Serie TV > Altro - Fiction italiane
Ricorda la storia  |      
Autore: neril    03/07/2020    0 recensioni
[Il paradiso delle signore]
Luciano chiuse il giornale e si voltò verso Clelia. La fascia che le teneva i capelli lontani dal viso era dello stesso colore del bikini che aveva indosso, azzurro pastello. Luciano non si capacitava di come quel colore facesse risaltare gli occhi di Clelia, illuminandoli. O forse, quella scintilla che vi vedeva riflessa era felicità, pura e semplice felicità.
----
Cattecarlis, una giornata al mare, e Clelia in bikini (per la gioia di Lucianone e nostra)
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La prima cosa che Luciano vide appena aperti gli occhi fu un ammasso di capelli castani che gli solleticavano il naso. Inspirò profondamente e un lieve profumo di lavanda lo investì.

Clelia.

Come se l'aver pensato il suo nome l'avesse svegliata, in quel momento Clelia si girò e, con un sorriso sul viso, aprì gli occhi.

"Buongiorno."

"Buongiorno."

Clelia si avvicinò a lui, baciandolo lievemente sulle labbra prima di spostare la testa sul cuscino di Luciano.

"È presto, dormi ancora un po'. Oggi preparo io la colazione."

Dopo averle lasciato un bacio sulla fronte, Luciano si alzò dal letto e si diresse verso la cucina, fermandosi solo per controllare se Carlo stesse ancora dormendo.

+++++

Il profumo del caffè appena fatto la svegliò di nuovo, e con un sospiro contento Clelia allungò una mano verso l'altra metà del letto. Quando trovò solo le lenzuola al posto di Luciano, scattò subito a sedere, per un attimo terrorizzata che i mesi passati insieme fossero stati un sogno, prima di ricordarsi ciò che le aveva detto Luciano. Ancora non si era abituata al fatto di essere finalmente una famiglia, lei, Carlo e Luciano, convinta che sarebbe bastato un nonnulla per distruggere quello che così faticosamente avevano costruito.

Dopo essersi tranquillizzata, Clelia si alzò, e presa la vestaglia dalla sedia vicino al letto, andò in cucina. Carletto era già seduto al tavolo, con una tazza di latte e una fetta di crostata davanti a lui, mentre Luciano era appoggiato al ripiano della cucina con una tazza di caffè in mano e ascoltava divertito ciò che il bambino gli stava raccontando.

"Mamma! Stavo raccontando a papà il sogno che ho fatto questa notte." esclamò Carlo appena vide sua madre.

Il cuore di Clelia si strinse a sentire suo figlio chiamare Luciano papà, e raggiungendo il bambino per dargli un bacio sulla guancia, lanciò uno sguardo pieno d'amore all'uomo.

"E com’era questo sogno?" chiese Clelia al figlio.

"Bellissimo! Eravamo al mare e passavamo tutta la giornata a fare il bagno e a costruire castelli di sabbia. Mamma quando andiamo al mare?"

Clelia rimase qualche secondo spiazzata dalla domanda, ma per sua fortuna Luciano aveva già la risposta pronta.

“Che ne dici se tra qualche giorno partiamo e andiamo due settimane al mare?” 

“Davvero ci andiamo?” chiese Carletto entusiasta. 

Al cenno affermativo di Clelia, Carlo esultò felice, scattò in piedi e andò ad abbracciare sua madre e poi Luciano, prima di correre verso la sua cameretta.

+++++

Una settimana più tardi, Luciano era seduto sulla sdraio sotto l’ombrellone, con il giornale aperto sulla pagina dello sport, mentre Clelia, seduta su un telo, aiutava Carletto a costruire castelli di sabbia. 

“Mamma, posso andare a fare il bagno?”

“Certo tesoro, ma fai attenzione.”

Con un sorriso, Carlo corse verso il mare e subito iniziò a parlare con dei bambini che stavano giocando insieme.

Luciano chiuse il giornale e si voltò verso Clelia. La fascia che le teneva i capelli lontani dal viso era dello stesso colore del bikini che aveva indosso, azzurro pastello. Luciano non si capacitava di come quel colore facesse risaltare gli occhi di Clelia, illuminandoli. O forse, quella scintilla che vi vedeva riflessa era felicità, pura e semplice felicità.

Sentendosi osservata, Clelia distolse lo sguardo da Carlo per posarlo su Luciano, che continuava a fissarla con aria sognante. 

“Luciano? Va tutto bene?” chiese, portando inconsciamente una mano ai capelli, pensando di avere qualche ciocca fuori posto.

“Eh? Certo, va tutto bene. Come potrebbe non essere così?”

“Avevi lo sguardo perso nel vuoto e volevo sapere a cosa stavi pensando” rispose semplicemente lei.

Luciano si alzò dalla sdraio per andare a sedersi di fianco a lei sul telo. Subito Clelia si avvicinò a lui, che le passò un braccio intorno ai fianchi. Con le dita lui iniziò poi a disegnare figure sulla pelle candida della sua gamba, sospirando per la gioia di non dover più nascondere questi piccoli gesti d’affetto.

“Stavo pensando a noi. A quanto siamo felici adesso. E a quanto sono fortunato ad avere te e Carlo.”

Clelia sorrise.

“E poi…” iniziò lui, malizioso. “... stavo pensando a quanto ti stia bene questo bikini.”

