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Autore: lapacechenonho    04/07/2020    6 recensioni
Scorpius ultimamente si era scoperto a fissare un po' troppo l'innocentissima sorellina del suo migliore amico e si sa che la sorella del migliore amico è sempre off limits. "ultimamente" era un lasso di tempo che andava dall'inizio del suo settimo anno. Doveva ammettere che Lily Luna Potter stava crescendo proprio bene, le curve al punto giusto, non era volgare, anzi era leggermente goffa ed era forse proprio questo che la rendeva adorabile.
Song-fic ispirata dalla canzone "Come te" di Fabrizio Moro.
Storia pubblicata anche su Wattpad.
Genere: Generale, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'Come te'
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Epilogo.
"L'amore è
Il grande salto di tutta la vita"

In quella afosa mattinata di agosto il sole era alto nel cielo. Il caldo era asfissiante e gli ospiti della casa cercavano riparo all'ombra di un albero o di un gazebo, sperando di ottenere un po' della tanto agognata frescura. I proprietari si occupavano di intrattenere gli amici con qualche bevanda fresca per alleggerire il peso dell'attesa.
Era stata un'estate arida già da fine maggio e di certo non avrebbe smesso di esserlo in quel momento. Il giardino brulicava di persone che parlottavano tra loro di dimensioni di calderoni, dell'erba secca, dell'estate insolitamente calda, della scuola che sarebbe iniziata qualche giorno dopo, del nuovo articolo della Gazzetta del Profeta, o delle decorazioni che erano state applicate.
Qualche piano più sopra una ragazza, ormai donna, si guardava allo specchio torturandosi le mani. L'abito bianco le fasciava il corpo slanciando la sua figura. Era un abito semplice: il corpetto aveva uno scollo a V in cui erano stati applicati dei ricami floreali e la gonna liscia di organza in seta scendeva morbida sul suo corpo. I capelli infuocati erano raccolti in un elegantissimo chignon che lasciava sciolte due ciocche laterali.
Il trucco, opera di Dominique, era leggerissimo, quasi invisibile, a prova di acqua, lacrime e sudore, come aveva ripetuto più volte la cugina mentre la truccava.
Era lì, si guardava e si sentiva bellissima.
Era lì a coronare il suo sogno e sentiva lo stomaco in subbuglio.
Qualcuno bussò alla porta distraendola. «Avanti» disse con non troppa convinzione. Suo fratello entrò bloccandosi sull'uscio.
«Wow» disse solamente. «Sei bellissima». Lei sorrise grata, non riuscendo a parlare. «Malfoy ha fatto un affarone» continuò. 
«James sono terrorizzata» ammise sull’orlo della disperazione.
James si indicò l'anulare della mano sinistra fasciato da un anello d'oro. Si era sposato circa un anno e mezzo prima con Tracy, una ragazza della sua stessa età, avevano fatto Hogwarts insieme ignorandosi a vicenda, finché la vita non aveva incrociato di nuovo le loro strade. «Ti ricordi il giorno del mio matrimonio?» chiese. Lily annuì, sorridendo, aveva quasi tentato di scappare dalla finestra della casa della sposa.
«Hai quasi tentato la fuga» ricordò. Anche James sorrise.
«Vedi? Anche io avevo paura. È normale. Il matrimonio è un grande passo, sarebbe strano non averne. Ma è stata la cosa migliore che potessi fare, forse l'unica che rifarei! E te lo dice l'ex-scapolo d'oro della famiglia». Lily rise.  «Per quanto mi costi dirlo, Scorpius è un bravo ragazzo. Anche se quando l'ho scoperto ho cercato di evirarlo, ma questa è un'altra storia» concluse lui ridendo. Poi si avvicinò alla sorella e l'abbraccio teneramente. «Sarai una moglie e zia fantastica» le sussurrò lasciandole un bacio sulla fronte.
«Zia?» chiese alzando un sopracciglio.
