Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    02/07/2020    3 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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~Care anime belle ecco a voi un nuovo capitolo di Sogno. Grazie per aver atteso con trepidazione e grazie sempre per l'affetto che sento ogni giorno. . Vi auguro buona lettura.

Sogno capitolo 125 ❤️❤️

Cristine fissava le stelle, era riuscita a convincere il padre a farla partire, era felice, felice e incredula.

Fra qualche settimana avrebbe lasciato Brighton per raggiungere la Francia.

La Francia ed Andrè.

Al solo pensiero il  cuore si riempì di tenerezza, ma la tenerezza lasciò il posto alla paura.

Chissà come avrebbe reagito vedendola, chissà come avrebbe reagito nel sapere la natura del suo viaggio.

Andrè era sposato con Oscar..era sposato!

Cristine si portò una mano alla fronte disperata ma bastò pensare a tutto quello che avevano condiviso in quei mesi bellissimi per confortarla.: i baci dolci sulla spiaggia, le notti stretti stretti a parlare e dormire ,le loro confidenze, la loro complicità.

Si diede della stupida per non essersi lasciata andare prima, per non aver capito..

- " Aspettami Andrè...sto arrivando !" - sussurrò con gli occhi pieni di lacrime.

 

 

Il proiettile vibrò dritto, imperturbabile , irreprensibile con mira infallibile verso Oscar.

Andrè la vide sbarrare gli occhi, poi abbandonare la spada e cadere a terra !

- Oscar...nooooooo!

Il respiro gli si mozzò in gola.

Rimase fermo, come paralizzato mentre fissava il corpo di sua moglie inerme a terra.

- Oscar!!!!

Riprese possesso delle sue azioni, si catapultò a terra balzando da cavallo, mentre il giovane che aveva sparato terrorizzato dalla sua stessa azione abbandonava il fucile dandosi alla fuga.

Andrè si avvicinò al corpo di sua moglie:

- A...amore mio...di..di qualcosa ti prego! - sussurrò

Oscar era immobile, gli occhi chiusi, la testa riversa all'indietro, i capelli lunghissimi sparsi sul viso.

Un rivolo di sangue scorreva dalla divisa e formava una vistosa chiazza sul selciato.

Con cautela estrema lui le sollevò la testa , nessun riflesso lascio' intendere che ci fosse un barlume di vita in quel corpo.

Disperato Andrè si girò, Victor era accanto a lui, l'espressione angosciata sul volto, gli occhi lucidi.

Andrè scostò le ciocche da quel viso d'angelo mentre le lacrime scorrevano incontrollate .

- Amore...non è possibile, non ci credo! Svegliati maledizione! - sbottò disperato.

Poi la strinse scoppiando in un pianto dirotto.

Victor si portò una mano alla testa sconvolto.

Mentre Andrè stringeva la sua Oscar e dava sfogo al suo dolore.

I soldati immobili osservavano increduli ,un silenzio irreale piombò nella piazza attimi prima inondata dal vociare impetuoso, poi un colpo di tosse squarciò il silenzio:

- Cough Cough..!

Andrè si bloccò , fissò il viso di sua moglie , gli occhi color del mare si aprirono:

- Invece di perdere tempo a piangere che ne diresti di legarmi qualcosa attorno alla spalla, sto sanguinando Grandier! - sussurrò

Sul viso di Andrè si aprì un tenero sorriso.

- Amore...- pianse sollevato.

- Dio ti ringrazio! - sbottò Victor

Andrè  strappò un lembo della sua camicia,poi con cautela e con l'aiuto di Victor sfilò la giacca a sua moglie.

Il Sangue nascondeva la reale gravità della ferita,ma Andrè non si perse d'animo:

- Stringi i denti amore! - le intimò

- Vai...Adesso Andrè! - ringhio' lei stringendo i denti.

Andrè strinse piu' che poteva.

Oscar gridò..poi si abbandono' svenuta!

 

 

Le unghie corte di Oscar, la sua esile e gelida mano fra le sue d'uomo.

Andrè si portò quel palmo alla guancia disperato, mentre gli occhi si riempivano di lacrime. Se lo sfrego' sulla gota come a ridargli vita, ribellandosi ad un destino beffardo ed ingiusto che da sempre aveva lottato contro la loro felicità.

 Andrè stava così al capezzale di Oscar , il dottore l'aveva visitata e aveva asserito che la ferita era solo un graffio , sarebbe guarita in pochi giorni ma del bambino poco si sapeva.

La caduta e lo schock avevano potuto causare danni.

