 
Fred fece un debole sorriso e, mani nelle tasche, gli disse. 
«Sarai sempre la persona più importante della mia vita, Georgie. Sarai sempre il mio fratellino preferito» 
«Non parlare così» replicò l’altro, alzandosi dal letto. 
«Così come?» 
«Come se mi stessi dicendo addio» spiegò George, serio «Mi dovrai sopportare ancora per molto tempo, temo» 
«Volevo solo essere sicuro che sapessi che qualsiasi cosa sia successa in passato, non ha più importanza» 
Angelina entrò proprio in quel momento. 
«Oh, scusate. Ripasso più tardi, ragazzi» 
«No, rimani, Angelina» disse Fred con un sorriso «Questa cosa riguarda anche te» 
«Quando vi ho detto che non avrei mai potuto sopportare Angelina accanto ad un altro ragazzo, ho mentito» Fred guardò George e sorrise ancora «Ti voglio troppo bene per non volere la tua felicità» poi guardò Angelina «O la tua, Angie» 
Angelina si avvicinò per abbracciarlo, ma l’abbracciò duro poco perché la ragazza cedette subito il posto a George che Fred strinse forte a sé. 
«Ti voglio bene anch’io, Freddie» 
«Ci mancherebbe altro» disse Fred, tornato quello di sempre «Sono perfetto, come potresti non amarmi?» 
George rise e Fred sciolse l’abbraccio. 
«Beh, vi auguro una buona notte, ragazzi. Ci vediamo domani» 
«A domani» dissero George e Angelina e, prima di chiudere la porta, la ragazza sussurrò un “grazie” carico di significato a Fred che rispose. 
«Prenditi cura del mio fratellino, impiastro» 
«Lo farò» 


 


«Alicia!?» la voce sorpresa di un Jared assonnato la fece ridere, divertita. 
«Scusa se ti ho svegliato, ma volevo sapere se posso dormire accanto a te, stanotte» 
Jared, ancora inebetito dal sonno, sgranò gli occhi, provando a capire. 
«Non ho più bisogno di riflettere. Posso?» 
Jared sorrise e le allungò una mano che Alicia strinse con un sorriso. 
«Non c’è nessun’altra persona con cui vorrei stare stanotte» disse lui, facendola entrare. 
E chiuse la porta dietro di sé. 





Angolo Autrice:

Beh, che dire, non ci sono giustificazioni alla mia assenza.
In realtà ci sarebbero, perché ho vissuto all'estero per un sacco di tempo e ho fatto tantissimi cambiamenti nella mia vita, ma la passione per le storie mi è rimasta. Non è cambiata mai.
E questa storia è, come quasi tutte le mie storie, già completa nella mia testa quindi, quando i giorni scorsi ho riletto qualche capitolo, ho capito che non potevo lasciarla così in sospeso.
Non so dirvi quando riuscirò a pubblicare ancora, ma spero di farlo presto.
Come sempre, grazie infinite per la tantissima pazienza e il tantissimo amore che avete nei confronti di questa storia.
Un abbraccio :3

   
 
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