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Autore: Khailea    01/07/2020    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack 
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle




 
 



 
 
Jack-Daimonas-Milton:
 
 
Gli unici a non aver lasciato l’aula erano stati Jack, Daimonas e Milton.
Nessuno di loro aveva particolarmente voglia di andare da qualche parte, né in giardino o alla mensa, quindi si erano limitati a spostarsi tutti e tre nei banchi vicino alla finestre, tenendole aperte.
-Deve fare un bel fresco oggi. Sento il vento pure da qui.-
Disse sorridendo Jack, al settimo cielo da quando Daimonas aveva preso le sue difese.
Purtroppo quest’ultimo non era altrettanto allegro, ancora infastidito dal modo in cui Lighneers aveva chiamato l’amico.
“Sembrate più due innamorati che amici”
Mostro ultimamente aveva iniziato a prenderlo in giro in quel modo, però più che offenderlo dava una sensazione strana al ragazzo, un formicolio leggermente piacevole.
Ancora non era sicuro del perché, ma stava cercando di farsi un’idea.
-Daimonas, va tutto bene?-
I suoi pensieri vennero interrotti da Milton, che lo guardava preoccupata allungandosi sul suo banco.
-Non mi piace il modo in cui si è comportato Lighneers con Jack.-
-Però mi hai difeso, e per me questo basta a rendermi felice.-
Rispose l’altro avvicinandosi a sua volta.
-E’ vero, e sono sicura Lighneers non lo pensava veramente.-
Aggiunse Milton annuendo.
-Questo però non mi interessa molto. Può dire quel che gli pare per quanto mi riguarda.-
-No non dovrebbe. Tu sei una persona fantastica, e se uno dovesse parlare di te dovrebbe farlo solo con gentilezza.-
La frase di Daimonas aveva fatto arrossire Jack, nonostante il colorito grigiastro, ed anche Milton stava sorridendo vedendo il loro legame consolidarsi.
Tutti e tre rimasero in silenzio per qualche minuto, fino a quando Milton non prese un quaderno dal proprio zaino.
-Vi va di fare degli aereoplanini di carta? Possiamo metterci dentro tutti i nostri brutti pensieri e mandarli via.-
Era qualcosa di strettamente metaforico, ma allo stesso tempo romantico e forse liberatorio, quindi i due accettarono volentieri, ma non perché avessero brutti pensieri, solo appunto per ciò che il gesto significava.
-Non ho mai fatto un aereoplanino di carta.-
Ammise Daimonas, che in passato non aveva avuto molto tempo per simili giochi.-
-Posso insegnartelo io.-
Jack immediatamente strappò un foglio dal proprio quaderno, e sedendosi vicino all’amico ne guidò le mani tenendole tra le sue.
Sarebbe stato un bugiardo se avesse detto che non stava approfittando della situazione, ed il suo battito cardiaco ne era la prova, ma non importava.
Daimonas era vicino a lui e stava sorridendo, quindi era felice.
-Ecco, semplice no?-
Disse infine quando il primo aeroplanino era concluso.
-E’ molto bello…questo vorrei tenerlo se non ti dispiace.-
Rispose Daimonas sorridendogli, mentre Milton quasi si scioglieva per la loro dolcezza, e così stava facendo anche Jack.
-Figurati, mi farebbe molto piacere. Ehi se vuoi tenerti anche me per sempre ne sarei altrettanto felice ahah.-
Non sapeva mai quanto i suoi flirt si stavano spingendo oltre, ma dai sorrisi dell’altro non sembrava mai esagerare fino al punto da rovinare tutto.
-Sarebbe bello. Grazie.-
Visto non aveva nessun posto dove tenerlo, per il momento Daimonas lo lasciò sul banco, creando alcuni fogli con cui fare altri aeroplani.
Ai suoi amici era bastato solo un tentativo, ma a lui ne vollero molti di più, quando però ci riuscì ne fu molto felice.
-Ehi prima di lanciarli fuori dalla finestra divertiamoci un po’!-
Jack fu il primo ad alzarsi raggiungendo l’altro lato della stanza, e lanciando il proprio lo rincorse prendendolo al volo senza danneggiarlo.
-Ahaha.-
Anche Milton fece lo stesso, anche se il suo cadde a terra, e presto anche Daimonas si unì a loro.
La stanza era chiusa e nonostante fossero soli le loro risate riempivano l’aula.
Era qualcosa che avrebbero fatto volentieri più spesso.
Solo quando mancavano ormai pochi minuti alla fine dell’intervallo si decisero a lasciarli volare fuori dalla finestra.
-Vediamo chi andrà più lontano.-
Disse Jack allegro sporgendosi oltre il bordo, mentre Milton iniziava il conto alla rovescia.
-Al mio tre. Uno. Due. Tre!-
Il vento in quel momento si fece più forte, permettendo a quei piccoli oggetti di carta di volare più in là rispetto al previsto.
Daimonas però non poté fare a meno di pensare che, a prescindere dalla direzione, avrebbe desiderato vederlo continuare a volare assieme a quello di Jack…
 
 
 
 
 
 
 

Ryujin-Vladimir-Zell:
 
