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Autore: Nao Yoshikawa    30/06/2020    3 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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31 - Giornate primaverili


Le giornate primaverili erano sempre le migliori.
Le migliori per passare del tempo in famiglia, magari sotto un albero a fare un pic-nic. Aziraphale amava la compagnia e a lungo andare Crowley aveva imparato ad apprezzarla a sua volta. E poi ad El piaceva tanto parlare, ridere, scherzare e amava passare il suo tempo con i bambini. Alle sue gambe stavano attaccati i gemelli di Anathema, Liam e Charlotte, i quali l’adoravano quasi fosse la loro sorella maggiore.
«Ragazzi, piano! Così non posso muovermi, possiamo cambiare gioco?» annaspò una stanchissima El, quei due piccoletti pesavano eccome. I loro genitori se ne stavano seduti sul telo, di lì a poco sarebbe stata l’ora di pranzo, avevano pensato di organizzare un pic-nic come tendevano a fare molto spesso.
«Bambini, non tormentate El!» li riprese Anathema. «Vostra figlia ha una pazienza… secondo me un giorno sarà una brava madre.»
«Scusami?» domandò Crowley contrariato, togliendosi gli occhiali per guardarla meglio. «Perché dovete farmi sentire vecchio?»
«Ma caro, noi di fatto siamo già vecchi», sospirò Aziraphale, che aveva appena tirato fuori dal cestino sandwich e insalata. Poco dopo i due furono raggiunti da Gabriel e Bel, la quale appariva tutta di fretta e stanca come al suo solito.
«Scusate il ritardo, la colpa è di Gabriel perché ha tardato a fare il bagno alla bambina», chiarì subito il demone, facendo cadere la borsa sul telo.
«Perché deve essere sempre colpa mia?» si lamentò lui mentre teneva in braccio una vispa Ariel  che si guardava intorno, facendo dei versetti di curiosità. El andò loro incontro, abbracciando subito la bimba.
«Ariel!»
«Adadada!» rispose la piccola tirandole i capelli e donandole un sorriso sdentato. Questo non faceva che confermare le teorie di Anathema.
«Visto? Ve l’ho detto. El, tu vuoi dei bambini un giorno?» domandò alla diretta interessata. Lei ci pensò qualche attimo, per poi sorridere. Adorava quei piccoli esserini profumati e teneri e loro adoravano lei… quindi perché no?
«Ma certo, ne voglio almeno sette o otto!»
Crowley corrugò la fronte, puntandole il dito contro.
«Non la penserai così quando ti ritroverai a dover cambiare, dar da mangiare e curare otto bambini!»
«Oh, sì invece, tanto ho i miei papà che mi aiutano», affermò prendendo Ariel in braccio. «Sarò una donna molto impegnata con la mia carriera da scrittrice, quindi lascerò i bambini a voi mentre sbrigo le mie cose.»
Aziraphale già se lo immaginava. Non avrebbero mai avuto un attimo di pace, ma la cosa non gli dispiaceva affatto, adorava sempre lo scalpitare allegro dei bambini in giro per casa.
«Nessuno mi ha chiesto se sono d’accordo. Nessuno me lo chiede? Ehi!» si lamentò, ma El era già scappata con la Ariel in braccio, ignorando Gabriel che la pregava di fare attenzione. Quella ragazzina, così incorreggibile! Dolce, sensibile, ma anche così ribelle… praticamente aveva ereditato le caratteristiche principali dei suoi genitori, un’unione perfetta.
«Liam e Charlotte, venite subito a mangiare!» esclamò Anathema. «Newton, vai a riprenderli subito!» ordinò, rivolegendosi poi in maniera più pacata ad Aziraphale e Crowley. «E pensare che sono così teneri appena nati…e  poi diventano delle piccole pesti!»
Crowley sorrise divertito, guardando Gabriel.
«Oh, e non avete idea di cosa succede quando arriva l’adolescenza. Un periodo terribile, nessuno è mai pronto a questo, è un periodo fatto di… cambiamenti…» sussurrò quasi minaccioso, facendo irrigidire Gabriel.
«Tu menti.»
«Io non mento! Hai visto El, no? Era una dolce bambina indifesa, adesso invece esce, si interessa all’amore e anche al sesso.»
«Non dire quella parola!» lo pregò ancora Gabriel.
«Quale? Sesso?»
Era un passatempo troppo divertente che fu interrotto dalla gomitata da parte di Belzebù.
«La vuoi piantare? Poi sono io che devo sopportarmi i suoi scleri. Ariel è ancora piccola, c’è tempo per queste cose!»
Crowley si massaggiò il costato, avvertendo dolore, Aziraphale con lo sguardo gli stava dicendo che sì, se l’era meritato.
«Beh, è un periodo turbolento, questo sì. Però da anche molte soddisfazioni.»
«Oh, state tranquilli, El è veramente in gamba» parlò  Newton. «Tra l’altro non pensavo avesse un fidanzato.»
Alla parola fidanzato, Aziraphale e Crowley sollevarono lo sguardo? Fidanzato? Cosa si erano persi esattamente?
«In che senso scusa?» domandò già in panico il demone.
«Ma sì, l’ho vista l’altra volta che si baciava con uno e…»
Anathema gli lanciò uno sguardo in grado di farlo ragionare. E pensare che si erano messi d’accordo sul non dire niente.
«Newton!»
«Però, bella mossa, era un segreto», Belzebù lo colpì piano, facendolo piagnucolare.
Che voleva dire che era un segreto? Aziraphale non aveva parole. Tutti sapevano del primo bacio di sua figlia e … lui no?
«Crowley, sarebbe troppo chiederti di avere un po’ di auto-controllo?»
Suo marito però non lo ascoltò nemmeno. Si alzò, vedendo El giocare con i bambini.
«Noi e quella ragazzina dobbiamo fare quattro chiacchiere!»
 
Continua…

Nota dell'autrice

Questo lo chiamerò "capitolo dello sclero". Tutto improvvisato, non sapevo dove andare a parare e... beh, l'idea di Newton che si fa scappare un segreto (che praticamente segreto lo è solo per Azi e Crowley), sul bacio di El... la cosa DEVE essere affrontata e così sarà nel prossimo capitolo. Poverini, mai na gioia
   
 
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