Oscar aprì gli occhi, fissò quelli lucidi di suo marito, balzò a sedere sul letto:

- Andrè...che succde non dirmi che...Arghhh! - mugugnò poi sentendo una fitta alla ferita.

- Stai tranquilla! - sussurrò lui aiutandola nuovamente a distendersi.

Oscar fissò il dottore:

- Come sta mio figlio? - chiese disperata

- Beh...di sicuro al momento non mi sento di darle brutte notizie! - sussurrò Lassone toccandosi gli occhiali.

Oscar fissò Andrè, poi tornò a guardare il dottore:

- Cosa vuol dire ..." Al momento"

- Significa che per come procede adesso la situazione mi sento di escludere che suo figlio sia in pericolo  madamigella:

Lei sospirò di sollievo.

Andrè continuava a stringerle la mano.

Lassone si avvicinò ,le tastò la fronte :

- A parte il dolore alla ferita accusate qualcos'altro? - chiese

- No, non mi pare! - rispose lei.

- Va bene! - tornerò domani per medicarvi, riposatevi madamigella e nel caso sentiate fitte al basso ventre o accusiate qualche emorraggia chiamatemi immediatamente.

Oscar sbarrò gli occhi terrorizzata a quell'idea.

- Va bene...si..._ sussurrò sconvolta.

Il dottore lasciò la stanza , Andrè la fissò intensamente

Oscar lo guardò , poi abbassò gli occhi :

- Lo sò a cosa stai pensando!

Il giovane sospirò :

- Non penso a nulla Oscar!

- Si...si che pensi! Pensi che io sia un'incosciente, dillo Andrè!

- No...non penso che tu lo sia! - sussurrò carezzandole il viso.

Oscar lo fissò, una lacrima scese furtiva :

- Mi avevi avvisato di stare attenta, me lo avevi detto Andrè...- sbottò - ho messo a repentaglio la vita di nostro figlio! - singhiozzò - e se succedesse qualcosa, se accusassi davvero delle fitte o...o avessi delle perdite? Mio dio...Non voglio pensarci!!- sbottò con il cuore colmo d'angoscia

Andrè la abbraccio', poi si distese accanto a lei :

- Andrà tutto bene, vedrai! - sussurrò, ma nemmeno lui ne era convinto.

 

 

 

 

Erano quasi le cinque , Andrè non dormiva, disteso accanto ad Oscar pensava a quella dannatissima notte , Oscar era uscita stanca dalla reggia, aveva fatto l'amore con lui, poi aveva partecipato ad una missione dove era stata ferita.

Forse se lui l'avesse respinta, se l'avesse lasciata riposare invece di fare l'amore con lei  , Oscar sarebbe stata piu' lucida e non sarebbe stata ferita.

Oscar, la sua Oscar , quante cose aveva affrontato quel giorno.

Le carezzò i capelli e sperò che continuasse a dormire beata, ma lei si mosse, in dormiveglia si lamentò per la ferita.

Andrè sospirò , se avesse potuto avrebbe preso volentieri quel dolore per risparmiarlo a lei.

Continuo' a vegliarla tutta la notte , finchè alle prime luci dell'alba lei si sveglio':

- Buongiorno Comandante! - sussurrò lui baciandole il naso.

- Salve soldato! - sssurrò lei facendo vagare un dito dentro la sua camicia.

- Come ti senti ? - chiese Andrè - hai dolori o fitte ?

- No..- sussurrò lei - nemmeno la ferita mi fa tanto male !Ho solo...solo un pò di nausea.

Si fissarono comprendendo entrambi che quello fosse un buon segno

Andrè la abbraccio' , piansero

 di sollievo.

 

 

 

Per fortuna l'episodio si era concluso nel migliore dei modi, la spalla di Oscar ancora fasciata guariva ogni giorno di piu' e nessuna manifestazione sconvolgente lasciava presagire dei danni al nascituro. Oscar usciva qualche ora prima da Versailles per recarsi a casa, Andrè tornava poi a palazzo jarjayes dove i due innamorati si ritrovavano.

Quel giorno Oscar era arrivata molto prima, si era cambiata ed era scesa a sorseggiare una tazza di cioccolata .

Nanny l'aveva raggiunta:

- Oscar..ehm.. c'è una visita per Andrè!

Lei aveva storto la bocca:

- Per Andrè?

- Si..ehm..in realtà è una persona che conoscete entrambi ma...boh...mi ha chiesto solo di lui ed io..Io non ho saputo cosa dire!

Oscar rise:

- Fai passare pure, chiunque sia e cerchi Andrè parlerà con me!