 
-Mi sembra di aver bevuto cinque tazze di caffè.-
Dopo tutte le discussioni avvenute in classe Zell si sentiva allo stesso tempo distrutto mentalmente e pieno di energie.
Se avesse potuto scegliere cosa fare probabilmente sarebbe stato dormire, ma sembrava i suoi occhi volessero a malapena sbattere le palpebre.-
-Forse un buon thè potrebbe aiutarti.-
Ipotizzò Ryujin con un sorriso. Anche lui era piuttosto frustrato, ma cercava di mantenere un atteggiamento positivo.
-Certo, un thè scadente rifilato dalla mensa sarebbe ottimo.-
Rispose invece Vladimir.
I tre involontariamente si erano ritrovati a camminare assieme e ad intavolare così una pseudo conversazione, almeno fino a quando non avessero trovato di meglio da fare.
-Magari c’è un bar vicino alla scuola?-
Disse allora Ryujin, ma l’altro scosse il capo.
-Ci vorrebbe troppo a prescindere.-
-Non ne ho molta voglia comunque.-
Ribatté Zell, pensando che probabilmente non aveva voglia di fare nulla.
-Direi poi che tu sei più tipo da integratori o robe simili.-
-E allora tu da caffè nero Vladimir. Non generalizziamo solo perché sono uno sportivo. Alcuni thè mi piacciono molto…ma stiamo davvero facendo una discussione su questo?-
Sospirò il biondo sfregandosi la faccia stanco.
-Ah non sono io che l’ho tirato in mezzo.-
Alla frase di Vladimir Ryujin ridacchiò leggermente divertito.
-Almeno abbiamo parlato di qualcosa di alternativo.-
Per un po’ i tre rimasero in silenzio, ma la tensione che si sentiva provenire da Zell finì per esplodere.
-Come fate voi a restare così calmi? Vorrei andarmene ed allo stesso tempo vorrei rompere un intero tavolo!-
Era ovvio a ciò che si riferisse, ma non si trovava in compagnia di qualcuno di violento.
-Non voglio sprecare le mie energie. Quello che fa e pensa Lighneers non mi riguarda.-
Disse chiaramente Vladimir.
-Ma non era anche amico tuo? Al mare vi divertivate a bere vodka.-
Ribatté Zell che ricordava avessero legato praticamente solo grazie a questo.
-Si e mi sono divertito, ma se ora lui si vuole comportare così ed io non posso farci nulla che senso ha prendersela?-
-Per certi versi Vladimir ha ragione. Non si può tirare un mulo.-
Aggiunse Ryujin annuendo.
-Lo so, però vorrei tirargli tanti di quei cartoni in testa da farlo rinsavire.-
-Il fatto è che, anche se siamo suoi amici, non è giusto ci costringa a stare male. Un amico va sì aiutato, però quando c’è qualche possibilità e quando non ti ferisce. Lui sta facendo tutto il contrario.-
Già da tempo Ryujin aveva cercato di farlo ragionare, soprattutto nei confronti di Ayame, e le cose erano solo peggiorate.
Perfino lei non gli aveva dato retta ed era andata per la sua strada. In questo senso erano fatti l’una per l’altra.
-Adesso ci deve solo importare non facciamo male a nessuno, soprattutto fisicamente. Ma che volete succeda durante l’intervallo? La scuola è piena di professori e studenti.-
Vladimir stesso però dovette ammettere quella frase era molto meno promettente del previsto, e l’unico che forse poteva crederci era Ryujin.
Quante volte i professori se ne erano lavati le mani degli affari che capitavano agli studenti?
Proprio per questo Zell aveva iniziato le sue ronde notturne, per evitare che qualcuno soffrisse mentre altri non facevano nulla vedendoli.
Sapeva una sola persona non potesse fare molto, ma era sempre meglio che non fare niente.
Purtroppo quella era una situazione ancor più delicata, e difficile da capire…
 
 
 
 
 
Sammy-Alexander-Nadeshiko:
 