«Be’ sì, per essere madre dovresti fare certe cose che non voglio neanche immaginare e poi io e Tracy aspettiamo un bambino, quindi fra circa sette mesi diventerai zia»
«Oh James!» esclamò Lily abbracciandolo.
«Però non dirlo a nessuno, l'ho detto a te perché lo sai che non so tenerti un segreto». James aveva paura a toccarla terrorizzato di poterle rovinare l'acconciatura o sgualcirle il vestito.
Vennero interrotti dai loro genitori, seguiti da Al e Teddy col piccolo Remus in braccio. «Papà mettimi giù! Sono grande ormai!» brontolò il bambino di ormai quattro anni. Lily rise di gusto. Poi si voltò a guardare gli adulti.
Ginny Weasley era sull'orlo delle lacrime sia per l'emozione di vedere sua figlia con l'abito bianco, sia perché dopo averla vista soffrire sapeva che era quella era la felicità che meritava, accanto ad un uomo che la amava, che la rispettava e che la faceva stare bene. Un uomo che la aveva accompagnata nel passaggio da ragazzina a donna e che, si augurava, le sarebbe rimasto accanto per tutta la vita.
Harry Potter aveva sconfitto Voldemort più volte nella sua vita, aveva riportato la pace nel Mondo Magico ma vedere la propria bambina in abito da sposa fu probabilmente la cosa più bella e dolorosa che avesse mai vissuto. Quel giorno smetteva definitivamente di essere sua per diventare di Scorpius. E sebbene all'inizio provasse fastidio all'idea, col senno di poi sapeva che sua figlia non avrebbe potuto fare una scelta migliore e viceversa.
Albus Potter guardava orgoglioso ed emozionato la sorella. Si sentiva un po' il padrino nella coppia, in fondo, se lui non avesse portato Scorpius tutte le estati a casa, loro non avrebbero iniziato a stuzzicarsi per poi innamorarsi. Anche se all'inizio gli era costato molto accettare la cosa, soprattutto conoscendo Scorpius, adesso mentre lei si torturava le mani e sorrideva felice si sentiva un veggente migliore della Cooman.
Ted Lupin, col figlioletto per mano, guardava Lily. L'aveva vista nascere, nel senso che quando a Ginny si erano rotte le acque lui era lì con sua nonna e all'inizio credeva che si fosse fatta la pipì addosso. Ripensare a quella scena a trentaquattro anni lo faceva ridere. Ora invece, davanti a lui era la sposa più bella che avesse mai visto, dopo Victoire, ovviamente. Lui e Lily avevano sempre avuto un rapporto speciale, addirittura Scorpius ne era ancora geloso, a volte. Vederla con un sorriso da orecchio a orecchio, leggermente teso per l'emozione gli fece scoppiare il cuore di gioia e desiderare solo il meglio per lei.
Lily notò che sorridevano tutti emozionati, ognuno perso nei suoi pensieri, solo ad un certo punto si avvicinò Ginny e le porse il velo. «È quello del mio abito, come volevi tu, è qualcosa di vecchio». Si unì Andrea, anche lei raggiante.
Con Albus non era andata tanto bene, si erano lasciati dopo un anno, adesso lui stava con Alice Paciock e lei con Patrick Gideon, un Guaritore del San Mungo, avevano programmato di sposarsi quell'inverno. Le porse quello che per Lily era il braccialetto più bello che avesse Andrea. Era semplice, e sembrava volesse catturare tutti i raggi di luce possibile. Glielo allacciò al polso. «Qualcosa di prestato» mormorò per poi abbracciarla.
Gli uomini, compreso il piccolo Remus, erano usciti bofonchiando che erano "cose da donne". Dalla porta entrò poi Astoria che rimase letteralmente a bocca aperta. «Mio figlio ha buon gusto!» disse gioviale. Per poi porgerle una scatola rettangolare. Lily la apri e vi scorse una collana in perfetta tinta con il braccialetto di Andrea.
