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Autore: Hikari29    30/06/2020    0 recensioni
ATTENZIONE : non fatevi ingannare dal titolo, nessun lupo mannaro qui.
UNIVERSO 6
ANNO 2XxX
In uno strano mondo talmente simile e talmente diverso dal nostro, vive una popolazione d'élite, dotata di singolari abilità magiche detti "Alph" .
Una protagonista dal passato complicato, dagli occhi freddi, che ricomincerà a sorridere solo grazie all'affetto per i suoi nuovi amici.
Buffi, profondi e strani personaggi, liceali in cui è facile impersonarsi.
La nostra Eri, in particolare, non riesce a vivere davvero, troppo incatenata a quel passato che riaffiora attraverso gli incubi.
Un tipico antagonista, ma legami che non ti aspetti.
E, tra un colpo di spade ed un altro, vi introduco ad Alpha Academy.
Divertitevi.
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( tratto dal capitolo 9 )
Per la seconda volta oggi, vengo riportata alla normalità.
Questa volta però, mi ritrovo il volto di Chuichi a pochi centimetri di distanza che, dopo aver smesso di squotermi le spalle, mi fissa negli occhi con ansia e paura.
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Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ERI'S  P.O.V.

<< Ok, adesso non riesco proprio più a trattenermi. È tutto troppo divertente. >>

Una risata sempre più intensa si fa largo tra la folla.

<< ET VOILA'! ECCOMI QUA! Sorpresi, eh? >>

E la figura di Himiko si fa avanti con fierezza.

<< Ma che- che significa? >>

Vedo il volto di Natsume ormai pallido e sconcertato, i suoi occhi sono spalancati e le sue labbra tremanti.

<< Che significa, dici? Significa che quei pochi neuroni che avete nel cervello non hanno fatto il loro dovere. In mezzo a tutte quelle ipotesi, nessuno di voi poveri idioti ha pensato che i miei poteri temporali mi permettessero di agire sotto gli occhi di tutti. Ma, dopotutto, chi mai avrebbe sospettato della dolce e disponibile senpai? >>

Dimena le mani assumendo una finta espressione innocente, poi riprende a ridere ed io mi rendo conto solo adesso di quanto piccole siano le sue iridi.

<< Divertente. Davvero divertente! >>

Poi, di colpo, si avvicina a Natsume.

<< Ma adesso vi farò subire le conseguenze di avermi sottovalutata. >>

Dei brividi mi percorrono la schiena.

<< E non mi fermerò finché mia sorella non verrà vendicata! >>

Sorella??

Faccio appena in tempo a realizzare che quegli occhi sono gelidi quanto lo erano soltanto quelli di LEI.

Poi, solo urla alle mie orecchie. E la battaglia riprende.

Tra un colpo e l'altro, vedo i miei compagni difendersi con destrezza, mandando uno alla volta i nemici al tappeto.

Qualche goccia di sudore imperla, forse per la prima volta, la fronte di Ryoko. E i suoi poteri si sprigionano al massimo, quando decide finalmente di congelare il terreno. I nemici scivolano via, alcuni troppo goffi, mentre lei li affronta con l'eleganza di una pattinatrice.

Anche Isako sembra in pieno fomento. I suoi capelli sembrano meno dinamici, ma il suo fuoco ancora divampa mentre scaglia l'ennesima freccia, stavolta durante un'acrobazia, che la porta ad attaccare a testa in giù.

Io invece mi faccio sorprendere, troppo assorta dalla preoccupazione, e mi ritrovo davanti proprio la mia senpai.

Sembra intenta a vendicarsi, ma io non so come reagire e mi limito a schivare finché un ultimo colpo mi costringe a chiudere gli occhi.

Mi ricredo soltanto quando il mio corpo si muove, spostato con forza da una seconda presenza. E, solo voltandomi, riconosco il volto di Kenjiro.

<< Ma, dico, sei stupida? >>
Mi rimprovera portandomi al sicuro.

<< Ricorda che non sei da sola. >>

Si pianta alle mie spalle come fosse la mia armatura ed in me torna una sicurezza che quasi non ricordavo di avere.