Dopo tutti i problemi che c’erano stati prima, Hope temeva che Sammy involontariamente sarebbe stata trascinata in qualche altra discussione, e non pensava fosse il caso esporla a troppe situazioni simili. Era ancora una bambina e tutti, o quasi, volevano vederla crescere felice.
Per questo aveva chiesto ad Alexander di tenerla lontano, almeno per l’intervallo, dagli altri, mentre lei sarebbe stata vicino ad Annabelle.
Naturalmente lui non ne fu felice, ma non poteva comunque rifiutarsi. Non aveva però raccontato alla bambina qualche scusa improbabile, ma le aveva detto la verità cercando di metterla alla sua portata. Le aveva quindi spiegato che Hope preferiva stesse distante da tutte quelle cose per quella giornata; fortunatamente Sammy non ne fu infastidita e non fece storie, capendo la situazione.
In verità ne era anche sollevata, perché dopo lo stress provato per gli esami non pensava le facesse bene vedere tutti litigare.
Ovviamente non voleva nascondere la testa sotto la sabbia, ma almeno avere un attimo di respiro.
Assieme si erano spostati raggiungendo un distributore di merendine nella scuola, ed Alexander le comprò un po’ di succo alla pesca.
-Grazie Alexander.-
-Di nulla.-
Chissà come avrebbe reagito se avesse saputo che, sull’auto l’aveva quasi investita, c’era lui. Sarebbe stato un bugiardo a dire si sentiva in colpa però.
Sapeva bene di essere un ipocrita visto si comportava gentilmente, ma gli unici suoi pensieri erano il timore per la reazione di Hope ed il terrore nei confronti di Khal se si fosse rifiutato.
Era comunque qualcosa probabilmente non sarebbe mai venuto a galla.
-Ehi Alexander, come sono andati i tuoi esami?-
Chiese ad un certo punto la bambina per interrompere il silenzio che si era creato. In verità il ragazzo stava sempre in silenzio, quindi non aveva la minima idea di che cosa dire, però la faceva sentire a disagio restare in quel modo.
-Molto bene, i tuoi?-
-Anche i miei! Alla fine sono passata anche in scienze, nonostante abbia preso due voti in meno. E’ tanto cattivo quel professore.-
-Ha solo un punto di vista diverso dal tuo.-
Purtroppo Alexander non era come Hope o Johanna, che anche se la contraddicevano usavano dei toni dolci.
Lui era diretto con chiunque a prescindere dall’età.
-Ma…fa del male agli animali…-
-Non fa del male agli animali. Erano già morti.-
Continuò lui rendendosi conto che stava diventando un po’ troppo crudo.
-Però se avesse fatto la stessa cosa con delle persone non sarebbe stato giusto!-
Sospirando questa volta Alexander cercò di parlare con più calma, senza usare termini troppo bruschi.
-Sammy, in realtà sono state fatte molte cose simili sulle persone, l’importante però è che queste abbiano lasciato un permesso per farlo. Cose simili servono per un migliore sviluppo della società. Capisco che sia un po’ brutto per te, ma non comportarti come chi non sente alcuna ragione.-
Era troppo presto perché potesse essere d’accordo con lui, ma Sammy voleva diventare una persona dalla mente aperta quindi, anche se non lo capiva, accettò quel che diceva.
Forse in futuro ci sarebbe riuscita.
-Sai Alexander, anche se dici queste cose che sono un po’ tristi penso tu sia comunque gentile. Altrimenti Hope non ti vorrebbe così tanto bene.-
Disse poi sorridendo, e proprio in quel momento una punta di senso di colpa colpì il ragazzo.
-Lo spero…-
-Ma certo! Si vede da come ti guarda. Spero un giorno di trovare anche io una persona che mi guardi così. Siete la mia coppia preferita!-
Non che avesse qualcosa contro gli altri, però Hope ed Alexander erano così dolci da rendere l’amore qualcosa di ancora più bello.
Il ragazzo non sapeva esattamente come rispondere, visto non gli importava più di tanto, ma cercò comunque di sorriderle.
-Grazie.-
Probabilmente doveva esser sembrato comunque rigido, ma prima che il discorso continuasse Nadeshiko si avvicinò.
-Ehi ragazzi…vi spiace se sto un po’ con voi?-
Aveva le orecchie e la coda bassa, e li guardava con fare triste. Sammy naturalmente notandolo si preoccupò subito.
-Certo, ma va tutto bene Nadeshiko?-
-Sì…sono un po’ triste che tutti stiano discutendo.-
-In realtà è Lighneers che sta discutendo con il mondo.-
Puntualizzò Alexander evitando di nominare Annabelle per evitare di rendere triste anche Sammy.
-Però mi dispiace tanto per lui, anche se è cattivo adesso.-
-Vedrai che si sistemerà tutto. Vuoi un po’ del mio succo?-
Chiese gentilmente Sammy sorridendole, al che l’azzurra annuì ricambiando il sorriso.
Alexander intanto pensava ad un modo per cambiare la conversazione, infondo Hope gli aveva chiesto di tenere Sammy lontana da tutto questo.
-Ti sei ripresa dalla sbornia della festa Nadeshiko?-
Sicuramente avrebbe potuto trovare argomenti migliori dell’alcol, soprattutto davanti ad una bambina.
-Ahaha si, ho esagerato un pochino ma perché ero tanto felice. Alla prossima festa vedrò di non esagerare però.-
-A me non piace molto bere, ad eccezione del vino.-
-Oh sei sofisticato Alexander. Anche a Yume piace tanto.-
Disse la ragazza ricordando che quasi ad ogni uscita lei ne beveva un po’.
-Non userei l’aggettivo sofisticata su di lei però.-
Rispose il ragazzo a bassa voce.
-Cosa significa sofisticato?-
-Raffinato.-
Spiegò Alexander alla bambina.
-Anche io voglio essere sofisticata!-
-Tu però non puoi bere il vino Sammy, ma un buon modo per esserlo è alzare il mignolo quando bevi qualcosa. Prova con il succo.-
Disse Nadeshiko scherzando restituendole quel poco che restava del succo alla pesca, ma subito la bambina provò girando attorno ai due tenendo il mignolo alzato, e facendo ridere la ragazza.
-Ahahah sei adorabile.-
Almeno adesso che c’era lei Alexander poteva anche tornare a rimanere in silenzio, e certamente per Nadeshiko era molto più facile distrarla e divertirla.
 