- Co...Come vuoi! - sussurrò Nanny con fare ambiguo, poi si dileguo'.

Oscar rimase a fissare l'uscio dubbiosa, chi mai poteva cercare suo marito?

Fu quando vide arrivare quell'esile figura aggrazziata e bellissima che capì.

- Salve Comandante ! - sussurrò la giovane donna sorridendo imbarazzata.

- Cristine...che piacere avervi qui! - rispose Oscar sorridente e visibilmente contenta

La giovane Sanders invece sembrava sorpresa di trovarsela davanti :

- Ehm...Comandante..Buongiorno! Scusate io non pensavo di trovarvi a palazzo, credevo...

- Pensavate fossi a Versailles!

- Si...- sussurrò lei

- Beh...non avete tutti i torti , in verità ho cambiato abitudini ultimamente.

Si sorrisero a vicenda , poi Oscar si avvicinò a lei , gli occhi blu fissi a quelli color del mare :

. - Come state signorina Sanders?

- Relativamente bene!- sussurro' lei grata

Oscar era bella e sul suo viso aleggiava un sorriso bonario , Cristine si sent' quasi in colpa per quel che provava per suo marito.

- Accomodiamoci in veranda! Vi offro una tazza di cioccolata calda , Andrè è al lavoro ma dovrebbe tornare a momenti , sarà felicissimo di vedervi.

Cristine seguì Oscar, si sedettero attorno al tavolo , poi lo sguardo della giovane Sanders corse alla fasciatura del braccio;

- Cos'è successo? - chiese preoccupata.

- Nulla di grave, i rischi a cui spesso va incontro un soldato della guardia Reale.

Cristine sorrise rinfrancata .

- Ditemi Cristine, cosa vi porta in Francia ? Avete deciso di accettare l'invito di mio marito e rimanere a palazzo qualche giorno?

La giovane venne colpita da quella affermazione, madamigella Oscar la avrebbe ospitata con gioia e lei invece, lei era li per rubargli Andrè.

- Oh..no..in realtà mio padre è in Francia per affari ed io ho pensato bene di accompagnarlo! Trovandomi qui non potevo non salutarvi!

- Avete fatto benissimo Cristine, viaggiare è il modo migliore per dimenticare le angustie - sussurrò - ho saputo di Alain..Non deve essere facile accettare qualcosa del genere.

- Si...in effetti non lo è!

- Mi dispiace..- sussurrò Oscar - voi non meritate tanto dolore Cristine.

Lei abbassò gli occhi.

- Comunque sia..- sussurrò lei - so che amate i fiori , c'è una splendida fioritura in giardino, vi va di vederla , intanto che aspettiamo Andrè?

Lei annuì contenta.

 

 

Charlotte si affretto' a salire in carrozza, aveva da poco finito la lezione con il maestro Grandier , adesso si stava recando in città a comprare dei nastri per i capelli, uscire le avrebbe fatto bene , la confusione ed il caos che regnava nella sua testa avevano bisogno di pensieri futili per non assillarla.

la carrozza imboccò il sentiero e procedeva tranquilla per la verde campagna ad un tratto si arrestò di botto, Charlotte sentì la cabina accasciarsi di lato, sussultò spaventata.

Il cocchiere aprì la portiera :

- Signorina De Guillard, purtroppo abbiamo perso una ruota! Ci vorrà un pò per cercare di rimediare al guasto!

Lei sbuffò, di sicuro i nastri quel girono avrebbero aspettato a lungo.

- Va bene..fate pure quel che dovete! - sussurrò

Rimase dentro la carrozza mentre il cocchiere cercava di valutare la gravità del danno.

chiuse la portiera , ogni tanto sentiva traballare le pareti, si stava appunto chiedendo se fosse il caso scendere quando udì il cocchiere parlare con qualcuno:

- La mia signora è in carrozza, lo udì dire.

Charlotte aprì la portiera e rimase con il fiato mozzato.

Florence Dubois  nella sua fisicità perfetta la fissava con quei suoi penetranti occhi scuri.

- Buongiorno signorina Charlotte.

La giovane sentì il cuore accelerare , fisso' quelle labbra disegnate ad arte , quegli stupendi denti , lo sguardo scese alla camicia bianchissima , oltrepassò la cintura e si fermò si quei calzoni troppo stretti che lasciavano intravedere una virilitò prorompente.

Arrossì esageratamente , tentò di articolare qualche parola di saluto :

- Sa...Salve Florence !

