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Autore: AryaDream    29/06/2020    5 recensioni
-Una volta ho sentito dire questa frase da un umano, mentre mi trovavo sulla terra. “Si predica bene e si razzola male”.- Balzebù sgranò gli occhi, era strano sentir dire una cosa del genere a Astaroth, ma era curiosa si sapere il significato.
Genere: Avventura, Erotico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Belzebù, Crowley, Gabriele
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aveva sentito dire che l’amore era cieco, che il morso delle frecce di Cupido impediva agli esseri umani di vedere con chiarezza. Nei secoli che osservava gli umani, Balzebù aveva sempre pensato che quelle creature erano prive di vista e solo quando arrivava l'amore iniziavano a vedere.
Spesso ci si dimenticava la differenza tra “guardare” e “vedere”. Le persone comuni si limitavano a guardare, mentre altre come artisti e gli innamorati, riuscivano a vedere davvero.
Sotto certi aspetti, determinati esseri umani, l'avevano affascinata, ad esempio molti di loro erano in grado di creare opere d'arte che nel corso del tempo sono diventati dei capolavori, mentre altri erano a limite della crudeltà, persino i demoni, di cui lei faceva parte rimanevano allibiti nel vedere la crudeltà di quegli esseri che tanto venivano amati e lodati dagli angeli.
Doveva ammettere che il destino con lei si stava divertendo tantissimo. Perché stava succedendo tutto a lei? Stava cosi bene nel caos dell'inferno, ma alla fine quel tonto di Crowley ha dovuto far di testa di sua, cosi lei che si era abituata alla sua vita monotona, si è ritrovata a dover “allearsi” con Mr perfezione l'arcangelo Gabriel.
Man mano aveva cominciato a provare sentimenti per quell'idiota dell'arcangelo, ed ora tutto stava andando storto.
Senza volerlo si era trovata a desiderare un essere angelico, ed essere desiderata da Astaroth che potrebbe essere perfetto per lei, ma alla fine la sua mente tornava sempre a lui: Gabriel.
Doveva dimenticare i suoi problemi e concentrarsi sulla sua missione.
Continuò a studiare gli uomini e si divertiva a immaginare cosa passasse loro per la testa, fino a quando dei guizzi di luce azzurra, non cominciavano ad intravedersi vicino a Balzebù. Un profumo di aria pulita impestò l'ambiente, costringendo il braccio destro di Lucifero a scansarsi: lei era abituata al tanfo della morte dell'inferno, non al profumo di fiori degli angeli.
Crowley una volta le disse che l'arrivo degli angeli gli sembrava una di quella pubblicità di detersivi e che l'unico che aveva un buon profumo era Azirapahele.
Ed eccolo Gabriel che fece la sua solita comparsa ad effetto. Una candida nuvola gli avvolgeva i piedi.
-Attento quando scendi dalla tua nuvoletta che poi ti sporchi i sacri piedi.- Disse sarcastica, mentre incrociò le braccia al petto.
Gabriel non disse nulla, si limitava ad osservarla, ma Balzebù non era un demone che si sarebbe fatta mettere i piedi in testa da lui.
-Dunque?-
-Ultimamente hai lasciato il tuo compito di osservare Crowley.-
-E' un demone cresciuto non ha bisogno di una balia ogni secondo.-
-Aver perso la testa per Astaroth, ti sta facendo gestire male i tuoi doveri.- In quel momento Balzebù, prese ad osservare Gabriel con uno sguardo glaciale, uno sguardo di un demone che vorrebbe strappare quelle ali bianche a quell'Arcangelo e farlo bruciare all'inferno.
-Sarei curiosa di vedere cosa accadrebbe ad un angelo che brucia nelle fiamme eterne dell'inferno.-
-Solo gli sciocchi fanno minacce a cui non possono dare seguito.- Rispose l'arcangelo a quella minaccia.
In quel preciso momento la risata di Balzebù fece tremare Gabriel. Quella risata perfida era peggio di bruciare all'inferno e moriva dalla voglia di farla smettere.
-La mia vita da demone non sono affari tuoi Gabriel, il nostro unico legame e quello dover controllare quei due traditori e dopo averlo fatto ognuno per la sua strada. Voi angeli vi credete cosi perfetti da non vedere ciò che vi succede intorno. La crudeltà degli esseri umani sta aumentando ed è difficile controllare le anime di coloro che giungono negli inferi. Torna a glorificare il tuo Signore che io ho ben altre cose a ci pesare.-
-Tipo Astaroth.-
-Probabile Gabriel, ma sono questioni che non devono importati...- Dopo aver pronunciato quelle parole, Balzebù, scomparve dalla sua vista. Gabriel voleva fermarla, ma non ci riuscì, quella donna poteva perfettamente prendere il posto di Lucifero se lo velava per quanto fosse determinata e pazza, ma lui non poteva fare a meno di lei e si chiedeva se quella minaccia di bruciarlo nelle fiamme eterne fosse vero oppure erano solo parole per farlo innervosire.