“Luciano!” esclamò Clelia, imbarazzata non tanto per il complimento, ma per il fatto di averlo detto in un luogo così pubblico. Un lieve rossore comparve sulle sue guance, ma scomparve nuovamente non appena il ricordo della reazione di Luciano al bikini le tornò in mente.

Mancavano due giorni alla partenza, Carletto era già a letto e Clelia stava finendo di mettere le ultime cose nelle loro valigie. Dopo aver sistemato l’ultima camicetta sopra gli altri vestiti, andò verso l’armadio e ne tirò fuori una scatola con dentro il suo ultimo acquisto: un bikini azzurro pastello che aveva comprato giusto quel giorno. Ricordava perfettamente l’espressione di Luciano quando, parlando della pubblicità della collezione estiva di Gabriella, lei aveva dato la sua opinione. Era stata quell’espressione a convincerla ad acquistare il bikini.

Proprio mentre lo stava appoggiando sul letto, Luciano entrò nella camera, e si bloccò alla vista del due pezzi, alzando una mano per indicarlo.

“Clelia?”

La donna si voltò subito, spaventata per non averlo sentito entrare nella camera.

“Luciano!” esclamò, portando una mano sul petto. Poi, vedendolo fermo e con la mano a mezz’aria, si preoccupò. “Luciano? Stai bene?”

L’uomo deglutì e aprì la bocca per parlare.

“E quello?”

“Questo?” chiese Clelia, prendendo in mano il bikini. Quando lui annuì, riprese a parlare. “Questo è un bikini.”

“Lo vedo. Intendevo… lo indosserai in spiaggia?” chiese lui, fissando i due pezzi di stoffa.

“L’ho comprato apposta per la nostra vacanza, ovvio che lo indosserò.” fu la semplice risposta di Clelia. Un sorriso divertito le dipinse le labbra quando vide negli occhi di Luciano accendersi una scintilla. Molto probabilmente la stava immaginando con addosso il costume, e ciò non fece altro che divertirla ancora di più. 

“Vuoi vedere come mi sta?” chiese lei con un tono di voce innocente, ma con un sorriso malizioso sulle labbra. 

Il respiro di Luciano si fece più veloce, mentre l’immagine di Clelia con indosso il bikini prendeva sempre più forma nella sua mente. Incapace di proferire parola, l’uomo riuscí solo ad annuire, prima di iniziare a spostare freneticamente le valigie dal letto, facendo attenzione a non rovesciarne il contenuto. 

Ridendo alla sua reazione, Clelia si avviò verso il bagno per cambiarsi.

“Sono contenta che ti piaccia.” disse Clelia, appoggiando la testa sulla spalla di Luciano.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, seguendo con lo sguardo Carletto che correva in mezzo alle onde insieme agli altri bambini. 

“Sai, all’inizio non ero convinta di volerlo comprare. Una parte di me temeva, irrazionalmente, che quando l’avresti visto la tua reazione sarebbe stata quella che avrebbe avuto Oscar…” 

Un brivido percorse entrambi al nome dell’ex marito di Clelia, che non aveva lasciato su di lei solo cicatrici fisiche. Capitava ancora che un tono di voce troppo alto o un movimento improvviso la riportassero con la mente a quei giorni d’inferno. Era raro, ma quando accadeva, Luciano era sempre pronto a calmarla e consolarla.

“Clelia…”

“Si Luciano, lo so che tu non ti comporteresti mai come lui. Però è stata una reazione involontaria.”

Clelia sospirò e si girò verso Luciano. Gli prese il volto tra le mani e iniziò ad accarezzargli dolcemente gli zigomi con i pollici per tranquillizzarlo.

“Lo so che Oscar ormai non può più farmi niente, ma so anche che non ho ancora dimenticato del tutto ciò che mi ha fatto. Ne sono consapevole e lo accetto perché so che ho ancora bisogno di tempo per guarire del tutto, e per farlo ho bisogno di te.”

Si guardarono negli occhi per secondi interminabili, poi Luciano sorrise e la attirò in un abbraccio. Subito Clelia nascose il viso nell’incavo della spalla, e prima di sciogliere la stretta lasciò un bacio sulla pelle leggermente abbronzata del ragioniere.

+++++

Luciano aprì la porta della loro camera e si sedette sul letto. 

“Non ho fatto in tempo a finire la prima pagina che Carlo stava già dormendo.”

Clelia lo guardò attraverso lo specchio e sorrise.

“Oggi non ha fatto che correre per la spiaggia, non mi meraviglio che si sia addormentato subito.”

Appoggiando la vestaglia sulla sedia, Clelia raggiunse Luciano, che nel frattempo si era spostato in modo da appoggiare la schiena contro la testiera del letto, e si accoccolò contro il suo fianco. 

“È stata una giornata bellissima.” sussurrò Luciano contro la tempia di lei, prima di lasciarvi un bacio. Lei in risposta si avvicinò di più al suo fianco, accarezzandogli dolcemente la schiena.

“E domani sarà lo stesso, e così il giorno dopo e quello dopo ancora. Finché saremo insieme potranno essere solo giorni bellissimi.” sussurrò Clelia, per poi baciarlo teneramente. 

“Ti amo.” mormorò Luciano, sorridendo contro le labbra di lei.

“Ti amo anch’io.”

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - Fiction italiane / Vai alla pagina dell'autore: neril