Il giovane le prese la piccola mano, si portò il dorso alle labbra e la baciò.

Quel semplice contatto le sconvolse i sensi la ritirò forse con troppa premura, tanto che Florence rimase stupito.

Calò un attimo di imbarazzo, poi Charlotte parlò mascherandolo.

- Come state?

- Abbastanza bene ..- sussurrò lui - non vi nascondo che rivedervi è un piacere!

lei sorrise garbatamente.

- Posso chiedervi dove eravate diretta?

- in..in città! - rispose lei.

- Beh..credo che per riparare il danno ci vorrò un bel pò, se volete vi accompagno io al vostro appuntamento.

lei lo fissò, quel giovane era divino , avrebbe voluto dire di si ma si immagino con lui nella sua carrozza e tremò.

- ohh..non fa nulla, non...non dovevo fare nulla di importante.

- Beh..dal momento che non devo fare nulla di importante anch'io ,insisto nell'accompagnarvi!

Si fissarono qualche secondo.

- Vi prego Charlotte , mi farebbe davvero piacere,

Lei sorrise :

- Io ne dubito, che piacere potreste provare nel vedermi scegliere fra fiocchi e nastri.

- Ahaha! - sorrise lui - voi non lo sapete ma i nastri sono uno dei miei accessori preferiti...- scherzò

Risero entrambi, poi Florence la fissò, le porse la mano.

Charlotte titubò, poi strinse la sua, il piedino infagottato nella scarpina chiara toccò il suolo seguito dall'altro .

Florence sorrise , poi tenendole gentilmente la mano la accompagnò verso la sua carrozza.

 

 

 

- Sono davvero bellissime! - sussurrò Cristine ammirando le stupende rose bianche.

Oscar la fissò , gli stupendi capelli sciolti e fluenti , quegli occhi chiari e quella figura aggrazziata , Cristine era davvero bella, bella e dolce , quel vestito azzurro poi metteva in risalto i suoi occhi,non le sembrò strano che Andrè fosse stato attratto da lei.

Nanny si  materializzò  in giardino:

- Scusami Oscar, la cuoca vorrebbe avere indicazioni per la cena ! - sussurrò

Oscar fissò Cristine :

- Vi dispiace se vi lascio due minuti da sola?

- No, nient'affatto, fate pure madamigella! - sorrise

Oscar annuì e si dileguo' seguita da nanny.

Cristine la osservò andar via, Oscar era bellissima, bellissima e aggrazziata

" Cristine...che caspita stai facendo ? " - si disse - ma bastò pensare ad Andrè per autoinfondersi coraggio.

- No...non ci credo, non è possibile, forse sto sognando!

Cristine sbarrò gli occhi sentendo quella voce alle sue spalle, si girò piano, gli occhi sbarrati , il cuore in tumulto.

Fermo di fronte a lei Andrè la fissava ed era ancora piu' bello di come si ricordasse.

Quegli immensi occhi verdi spiccavano sulla sua mimica dolce, la massa di capelli corvini era ancora piu' lunga, il vestito scuro lo rendeva ancora piu' affascinante , lui si mosse , il venticello leggero le portò il suo aroma alle narici, Cristine per un breve fuggevole attimo si senti quasi mancare.

Si fermò a qualche metro da lei:

- Sei sempre Stupenda Sanders ! - sussurrò

- Andrè...! - la voce fu un flebile sussurro, il cuore batteva come un tamburo nel petto.

- Non speravo piu' di vederti qui...- esclamò azzerando le distanze .

Cristine si senti' impazzire

 

Il respiro ansante ..le costole schiacciate contro il corsetto del vestito e il battito del cuore accelerato davanti ai suoi occhi.

Quegli occhi verdi come la giada piu' splendente, e dolci come la bontà che li contraddistingueva .

 

Era li ...era li...di nuovo... di fronte a lui!

 

Lui..con quel sorriso disarmante e struggentemente dolce. Lui uomo unico, perfetto .

 

Cristine allungò una mano , trovò la sua , intrecciò le sue esili dita a quelle di uomo

 

Andrè ricambio la stretta :

 

- Cristine...La mia dolce Cristine! - sussurrò poi  emozionato.

 

Lei sentì le lacrime invaderle gli occhi e la sicurezza vacillare:

 

- Ti amo! - sussurrò gettandosi fra quelle braccia.

Andrè sbarrò gli occhi, la fissò:

- Ti manca poterlo dire tesoro, è vero?

- Io..

Andrè le carezzò il viso dolcemente.