 
 
 
 
Cirno-Grace-Astral-Lacie:
 
 
Dopo lo stress accumulato in classe la soluzione migliore era scaricarlo con un po’ di attività fisica, e naturalmente non appena Lacie l’aveva proposto Cirno era subito arrivata, ed anche Grace per una volta.
Lighneers l’aveva fatta imbestialire, e per evitare di lanciargli contro qualche banco doveva sfogarsi.
Ovviamente con loro c’era anche Astral, che si limitava però a rimaner seduto sull’erba del giardino, mentre le altre tre giocavano con una piccola pallina, lanciandosela contro quanto più forte e lontano possibile.
-Se fosse la testa di Lighneers la tirerei anche più lontano.-
Disse ad un certo punto Grace, tirandola con ancor più forza di prima, tanto che Lacie fu costretta a saltare per prenderla al volo.
-Credo non sarebbe così pesante se fosse la sua testa nya.-
Cirno per il momento era l’unica a restare in silenzio, più concentrata sul non esser da meno rispetto alle due, visto la rabbia le aveva caricate di energia.
-Chi si crede di essere? E’ solo un violento, maleducato imbecille!-
-E che puzza nya!-
-Ahahah.-
Cirno di tanto in tanto si metteva a ridere per i loro insulti, soprattutto quelli di Lacie, mentre Astral continuava a rimanere in silenzio.
Non voleva farsi logorare il fegato a causa di questa faccenda, quindi non ci pensava almeno fino a quando non era necessario.
Ormai Grace iniziava ad avere il fiatone tra le urla ed i lanci al massimo della sua forza per sfogarsi, ma ancora non voleva fermarsi.
Astral però aveva notato i movimenti suoi e della sorella avevano iniziato a rallentare, quindi provò ad inserirsi nel discorso.
-Non è meglio fare una pausa?-
-Quando sarò morta la farò.-
Grace per certi versi era simile a Seraph, solo che quella scorza non derivava da un’imposizione, un qualche tipo di addestramento o simili, ma era proprio il suo carattere.
Per questo era meglio prendere il no per quello che era, un no.
-Allora l’ultima a muoversi vince tutto!-
Urlò ad un certo punto Cirno indicando poi Astral.
-Tu farai il giudice!-
-Ho già vinto nyahaha.-
Le tre iniziarono così a correre a più non posso, lanciandosi la pallina senza nemmeno un attimo di respiro; Grace lo faceva per sfogarsi mentre Lacie e Cirno per divertirsi.
Astral in verità non stava prestando molta attenzione alla scena, convinto sarebbero state capacissime di andare avanti anche senza di lui.
Inoltre per un po’ voleva solo tenere la mente staccata.
-Nyahaha è tanto divertente così!-
Lacie sarebbe potuta andare avanti così per ore, e probabilmente vincere facilmente, ma mentre continuava a correre venne distratta ad un certo punto da due coccinelle, che volando vicine sembrava quasi stessero danzando.
Bastarono così ad attirare la sua attenzione fermandola immediatamente per cercare di vederle da più vicino.
-Oooh come sono carine nya!-
-Hai perso!-
Nemmeno fece caso all’urlo di Cirno, e con le mani fece di tutto per catturarle, ovviamente senza ferirle, e quando riuscì ad acchiapparne una corse subito verso il fratello.
-Guarda Astry! Non è carinissima? Portano fortuna vero nya?-
Il ragazzo che, abbassandosi il cappello sul volto non aveva prestato attenzione alla scena, annuì vedendo l’insetto nella mano di lei.
-Sì, le coccinelle portano fortuna, però mi raccomando lasciala andare senza farle del male.-
-Certo nya, non vorrei mai la sua compagna di ballo si sentisse triste.-
-Brava. Sono felice però me l’hai mostrata.-
Disse lui accarezzandole la testa, facendole muovere la coda allegra.
-Scommetto che se la portassi a Leo sarebbe felice di giocarci nya.-
Aggiunse la ragazza riferendosi al gattino che avevano adottato.
-Non penso sia una buona idea. Potrebbe mangiarla.-
-Mh non credo abbia un buon sapore nya…-
Mentre parlavano Lacie aveva aperto le mani quel tanto che bastava a permettere alla coccinella di andarsene, ed immediatamente questa volò tra i rami dell’albero sopra i due per evitare di essere nuovamente catturata.
Lacie però non intendeva perderla così presto.
-Aspetta nya!-
Immediatamente con un balzo si aggrappò ad uno dei rami più bassi, oscillando in modo da darsi lo slancio ed arrivare più in alto, ma difficilmente l’avrebbe ritrovata, perfino con la sua vista acuta.
Almeno il fratello la lasciò fare, e non solo perché voleva riposarsi, Lacie infatti non aveva alcun bisogno d’aiuto se doveva arrampicarsi, e fortunatamente anche a scendere.
Nel frattempo Cirno e Grace continuavano a giocare senza sosta, anche se iniziavano quasi ad accusare il colpo.
Grace aveva ormai il fiatone ed anche Cirno non poteva certo negare di star iniziando a sudare.
A questo punto però l’azzurra decise di ricorrere alle proprie abilità per continuare il gioco, ghiacciandosi i piedi fino alle caviglie in modo da poter scivolare sull’erba senza troppa fatica.
-Così non vale!-
Urlò immediatamente Grace fermandosi.
-Ed io ho vinto! Ti sei fermata ahah!-
Effettivamente aveva vinto non perché stesse barando, ma perché l’altra si era fermata.
A prescindere Grace sbuffò infuriata, tirandole la palla dritta in testa e facendola cadere, ma Cirno non se la prese affatto per il gesto.
-Andiamo Grace, è solo un gioco.-
Disse invece Astral che non lo trovava affatto un gesto sportivo, ma l’altra pur trovandosi d’accordo non riuscì a fare a meno di urlare.
-Lo so!-
-E’ ancora molto arrabbiata per prima nya.-
-Forse avrei dovuto lasciarla vincere per consolarla?-
Le risposte di Cirno e Lacie non aiutarono la rossa a calmarsi, che al contrario andandosi a sedere sotto lo stesso albero dei due fratelli schiacciò la faccia contro lo zaino, lanciando un forte urlo.
-Aaaaaaaaaah!-
-Nyaha voglio farlo anche io!-
Lacie immediatamente copiò il suo gesto, ed Astral fu costretto a tapparsi le orecchie visto si trovava tra le due.
-Si passa ad una gara di urli?-
-No!-
Astral alzandosi riuscì a distrarre le due urlatrici, che si fermarono, mentre anche la terza andò a sedersi assieme a loro.
-Ok ho capito. Siete tutte stressate e piene di energie, però non penso urlare sia il modo migliore per usarle.-
-E come dovremo fare?-
Chiese Grace sfregandosi le tempie cercando un po’ di sollievo.
-Mmh…Seraph mi ha detto che quando anche lei si sente così meditare aiuta. Potreste provare.-
-Però sembra noioso nya…e non perché lo fa Seraph.-
Era dura immaginarsi Lacie mentre meditava, però Astral cercò di insistere sedendosi davanti alle tre nella posizione che Seraph gli aveva raccontato.
-Andiamo, è come mangiare le verdure. Magari non ti piacciono ma ti fa bene.-
-Nya…-
Magari se lo avessero fatto per quattro o cinque minuti poi avrebbe lasciato stare. Sta di fatto comunque che tutte e tre vollero dargli una possibilità, e tutti assieme tentarono di meditare.
Per Cirno e Lacie forse significava solo star seduti ad occhi chiusi ed annoiarsi, ma per Grace servì effettivamente a qualcosa, visto il silenzio le diede modo di calmarsi.
 
