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Autore: Asmodeus    03/07/2020    3 recensioni
Una raccolta di momenti dolci e demenziali su due giraffe innamorate troppo carine, ovvero Martino e Niccolò.
Pillole di vita quotidiana, baci, momenti stupidi e altre piccolezze simili, per provare a strapparvi un sorriso e per celebrare questa splendida coppia.
| Raccolta di brevi one-shot e flashfic partecipante alla challenge "Just stop for a minute and smile" organizzata da Soul_Shine sul forum di EFP.
- I capitoli #12 e #13 partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" organizzata da Soly Dea sul forum di EFP.
- Il capitolo #17 partecipa al contest "Countdown" indetto da Soul_Shine sul forum di EFP
Genere: Demenziale, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Martino Rametta, Niccolò Fares
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Con la testa tra le nuvole


GIOVEDÌ
18:11
2 luglio 2020

 

 

Niccolò non ha più un briciolo di energia in corpo.
La maturità di Martino la settimana prima, la festa da Edoardo del weekend, il compleanno di sua mamma ieri sera: avere a che fare con tutte queste emozioni tutte insieme, nel bel mezzo della sessione estiva, è stato per lui estenuante.
Almeno si è portato a casa un 30 in Storia della Musica, ma dare l’esame su Teams è stato peggio che farlo in presenza, ed ora non ha più un briciolo di forza.
Per questo quando sente scattare la serratura e i passi di Martino in salotto non riesce nemmeno a cacciargli un saluto.
«Ciao Nì! So’ qua!»
La voce del suo ragazzo è sempre così musicale, come un vento fresco che spazza via le nuvole che ogni tanto gli offuscano la mente.
Oggi però le nuvole sono un po’ troppe, e la sua testa di giraffa ci è proprio in mezzo.
«Nì? ‘ndo stai?»
Sente Martino posare le chiavi all’ingresso e togliersi le scarpe; poi i suoi passi per il salotto e la cucina.
Niccolò chiude gli occhi, si concentra e spera che finalmente i suoi poteri magici entrino in funzione per renderlo invisibile.
Quando Martino entra delicatamente in camera loro, aprendo piano la porta, capisce però che anche stavolta non hanno funzionato.
Quando aveva cinque anni li aveva chiesti come regalo a Babbo Natale; qualora non fossero stati più disponibili, sarebbe però andato bene anche un gigantesco pupazzo a forma di giraffa – questo recitava la sua letterina.
Ovviamente, sotto l’albero aveva trovato la giraffa, ma magari si può ancora chiedere un cambio regalo…
«Nico? Che succede?»
La nota di preoccupazione nella voce del suo ragazzo è sempre brutta da sentire, e Niccolò preferisce fingersi morto che rispondergli. Per gli opossum funziona, forse anche con le giraffe…
Martino attende un attimo sulla porta, poi la richiude con cura e la stanza torna nell’oscurità quasi completa; poi si avvicina al loro letto, lo sente sedersi di fianco a lui e restare in silenzio per un po’, i loro respiri accompagnati solo dal sottile soffio del condizionatore.
Niccolò non sa se è merito del ventilatore, della tecnica dell’opossum-giraffa o della presenza di Martino a fianco a lui, ma le nubi che affollano la sua mente sembrano diradarsi un pochino.
Quando è pronto, allontana da sé le braccia intrecciate a proteggergli il volto, e subito la sua mano corre alla ricerca di quella di Martino.
Si trovano in un istante, proprio nel solito posto, e Niccolò stringe quell’appiglio sicuro con delicatezza, trovandosi immediatamente un po’ più a casa.
«Allora, com’è andato l’esame?» gli sussurra piano Martino.
Gli resta lontano, per non accaldarlo ma anche per rispettare i suoi tempi e i suoi spazi.
Niccolò attende qualche secondo prima di rispondergli, ma va tutto bene così.
«Teams è difficile da usare, mi innervosisce…» si giustifica, prima di sputare il voto «quindi ho preso solo trenta».
«Solo trenta, eh?» Niccolò può sentire il suo ragazzo sorridere divertito.
Ha capito che la situazione non è così grave, dopotutto; nemmeno lui ne era ancora sicuro, prima di quella voglia di scherzarci su.
«Vorrà dire che stasera festeggeremo solo il mio, di voto. Niente lode niente torta, giusto?» lo punzecchia il piccolo, solleticandogli la mano nella sua.
Niccolò finalmente sorride, e tira leggermente verso di sé il suo ragazzo.
Martino è ora sdraiato di fianco a lui, tra loro solo lo spazio di un respiro.
«E tu invece? Com’è andata?» gli mormora infine.
Martino ha passato tutto il pomeriggio coi Contrabbandieri e le ragazze, in attesa dei voti.
È un giorno importante per loro, la fine di un ciclo, di un’era.