- Perchè non mi hai salutato , perchè mi hai lasciato andare via a quel modo!? - sussurrò

Solo allora Cristine capì quanto la cosa gli avesse pesato.

- Io..io ero troppo sconvolta!

- Non avresti dovuto esserlo, non con me! Comunque sia...adesso sei qui! Sei venuta per restare qualche giorno ? Vero?

- No...io...io in realtà...- le parole le morirono sulle labbra mentre le dita di Andrè vagavano ancora sulle sue guancie, Cristine ansimò, chiuse gli occhi commossa per la grandezza di quel che stava per dire - io sono qui perchè...

- Ma bene...bene...- una voce interruppe il dialogo - Cristine e Andrè si girarono.

Oscar con le braccia incrociate li fissava :

- Mio marito nel giardino della nostra casa con il palmo sulla candida guancia di una dolce donzella. Potrei essere quasi gelosa! - sussurrò seria.

Andrè la fissò dubbioso, Oscar scoppio' a ridere divertita.

- Amore...Sto scherzando.

Il giovane si girò , la raggiunse, poi la bacio' sulle labbra e sulla fronte teneramente.

- Bentornato amore! - sussurrò Oscar.

- Come ti senti? - chiese Andrè titubante

- benissimo! - sorrise Oscar - hai visto Andrè che bella sorpresa?

- Già...sono davvero felice! - sussurrò

- Bene...vi lascio da soli, avrete sicuramente molte cose da dirvi!

Cristine sospirò di sollievo , ma inaspettatamente Andrè fermò sua moglie:

- Aspetta tesoro!

Lei si girò.

- Hai dato la lieta notizia a cRistine?- chiese euforico

Oscar sorrise:

- Beh..no tesoro, so che ci terresti a dargliela tu.

Andrè sorrise, si avvicinò a sua moglie, la bacio' sulla fronte:

- Glielo diciamo insieme, vuoi!?

Oscar annui' con un dolce sorriso, mentre Cristine li guardava chiedendosi cosa avessero i due di tanto importante da dirle.

Fu quando Andrè carezzò dolcemnete la pancia di sua moglie che capì.

- Cristine ...io ..io ed Oscar aspettiamo un bambino! - sussurrò guardandola emozionato .

La giovane si sentì morire.

 

 

 

Seduta in carrozza accanto al  bel Florence Charlotte si sentiva parecchio a disagio, se provava ad alzare gli occhi ed incontrava quello sguardo non poteva fare a meno di far pensieri impuri.

Cercava di mascherare il tumulto provato fissando fuori o torturandosi le unghie.

Florence invece la fissava intenerito , quella fanciulla era dolcissima, anche adesso che , forse per l'imbarazzo o per la sensazione spiacevole di averlo accanto si ostinava a non parlare .

- Charlotte...!- sussurrò

Lei alzò lo sguardo su quegli occhi ammalianti.

- Come State? non ci siamo visti molto ultimamente.

- Va..va abbastanza bene! - sorrise lei , poi tornò a fisarsi i piedi.

Florence sospirò:

- Guardarmi è tanto spiacevole? - sussurrò

Lei alzò immediatamente lo sguardo:

- No...si..beh...!

- Scusatemi ma non ho capito la risposta...

Charlotte sbuffò , stava facendo la figura dell'imbecille.

- Ho capito...- sussurrò Florence - vi accompagnerò in città e pregherò il mio cocchiere di attendervi e riportarvi a casa , io tornerò a piedi! Non voglio imporvi la mia presenza.

La giovane sbarrò gli occhi:

- Che cosa?

- beh, perdonatemi...non mi guardate, non mi rivolgete la parola, farfugliate risposte incomplete. Il fatto che stiate con Robespierre non vuol dire che necessariamente dobbiate evitarmi,in fondo vi ho lasciata libera Charlotte.

Lei boccheggio', Florence pensava che lei lo odiasse e invece,...invece era tutto il contrario.

Una lacrima di vergogna scese dagli occhi chiari.

Florence si sentì in colpa.

Gentilmente le portò un dito sotto al mento costringendolo gentilmente ad alzarlo.

La fissò :

- Perdonatemi, sono uno scostumato, non piangete, per favore. Vi prometto che da oggi in poi non mi vedrete piu', il vostro Robespierre puo' dormire sonni tranquilli.

- Non..non è piu'..il..il mio Robespierre! - sussurrò

Florence la fissò :

- Cosa...?

- Mi ha lasciato...sta frequentando un'altra donna! - sbottò

Florence la fissò stupito,era impossibile, Maximillian aveva mentito di sicuro.