 
 
 
 
 
 
 
Lighneers- Annabelle- Ailea- Khal- Seraph- Yume- Ayame- Hope- Johanna:
 
 
-Non avresti dovuto farti immischiare.-
-Lo so lo so. Però non potevo certo rifiutare.-
Da quando la lezione era finita, ed apparentemente tutto il dramma, Seraph aveva deciso di passare l’intervallo assieme ad Ailea, che avrebbe dovuto fare da balia ad Annabelle contro Ayame.
Fin dal primo momento le aveva subito detto quanto fosse stata una pessima idea, ma ormai era tardi.
-Ti stai rammollendo se accetti ogni richiesta così.-
-Lo stesso vale per te. Entrambe siamo diventate più tenere.-
Alla risposta di Ailea la bionda la fissò assottigliando l’occhio, come se l’avesse quasi insultata, ma l’altra si mise semplicemente a ridere.
-Sai è così. Da quando abbiamo scelto di avere dei legami. Ci preoccupiamo per tutti loro perché gli vogliamo bene, e vogliamo proteggerli. So che è così anche per te, con Astral ad esempio.-
-Astral è il mio ragazzo adesso, è diverso…-
Dirlo era ancora imbarazzante per lei, ma almeno non faceva di tutto per nasconderlo, anche se continuava ad arrossire.
-Lo so, per te perderei una gamba, per gli altri come Hope magari un dito. Ma questo non significa che non ci tengo. Ammetterlo forse ci renderà più forti.-
-Da quando stai cercando di impersonarsi una persona saggia?-
Scherzò la bionda, che tuttavia pensava ci fosse un fondo di verità in quelle parole.
-Ahaha. Magari mi stai influenzando tu, assieme a Khal.-
Anche il ragazzo aveva voluto starle vicino per quel tempo, anche se sapeva di non poterne approfittare.
Agli occhi delle altre ragazze almeno stava facendo una bella figura.
Per quanto riguardava la persona per la quale erano tutti lì…era un po’ difficile notare qualsiasi cosa al momento.
Dopo tutto quello che era successo Annabelle non aveva così tanta fame, ma aveva accettato comunque di spostarsi in mensa assieme agli altri, ovvero Ailea, Khal, Seraph, Hope e Johanna.
-Annabelle, mangia almeno qualche spicchio di mela, vedrai che ti sentirai meglio.-
Hope continuava a tenerla d’occhio ed allo stesso tempo notava quanto l’amica si stesse imbronciando, ma non poteva farci nulla al momento.
-Non posso parlare con Ayame?-
-Se vuoi farti tagliare la lingua certo.-
Rispose Ailea al massimo della sincerità. Aveva già capito quanto l’altra fosse una testa dura, quindi non era il caso di andare sul sottile.
-Quanto dovrò aspettare allora?-
Continuò infatti Annabelle che iniziava a sentirsi in colpa.
-E’ difficile da dire, Ayame è una persona gentile a modo suo, ma in questo momento non è in sé.-
Tentò di dire Johanna per convincerla, ma servì solo a peggiorare la situazione.
-Ed è così per colpa mia…non voglio stia male.-
-Probabilmente ha il sospetto ci sia qualcosa tra te e Lighneers.-
Ipotizzò, giustamente, Khal senza guardarla. Quel tipo di situazioni gli sembravano solo inutili gossip femminili, ma non poteva evitarli visto Ailea era lì.
-Infatti! E’ solo un fraintendimento!-
-Per Ayame non lo è, quindi se vuoi fare qualcosa di buono dovresti starle lontano. Dovrebbe essere Lighneers a parlarle.-
Fino ad ora Seraph non si era intromessa, ma la testardaggine della rossa iniziava ad irritarla.
Tutti l’avvertivano del pericolo ma lei non ascoltava.
-E se dicessi a Lighneers di parlarci?-
-Non sei sua madre, non puoi costringerlo a fare niente. E se non ci sono riuscite le persone che gli erano vicine prima non so se riuscirai tu.-
Ailea non nascose in alcun modo l’irritazione nella voce. Anche lei infondo all’inizio si considerava tra le persone al verde più vicino, ma aveva calpestato i piedi a tutti alla fine.
Stavolta infatti Annabelle non riuscì a trovare alcuna risposta.
-Andiamo, cerchiamo di pensare a qualcosa di positivo. Sai già come arrederai la tua stanza del dormitorio? Potrei venirti ad aiutare.-
Disse subito Johanna con un sorriso, tralasciando completamente Lighneers.
Tanto era certa non sarebbe mai rimasto a lungo al dormitorio.
-Mi piace uno stile semplice, e da quanto ho capito non c’è molto spazio nelle camere.-
-Yume è riuscita a metterci un letto matrimoniale, quindi tutto è possibile.-
Ironizzò Ailea ricordando l’insolito pigiama party da lei.