Himiko è stata scaraventata da un colpo d'arma del mio amico, al momento un bastone metallico. Ma altri suoi alleati ci circondano e, da lontano, noto i primi rinforzi.

Natsume salta in alto, come solo da poco ho scoperto sa fare. Si getta su più avversari preso dalla foga, mentre una Tamaki concentrata gli copre le spalle con le sue piume affilate.

Continuo a rispondere agli attacchi, ma nel frattempo Himiko si riprende e, scomparendo d'un tratto, si ritrova davanti a Sachiko.

<< No... >>

Anche il mio amico se ne accorge e, più preoccupato che mai per la sua amata, mi afferra per la vita e ci catapulta fuori dalla massa con la forza della sua arma, adesso elastica.

Lo lascio correre dalla mia amica dai capelli verdi, mentre io prendo un attimo di respiro.

La testa brucia.

Se Himiko-senpai usasse i suoi poteri per bloccare il tempo...

No, aveva ammesso lei stessa quanta energia le portasse via.

Ma se lo riavvolgesse?

Ecco come ha fatto a prevedere la mia posizione!

Sono io il suo bersaglio. E, adesso, Sachiko è solo un ostacolo.

Quel che è peggio è che conosce tutti i nostri Alph. Ma, ora che ci penso, non puoi riavvolgere o prevedere qualcosa che non hai visto, giusto?

Ti prego, usa al meglio la tua invisibilità, amica mia.

Quasi come ad udire i miei pensieri, vedo la ragazza dalla coda castana adirata, mentre sembra combattere da sola.

Lei le sta tenendo testa! Ed io mi concedo un sorriso.

Poi però la testa ricomincia a pulsare e tutto intorno gira vorticosamente.

Il fiato viene a mancare e le urla si affievoliscono nella mia mente, lasciando spazio solo all'eco di una risata agghiacciante.

Riemerge dall' oscurità dopo essere rimasto a guardare mentre ogni suo alleato veniva sconfitto.

Ma il suo volto mostra tutt'altro che dispiacere. Solo un ghigno di rabbia, pieno di un qualcosa che definire pazzia è dir poco.

Anche gli insegnanti lo osservano, ma prima che qualcuno possa avvicinarsi direttamente, lui apre le braccia per l'ennesima volta.

Un brivido sale lungo la mia schiena, la terra trema ed io sono sicura che la colpa non sia della mia amica dai capelli viola.

Sento uno sgretolio alle mie spalle.

Il suo sguardo diretto sul mio.

E, per la prima volta, ho paura a voltarmi.

Pian piano lo faccio, ma ciò che mi trovo davanti è diverso da qualsiasi cosa possa essermi immaginata, distante persino dalle figure di prima simili a zombie.

Né vestiti, né pelle a brandelli per questi qua.
Solo sangue e sangue a fiumi. Di un grigio caldo, che scorre lento e denso dalle tempie alle ginocchia di ognuno.
Una voragine al centro del petto, all'altezza del cuore, mi suggerisce che qualcosa manchi.

Le figure monocromatiche si muovono in sincrono ed io, immobile, giurerei di poterci vedere attraverso, quasi fossero evanescenti.

Tutti i miei amici cominciano a respingerli.

<< QUESTI QUA NON MUOIONO! >>
Urla Chuichi in lontananza.

<< SONO GIÀ MORTI, GENIO! >>
Gli grida in risposta Juzo.

Come?

<< Ci siete arrivati. Bene. >>

La risata agghiacciante giunge ancora alle mie orecchie e, con voce bassa e roca, comincia a rivolgersi direttamente a me.

<< Piccola Eri, da quanto tempo... >>

In un lampo, tutti i miei incubi tornano a galla e, finalmente, associo a Daisetsu tutto il terrore di quelle notti e... di QUELLA notte...

Poi, ancora brividi e un brutto presentimento che si fa vivo in me.

<< Perché non riabbracci mamma e papà? >>

Mi blocco.

Ho freddo tutto d'un tratto.

E, ancora una volta, fatico a voltarmi per vedere cosa si nasconde alle mie spalle.