- Io..mi dispiace, sarete distrutta!

- Si..- annui' lei - ci sono stata malissimo ma...

- Ma...?

- In...in realtà io...

Non riusciva a dirlo, piu' lo guardava e piu'il sangue correva impazzito nelle vene.

Florence la guardava stupito:

- Finite la frase , per favore!

Charlotte strinse i pugni.

Florence la fissò :

- Voi..voi pensiate che sia tutta colpa mia, è ovvio, vi ho messo i bastoni fra le ruote e..

- Tacete! -urlò lei

florence la fissò stupito.

Charlotte alzò le spalle :

- Io..io ho sofferto, è vero ma...io ho pensato molto a voi in..in questi giorni! - confessò arrossendo

- Cosa...?

 Florence si chiese se davvero avesse udito bene, se davvero la ragazza che amava segretamente da anni stava pronunciando  quelle parole. - ripetetelo Charlotte , per favore!!

- Io..io vi ho pensato!

Florence sorrise, un sorriso bellissimo e sconvolgente, un sorriso di felicità pura.

- Dolcissima, dolcissima Charlotte - sussurrò poi le carezzò il viso dolcemente.

La giovane chiuse gli occhi respirando a stento per l'emozione.

Lui si chinò, sfiorò quelle labbra, una, due, tre volte, poi Charlotte le schiuse donandosi a lui.

Labbra contro labbra, cuore contro cuore

La lingua di Florence dardeggiava con la sua facendole scoprire un sapore nuovo che risvegliava ogni fibra del suo essere.

- Dio...se sapeste quanto vi amo! - sussurrò lui sulle sue labbra di rosa.

Lei sorrise carezzandogli i capelli e arrossendo .

Florence la guardava ammaliato, quegli occhi chiari, quei boccoli dorati.

- Charlotte..avete risposto al mio bacio..questo vuol dire che, che volete ricominciare a frequentarmi?

Lei abbassò gli occhi.

- Vi prego, io capisco il vostro imbarazzo ma..ma ho bisogno di sentirmelo dire, di  sapere che è vero, che è tutto vero!

Lei lo fissò, Florence era stupefacente, era così dannatamente affascinante eppure..eppure dolcissimo.

Era vero, era imbarazzata da morire ma doveva metter in chiaro alcune cose, glielo doveva:

- Mi piacete Florence, sento il cuore esplodermi in petto quando sono con voi, si..se ancora lo volete , se il mio primo rifiuto non vi ha offeso io..io vorrei continuare a starvi vicino!

Florence commosso la baciò nuovamente , Charlotte sorrise felice ,

Poi si strinse a lui e pianse di gioia.

 

 

- Un..un bambino..! - Cristine sbarrò gli occhi incredula.

- Si..si..un figlio tutto nostro, il frutto del nostro amore! Non è meraviglioso Cristine! - sussurrò Andrè avvicinandosi a stringerle le mani.

lei lo fissò, era contento il suo Andrè, era felice , visibilmente felice!

- L'ho saputo la sera in cui sono tornato da Brighton..Oddio...è stata la sensazione piu' bella della mia vita!

Cristine sentì la testa girare, non poteva crederci, era assurdo...

Andrè la fissava attendendo una reazione e lei..lei si sentiva talmente stupida..

Fissò quell'uomo dagli stupendi occhi verdi, quell'uomo che era stato sul punto di essere il suo uomo. Rimpianse i giorni in cui lo aveva allontanato, i giorni in cui gli si era negata pensando ad Alain, si maledì  poi...poi scoppio' in un pianto dirotto abbracciandolo.

Andrè rimase allibbito, scambio' il suo dolore per emozione.

- Tesoro, quanto sei dolce! - sussurro'

Oscar si godeva la scena,  visibilmente impressionata dall'emozione di Cristine.

Cristine lo stringeva e piangeva, piangeva perchè non poteva averlo, piangeva di rimpianto di delusione.

Un figlio...Un figlio gli aveva tolto Alain , un figlio gli toglieva ogni speranza con Andrè!

- Io..Auguri ...davvero Andrè io...- si bloccò, guardò Oscar, il sorriso sereno che le aleggiava sul viso - io vi auguro tanta felicità...dal profondo del cuore! - sussurrò fra le lacrime

- Grazie - sussurrò Oscar.

Andrè la bacio' sulla fronte, lei chiuse gli occhi, l'uomo che amava, l'uomo che aveva scoperto di amare stava per diventare padre.

- Bene..parlate pure adesso! - intervenne Oscar - io vi aspetterò per la cena !