«Non posso lamentarmi. Ottantasei! Più che dignitoso, non trovi?»
Di nuovo, l’oscurità della stanza gli impedisce di vederlo, ma Niccolò può sentire il sorriso di Martino aprirsi sul suo splendido viso.
Si avvicina a lui, ma il massimo che riesce a fare ancora è strofinare i loro nasi l’uno contro l’altro.
Non dice niente, ma trasmette in quell’incontro tutti i complimenti e la gioia che riesce a tirare fuori dalle sue membra esauste.
Martino non sembra farci troppo caso, e restano per quella che sembra un’eternità a coccolarsi in quel modo tutto particolare.
Pian piano, Niccolò scivola fra le braccia del suo ragazzo, incurante del caldo e di ogni altra cosa.
Le nuvole tra i suoi pensieri sono pian piano scomparse, e ora ci vede chiaramente.
Martino è il suo porto sicuro, la sua casa accogliente che lo ripara dalle intemperie violente della sua mente.
È la sua città sulla collina, la cui luce rischiara la strada e lo aiuta a vedere con chiarezza anche quando il resto è tutto avvolto nel buio.
È colui che “guida” la giraffa su cui cavalcano entrambi: strana e inusuale con quel collo tutto lungo e sproporzionato, eppure è la cavalcatura perfetta per loro due, che sono un po’ strani come lei.
«Nì?» La voce di Martino spezza il silenzio dopo un’eternità, ma ora Niccolò è pronto ad ascoltare davvero.
«Dimmi».
«Lo sai che sei un forno?»
Niccolò ridacchia contento, prima di dargli finalmente un bacio sulle labbra e allontanarsi da lui.
Martino ride con lui mentre lo bacia, ma lo trattiene un ultimo istante tra le sue braccia.
«Non ti volevo mandare via. Solo capire se stai meglio».
«Sì, ora sì. Molto meglio». Niccolò approfitta dell’ultimo momento in quell’abbraccio, prima di staccarsi sul serio.
«Grazie per il supporto morale, Marti».
Stavolta è il più piccolo che si avvicina a lui, nonostante stiano sudando entrambi.
Martino rotola direttamente sopra di lui, lo avvolge con la sua vitalità e gli strappa finalmente un bacio come si deve.
«Grazie a te per avermi sopportato nelle ultime settimane. Quello era per la tua immensa pazienza…» Martino torna a baciarlo con passione una seconda volta «… e questo per il trenta di oggi pomeriggio!»
Fa sempre più caldo nella camera da letto, per questo dopo il secondo bacio Martino si ritrae sul serio, alzandosi dal letto.
Niccolò è un po’ deluso, striscia verso di lui ma lo trova già dalla porta; quando la apre, la luce che penetra dal salotto lo abbaglia per un istante, scuotendolo in maniera definitiva.
Martino lo fissa sorridente, poi sbotta «Comunque, signor Fares, sono un po’ deluso da lei, sa?»
Niccolò lo guarda interdetto: quelle parole stonano col volto felice di Martino, e lui è completamente confuso.
«Sei sempre stato tu quello romantico della coppia, ma sto giro ti sei dimenticato di che giorno è oggi»
Niccolò è ancora più confuso, ma la sua mente lo abbandona e non riesce a rispondere.
Continua a fissare il suo ragazzo con aria persa, chiedendosi cosa ha dimenticato di importante.
Martino ride, contento di averlo per una volta colto in fallo proprio nel suo punto di forza.
Poi estrae dalle tasche un mazzo di chiavi che Niccolò ha già visto altre volte. Non è sicuramente loro, però: il portachiavi è la testa di un koala, e l’associazione col proprietario non gli viene immediata, non oggi che è così lento.
Martino fa tintinnare le chiavi, poi canticchia una melodia che sa di inverno e di vacanze e di ricordi felici.
«Bracciano?» lo interroga, mentre il rosso fischietta Buon Viaggio di Cremonini: Martino non lo sopporta, ma quella è un po’ la loro canzone, dopotutto.
«Esatto!» conferma felice il suo splendido ragazzo.
«Un anno e sette mesi!» Martino è raggiante come poche altre volte. «Lo so che non è una data che si festeggia normalmente… ma non abbiamo festeggiato l'anno e mezzo, a giugno, tra esami e il resto. E poi ho pensato che noi non siamo mica tanto normali no?»
Gli fa un occhiolino, poi continua il discorso «Quindi ho chiesto a Gio se poteva lasciarci casa sua per questo weekend. Io ho finito con la maturità, tu il prossimo esame ce l’hai fra un mese e…»
Martino non fa in tempo a finire la frase: Niccolò con uno scatto lo ha raggiunto sulla porta, ed ora sono poggiati contro lo stipite che si baciano come non mai.
Niccolò sacrifica la sua pausa fiato per poche parole: «Martino Rametta, tu sei il ragazzo migliore del mondo!»
Martino ride sulle sue labbra. «Lo so, lo so. Ma ora dobbiamo prepararci, sennò Bracciano…»
Niccolò mozza la sua frase con le sue labbra. «Oh, fanculo Bracciano! Baciami scemo!»
«Ti amo Nì!»
«Ti amo Marti!»