<< Non può... essere... >>

 

CAPITOLO 25: "FASE FINALE"

 

EICHIRO'S  P.O.V.

Lo sguardo di Eri mi suggerisce che qualcosa non va.

Non può essere semplicemente spaventata. Non è da lei!

Ancora con Akiko alle mie spalle, continuo a fronteggiare questi nuovi nemici, purtroppo inscalfibili.

Ma che dovrei fare?

Anche la mia compagna dai capelli bianchi sembra in difficoltà, ma ben si destreggia, anche senza l'aiuto del suo enorme martello, ormai distante qualche metro da noi.

Con lo sguardo cerco Chuichi. Comincio a connettermi con la mente di ognuno e sento dei pensieri, forti, a far pulsare la mia testa.

Non appartengono al rosso, ma ad Eri stessa!

Quelli sono...i suoi genitori.

<< SPOSTATEVI! >>

La piccola Kimiko urla all'improvviso e, con grande concentrazione, si impegna ad usare il suo Alph direttamente sulla sua arma, che raggiunge le dimensioni di un colossale ventaglio, o qualsiasi cosa fosse all'inizio.

Vedo Sawako aiutarla ed utilizzare le sue abilità per spazzare via, insieme, quante più figure possibili. 
Ma mi distraggo.

Vengo ferito superficialmente all'altezza del braccio e Akiko se ne accorge.

<< Tanaka, tutto a posto? >>

<< Figurati, è solo un graffio. >>

Lei in risposta digrigna i denti.

<< Se solo io... >>

Viene interrotta da un grido e tutti ci voltiamo in direzione di Akira e Isako. La coppia improvvisa un attacco e, con la spinta dell'albino, la rossa spicca in un salto, ruotando avvolta dalle fiamme. 

Tutt'intorno il terreno prende fuoco, circondando le figure spettrali, ormai in trappola.
Le rimanenti però sembrano ancora in foga, mentre la resistenza dei miei compagni sta ormai giungendo al limite.

Chie ce la sta mettendo tutta, ma i suoi poteri curativi non riescono a raggiungere tutti.
Con fatica, la ragazza in questione molla per un attimo il suo arco e si concentra su di noi. 
Ma ecco che una possente figura oscura la raggiunge e, in silenzio, prova ad attaccarla.

Come risultato però, viene inaspettatamente tranciato in due da una terza presenza che riconosco come Juzo.

<< Non sei ferita, vero? >>

Il suo tono è fin troppo preoccupato e la ragazza scuote il capo sorpresa.

Il verde si limita ad allontanarsi e raggiunge il mio amico dalla chioma rossa.

<< Ma come hai fatto? >>

<< Mira al centro. È l'unico punto debole che ho trovato. >>

Persino Chuichi sembra piacevolmente colpito dal nuovo atteggiamento del verde e, dopo una rapida occhiata, i due decidono di mettere in pratica i loro allenamenti.

Quasi con rabbia, Nishigame unisce le mani e le stringe davanti al petto, finché le prime nuvole cominciano ad oscurare il cielo. Non ci vuole molto finché la tempesta arrivi e, in men che non si dica, il rosso ne approfitta traendo energia dai primi fulmini.

Con un ghigno soddisfatto, lascia i suoi capelli fluttuare e con uno sguardo ci avverte di farci da parte.

<< CREPATE DI NUOVO, BASTARDI! >>

E, tra la luce dei lampi e quella emessa dal mio amico, mi compiaccio nel vedere le decine e decine di sagome carbonizzate, mentre altre sono solo paralizzate.

Quasi come fosse tutto finito, ognuno di noi sorride, specie in direzione di Chuichi. 
Altri invece cercano con lo sguardo i compagni rimanenti, ancora nel mezzo della battaglia.

Juzo, in particolare, si precipita di nuovo da Chie ed io non posso fare a meno di pensare a Sawako.

Ma dove sei?

Neanche a pensarlo, vedo la corvina ancora all'attacco contro ben due figure.
Mette al tappeto la prima senza troppa fatica, ma poi il mio presentimento diventa reale e lei comincia a respirare affannosamente stringendosi il petto.