-E puoi anche ridipingere se lo volessi. Anche io mi sono informata tempo fa, ma alla fine io e Grace abbiamo deciso di dividere un appartamento.-
Aggiunse Hope sorridendo, anche se l’argomento non prese molto la rossa, ma Johanna continuò a provare comunque.
-Molti di noi vivono vicino. Quindi possiamo organizzare delle serate fantastiche.-
-Tutti assieme?-
Chiese ad un certo punto Annabelle, e subito la bionda annuì.
-Sarebbe divertente in quel caso…-
-Siamo un gruppo bello grande, però riusciamo comunque a vederci spesso.-
Disse Khal che, in verità, apprezzava molto poco tutte quelle uscite che lo tenevano lontano dalla sua ragazza.
-Vedrai che le cose andranno meglio, e ci divertiremo tanto assieme.-
Hope era sincera in questo. Non sapeva come e nemmeno se sarebbe stato semplice risolvere tutte quelle discussioni, ma avrebbero comunque provato, un giorno.
-Comunque tu dove vivevi prima di tutto il patto con le professoresse?-
Chiese Ailea curiosa. Infondo non sapevano nulla di lei.
-Oh, ad un orfanotrofio qui vicino.-
Le uniche ad essere toccate dall’argomento furono Johanna ed Hope, visto gli altri avevano esperienze simili, ma le due non dissero comunque nulla per non sembrare sgarbate.
In realtà questo però sorprese Annabelle, perché di solito quando lo raccontava tutti volevano sapere i dettagli o le mostravano pietà.
Il fatto il loro atteggiamento non fosse cambiato le faceva piacere ed allo stesso tempo la destabilizzava.
-Ah prima che me ne dimentichi, il dormitorio non ti fornisce mobili ad eccezione del letto, quindi quando hai tempo possiamo accompagnarti a prendere qualcosa.-
Disse ad un certo punto Johanna rompendo il silenzio, e l’altra annuì gentilmente.
-Grazie, penso in gruppo sarebbe più semplice. Chiederò anche a Lighneers se vuole venire o se ha delle preferenze.-
Alla fine non importava il discorso, il ragazzo ci ricadeva sempre in mezzo.
Se fosse stata leggermente più instabile sarebbe stato quasi come avere Ayame lì, ma certo la presenza di quest’ultima non sarebbe stata molto gradita in quel momento…
Ayame aveva passato le ultime ore chiusa nel bagno assieme a Yume, che aveva fatto di tutto per calmarla.
L’unico risultato ottenuto però era stato farle mettere da parte la motosega, con cui aveva distrutto il bagno.
Yume non era la persona più indicata a sapere come ci si sentiva quando una relazione era compromessa, ma aveva fatto del suo meglio per parlarle, anche se Ayame non aveva alcuna relazione con Lighneers. Dirlo però non avrebbe fatto altro che male.
-Appena ti sarai calmata sono certa che parlare con Lighneers sarà più facile, e lui stesso potrà dirti Annabelle è solo un’amica.-
Normalmente Ayame avrebbe risposto che era ovvio, che il ragazzo non poteva amare nessun’altra a parte lei, ma in quel momento non ne era più così sicura e l’incertezza le dava un nodo alla gola.
Inoltre se l’altra ragazza fosse stata interessata a lui era comunque un problema. Sarebbe stato impossibile però parlarne, soprattutto perché lei ormai si era fatta le sue convinzioni.
-Sai cosa mi piace fare quando sono giù?-
Chiese ad un certo punto Yume, mentre assieme uscivano dal bagno.
-Sesso?-
-Beh si ma…anche mangiare il gelato! Andiamo, sono sicura in mensa ci sarà qualcosa che ti piacerà.-
Purtroppo per un po’ la prima opzione sarebbe stata impossibile, e la ragazza cominciava già a sentirne gli effetti.
La notte continuava a fare sogni a sfondo erotico e la mattina si svegliava sudata tra le lenzuola. Non aveva mai fatto caso a quanto lo facesse ma starne lontano era veramente difficile per lei.
Soprattutto se in giro c’erano tanti ragazzi…il gelato magari l’avrebbe aiutata a sbollirsi.
Dopo tutte le energie sprecate a distruggere ogni cosa almeno l’amica non ne aveva più per ribellarsi, e quasi nemmeno per rispondere, quindi si limitò a seguirla fino alla mensa, dove tenne lo sguardo chino almeno fino a quando entrarono.
Fu a quel punto che vide Annabelle seduta ad uno dei tavoli, e lei fu l’unica persona che notò tanta fu la rabbia che tornò a ribollire.