Era vero che le avevano espressamente detto di non preoccuparsi dei gioielli ma Lily non si aspettava quel trattamento, né pensava di meritarlo. «Se mi permetti di fartelo indossare, è il tuo qualcosa di nuovo» disse sorridente.
Lily le diede le spalle e spostando il velo, Astoria agganciò il collier. Quando sentì il freddo della collana a contatto con la pelle accaldata, tornò a guardare sua madre, sua suocera e la sua testimone.
«Manca qualcosa di blu» osservò.
Ma questa non tardò ad arrivare: Victoire con il suo pancione da settimo mese fece il suo ingresso a mani apparentemente vuote. «Qualcosa di troppo vistoso avrebbe stonato, così ho pensato a qualcosa di più discreto».
Le mostrò una forcina azzurra in cui erano intagliate le sue iniziali e facendo attenzione a non rovinare l'acconciatura ed il velo, glielo sistemò tra i capelli. «Qualcosa di blu» disse soddisfatta.
«Sembra ci sia tutto» osservò Ginny.
«Signore, le madri degli sposi sono attese di sotto!» esclamò Harry.
Le due donne uscirono e anche Andrea scese consapevole che quello sarebbe stato il classico momento padre-figlia. «Te l'avranno già detto gli altri ma sei bellissima» Lily annuì sorridendo.
«Grazie papà. Di tutto. Di questi anni passati in casa, di aver accettato la relazione con Scorpius, di essere stato comprensivo. Di tutto, davvero»
«Dovrei essere io a far piangere te, non il contrario!» esclamò indignato ma divertito il padre. Lei abbozzò una risata nervosa.
«Sei un portento, sei caduta e ti sei rialzata con le tue braccia quando avevi solo quattordici anni e io non potrei essere più fiero e felice di così. Scorpius è un uomo fortunato» le disse.
«Sono stata fortunata io ad incontrare lui» lo corresse Lily.
«Siete stati fortunati a trovarvi a vicenda» concesse infine Harry.
Lily prese il braccio che il padre le porgeva e, proprio come quella volta sulle sponde del Lago Nero al tramonto, il cuore sembrava voler correre fuori dal petto per prendere vita propria.
Scese le scale con la consapevolezza concreta che entro fine giornata darebbe stata la signora Malfoy.
 
Scorpius era lì, davanti ad un ufficiale del Ministero, che faceva avanti e indietro per l'altare, rischiando di inciampare più volte nel tappeto rosso. Non riusciva a credere di essere riuscito davvero a portarla all'altare. Proprio lui.
Proprio Scorpius Hyperion Malfoy. Una Potter che sposa un Malfoy. Roba da fantascienza.
«Scorpius, ti prego, fermati» gli disse Zabini, suo testimone.
Zabini aveva continuato ad avere partner differenti per diverso tempo dopo Hogwarts, finché, circa due anni prima non aveva conosciuto Rachel che gli aveva fatto battere il cuore per la prima vera volta nella vita, per il momento non avevano ancora deciso di sposarsi ma vivevano insieme da diversi mesi e le cose sembravano andare bene tra di loro. Quando Scorpius gli aveva chiesto di fargli da testimone lui aveva risposto che prima o poi avrebbe dovuto ricambiargli il favore, segno che faceva sul serio con Rachel.
«Come faccio a fermarmi, sto per sposarmi, per Merlino!»
«Appunto, sposarti, non fare la mezza maratona!» lo rimproverò. In lontananza vide avvicinarsi suo padre e Al che parlottavano di qualcosa che probabilmente non c'entrava niente con la cerimonia.
«Sistemati la cravatta figliolo» gli disse il padre con fare bonario. Dopotutto anche lui c'era passato ormai troppi anni prima.
«Sono appena stato da Lily» cominciò Al ottenendo la sua totale attenzione. «La cattiva notizia e che se la sta facendo sotto dalla paura».