No!

E subito la raggiungo.

<< Se osi toccarla, ti faccio fuori. >>

Senza pensarci due volte, scatto in avanti e, con un'aggressività che non sapevo di possedere, ringhio davanti al nemico in questione.

<< Sawako, non puoi sempre strafare. Mettiti al sicuro, idiota! >>

Le urlo tra un colpo e l'altro.

<< Ma Eichiro- >>

<< ZITTA! >>
La interrompo.

Non riesco più a trattenermi.

<< Se non vuoi farlo per te stessa, almeno hai pensato a quanto soffrirei io? Se tu perdessi la vita, io ti seguirei a ruota, hai capito?? >>

Non sento risposta. Solo il mio respiro affannoso e i lamenti del nemico di fronte.

<< Non avrei motivo di vivere senza la ragazza che amo. >>

E, con un ultimo colpo, la figura grigiastra si accascia al suolo senza testa.

 

CHUICHI'S  P.O.V.

 

Corro in direzione dei miei compagni sperando che i miei fulmini possano ancora funzionare.

Nonostante la potente scarica di prima, alcuni di questi cosi sono ancora in piedi e le mie gambe stanno per cedere.

<< Corpo, non mi abbandonare! >>

Eri, si può sapere dove sei finita?

Dopo qualche salto e qualche altro colpo elettrico qua e là, mi trovo finalmente davanti alla ragazza.

I suoi occhi sono spalancati, fissi sulle due figure che le stanno di fronte.

Poi capisco.

<< PERCHÉ LE FAI QUESTO ? >>
Urlo alla figura incappucciata a qualche metro da me.

È seduto comodamente su un improvvisato trono di fumo violaceo e, ancora, ghigna.

<< Lei ha qualcosa che mi appartiene. >>

Scatto in avanti a sferrargli un colpo, ma quello che si rivela essere una specie di ologramma scompare.

In compenso, mi trovo circondato dalla stessa sostanza, praticamente incollato al pavimento, impossibilitato dal muovermi.

Ringhio e torno ad osservare una certa chioma blu, ancora immobile.

Cosa posso fare?

<< ERI, TUTTO QUESTO NON È REALE! NON È REALE, MI SENTI?! >>

Merda...

Sento un urlo alla mia destra.

Mi volto e trovo Sachiko stesa a terra, come apparsa dal nulla.

Quella Kazuya, un tempo nostra senpai alleata, la blocca a terra, puntandole al volto il suo pugnale.

Kenjiro, ancora bloccato dai poteri temporali della stessa senpai, trova la forza di opporsi al potere e torna a muoversi. Poi, sprigiona il suo Alph e il volume del suo corpo raddoppia, mutando in roccia.

Ma tutto accade troppo velocemente.

La castana sfrutta di nuovo il suo controllo sul tempo e, con quello che ai miei occhi appare come un teletrasporto, raggiunge ancora Sachiko ferendola al viso.

Una volta distratto il muta-forma, con lo stesso trucchetto, lei lo sorprende colpendolo direttamente all'addome.

Devo liberarmi.

Per fortuna Natsume mi anticipa e, con un'agilità e una forza che mai gli avrei attribuito, riesce a mettere in salvo il mio amico, che raggiunge finalmente la sua ragazza stringendola a sé.

<< Non ti facevo così meschina! >> Urla il blu.

La sua avversaria, in risposta, ride e li vedo affrontarsi a suon di lame.

<< Sei tu quello troppo ingenuo, mio caro. >>

Loro ancora si fronteggiano ed io ancora mi distraggo, con un ennesimo urlo.

Stavolta è Akira ad essere stato ferito e si accascia a terra dolorante.

<< Fratellone... >>

Lo sguardo di Akiko si abbassa.

Le mie forze vengono a mancare e la vista si annebbia.

Ciò nonostante, un potente grido giunge ai miei timpani e la stessa Akiko comincia ad emettere una strana aura oscura.

D'un tratto, si solleva da terra, gli occhi spenti. E, alle sue spalle, ecco apparire una voragine.