Cristine sbarrò gli occhi, doveva andarsene, doveva andare via subito.

- Io...no..vi ringrazio ma devo andare!

- Che cosa ? - sbottò Andrè - ma sei appena arrivata !

- Si ma...ma mio padre riparte subito, sono solo passata a salutarvi!

Andrè la fissò deluso :

- Speravo...speravo rimanessi qualche giorno!

Cristine si portò una mano alla testa, rimanere sarebbe stato bello ma a che sarebbe servito.

- Io..no..non è possibile!

Abbraccio' frettolosamente Andrè, poi diede la mano ad Oscar:

- Ancora auguri!

Poi si dirisse verso l'uscita.

Andrè ed Oscar si guardarono, poi il giovane la raggiunse :

- Aspetta!

Lei si girò:

- Ti accompagno da tuo padre!

- No! - sbottò lei in maniera esagerata, poi sospirò - voglio dire...non c'è bisogno, rimani con Oscar , io...io prenderò la carrozza , da sola! Ciao Andrè.

Detto ciò uscì.

Andrè si girò verso Oscar:

- Ma cosa le è preso?

La giovane alzò le spalle .

 

 

 

La carrozza dei jarjayes la lasciò in città, Cristine si accertò che il cocchiere non la vedesse vagare senza meta , aveva fatto credere che fosse insieme al padre in realtà era sola, stupidamente dannatamente sola.

Cristine si addossò al muro e pianse disperata, un bambino, Oscar ed Andrè aspettavano un bambino e lei stupida si era illusa di poter tornare al passato, Andrè era perduto ormai anche se sarebbe sempre rimasto il suo grande amico.

Doveva sotterrare quei nuovi sentimenti in fondo al suo cuore ed affrontare la dura realtà.

Affittò una stanza umida e sporca, si gettò sul letto sconvolta e si appisolò piangendo.

Si svegliò a notte già inoltrata , doveva uscire, doveva assolutamente impedire alla mente di pensare, vagò senza meta per la Parigi quasi deserta , imboccò un vicolo angusto senza nemmeno chiedersi dove portasse.

- Hey..tu , bambolina!

Una voce alle sue spalle la fece girare di botto, un uomo sudicio e con una bottiglia fra le mani la guardò storcendo la bocca:

- Guarda guarda che bel bocconcino ! - sussurrò

- Va al diavolo! - urlò lei continuando a camminare spedita .

L'uomo la seguiva sbraitando:

- Cosa hai detto eh...? Ti pentirai di aver pronunciato quelle parole!

Cristine correva adesso, correva con il cuore in gola , con quell'uomo ubriaco e arrabbiato alle calcagna. Correva cercando di uscire da quel vicolo , sperava di incontrare qualcuno ma ...ebbe una sgradevolissima sorpresa , il vicolo terminava con un muro altissimo.

Si girò, era in trappola.

L'uomo trangugiò un sorso di vino dalla bottiglia, poi si asciugo' la bocca con il polso, la fissò eccitato:

- Sorpresa!Sei in trappola tesoro! - ridacchio'

Cristine lo fissò cercando di mantenere la calma

- Che cosa volete da me?

L'uomo alzò un sopracciglio :

- Tu che dici?

Lei sbarrò gli occhi , forse non ce l'avrebbe mai fatta contro quell'energumeno ma di sicuro avrebbe lottato.

Lui si avvicinò schiacciandola contro il muro Cristine sentì la puzza d'alcool entrarle nelle narici,lui alzò una mano ruvida intrappolandola fra il suo corpo e il muro , Cristine sostenne lo sguardo.

- Sai...potremmo divertirci un pò bimba!

- Dovrai prima passare sul mio cadavere! - urlò lei , quindi alzò un ginocchio e lo colpì in mezzo alle gambe con tutta la forza possibile, l'uomo preso alla sprovvista cadde a terra dolorante.

Cristine ne approfittò per fuggire, correva , correva disperata ma l'uomo le era alle calcagna.

- Fermati puttana! - urlava

Con un balzo il tipo la raggiunse e la trattenne per i capelli, Cristine si difese ficcandogli  un'unghia nell'occhio.

- Arghhhh! - urlò

Ma anche indolenzito l'uomo la sbattè al muro .

- Adesso ti farò vedere io!! - gracchio'

Quindi le alzò il vestito .

Cristine non mollò, si difese con le unghie ed i denti, lo graffiò sul viso, scalciò a piu' non posso , l'uomo le assestò uno schiaffone ma lei non si perse d'animo, l'avrebbe violentata ne era certa, ma lei non avrebbe mollato, mai.