Le sue parole e quelle del suo amato sembrarono ripetersi come un disco rotto nella sua testa, mentre digrignando i denti strappò dalle mani di Yume la motosega, ed urlando si lanciò contro la ragazza.
-Muori!-
Immediatamente Hope e Johanna trascinarono via Annabelle, mentre Seraph, Khal ed Ailea riuscirono appena in tempo a saltare oltre il tavolo prima che la motosega li tranciasse per sbaglio.
-Oh cavolo. Meglio muoversi.-
Ailea approfittando del momento in cui Ayame era piegata in avanti, visto si era lasciata trascinare dal peso dell’arma, le saltò sulla schiena portando le braccia attorno alla gola, bloccando anche un braccio, cercando di stringere.
-Datti una calmata! Potresti far veramente male a qualcuno qui!-
-Lasciami! Lasciami!-
Nonostante fosse quasi più piccola di lei Ayame riusciva perfettamente a muoversi tentando di disarcionare l’altra, ma i suoi occhi erano ancora fissi su Annabelle che vedendola in quelle condizioni cercò di parlarle.
-Hai frainteso tutto! Sto solo cercando di aiutare Lighneers non voglio portartelo via!-
-Non dire il suo nome!-
Presa dalla rabbia la ragazza sollevò in aria la propria motosega, i cui denti finirono pericolosamente vicini alla testa di Ailea che dovette lasciarla andare per evitare gliel’aprisse a metà.
Quando però Ayame scattò per rincorrere la rossa le aggrappò il piede, evitando anche stavolta la motosega che stavolta veniva lanciata volontariamente contro di lei.
-Anche tu stai dalla sua parte?! Volete che me lo porti via!-
-Non voglio che uccidi qualcuno!-
Ayame questa volta per liberarsi di lei le calpestò il braccio, costringendola finalmente a lasciarla andare e potendo così correre senza problemi verso Annabelle.
Sia Hope che Johanna cercarono di mettersi tra le due nonostante fossero spaventate dalla ragazza che, saltando, stava tenendo la motosega sollevata sulla propria testa pronta a colpire tutte.
Prima che ci riuscisse però Khal le saltò addosso, cambiando la sua traiettoria e facendole perdere l’arma.
-Calmati!-
Il ragazzo cercò addirittura di bloccarla a terra tenendole entrambi i polsi, ma lei era molto elastica e riuscì a portare le gambe fino al petto, tirandogli poi un calcio dritto sul mento che lo sbalzò via.
A quel punto, quando la ragazza si rialzò, Ailea era tornata alla carica, ancora una volta senza i suoi pugnali ma provando a sferrare una serie di pugni.
Non voleva ferirla gravemente, non ancora almeno.
Solo il primo però andò a buon segno e fece barcollare l’altra, che presa da un impeto di rabbia le saltò addosso aggrappandosi a lei con entrambe le gambe, tirandole delle gomitate dritte in testa mentre la bruna si difendeva tenendo le braccia vicino al cranio.
-Ok adesso basta!-
Ormai anche Seraph si unì alla lotta, tirando per i capelli Ayame e costringendola a lasciare l’amica, ma nonostante ci riuscì anche lei si ritrovò colpita allo stomaco da uno dei suoi calci.
Sembrava avere a che fare con una bestia, ma nonostante questo Seraph riuscì comunque a parare alcuni dei suoi calci mentre la ragazza faceva di tutto per raggiungere la motosega, che venne prontamente calciata via da Ailea, la quale la colpì nuovamente con un pugno dritto in faccia.
A questo si unì anche Khal, che la bloccò tenendole le braccia.
Hope e Johanna intanto stavano facendo di tutto per trascinare lontano da lì Annabelle.
-Dobbiamo andarcene! Ti prego!-
Urlò Johanna al limite della pazienza, ma la rossa continuava a star ferma e ad evitare di esser spinta.
-Non posso! E’ colpa mia se sta così, devo fare qualcosa per lei!-
-Ti farà del male se ti avvicini!-
Hope non era abbastanza forte da sollevarla di peso, però non per questo non stava tentando di farlo.
-Dai retta alle tue amiche per una volta!-
Fortunatamente c’era qualcun altro che poteva riuscire a sollevarla. Yume infatti non aveva cercato di bloccare Ayame perché ormai aveva perso tutte le sue forze nelle ore precedenti, ma sollevare qualcuno come Annabelle non era poi così difficile.
-No! Ti prego aspetta!-
Fu tutto inutile, la viola era già fuori da lì, pronta a correre con tutto il fiato che aveva in corpo per sfuggire a quella follia.