Questa comincia a trascinare ogni cosa non ancorata al suolo verso di sé e, in men che non si dica, Natsume ne approfitta.

<< Addio, mia cara. >> Dice ironico.

E, con un colpo, calcia via la figura di Himiko, che prima lo sovrastava. Questa urla e svanisce in quel vortice oscuro che, come soddisfatto, si richiude, mentre le iridi della mia compagna tornano a splendere.

Preso dall'euforia, quasi non mi accorgo che il denso vapore che mi circonda pian piano perde forza su di me e, subito, ne approfitto per liberarmi.

Poi capisco cosa effettivamente sta succedendo.

<< SEI MIO! >>

Subaru-sensei si precipita sul nemico, ormai lontano dal suo trono.

Anche qualche figura nemica comincia a sparire nel nulla, e alcuni dei miei compagni possono concedersi un attimo di respiro.

In compenso, tra un colpo e l'altro, noto come quella nebbia oscura stia cominciando invece ad offuscare la vista del mio insegnante, circondandolo.

Dall'esterno, lo sento attivare il suo Alph di tortura.

Poi riemerge.
E colpisce senza sosta, senza curarsi di ferite e fatica.

Ma... non si è ancora reso conto di star lottando da solo.

<< SUBARU! È UN'ILLUSIONE! >>

Gli urla l'insegnate di arti magiche ancora accasciata a terra.

Il diretto interessato si gira di colpo, ma non fa in tempo a reagire, perché dalla nube emerge il vero Daisetsu, che lo afferra per il collo e lo solleva da terra.

<< Piaciuto il trucchetto? >>

No...

<< È una delle cose che ci divertiva da piccoli. Vero, Kain? >>

Il mio volto si unisce all'espressione sorpresa di tutti gli altri.

<< E quella stessa cicatrice che ci portiamo dietro... Quanti ricordi. >>

Ma che sta succedendo?

<< Ma tu, no, hai dovuto per forza rovinare tutto. Diventa buono, Daisetsu. Sei ancora in tempo, Daisetsu. >>

Continua imitando, alla fine, i toni gentili di Subaru-sensei.

<< Sei persino diventato un insegnante. Con quell'Alph, poi. Un vero peccato. >>

Nessuno ha il coraggio di fiatare e il biondo ancora si dimena dalla presa ferrea.

<< Già. Un VERO peccato. >>

Dei brividi percorrono la pelle di tutti noi, mentre qualcosa sembra venir fuori dalla bocca dell'insegnante.

Un rumoroso sospiro fende il silenzio e la sostanza evanescente vola via. Daisetsu la afferra in tempo, mollando invece la presa dal collo del suo vecchio amico, che adesso cade a terra, ormai senza vita...

E, come la goccia che fa traboccare il vaso, il gesto porta tutti noi ad urlare agguerriti.

Kaoru attira l'attenzione di tutti, utilizzando finalmente il suo Alph per creare una voragine nel terreno, della quale molti dei nemici superstiti rimangono vittima.

Daisetsu invece, ancora ghignante, sembra avere gli occhi puntati in una direzione ben precisa. E, solo seguendo il suo sguardo, capisco.

Eri...

<< Sta succedendo, finalmente! >>

Il suo tono è persino più inquietante di prima.

Guardo Eri e, ancor di più, l'aura oscura che la circonda e la solleva da terra.

I suoi occhi due perle nere.

Il suo viso immobile rivolto verso l'alto.

<< CHE COSA LE HAI FATTO? >> Urla d'un tratto la direttrice Aryma.

E subito il fratello le risponde.

<< Questo potrebbe essere divertente! >>

Comincia, ridendo sguaiatamente.

<< Anche dieci anni fa cercavo una fata. Sua madre era davvero perfetta, la più nobile delle creature alate. >>

Racconta.

<< Ma che vuoi farci? Tutti a difendere i propri cari. Non ha voluto ascoltarmi e ha preferito farsi uccidere. Ma, nel frattempo, lei e quel suo inutile compagno mi avevano ferito e... >>

Le iridi della direttrice si stringono e lui scoppia in una grassa risata.