L'energumeno si schiacciò contro di lei, le leccò il collo, Cristine lo schiaffeggiò.

Lui le strappò il vestito lasciandola con la spalla e metà corsetto in vista.

L'uomo fissò la pelle lattea e delicata :

- Ahhh...e quando mai potrebbe ricapitarmi! - asserì contento ed eccitato.

- Non cantare vittoria - esclamò lei - avrai il mio corpo ma ti assicuro che non collaborerò per nulla! - ringhio' lei.

- Brava...ne hai di fegato...eh? siii...mi piace!

Cristine sudò freddo.

L'uomo le afferrò il viso e la attirò verso le sue labbra, Cristine gliele morse facendolo sanguinare.

L'uomo si asciugò e fissò il sangue sulla mano:

- Hai fatto un grosso sbaglio, avrei potuto essere gentile ma adesso ti farò gridare come carne da macello!! - urlò

Quindi con una mano le tenne le braccia ferme e con l'altra le alzò il vestito.

Cristine ansimò , non riusciva a liberarsi quell'uomo era troppo forte per lei , con l'altra mano si abbassò i calzoni , era finirta, adesso era davvero finita , la mano rude e sudicia vagò sotto la biancheria intima.

- Ahahaha! - gracchio' lui raggiungendo una porzione di pelle nuda.

Cristine pianse e chiuse gli occhi , ma una voce alle loro spalle li blocco':

- Ti conviene desistere dal tuo intento o ti giuro che sarai il primo uomo a mangiare i suoi gioielli di famiglia a pezzetti serviti su un piatto d'argento!

Cristine si girò e sbarrò gli occhi incredula.

 

 

Fersen era seduto alla sua poltrona aveva  un bicchiere con dell'alcol fra le mani, fissò il liquido ambrato, fece oscillare la coppa ,ne trangugiò qualche sorso, poi scaraventò con astio tutto nel camino.

- Arghhh! - urlò portandosi una mano alla fronte ,quell'esilio era una prigione dorata, una tortura psicologica.

Tutto quello a cui teneva, tutto quello a cui ambiva stava dall'altra parte di quel mondo.

Persino le notizie piu' elementari gli erano negate.Non poteva piu' vivere in quel modo.

Un bussare insistente alla porta del salone lo distrasse dai suoi tristi pensieri.

- Avanti! - esclamò

Il maggiordono si palesò alla sua vista :

- Scusatemi padrone, sono riuscito ad ottenere qualche notizia.

Fersen balzò dalla sedia.

Sul viso triste passò un'ombra di speranza.

- Quel soldato si è lasciato corrompere quindi?

- Assolutamente si!

Fersen sorrise , si avvicino' :

- Allora..parla...cosa ti ha detto?

L'uomo abbassò gli occhi:

- Ecco...Non ci sono buone notizie.

- Che cosa vuol dire...?

- Che quello che sentirete non vi piacerà!- cnfessò.

- E' successo qulcosa ad Oscar...sta bene..vero? - chiese preoccupato

- State tranquillo, il comandante sta bene, oserei dire piu' che bene!

- Allora...per Dio parla! - tuonò irato

- Ecco..pare che madamigella Oscar attenda un figlio!

- Che...che cosa!!!?? Sei sicuro...? - la mimica di Fersen era atterrita.

- Si signore - balbetto' il maggiordomo abbassando gli occhi -  è una notizia certa, risale a sei giorni fa'. Non c'è alcun dubbio!

Fersen sentì la terra sotto i piedi sgretolarsi e le gambe cedere, si afferrò allo schienale del sontuoso divano, abbassò le spalle sconvolto e piegato in due dal dolore.

- No.. Non è possibile, non proprio Oscar.. Non è possibile!! - biascico' con voce tremante. - non ci credo!!

- Invece.. Invece è proprio così, dovete farvi forza padrone!!

Hans si portò le mani alla fronte, cadde in ginocchio, poi diede sfogo al suo dolore, gli occhi invasi dalle lacrime i capelli madidi di sudore:

- Non ci credo... Non è possibile, Oscar.. La mia Oscar.... No.. Perché..??? Nooooo!!!

Si alzò, fissò il maggiordono, l'uomo vide la rabbia palesarsi su quel viso una rabbia che non gli piacque per nulla:

- Pa..Padrone..Non fate così.

Fersen aveva gli occhi spiritati, i denti stretti:

- Quel bambino non dovrà nascere ! - esclamò

Il maggiordono lo fissò atterrito

   
 
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