«Oh merda, lo sapevo che era un errore!» si lamentò Scorpius passandosi una mano sul volto.
«Scorpius il linguaggio!» lo ammonì Draco, ricevendo un’occhiata torva dal figlio.
«La buona notizia è che non vuole scappare, quindi per ora il matrimonio si farà» concluse sorridente il secondo dei tre Potter.
«Scorpius, lo sai che non sono un sentimentale, ma ho sempre visto qualche cosa in più nella piccola Pot- Lily, già da quando invitavamo la sua famiglia ai tuoi compleanni e lei era l'unica a tenerti testa» fece una pausa guardando gli invitati, poi riprese: «In tre momenti sono stato contento della mia vita e delle mie scelte: quando ho sposato tua madre, quando sei nato e adesso, mentre fai su e giù davanti ad un altare, so che hai scelto la persona migliore con cui condividere il resto della vita. Il nervosismo è solo un effetto collaterale».
Scorpius non era mai stato un tipo da abbracci con suo padre, ma in quel momento si slanciò verso di lui e lo strinse forte ringraziandolo più e più volte.
«Però chi l'avrebbe mai detto che il primo a sposarsi sarebbe stato Scorpius» rifletté Zabini dopo il momento padre-figlio.
«Io avrei scommesso su Al» ammise Scorpius, era contento che il clima si fosse alleggerito.
«E invece adesso diventiamo ufficialmente cognati» lo canzonò Albus facendolo ridere.
«Però potrei essere il secondo» aggiunse facendo finta di nulla, come se avesse commentato le alte temperature di quei giorni.
«Davvero?» chiese Zabini strabuzzando gli occhi. Albus annuì, ricevendo pacche su entrambe le spalle dagli amici entusiasti.
«Mi raccomando: acqua in bocca, non gliel'ho ancora chiesto» si assicurò. Ebbero ancora qualche momento di serenità poi videro Ginny, Astoria e Andrea percorrere la navata centrale, seguite da Victoire poco più dietro.
«Ci siamo» commentò Zabini dandogli una pacca di incoraggiamento.
«Abbi cura di lei» gli disse Al per dirigersi poi al suo posto.
Astoria gli si avvicinò e gli sistemò ora i capelli, ora la cravatta o il vestito da pieghe invisibili. «Tu sei un testone» affermò. «Mamma è il mio matrimonio» gli fece notare piagnucolando, pensando avesse da ridire su qualche addobbo o sul vestito o qualcos'altro.
«Fammi finire!» protestò.
Scorpius si ammutolì e la fece parlare. «Sei un testone, a volte arrogante, e vuoi sentirti sempre dire che hai ragione. E sei il mio unico figlio e stai per lasciare casa nostra per sempre. Stanotte non ho chiuso occhio, puoi domandare a papà. Sei pieno di difetti, ma c'è una cosa che sai fare: sai amare e sai essere amato. Lily ti ha reso una persona migliore in tutti i modi in cui potesse farlo. E da madre sono contenta di poterti affidare a lei con la consapevolezza che non ti lascerà mai solo. Sono certa che se ti capiterà di cadere lei sarà lì a sorreggerti o a cadere insieme a te per poi rialzarvi insieme. Sono contenta che vi siate scelti».
Scorpius fece appena in tempo ad annuire quando le prime note della marcia nuziale iniziarono a riempire l'aria. Il piccolo Remus Lupin camminava col petto in fuori annunciando la sposa e suo padre. Non appena la scorse nel suo vestito bianco sentì il cuore fermarsi e l'aria mancare.
Era la donna più bella che avesse mai visto in vita sua. Contavano poco sua zia e sua cugina Dominique, sangue Veela entrambe, perché se anche loro avessero fatto un balletto davanti ai suoi occhi, lui avrebbe scelto ancora una volta Lily.
Lily, per Scorpius, era stata la persona che gli aveva fatto scoprire cosa significasse sentire il cuore battere per una persona.