La lotta tra i quattro intanto continuava a diventare più violenta, soprattutto quando Ayame, liberatasi, si spostò alle spalle di Khal ed afferrando una forchetta da terra gliela conficcò nel collo.
Ailea naturalmente si precipitò da lui per cercare di aiutarlo, e di questo l’altra ne approfittò per colpirla alla testa con un vassoio di metallo.
Con Seraph invece fu più difficile, perché la bionda schivava ogni oggetto che le lanciava contro, ma purtroppo non aveva notato dei resti di cibo lasciati a terra, ed Ayame immediatamente sollevò un intero tavolo; le vene delle braccia e del collo sembravano essere sul punto di scoppiare, e con il viso rosso e madido di sudore era evidente quanto fosse difficile perfino per lei tenere qualcosa di simile.
Sicuramente per il suo corpo fu un sollievo quando lo lasciò andare contro la ragazza, che in un primo momento tentò di proteggersi, ma che nonostante avesse sentito il rumore del colpo non provò molto dolore.
Anzi, sentiva due braccia avvolgersi sulla sua testa, e qualcosa di caldo colarle sul viso.
Ailea si era lanciata sopra di lei per difenderla, ma adesso era priva di sensi e dalla fronte stava colando molto sangue.
A quel punto l’unico ostacolo di Ayame erano Hope e Johanna, le quali dopo che Yume era corsa via avevano sbarrato la porta mettendocisi davanti.
-Ayame smettila! Guarda cosa hai fatto!-
Urlò Hope mentre Johanna era in lacrime, spaventata per le condizioni dei loro amici.
Khal stava rantolando mentre il sangue aumentava, ed Ailea nonostante Seraph continuasse a chiamarla non si stava svegliando.
La ragazza però non sembrava curarsene.
-Lasciatemi passare!-
Accendendo la motosega la puntò esattamente al centro della porta, iniziando a frantumare il legno mentre le altre due spaventate si allontanarono.
Già solo al primo squarcio Ayame fu libera di andare, lanciandosi alla ricerca di Annabelle.
-Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo! Ti ammazzo!-
Yume era arrivata ormai al terzo ed ultimo piano dell’edificio, e per quanto stesse cercando un buon nascondiglio non era riuscita trovarlo.
Né le aule, l’infermeria, i bagni o gli sgabuzzini andavano bene.
-Dove sei!-
Le urla di Ayame intanto si facevano sempre più vicine, era come se in qualche maniera sapesse perfettamente dove si trovavano.
Annabelle intanto era definitivamente terrorizzata. Non le era mai capitato di attirare le ire di qualcuno di simile ed aveva sempre evitato chi si comportava così.
Ora però era nell’occhio del ciclone e finalmente la paura le fece realizzare quanto fosse in pericolo.
Nonostante questo però, desiderava comunque far pace.
Quando però Ayame comparve in fondo alla scalinata dalla quale stavano per scendere la paura prevalse sulle parole.
-Trovata!-
-Annabelle scappa!-
L’unica cosa che Yume poteva fare era tentare di rallentarla e farla ragionare.
Anche se sarebbe stato molto difficile.
Mentre la rossa finalmente le dava retta la ragazza estrasse la propria spada, pronta a combattere.
-Non voglio farti del male Ayame.-
L’amica nemmeno le rispose, direttamente la caricò con la motosega ancora in funzione, e se non fosse stato per la resistenza ed il buon materiale della spada questa si sarebbe spezzata sotto i suoi denti.
-Fermati! Fallo per me!-
-Schiaccerò anche te se devo!-
Mentre ancora Yume tentava di bloccare l’arma Ayame le colpì lo stomaco facendola cadere a terra, e rincorse così nuovamente Annabelle, ora sola.
Sembrava la tipica scena dei documentari televisivi; il leone che insegue la povera gazzella.
-Ayame non è andata come credi!-
-Stai zitta! Non voglio più sentire una parola da te! Muori e basta!-
Ormai Ayame era vicinissima alla ragazza, e già pronta con la propria arma per ferirla alla schiena.
Chiunque fosse nei paraggi non riusciva nemmeno a fare qualcosa che loro ormai erano già lontane, almeno fino a quando Annabelle non scivolò a terra, terminando la sua corsa.
Nel preciso istante in cui i denti della motosega toccarono la carne e strapparono il tessuto della divisa, il sangue macchiò il muro vicino ed il pavimento, mentre un urlo di dolore e paura riecheggiò per la scuola.
   
 
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