Non aveva altra scelta che tornare in paradiso e cercare una soluzione non solo per quanto riguardasse Balzebù, ma anche per ciò che stava accadendo sulla terra che stava mettendo in allarme l'interno Paradiso.
 
 
Quando raggiunse di nuovo l'inferno, Balzebù, si ritrovò all'entrata di quel girone che odiava.
-Sembra fatto apposta che devo arrivare nel girone dei lussuriosi ogni volta che vedo Gabriel.-
Balzebù alzò la testa e notò due anime che volavano accoppiate e in quel momento il demone ebbe l'impulso di andare a parlare con loro.
Non appena lei prese ad avvicinarsi, le due anime si staccarono e dalla schiera di anime e volarono verso Balzebù.
Sono un uomo e una donna, e fu quest'ultima a rivolgersi a Balzebù.
-E' strano che un demone del tuo calibro si fermi a parlare con due povere anime.- Il braccio destro di Lucifero rimase in silenzio, ad osservare quelle due anime.
-Il mio nome è Francesca. Sono legata in vita ad un amore indissolubile con l'uomo che ancora mi sta accanto nella morte.-
-Come siete morti?- Chiese il demone curioso, mai prima di allora si era interessata della vita e della morte delle anime che si trovavano all'inferno.
-Siamo stati assassinati.- Non era affatto sorpresa della risposta dell'anima, ma era curiosa, come non lo era stata mai prima di quel momento.
Francesca le raccontò la sua storia e del suo amore per Paolo e che vennero assassinati dopo che la loro relazione.
Nel sentire quella storia, Balzebù, sapeva a cosa andava incontro se continuava ad amare un agelo.
Avrebbe dovuto tenerlo lontano, cosi da evitare la stessa fine. Le anime sparirono, quando comparve Astaroth.
-Cosa ci ai qui?- chiese con un tono di voce che non prometteva nulla di buono e questo il demone lo sapeva benissimo.
-Ho concluso le mie missioni e sono venuto a fare rapporto.-
-Non hai bisogno. Conosco molto bene le tue capacità persuasive di indurre gli umani a fare ciò che vuoi.- Balzebù si voltò verso Astaroth.
-Ho bisogno di uscire da qui, conosci qualche luogo dove gli angeli non potrebbero mai localizzarci?-
-Cos'hai in mente?-
-Devo prepararmi per la mia missione ed ho bisogno di concentrazione. Tutti voi avete in qualche modo portato a termine la prima parte del nostro piano, mentre io ancora non sono entrata in azione.- Astaroth sapeva dove portarla, sapeva che in qualche modo quella notte sarebbe stata solo sua e le avrebbe fatto dimenticare quell'arcangelo. Aveva capito che in qualche modo lei era legata ad Gabriel e doveva spezzare quel legame.
I due sparirono e pochi secondi dopo ricomparvero all'interno di un bosco. Era notte e quel luogo avrebbe spaventato chiunque, ma Balzebù, amava l'oscurità e quegli alberi che con il vento emettevano strani versi come se fossero urla disperate.
-Seguimi.- Camminò poco distante da Astaroth e uscendo dal bosco, le mostrò una piccola chiesa sconsacrata. Era in stile gotico, stile che conosceva molto bene, visto che amava quello stile e nel corso dei secoli aveva visitato molti luoghi, che erano affascinante e misteriosi.
L’interno era spoglio come era prevedibile dall’esterno. Solo in fondo alla, quella che fu, navata, c’era una roccia malamente lavorata, ad un occhio inesperto era solo una roccia lavorata male, ma agli occhi di Balzebù era chiaramente un altare oscuro quello che veniva usato per le messe oscure in favore di Lucifero.
-Come conosci questo posto?- Chiese curiosa, rivolta verso Astaroth.
-Sono capitato qui per puro caso, ma gli angeli sigillarono questo posto mostrandolo agli umani come qualcosa di antico, ormai andato in rovina, ma come puoi vedere non è cosi.-
Di certo li dentro non si facevano festini per compleanni o per matrimoni, l’aria era satura, pur essendoci delle grosse crepe sul tetto, ma gli odori, si potevano distinguere molto bene: incensi, estratti di piante, olii essenziali e quanto altro si usava durante uno di questi riti. Erano tutte sostanze in uso per riti di magia nera, senza alcuna possibilità di essere in dubbio. Gli angeli non avevamo mai gradito che venisse usato la casa del loro Signore per determinate cose, ma alla fine davano sempre la colpa ai demoni quando in realtà, erano gli umani a fare queste cose e senza il loro aiuto.