 

[1379 w.]

 

🦒💙🦒

[Prompt 7. "Grazie per il supporto morale..."]

Ed eccomi arrivato con la sesta clip!

In realtà avrei voluto postarla proprio il 2 luglio, ma pazienza se sono un po' in ritardo: dopotutto, che ricorrenza è quella dell'anno e sette mesi? Spero che i Martinico mi perdoneranno quindi per questa celebrazione in ritardo di quella splendida notte a Bracciano che ha visto questi due patati finalmente mettersi insieme. Abbiamo anche il grande ritorno, seppure solo sullo sfondo, del Mago dell'Amore Giovanni Garau, che nuovamente ci fornisce la location della sua casa sul lago per questi due storditini.

Per una volta la parte comica è sotto tono rispetto al resto, ma volevo mostrare un po' di più la fragilità di Niccolò: e poi questi bimbi si meritano un pochino di tregua dalla sfiga, dopotutto!

Alcune note prima di chiudere: non sappiamo bene che facoltà abbia scelto Niccolò (almeno, io non l'ho mai sentito parlare di una facoltà precisa) ma ho pensato che sicuramente frequenterà il conservatorio, oltre a una facoltà più classica (pensavo Filosofia, DAMS o qualcosa del genere visto il soggetto): da qui l'esame che ha appena passato con quell'orribile voto. Inoltre, benché nell'universo di Skam il Covid non esista per ovvie ragioni di tempistiche relative a quando è stato girata l'ultima stagione, ho preferito raffigurare sia la maturità di Marti che gli esami di Nicco come se fossero davvero ambientati in questa situazione post-quarantena, sempre per rispetto dell'estremo realismo della serie.

Bene dunque, come sempre spero che la clip vi sia piaciuta, e qualunque recensione è la benvenuta! A presto, e buon week-end a tutti!

   
 
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