<< MA CI PENSI, SORELLINA? C'ERA UNA POSSIBILITÀ SU UN MILIONE! >>

Poi torna serio, per quanto gli sia possibile.

<< Eppure quell'esserino minuscolo è riuscita ad assorbire parte del mio potere. >>

Cosa?!

<< E ADESSO ECCOLA, LA MIA DEGNA EREDE! FATTI AVANTI, ERI-CHAAAN! >>

Ancora avvolta da quella strana sostanza vaporosa, la mia amica apre le braccia.

Dalla sua tenuta vengono fuori innumerevoli catene, che circondano i nemici rimasti. E, come niente fosse, trancia i loro corpi già senza vita riducendoli a brandelli.

Quel che accade poi giustifica il sorriso ancora presente sul viso del nemico.

Tra i volti stupiti di ognuno, Eri torna a toccare terra. 
E si scaglia su di noi.

Molti vengono catapultati via, feriti e doloranti.

Finalmente trovo la forza per muovermi e mi dirigo nella sua direzione.

Mi scambio uno sguardo con Natsume e, insieme, raggiungiamo le sue spalle.

<< ERI, FERMATI! >>
Urla lui.

<< TORNA IN TE! >>
Provo invece io.

Allungo un braccio a sfiorare il suo, ma quel che ne ricavo è solo una ferita alla gamba.

<< Chuichi! >>

Non faccio in tempo a tranquillizzare il blu, ché anche lui viene colpito, cadendo rovinosamente qualche metro più indietro.

Lei ancora mi osserva e, immobile, mi fissa con quello sguardo completamente nero.

Alle mie spalle, Daisetsu ride.

Cosa devo fare?

<< Eri, ti prego. Questa non sei tu! >>

Ti prego, fa' che mi ascolti.

<< Guardami. Sono io! Siamo amici. Siamo tutti tuoi amici! Ricordati di noi. Ricordati chi sei, ragazzina! >>



 

ERI'S  P.O.V.

 

Che cosa...

<< ERI! >>

Questa voce...

<< TI PREGO, SVEGLIATI! >>

Chuichi...

 

Confusa e frastornata, ancora non riesco a distinguere cosa mi circonda.

Il corpo che si muove da solo.

Cosa sto facendo?

Mi blocco.

 

Alla mia mente riaffiorano tutti i bei ricordi con Isako, Kenjiro, Sawako, Eichiro.

Gli allenamenti con Kaoru.

La colazione con Honey-sama.

Un tramonto.

Chuichi...

Stringo gli occhi.
E mi vedo.

Una sagoma oscura identica a me.

Mi sta di fronte e imita i miei movimenti, mentre provo ad osservarmi le mani.

Il mio di corpo ha invece come un'aura bianca ad avvolgerlo. Ed io mi sento così al sicuro.

Lei ghigna e mi si avvicina.

Poi capisco.

<< Sei così pura, piccola mia... >>

E le stringo la mano.

 

Travolta da una strana energia, stavolta positiva, riprendo finalmente comando sui miei muscoli.

Apro le palpebre, mi volto e trovo il rosso a guardarmi.

 

Intorno a me volti stanchi e corpi feriti. I miei amici che mi guardano, alcuni ancora spaventati, altri con occhi pieni di speranza.

Torno a guardare verso Chuichi e la sua espressione è quasi indecifrabile.

<< Si, mia piccola Eri. Va' avanti, unisciti a me e prosegui nella disperazione! >>

Daisetsu...

Cammino verso di lui a passo lento ma deciso. Il suo volto soddisfatto, vincente.

Ghigna.

Ma, quando solo un passo ci separa, lo faccio.

 

Conati di sangue fuoriescono dalle sue labbra.

La mia lama poco prima improvvisata dalla nebbia ancora conficcata nel suo addome.

<< C-che fai... r-ragazzina? >>

Mi allontano, per poco soddisfatta, tra le occhiate stupite di ognuno.

<< Mi chiamo Eri. Non "ragazzina". >>

Con un balzo all'indietro raggiungo gli altri, intimandogli di farsi da parte.

L'uomo incappucciato assume un'espressione incomprensibile, ormai impazzita.