Scorpius, per Lily, era stata la persona che le aveva fatto capire che lei poteva essere amata. 
Lily, per Scorpius, era il fuoco vivo che arde nel petto che ti fa alzare dal letto la mattina. 
Scorpius, per Lily, era la brezza primaverile che ti fa scoprire quanto è bello rinascere, l'aria pura dopo essere stato sott'acqua più del dovuto. 
Lily, per Scorpius, era il dolce prendersi in giro come se avessero rispettivamente ancora nove ed undici anni e scoprirsi desiderosi l'uno dell'altra. 
Scorpius, per Lily, era la persona che le aveva dimostrato che bisogna prendersi cura delle proprie debolezze perché non si può essere forti per sempre. 
Quando Lily arrivò all'altare le baciò delicatamente la fronte. «Sei un uomo fortunato. Trattala bene» gli sussurrò Harry Potter. E Scorpius sapeva che non si trattava di una minaccia ma di un padre che affida la sua stessa vita in mano a qualcun altro. 
La cerimonia iniziò ma, entrambi troppo emozionati, negli anni a venire avrebbero ricordato solo qualche stralcio, come il momento del "sì", Hugo Weasley ubriaco che tenta di approcciare una cugina Scorpius e Remus Lupin Junior che pretendeva un ballo con la sposa. 
Ricordarono l'amore che respirarono quel giorno e che accompagnò la loro vita e tutti i "ti amo" sussurrati nel tempo. 
Ricordarono che una volta che la Tana fu svuotata, diedero le spalle al luogo che aveva segnato l'inizio della loro vita insieme, mentre una sorridente Lily gli porgeva la mano sinistra dove adesso luccicava la fede nuziale nuova di zecca. E come tanti anni prima, sulle sponde del Lago Nero, gli chiese: «Andiamo?»
«Ti amo» rispose lui, consapevole che quello era il luogo ed il tempo giusto.
Mano nella mano si diressero oltre il cancello pronti ad iniziare quella nuova, magica avventura.
 
"L'amore è
il grande senso di tutta la vita
un po' come te."
 
Angolo autrice:
Io non so come dirvelo ma ho gli occhi lucidi e questa cosa mi imbarazza un po’. Spuntare la casella “completa” non dico che è stato traumatico ma quasi.
È vero che di solito non piango praticamente mai, però questa storia è stata una ripartenza. Avevo abbandonato la scrittura, EFP e il fandom di Harry Potter da anni e poi all’improvviso, mentre ascoltavo questa canzone sotto la doccia, l’ispirazione. All’inizio non volevo manco pubblicarla perché non mi sembrava all’altezza delle storie che ci sono su questa piattaforma, scegliere se pubblicarla, concluderla, farla leggere a qualcuno è stato un processo lungo.
Quando ho scritto l’epilogo non mi piaceva per niente, rileggendolo oggi mi sono commossa, non so se è dovuto al viaggio che ha fatto questa storia che mi mancherà parecchio. Per quanto io abbia già altre storie pronte, so già che nessuna occuperà il posto di “Come te”.
Ringrazio ogni persona che ha inserito questa storia tra le seguite, le preferite, le ricordate. Ringrazio pubblicamene Alessya, danyazzurra e Miss Wendy le tre persone che hanno recensito fedelmente ogni capitolo della storia e ovviamente ringrazio anche chi l’ha seguita silenziosamente (se volete farmi sapere il vostro parere, anche tramite messaggio non preoccupatevi, a me farebbe solo piacere).
Grazie, grazie, grazie, senza di voi questa storia non sarebbe qui.
Vorrei avere più parole per esprimere la mia gratitudine ma sfortunatamente non esistono.
Ci vediamo prestissimo, lo prometto!
Chiara.

Ps. Conto di pubblicare quella sorta di “prequel” lunedì, se qualcuno è interessato.
Pps: questa è la canzone per chi la volesse ascoltare. 
   
 
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