-Per caso hanno dato la colpa a noi se i loro protetti facevano ogni tipi di riti in questo posto?-
-Indovinato.-
La vedeva avvicinarsi a quello che era l'altare e in quel momento non poteva resistere, le prese il braccio e la fece voltare. Astaroth stava rischiando tantissimo, in fin dei conto aveva Balzebù davanti a lui, ma non resistette e la baciò.
Balzebù socchiuse le labbra, permettendogli di inserire la lingua, un contatto cosi intimi gli scatenò un'ondata di desiderio.
Posò le mani sui fianchi, in modo di avvicinarla sempre di più, non sarebbe stato qualcosa di selvaggio, ma le avrebbe dato piacere, ed avrebbe controllato la sua furia.
Fu Balzebù a cambiare le regole del gioco, accarezzandogli il petto, fino a raggiungere il suo membro, pronto per lei. La sua Balzebù era una donna instabile e sempre in piena contraddizione. Cosi sicura nel dare piacere, cosi esitante nel riceverlo.
Gli prese il membro tra le mani, e lui quasi perse la testa.
-Non ho mai provato nulla del genere...- le sussurrò all'orecchio. Provava piacere quando possedeva le sue vittime, ma con Balzebù era tutto diverso.
-Allora sono felice di essere sulla tua lunghezza d'onda...Non ho mai provato nulla genere nemmeno io.-
La prese tra le braccia, cosi da lasciare il suo membro e la fece sedere quell'altare e prese ad accarezzare il suo corpo, fino a scendere sfiorò la sua parte intima. Le sfuggì un gemito di piacere e si aggrappò sempre di più a lui, le unghia erano conficcate sulla sua pelle.
Asteroth proseguì l'esplorazione del suo corpo con le labbra e la lingua, la sentiva fremere, e questo era un bene, perché anche il suo corpo era avvolto da brividi di piacere come se fossero piccole scariche elettriche.
La toccò fermandosi sulla zona intima, mentre lei si fermò un attimo. Prese ad osservarlo e per per un breve istante vide il volto di Gabriel al posto di quello di Astaroth. Chiuse gli occhi e quando li riaprì il volto dell'arcangelo scomparve e lei fu finalmente libera di dare sfogo alla sua passione.
Erano completamente nulla, era un attimo per loro liberarsi degli indumenti e poco dopo Balzebù si mosse su di lui, accogliendolo poco alla volta, mentre Astaroth prese a succhiare un capezzolo.
Dopo averlo accolto, lei gettò indietro il capo, mentre un gemito le sfuggiva dalle labbra.
-Continua Astaroth...- La sua mente però pensava a Gabriel. Poco dopo lei assecondò i suoi movimenti, e la penetrò sempre di più.
Nessuno poteva disturbarli in quel luogo sconsacrato, erano solo due demoni avvolti nella passione.
Lui la vide in volto immersa nel piacere quando raggiunsero insieme l'orgasmo.
Rimasero abbracciati e per Astaroth quella era una vittoria, ma per Balzebù i guai erano appena cominciati. Nonostante la passione appena consumata, non si sentiva soddisfatta, voleva che al posto di Astaroth ci fosse stato Gabriel, ma a quel punto non poteva più tornare indietro.
Aveva cosi convinto il demone che lei non era innamorata di un arcangelo e ora doveva compiere la missione che Lucifero aveva affidato e quella chiesa sconsacrata e rapporto appena consumato con Astaroth, le avevano dato l'idea per agire.




Note Autrice:
Mentre scrivevo la scena tra Balzebù e Astaroth io soffrivo per Gabriel. 
Alla fine ho dovuto accontentare anche il demone e tutto avviene in una chiesta sconsacrata. Prima di descrivere un tipo di luogo mi sono documentata un pò su internet, anche perché non volevo scrivere nulla di sbagliato.
Come sempre mi ispiro alla Divina Commedia ed ho cercato di far avere una conversazione tra il braccio destro di Lucifero e Francesca. Io ho sempre amato la storia di Paolo e Francesca.
Gabriel non riesce ad avere una conversazione decente con Balzebù, alla fine devono sempre litigare e lei lo minaccia.
Ringrazio come sempre Nao Yoshikawa per leggere i capitoli e ascoltare le mie folli idee.
Grazie per essere arrivati fin qui.
  
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