Hai fatto male i tuoi conti.
Grosso sbaglio lasciarmi parte del tuo potere.

<< Controllo... dell'anima. >>

E, con un mio solo comando, ancora quella nebbia violacea emerge.

Mille volti urlanti di disperazione al suo interno.

Il viso di quell'essere per la prima volta impaurito, mentre si lascia cadere all'indietro.

<< No, no! >>

La sostanza lo raggiunge.

Viene accerchiato, stretto. La bocca ormai tappata. Impossibilitato a muoversi.

Sentiamo solo i suoi mugugni.

Finchè quelle stesse sagome spettrali non lo trascinano via, giù, dritto in fondo alla voragine ancora presente nel terreno.

Io, ancora sospesa a mezz'aria, sento che le forze mi stanno abbandonando e mi lascio cadere.

Tutto è oscurità, ma un tonfo che arriva sordo alle mie orecchie e una lieve sensazione di bagnato mi suggeriscono di essere finita in acqua.

Mi sento in pace, libera.

Poi, sento una voce.

È calda e dolce.

Mamma...

Tendo una mano verso l'alto, quasi a volerla raggiungere.

Ma una figura reale si sovrappone alla mia immaginazione.

<< ERI! >>

E così finchè tutto tace e una sensazione di calore raggiunge le mie labbra.

 

Silenzio.

 

<< Lasciatela respirare. >>

Un'altra voce.

<< Si sta riprendendo, vero? >>

Isako...

Provo a muovere leggermente il mio corpo, ancora intorpidito, e mi rendo conto di trovarmi sulla terra ferma, sorretta da una figura a me familiare.

<< Sta aprendo gli occhi! >>

Kenjiro...

Poi, apro finalmente le palpebre. E così scopro che colui che mi ha salvata, e mi sta ancora sorreggendo, è proprio chi immaginavo.

<< Ben tornata, ragazzina. >>

<< Ora puoi lasciarmi, rosso. >>

E allontano la sua fronte da me col solo dito.

<< Si, è proprio lei. >> Sento dire a Natsume con un filo di ironia.

E, subito, risate, sorrisi, lacrime di felicità.

Abbracci stretti e sinceri.

Gratitudine. Fatica. Preoccupazione. Gioia, finalmente.

Poi, i ricordi vagano, veloci nella mia mente.

<< Subaru-sensei... >> Sussurro.

Eichiro mi raggiunge. Mette una mano sulla mia spalla e fa segno di no con la testa.

L'aria è di nuovo triste e qualcuno stringe ancora i pugni.

<< Guarda, Eri. >>

Chuichi raggiunge la mia spalla libera e mi indica la scena poco distante da noi.

Le figure spettrali rimaste, che ora ho capito essere anime, ci fronteggiano, adesso con un'aria triste. Mi volto ancora verso il mio amico dalla chioma corvina e capisco.

<< Vogliono solo riposare in pace. >> Dice lui.

<< Tu puoi aiutarli. >> Si aggiunge il rosso.

Ed hanno ragione.

Per quanto questo potere abbia fatto del male, io non sono come lui.

Ancora una volta, e grazie a Chie, raccolgo le ultime forze e mi concentro.

Il mio corpo torna a sollevarsi da terra.
I miei capelli fluttuano.

Fisso i diretti interessati.
Ed un'aura, stavolta candida, comincia a circondarli.

I loro volti sfigurati cominciano ad assumere dei tratti precisi e distinguo in loro delle espressioni sorprese.

La sostanza dei loro corpi comincia a infrangersi e, come nel più bello degli spettacoli di magia, escono di scena circondati da piume e frammenti brillanti.

Sono talmente affascinata, da accorgermi solo adesso della mano gentile che mi accarezza il capo. 
E, non appena mi volto, le lacrime non possono fare a meno di solcare il mio viso.

<< Papà... Mamma... >>

Il braccio maschile si allontana da me, io però scatto e li raggiungo.

Torno per un attimo bambina, ma la sensazione di quest'abbraccio non è calda come mi aspettavo.

Sotto la mia stretta, entrambe le figure cominciano a dissolversi ed io, disperata, cerco di trattenerli finché una quarta presenza non mi fa tornare alla realtà.

<< Eri... >>

Il suo volto è pieno di compassione.

Mi getto in lacrime tra le sue braccia.

<< Chuichi... >>

Ci voltiamo insieme ancora una volta.

Quelli che ai miei occhi appaiono, un'ultima volta, come i miei genitori ricambiano lo sguardo. E sorridono.

<< Che cosa mi è successo? >>

Dal nulla, la sagoma di mia zia si fa avanti, ancora in quelle strane vesti che il nemico le aveva imposto.

<< ERI-CHAAAN! >>

Anche lei si abbandona al pianto e mi stringe forte.

Poi, insieme, osserviamo la scena.

I miei genitori svaniscono lentamente, lasciando come traccia solo un bellissimo spettacolo, pieno di sfavillii a mezz'aria.

I volti di tutti tornano a guardarsi a vicenda, finalmente sorridenti.

È tutto...finito.
 

Adesso, Chie sta provando a curare le ferite più gravi.

Nel frattempo, Juzo tira delle occhiatacce a tutti perché, almeno secondo lui, non dovremmo approfittarci troppo della ragazza in questione.

E tutti invece sorridiamo.

Sachiko e Kenjiro si ammoniscono a vicenda per la troppa avventatezza dimostrata in battaglia.

L'altra coppia invece, formata da Isako e Akira, si stringe forte rassicurandosi ancora un po'.

Vedo Eichiro fissare un cumulo di polvere sul terreno, che piano vola via.

Sawako lo raggiunge e l'imbarazzo assale entrambi.

Asako per la prima volta mi sorride e accompagna Tamaki che, insieme alla piccola Kimiko, sta assistendo Nanase-sensei.

L'insegnante di arti magiche, con l'assenso degli altri due, utilizza il suo Alph del ripristino direttamente su Daisuke.

Il ragazzo, dopo qualche minuto, si riprende. 
I suoi occhi, a detta del rosso, tornano dorati, e i due possono finalmente riabbracciarsi felici, apparendo per un attimo ai miei occhi come due bambini.

Poi, anche Chuichi si allontana, lasciando invece che il suo amico stringa a sé Kaoru, con tutto l'imbarazzo e l'affetto possibile.

Mi distraggo un po', ma Natsume con un cenno mi indica di andare.

Mi dispiace tanto.

<< Grazie. >> Gli sussurro.

E, subito, giro l'angolo. E, per l'ennesima volta, mi fiondo all'interno dell'edificio scolastico, ignorando l'occhiata curiosa che Takumiya-sensei mi dedica.

Senza incertezza, corro in direzione delle scale e raggiungo il tetto, avvolta da un nuovo sentimento.

Apro di scatto la porta e lo vedo.

<< Era ora. Ragazzina. >>

Marca come al solito l'ultima parola ed io mi imbroncio, sferrandogli un pugno alla spalla sinistra.

<< Ahia! >>

<< Te lo sei meritato. Non pensare chissà che solo per avermi salvata, rosso. >>

<< Ricordi bene. Non credi che io mi meriti una ricompensa inve- >>

Lo interrompo.

Ancora in questa posizione.

In punta di piedi.

La sensazione delle sue labbra morbide sulle mie.

L'odore di nicotina direttamente sulla lingua.

Semplicemente così. Senza pensarci due volte.

Mi allontano soddisfatta e ancor di più guardando il suo viso incredulo.

Torna a guardarmi avvolto dal rossore, ma io non credo di essere da meno.

Però sorrido.

<< Su, andiamo. >>

Gli prendo la mano e, insieme, corriamo giù, dritti dove poco prima ci trovavamo.

Nessuno sembra sorpreso dal vederci insieme.

Qualcuno si scambia sguardi furbi.

Altri sorridono e basta.

Finalmente felici.

Finalmente felice.

Mamma, papà, Subaru-sensei. Grazie a voi e a tutti loro... sono tornata a sorridere.




 

~Alpha Academy ~ FINE ~

 

   
 
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